VISITARE OFFIDA -
INFORMAZIONI E GUIDA.
Nota per la prestigiosa produzione di vini DOC, Offida è uno dei borghi più
belli delle Marche. Molte le cose da fare e da vedere tra il centro storico
dall'aspetto rinascimentale, il Teatro Serpente Aureo e le cantine scavate
nella roccia.
La città di
Offida si trova su una collina nel sud delle
Marche, in provincia di
Ascoli
Piceno. Preserva il suo fascino
all'interno delle sue antiche mura in mattoni. La
prima vista della Chiesa di Santa Maria della
Rocca, simbolo della città, è impressionante,
con la struttura medievale arroccata su un
affioramento ai margini della città, che sembra
sgorgare dalla roccia stessa. Il centro storico
compatto è piacevole da passeggiare, con le sue
belle strade, vicoli interessanti, bellissimi
edifici e l'atmosfera pittoresca.
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Il
cuore di Offida è Piazza del Popolo
dall'insolita forma triangolare è fiancheggiata dal municipio
rinascimentale, ornato da portici e merli, con la
chiesa della Collegiata di Santa Maria Assunta e il
sontuoso Teatro Serpente Aureo che si affaccia anche sulla piazza.
L'imponente edificio della collegiata si contraddistingue
per un misto di stili, ad iniziare dalla facciata che
ingloba quello barocco, romanico, greco e lombardo.
L'interno
a croce latina, si divide in tre navate ed è sormontato da una cupola che
alta ben 58 metri e si chiude con un tempietto cinto da colonne; decorata
con stucchi, la volta è dipinta a cassetoni in chiaroscuro che donano
profondità. Sotto l’altare maggiore si conservano i resti di San Leonardo,
patrono di Offida. Nella cripta si trova una riproduzione molto particolare
ed originale della grotta di Lourdes, risalente al 1920 e accanto ad essa ad
un presepe meccanico napoletano.
Un insieme che vale la visita
Si
tratta di uno spazio civico incantevole, teatro della grande festa annuale
della città durante il Carnevale, detta il Bove Finto. Il festival è
un tipo di "corsa dei tori", ma non pensate subito a San Firmin a
Pamplona,
qui si utilizza solo un toro (finto) in legno, portato sulle spalle dei
volontari, che si affollano e si caricano con il toro in in un gioco
simbolico di uomo contro una bestia, fino a quando il toro viene finalmente
"ucciso" e le sue corna alzate fino a toccare la colonna del municipio.
Durante l'intera manifestazione si può gustare l'ottimo vino locale Rosso
Piceno.
Il
resto dell'anno, Offida è una tranquilla cittadina di campagna famosa per
per la produzione del merletto. I disegni intricati qui prodotti sono una
tradizione fin dal 1400, con la tradizione del pizzo "caduto"ancora
tramandato di generazione in generazione. Il merletto è talmente importante
per Offida che ha anche un monumento dedicato fuori le mura della città,
sotto il castello. L'altra caratteristica per la quale Offida è nota è
costituita dai suoi vini. Le annate vinicole locali che utilizzano uve che
si trovano solo in questa regione sono molto apprezzate in tutta Italia -
come il Pecorino (perché al naso ha sentori omonimi), la Passerina,
e il Rosso Piceno di Montepulciano. Il Funghetto è un dolce
meringa locale profumato con anisetta regionale e chiamato funghetti per la
somiglianza con i funghi piccoli.
Il
monumento più interessante da visitare in città è la già citata Chiesa di
Santa Maria della Rocca. La sua posizione addossata a una roccia (da cui
il nome) la rende molto affascinante e se c'è un po' di nebbia al di sotto
di essa, assume al contempo un aspetto un po' misterioso, e sembra
"galleggiare" tra le nuvole, separata com'è dalla città. Nella cappella
inferiore della chiesa, che una colta una volta era la cripta, si trova "una
foresta" di colonne e soffitti a volta in mattoni, mentre la chiesa
superiore è in stile monastico austero con alcuni affreschi a decorazione.
Offida è il cuore del Piceno e ospita una cantina regionale dove è possibile
conoscere e degustare le annate della zona. Potete comprare un po' di
prodotti locali nel mercato cittadino del giovedì, prima di un pranzo dove
gustare la gastronomia locale, con contorno di passeggiata tra le
colline vinicole, e fermandosi in una cantina o due lungo il percorso.
Santa Maria della
Rocca
Santa
Maria della Rocca
è, come detto, l'emblema di Offida. Detta "della Rocca" sia
per la sua posiziona di difesa nella zona sud-occidentale della città un
tempo feudo farfense (dell'Abbazia di Farfa), sia per la posizione isolata
su una propaggine rocciosa, l'edificio è assai suggestivo per la
collocazione in una zona di bianchi calanchi, così come suggestiva è la
vista panoramica che giunge fino al Gran Sasso. Venne costruito nel
1330 da un certo maestro Albertino in forme di schietto stile gotico, con
l'abside rivolta a est, cioè verso la città, e con la facciata rivolta a
ovest.
Il brevissimo sagrato so affaccia all’antistante strapiombo e l’abside della
chiesa, aperta dal fiorito portale in laterizio cui si accede su per i
ripidi gradoni in circolo, acquista la funzione di facciata principale per
chi giunge dalla città, unico percorso possibile.
Dall'abside
si entra nella cripta o chiesa inferiore, nella quale ha inizio una serie di
pitture di interasse artistico, soprattutto per la presenza di quell’anonimo
maestro che proprio per questo prende il nome di Maestro di Offida,
che qui si dimostra esperto discepolo di Andrea da Bologna. Suoi
sono, nell'andito a sinistra, uno Sposalizio di Santa Caterina e la
Madonna con il Bambino che gioca coi passerotti. A destra, troviamo
l'avancorpo della cripta è a cinque navate con volte a crociera sostenute da
colonne in laterizio; anche queste un tempo ricoperte di affreschi, come
indica il frammento con un Santo, questo veramente "bolognese", per la
naturalezza del gesto e per il raffinato studio precortese
dell'abbigliamento.
Ai
lati dell'avancorpo, orientate verso la controfacciata, si trovano due
absidiole interamente affrescate dal Maestro di Offida, comprase le mense
d’altare. Fra gli otto costoloni delle volte ad ombrello il pittore anonimo
dipinse la Storia di Santa Lucia e di Santa Caterina d'Alessandria.
Sulla parete sinistra è sua una Madonna del Latte.
Si sale quindi alla parte centrale della chiesa inferiore, e successivamente
all’ultima cripta a cinque navatelle. All'esterno, seguendo il fianco destro
dell’edificio, scandito da alti contrafforti, si entra nella chiesa
superiore attraverso una scala in cotto che conduce al semplice portale con
protiro schiacciato. La facciata della chiesa è tripartita da lesene che
delimitano il rosone ligneo.
L'interno
consiste in una grandiosa navata unica che riceve luce dai tre catini
absidali ad ombrello, con archi ogivali, mentre il soffitto ligneo a
capriate rientra nella perdurante tradizione romanica. Nell’abside maggiore
si può ammira uno dei cicli decorativi più importanti del tardo Gotico
piceno, di un maestro lombardo identificato in Ugolino di Vanne da Milano.
Anche nella chiesa superiore si apprezza la presenza del Maestro di Offìda
con una Crocifissione e un Compianto su Cristo morto. Tutte le
pareti dovevano un tempo essere affrescate: sulla parete destra compare una
frammentaria Madonna di Vincenzo Pagani.
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