Atri è una città con una lunga e ricca storia. Gli insediamenti
preistorici e protostorici, come quelli presenti nella Grotta di
San Vito, testimoniano la presenza umana nella zona fin dalla
preistoria.
La città
antica di Adria (da cui Atri) era una città del Piceno, situata a circa
10 chilometri dal mare Adriatico, tra i fiumi Vomanus (moderno Vomano) e
Matrinus (moderno Piomba). Secondo l'Itinerario di Antonino, era distante 15
miglia romane da Castrum Novum (moderna Giulianova) e 14 da
Teate (moderna
Chieti). Si è
supposto, con molta probabilità, che fosse di origine etrusca e una colonia
della città più famosa dello stesso nome, oggi Adria nella regione del Veneto,
anche se non ci sono prove sufficienti al riguardo.
Il primo riferimento storico certo di Adria è l'istituzione di una colonia
romana lì intorno al 282 a.C. All'inizio della seconda guerra punica (217 a.C.),
il suo territorio fu devastato da Annibale, ma nonostante questo
disastro, fu una delle 18 colonie latine che, nel 209 a.C., furono fedeli alla
causa di Roma e disposte a continuare le loro contribuzioni sia di uomini che di
denaro. In un periodo successivo, secondo il Liber Coloniarum, il
Libro delle Colonie, deve aver ricevuto una colonia di persone fresca,
probabilmente sotto Augusto: da qui è denominata appunto semplicemente Colonia,
sia da Plinio che in iscrizioni. Una di queste le dà i titoli di Colonia
Aelia Hadria, da cui sembrerebbe che fosse stata ristabilita come take
dall'imperatore Adriano, la cui famiglia era originariamente di questa zona.
Adriano era originario di Italica in Spagna, una colonia di coloni italiani in
Hispania Baetica e la sua famiglia era la gens Aelia.
Il territorio di Adria (ager Adrianus), anche se successivamente incluso nel
Piceno, sembra che abbia originariamente formato un distretto separato e
indipendente, delimitato a nord dal fiume Vomanus (Vomano) e a sud dal Matrinus
(la Piomba); alla foce di quest'ultimo fiume c'era una città che portava il nome
di Matrinum, che serviva come porto di Adria; la città stessa si trovava
su una collina a pochi chilometri dalla costa, sullo stesso sito ancora occupato
dalla moderno Atri, un luogo di notevole importanza, con il titolo di città e
sede di un vescovo. Gran parte del circuito delle antiche mura può ancora essere
tracciato, e si conservano ancora pavimenti in mosaico e altri resti di edifici
del periodo. Secondo l'Itinerario di Antonino, Adria (che potrebbe essere stato
l'estremo originale della Via Caecilia), era il punto di giunzione della Via
Salaria e della Via Valeria, una circostanza che probabilmente ha contribuito
alla sua importanza e al suo prospero stato sotto l'Impero Romano.
Dopo la caduta di Roma, la regione è stata soggetta, insieme con gran parte del
nord e del centro Italia, a un lungo periodo di conflitto violento. Alla fine,
nel VI secolo, i Longobardi riuscirono a stabilire l'egemonia sulla zona, e Atri
e altre parti dell'Abruzzo si trovarono annesse al Ducato di Spoleto. I
Longobardi furono sostituiti dai Normanni, la cui nobile famiglia dei Conti
d'Acquaviva governò la città per decenni a partire dal 1393, prima di
fondere le loro terre nel Regno di Napoli, ma rimanendo dominanti nella città
come Duchi di Atri fino al XIX secolo. Il regno degli Acquaviva segnò il culmine
del massimo potere e splendore di Atri.
Nel corso del XIX e XX secolo, Atri ha continuato a vivere momenti di crisi
economica e demografica, ma anche di rinascita. Nel XIX secolo, la città visse
un periodo di declino economico e demografico, ma anche di rinascita culturale e
artistica con una serie di progetti di restauro di edifici storici e di
promozione della cultura e delle tradizioni locali. Nel XX secolo, la città ha
vissuto un periodo di sviluppo economico e demografico, con un aumento
dell'agricoltura, dell'industria e del turismo.
Oggi, Atri è una città viva e attraente, con una ricca storia e cultura,
bellezze paesaggistiche, arte e cucina, e una serie di attrazioni turistiche, di
cui vi abbiamo parlato. La città è anche famosa per la sua produzione di
formaggi e vini di qualità.
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