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ARVIER - INFORMAZIONI E GUIDA.
Con le sue case
in pietra e legno, Arvier è uno splendido villaggio alpino ai piedi del
Monte Bianco. Ottima base per escursionismo ed alpinismo, regala panorami
mozzafiato su alcune delle vette più maestose delle Alpi.
Il paese di
Arvier è sovrastato dal duecentesco
Castello de La Mothe, dal nome del nobile
savoiardo che lo ricostruì alla fine del XIII scolo.
Insieme ad esso, nel centro del paese si trovano la
chiesa parrocchiale con il Museo d'arte Sacra
e il campanile romanico. Il villaggio si trova a 776
metri di altitudine, in una piccola conca dove si
coltivano le viti a testimonianza della caparbietà
dell'uomo nell'utilizzo di tutti i terreni a
disposizione: è qui che si produce il famoso vino
rosso "Enfer d'Arvier", uno dei primi vini
valdostani ad ottenere la denominazione D.O.C.
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Il sapore secco e le note di rosa selvatica raccontano la storia di
questo paese e dei suoi abitanti che, con duro lavoro, hanno costruito nei
secoli le terrazze sul lato più soleggiato.
In epoca romana, questo villaggio era chiamato Arebrigium (da
are=prossimo e briga=altezza) e serviva come accampamento militare lungo la
strada dei Galli, alcuni tratti della quale si possono ancora vedere
recentemente restaurati.
Più
a monte, addentrandosi nella Valgrisenche, sorge il Castello di
Montmayeur (1271), possesso dei signori d’Avise come la casaforte di
Pianaval (inizio XIV secolo) fu costruita a più di 1500 metri (anche
punto di partenza per splendidi itinerari di sci alpinismo nel massiccio del
Ruitor e per discese di eliski). Il Castello di Montmayeur, di cui rimane
solo la torre cilindrica, è facilmente raggiungibile a piedi dalla frazione
di Grand Haury (10 minuti d'auto) dove si trovano ancora antichi
mulini e segherie d'acqua. È un luogo affascinante caratterizzato dalla
posizione che consente di controllare il territorio circostante e,
contemporaneamente, di rimanere nascosto per chi si dirige verso il sito.
Qui
vicino si trova anche il Santuario di Notre-Dame de Rochefort sullo
sfondo del magnifico ghiacciaio del Château Blanc. La frazione di
Planaval, con la sua severa torre costruita nel XIV secolo, è anche il punto
di partenza per splendidi itinerari di sci alpinismo nel massiccio del
Ruitor e per esilaranti discese di eliski. Dall’antico ponte romano,
distrutto dai francesi nel 1691, si giunge all’Ospedale di Leverogne.
L’antico lazzaretto, fondato nel 1368 dal notaio Jean Choquier de Noverey
che nel suo testamento del 1409 ne riconfermò la fondazione, è attualmente
un edificio disabitato il cui piano terreno è adibito a garage. Decorazioni
ad affresco sulle facciate meridionali e orientali, raffigurano, entrò
riquadri e fasce sovrapposte, le Opere di Carità e la Cavalcata
dei Vizi.
Quest'ultimo
tema, estremamente diffuso per tutto il Quattrocento nell’arco alpino, è
rappresentato nella fascia inferiore da due donne che cavalcano bestie
mostruose. Nei riquadri superiori la raffigurazione delle Opere di
Misericordia è interrotta dall'inserimento di un bassorilievo in stucco
raffigurante la Madonna col Bambino. Gli affreschi, restaurati, sono
solo in parte visibili. Un’iscrizione, di lettura difficoltosa, riporta la
data 1497, forse riferibile ali’esecuzione dei dipinti.
Il sentiero panoramico che conduce alla riserva naturale del Lac
Lolair inizia nella frazione di La Ravoire, dove si trovano esempi di
architettura altomedievale e una parete d'arrampicata per gli amanti
dell'arrampicata.
Una
curiosità per gli amanti del ciclismo. Arvier (in particolare la frazione di
Chez-les-Garin) è il luogo di nascita di Maurice Garin
(Arvier, 3 marzo 1871 – Lens, 19 febbraio 1957), vincitore del primo Tour de
France nel 1903. Come molti valdostani, era emigrato in Francia per
diventare spazzacamini. Quando iniziò a pedalare, il suo soprannome divenne
infatti "il piccolo spazzacamino" perché era piccolo e snello. Vinse
il primo Tour in 94 ore e 33 minuti, con una media di 25.679, in sella ad
una bicicletta a ruota fissa da 16 kg. La sua resistenza fu leggendaria:
vinse due Parigi-Roubaix e una Parigi-Brest-Parigi (1.200 km,
due giorni e due notti di corse!) staccandosi dagli altri per più di due
ore. Squalificato nel Tour del 1904 perché si era aggrappato e fatto
trascinare da una automobile, si ritirò dalle gare. A Garin è stato dedicato
un monumento a Arvier, suo paese natale, nella rotonda al bivio per
Léverogne.
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