Con i suoi magazzini colorati, i corsi d'acqua e le colline boscose,
Trondheim, la terza città più grande della Norvegia, è senza dubbio un luogo
fotogenico. Quella che è stata la capitale storica del paese, è una città marina
che è un piacere da esplorare, con ampie strade e un cuore parzialmente
pedonale. Grandi caffè, ristoranti e musei si contendono l'attenzione, mentre la
cattedrale gotica più settentrionale d'Europa è anche il punto di arrivo del
Cammino di Olaf.
La
nostra nave fa scalo a Trondheim,
situata nella frastagliata costa occidentale della Scandinavia, al centro di
uno dei fiordi norvegesi più belli, il Trondheimsfjorden, alla
foce del fiume Nidelva. Il sogno di fare una crociera in Norvegia
è durato un po' troppo a lungo ed ora finalmente eccoci a vivere uno dei
suoi momenti più interessanti, quelli che permettono a me e al mio compagno
di conoscere una delle città più caratteristiche del nord Europa. |
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Stiamo solcando il nord più settentrionale del
mondo, dopo aver visitato posti come
Bergen,
Molde, Kristiansund e aver toccato le splendide isole
Lofoten e Vesterålen, altre località simbolo della Norvegia.
Trondheim, dal canto suo, viene spesso indicata come la 'porta d'ingresso
del Nord', perché da qui il circolo polare artico dista solo
mezza giornata. Noi però si va oltre, verso Bodø e poi
Tromsø, la città più settentrionale del Norvegia, e Capo Nord,
il punto più settentrionale d'Europa, con la speranza di vedere le notti
illuminate dell'Aurora
Boreale.
Trondheim, nel mezzo di tutto questo via vai, si fa onore d'essere una città
di confine, il punto d'incontro più rappresentativo del sud e del nord della
Scandinavia, una città dai tanti ruoli, acquisiti durante la sua
lunga vita. Nata nel 997 come città vichinga, nel tempo ha assunto un
ruolo guida del Paese, spirituale, culturale, di viaggio. Molti qui
ricordano ancora del mitico Espresso Costiero Hurtigruten, che per la
prima volta nel 1893 ha dato via al trasporto passeggeri lungo la costa
della Norvegia, diretto a Capo Nord. Noi stiamo facendo questo stesso
tragitto, partecipi di una storia che ci porta oltre i confini del mondo.
Era
forse questo l'intento del re vichingo Olav Tryggvason, quando nel
997 fondò Trondheim con il nome di Kaupangen (luogo del mercato). Si,
era quello di unire non solo le genti del nord con quelle del sud, ma tutti
quelle del paese, convertendo il popolo unificato alla nuova religione
cristiana. Ad 'illuminarci' è un simpatico anziano professore di Atene,
dal nome un po' strano (Fottini) appassionato di viaggi e di tante altre
cose, con il quale ho modo di rispolverare il mio inglese (di certo non il
mio greco scolastico!).
É lui a raccontarci della storia di Trondheim,
di come in effetti questa città sia stata fondata alla fine dell'Era
Vichinga (X secolo) e di come assunse a ruolo di capitale del regno nei
successivi due secoli. Olav continuò a promuovere il cristianesimo in tutta
il territorio e durante il suo lungo regno, battezzando anche Leif
Ericson, il primo europeo che arrivò in America cinque secoli prima di
Cristoforo Colombo.
La famosa Cattedrale
di Trondheim, conosciuta anche con il nome di Cattedrale di Nidaros,
venne però fatta costruire da un altro Olav,
di Haraldsson. Fottini ci spiega che il 'secondo' Olav è venerato come
santo dalla chiesa cattolica e che è stato canonizzato nel lontano 1031, un
anno dopo la sua morte. L'edificio che fece costruire è ora davanti a noi,
in un bel stile romanico-gotico si presenta con un imponenza inconsueta per
questa parte del mondo, così almeno sembra a noi. Poi ci spiegano che questo
è il santuario nazionale della Norvegia, un importante luogo di
pellegrinaggio, custode non solo delle spoglie di San Olaf ma
anche di tutta la storia del regno norvegese. Fu così che il piccolo
villaggio di pescatori e di mercanti di Nidaros (così fu chiamata la
città dal XI secolo) si trasformò nella principale sede ecclesiastica
delle Norvegia e di tutte le sue pertinenze di allora (Islanda,
Groenlandia, isole Faroe, oggi danesi, isole Orcadi,
scozzesi e Isola di Man).
I
turisti in particolare affollano Trondheim in estate, quando i giorni
non diventano mai bui e si può passeggiare per le strade tranquille della
città fino a mezzanotte, con il sole che non scende mai oltre l'orizzonte.
In estate il sole a Trondheim sorge alle 3.00 del mattino e tramonta
20 minuti prima della mezzanotte, ma visto che rimane sempre lungo la linea
dell'orizzonte le notti continuano ad essere illuminate dal 20 maggio al 20
luglio. Durante i mesi invernali invece, al contrario, sono le notti a
prevalere sulla luce del giorno, con il sole che si fa vedere solo dalle
10.00 del mattino fino alle 14.30 e che comunque va di poco giù la linea
dell'orizzonte. L'aurora boreale in Norvegia la puoi vedere solo
quando le notti sono più buie e cioè in inverno: ecco perché abbiamo deciso
di venire a fine febbraio.
La
nave arriva presto a Trondheim e si fa strada tra le numerose piccole barche
colorate dei pescatori, addentrandosi dal nord del fiordo. Ad accoglierti
nelle città costiere della Norvegia occidentale sono sempre i
mercati del pesce, questo di Trondheim è chiamato Ravnkloa ed è
ricchissimo di prodotti e squisitamente pittoresco. L'atmosfera sembra
essere ancora quella del Natale di diverse settimane fa, mille candele che
illuminano le finestre della case, in un giorno che sta per risvegliarsi
dalla lunga notte. La strada del molo, la Sandgata sembra segnare il
limite al centro storico di Trondheim, qui chiamato Midtbyern,
che si sviluppa intorno alla piazza del Torget in un ordinata griglia
urbana di strade e viali, così come fu voluta nel Seicento da Johan
Caspar von Cicignon, un ingegnere militare di origine lussemburghese a
cui venne affidata la ricostruzione della città dopo l'incendio del 1681.
Rivolta verso l'interno e affacciata sul mare
troviamo la bella Residenza reale di Trondheim, il Stiftsgården,
completamente in legno e costruita nel 1778 con un totale di 140 camere (non
ci è possibile visitarlo, perché è aperto al pubblico solo in estate ed
ancora abitato dalla famiglia reale). Ad attirare l'attenzione, poco
lontano, è anche il Ponte Vecchio di Trondheim (Gamle Bybro), sul
fiume Nidelva, fatto costruire originariamente nel 1681 dallo stesso von
Cicignon e ricostruito due secoli dopo, nel 1861: un ponte caratteristico,
che collega la via Kjøpmannsgata al quartiere di Bakklandet e
noto per i suoi portali rossi che ricordano un po' i Torii, i
tradizionali portali shintoisti del Giappone. Il quartiere più
caratteristico di Trondheim è situato all'estremità orientale del ponte, lo
si riconosce da subito per via della stradina acciottolata che conduce ad
esso e per le basse case in legno colorato, oggi riconvertite in bar,
ristoranti e negozi di souvenir e abbigliamento.
Decidiamo di prenderci una meritata pausa pranzo
in uno dei ristoranti di Bakklandet, siamo al Rabarbra Kafe e tra un
panino e un veloce dolce alla carota (tra due ore tramonterà il sole)
abbiamo occasione di conoscere Ida, una giovane artista americana
trasferitasi da quattro anni in città. Ci racconta d'essersi innamorata di
Trondheim per quel suo ambiente bohemien, le caratteristiche case, le
piccole viuzze acciottolate, le caffetterie ed i negozi vintage. Il mitico
Fottini interviene nella conversazione con la sua efficientissima 'nota'
storica, informandoci che il quartiere fu costruito nel Seicento ma che fu
in parte distrutto dal generale svedese Armfeldt nell'assedio alla
città e che queste stesse case un tempo erano occupate da marinai, pescatori
ed operai.
Il tempo rimasto è poco e l'imbarco è previsto in
poche ore, giusto il tempo per visitare qualche negozio e fare del meritato
shopping a Trondheim e non mancare la vista che si gode dalla
Fortezza di Krinstiansten, costruita nel 1681 e situata nella collina ad
est di Bakklandet. Non rimane tempo per visitare i musei di Trondheim
e ci sarebbe piaciuto non mancare almeno il Museo delle Belle Arti,
che ospita una notevole collezione di opere d'arte norvegesi, o il Museo
di Arti applicate del Nordenfjeld di fattura più contemporanea. Da
Trondheim la nave salpa alla volta di Rorvik, a circa 300 km di
distanza, seguita da Bodø e dal fiordo di Troll. Tra quattro
giorni se siamo fortunati ci aspetta uno degli spettacoli più belli della
natura... ma per ora ci ripromettiamo di ritornare ancora in questa bella
città. Arrivederci Trondheim.
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