VISITARE OSIMO -
INFORMAZIONI E GUIDA.
Conosciuta come la città dai cento orizzonti, Osimo offre un centro storico
medievale perfettamente conservato e uno straordinario panorama sulle
colline e il mare. Da non perdere la maestosa cinta muraria con camminamento
di ronda e le chiese barocche.
La città
marchigiana di Osimo, che occupa una collina nei pressi di
Ancona, è una città monumentale
con una vista mozzafiato, ricca di splendidi edifici, interessanti architetture e splendidi panorami che si snodano tra la costa del
Conero e i monti appenninici, in un connubio quasi perfetto. Situata tra
Loreto e Jesi, è facilmente raggiungibile
dalla costa.
Come molte città di collina delle Marche, Osimo non è un semplice borgo
di campagna. Ha goduto di periodi di ricchezza e ricchezza culturale, grazie
alla dominate famiglia Malatesta, di cui fu feudo per secoli. Il
risultato è che le strade sono fiancheggiate da palazzi prestigiosi e
arricchite da strutture civiche e religiose di indubbia bellezza.
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Perché visitare
Osimo?
La
città è ricca di luoghi simbolo e monumenti, tra i quali la Cattedrale di San
Leopardo un gioiello romanico vera e propria icona di Osimo, il Teatro Nuova Fenice
dalla facciata neorinascimentale da anni al centro della vita culturale
cittadina e un numerosi palazzi rinascimentali che decorano le vie principali. Il
municipio medievale ospita il tesoro di statue romane qui rinvenute, che un
tempo decoravano il Foro Romano. L'epoca romana, infatti, è visibile tutt'intorno ad Osimo, nelle pesanti mura protettive, nella fontana
Fonte Magna e
nella Porta del Musone.
Le iscrizioni sull'edificio attestano ulteriormente
l'importanza della città in epoca imperiale. Originariamente Osimo fu
fondata dai coloni greci provenienti dall'entroterra di Ancona, che
ebbero la meglio sia sugli indigeni Piceni che sui Galli. Sotto lo Stato Pontificio, Osimo godette di protezione e prosperità.
Se visitate Osimo non mancate di dare un'occhiata ai Giardini di Piazza Nuova, un grazioso giardino civico con
ampia vista panoramica. Un' attrazione insolita della città sono i suoi sotterranei: le
grotte, composte da corridoi passaggi poco illuminati che si
snodano sotto la città. Le iscrizioni, i petroglifi e le decorazioni in
questo mondo sotterraneo gli conferiscono un fascino misterioso e segreto.
Anche se piccola, Osimo è abbastanza grande da avere negozi e ristoranti,
caffè e piazze per godersi la vita quotidiana italiana in un ambiente
incantevole.
Approfondendo su
Osimo
Osimo
si trova in una assolata posizione tra le valli del Musone e dell’Aspio e
come abbiamo visto ha origini molto antiche. Infatti, la colonia
romana di Auximum (fondata nel II secolo a.C.) si impiantò su un
preesistente abitato piceno dell’età del Ferro. Sono tuttora visibili,
parzialmente inglobati nelle mura medioevali, resti dell’imponente cinta
muraria romana in squadrati blocchi di tufo. Di grande interesse è anche la
cosiddetta Fonte Magna, un'antica fontana dall’ampio tracciato semi-
circolare, la cui costruzione viene tradizionalmente assegnata a Pompeo
Magno, ma che verosimilmente trasse la denominazione dalla notevole
portata idrica.
Osimo fece parte della Pentapoli marittima e poi fu lungamente occupata dai
Longobardi; in seguito rivendicò la propria autonomia e fu più volte in
guerra con Ancona. Libero Comune già nel Duecento, ebbe importanti Statuti
di cui esiste una originale stesura del 1308. Tra le disparate vicende dei
secoli successivi, va ricordata la violenta signoria di Boccolino Guzzoni
nel 1486.
Osimo è ricca di interessanti monumenti che ne attestano la sua importanza
storica. Alla fase altomedioevale della città appartiene un notevole
ambiente di culto, con capitelli.del X-XI secolo, sottostante il posteriore
Convento di San Niccolò che conserva pure locali con begli affreschi
tardotrecenteschi e del primo Quattrocento. Di antichissima fondazione è
anche il Duomo, dedicato a San Leopardo, eretto intorno all'VIII-IX
secolo sulle fondamenta di un tempio pagano e rifatto in forme romaniche nel
Duecento.
La
semplice, facciata ristrutturata nel XVI secolo, si apre sul cortile
dell’adiacente Palazzo Vescovile, mentre si affaccia sulla vasta
piazza del Duomo il lato sinistro, aperto da un elegante portico
preceduto da una scalinata (anche questa cinquecentesca) e affiancato
dall’alta testata del transetto con un rosone dalla ricca decorazione
scultorea affine a quella di monumenti pugliesi dello stesso periodo. La
motivazione di questo insolito orientamento è forse da spiegare col fatto
che inizialmente l'edificio si affacciava sul decumano dell’antico impianto
urbanistico (la via che correva in direzione est-ovest nelle città romane).
Sotto il portico, a triplice arcata, si aprono due gotici portali ogivali
dalla decorazione scultorea finemente intagliata. L’interno, a tre navate,
ampiamente rimaneggiato, conserva un interessante ambone duecentesco di
maniera lombarda (l'ambone è la struttura sopraelevata dalla quale vengono
proclamate le letture nelle chiese) ; due scale immettono alla cripta con
capitelli e rilievi di varia epoca.
Accanto al Palazzo Vescovile si trova il Battistero, già decorato da pittori
giotteschi e ridecorato nel Quattrocento, sede oggi di un ricco Museo
Diocesano. Al XIII secolo appartiene, la grande Chiesa di San Giuseppe da
Copertino. Inizialmente dedicata a San Francesco, fu intitolata nel 1781
al santo pugliese di cui conserva numerosi cimeli, poco dopo la
beatificazione dello stesso. L’originario impianto romanico-gotico è stato
cancellato dalle successive modifiche che hanno interessato soprattutto il
vasto interno, totalmente rifatto a metà del Settecento dall’architetto
Alessandro Rossi. Tra i dipinti si ricordano una grande tavola con la
Vergine e Santi di Antonio Solario (inizio XVI secolo), una
Crocifissione del Solimena e un Sant'Antonio in gloria di
Mattia Preti. La volta della la sagrestia è affrescata con grandi
figure di Evangelisti della fine del Trecento.
Il
Palazzo del Municipio si trova nella omonima piazza del Comune. Si
tratta di un edificio dall'ampia facciata in cotto e pietra, eretta alla
fine del Cinquecento su disegno di Pompeo Floriani; sulla destra si
eleva la trecentesca Torre Civica coronata da merli guelfi. Nella
Sala della Giunta è esposto un grande polittico di Antonio e Bartolomeo
Vivami (1464): Tra i numerosi palazzi che arricchiscono il centro storico
di Osimo vanno ricordati il Palazzo Baldeschi Balcani, il Palazzo
(già) Gallo, con affreschi del Pomarancio, e il settecentesco
Palazzo Campana, già sede di un celebre collegio che ospitò come allievi
Leone XII, Pio VIII e Aurelio Saffi, oggi sede di una
raccolta di opere d’arte.
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