VISITARE
CATANZARO -
INFORMAZIONI E GUIDA.
Capoluogo della Calabria, Catanzaro è una città dai molti volti: il centro
storico medievale arroccato sulla collina, il lungomare della Marina, il Parco
della Biodiversità. Tra arte, natura e buona cucina, Catanzaro regala esperienze
autentiche lontane dai soliti circuiti turistici.
Arriviamo
a Catanzaro, situata in posizione panoramica, con in mente una delle
sue tante leggende, quella della fata dei campi.
Attraversando il punto più stretto della regione Calabria (di cui la
città è capoluogo) sembra quasi di vedere la bella fanciulla della leggenda
aggirarsi in queste terre arse dal sole, con il giallo del grano, biondo e
maturo, a farci strada verso le acque azzurre del mare non lontano.
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Lo
sguardo si sposta sull'altopiano della Sila, fino al golfo di
Squillace, in un paesaggio marino e montano al tempo stesso. Si narra
che questa giovane apparisse ovunque, anche per le contrade della città,
bella e caritatevole, sempre pronta a consolare le persone tristi,
incoraggiare i deboli ed elargire grazie. La particolarità di questa fata
era che, pur essendo invocata da tutti come lo spirito del bene, essa
appariva ed esaudiva solo le richieste dei puri di cuore, dei giusti e degli
innocenti.
Leggenda a parte, i curiosi scopriranno, che dalla
città di Catanzaro deriva il nome della nostra bella Italia. ll nome deriva
difatti dalla parola Italòi, termine con il quale i Greci chiamavano
i Vitali (o Viteli), un popolo che abitava l’odierna Catanzaro. Questa
popolazione adorava il simulacro di un vitello (vitulus, in latino) e
per questo veniva chiamata Italòi, nel senso di "abitanti della terra
dei vitelli". Inizialmente Italia voleva dire solo Calabria e fini
per indicare tutta la penisola solo molto più tardi.
Sono
molti gli appellativi dati a Catanzaro: città dei tre colli,
città dei due mari, città dalle tre V, tra i tanti. Città
delle tre "V" in particolare, dove esse stanno per Vento,
Vitaliano e Velluti.
"Trovare un amico è così raro, come un giorno
senza vento a Catanzaro" recita un detto popolare poiché
Catanzaro è rinfrescata costantemente da forti brezze, provenienti dallo
Ionio, dal Tirreno e dalla Sila. come il vento che soffia sempre impetuoso.
La seconda "V" sta per Vitaliano, il santo protettore le cui reliquie
furono inviate a Catanzaro in segno di apprezzamento per l'accoglienza data
dalla città a Papa Calisto II (Papa dal 1119). La terza "V" sta per
velluto che, assieme a damaschi e sete, diede lustro e ricchezze alla
città. Qui si coltivava il baco da seta e si era affinata la lavorazione
artigiana della seta e dei tessuti. Questa attività artigiana unita a quella
commerciale aveva difatti dato a Catanzaro fama internazionale nell'arte
serica, fino al 1800, quando con l'invenzione dei telai Jaquard, la
lavorazione divenne automatica e si svalutò l'aspetto artigianale.
Nel complesso una località che regala un panorama
di grande suggestione paesaggistica e momenti di rara genuinità locale. La
città si posiziona nel punto più stretto del territorio regionale, là
dove solo 35 km separano il Mar Ionio dal Mar Tirreno e lungo
la strada che corre per le località di Olivadi e Filidelfia,
in direzione
Lamezia Terme. Tutti luoghi sempre molto affollati dal turismo durante i
mesi estivi. Negli ultimi decenni l'attività di crescita urbana è
stata intensa, andando a comprendere anche alcune città costiere, come
Sellia Marina, Soverato e i comuni di Silas e un più
grande consolidamento che sta raggiungendo anche Lamezia, andando a
comprendere ulteriori 10 comuni.
Con
le tre "VVV" Catanzaro era conosciuta per l'industria della seta,
conosciuta nel mercato nazionale ed estero. La città era conosciuta e
rispettata per la
lavorazione del velluto, dei damaschi, dei broccati...ed
ecco allora che una delle V stava per Velluto, mentre le altre ci
suggeriscono altre importanti caratteristiche: il Vento, quello che
batte costante l'altopiano della Silla, e Vitalino, il tanto
amato santo patrono. V anche come Vituli, e sarebbero a questo punto
quattro, gli antichi abitanti della zona, così chiamati per avere come
effige proprio il vitello, considerato per l'appunto sacro. L'origine
di Catanzaro è dibattuta:
antica colonia greca che si ritiene a sua volta sia stata costruita sulle
rovine dell'antica città di
Trischines, o insediamento
sviluppatosi da altre località della zona e cioè Marina,
Tiriolo (ex Teure),
Santa Maria di Catanzaro,
e Trischines quella che secondo la mitologia
greca(e secondo alcune ipotesi
storiografiche divergenti) formava la vecchia Terra dei Feaci, il popolo che
accolse Ulisse durante il noto viaggio. La storia più antica del
territorio è ancora tutta da scoprire e questo aggiunge un senso di mistero
in più alla visita; sono infatti ancora presenti e continui gli scavi
archeologici in città. Anche Aristotele narrava di Italo "...divenne
re dell'Enotria, da lui in seguito presero il nome di Itali e Italìa,
l'estrema propaggine delle coste europee delimitata a nord dai golfi [di
Squillace e di S.Eufemia]..."
Tra
greci, romani, bizantini e poi ancora saraceni e
normanni, non c'è dubbio che Catanzaro in passato abbia fatto gola a
molti. La sua incredibile posizione geografica la resa una grande
terra strategica, tanto che un'altra leggenda ne fa derivare il nome da due
generali bizantini, Cattaro e Zaro, che costruirono
sull'allora colonia greca di Skilletion (la romana Scolacium),
l'odierna città. I bizantini trasformarono l'insediamento in una città
fortezza, la stessa che in precedenza fu dei saraceni nella seconda metà del
IX secolo. La lavorazione e il commercio della seta si sviluppò sotto
i governanti successivi, con i normanni, la cui presenza è oggi testimoniata
dai resti del Castello normanno-svevo, costruito da Roberto il
Guiscardo nel 1070. La storia successiva non è tanto diversa da quella
del resto del sud Italia, è quella di Federico II con gli svevi e i
signorotti feudali, questa volta con le famiglie Ruffo,
Caraffa e Soriano. Diventata una delle maggiori città del
Regno di Napoli, Catanzaro ebbe modo di distinguersi durante il
Risorgimento accogliendo i volontari di Giuseppe Garibaldi e
divenendo subito parte dell'Italia unita.
Le
aree naturali di Catanzaro rimangono a nostro avviso favorite, e si
contrappongono alle importanti testimonianze storico-architettoniche.
Tra chiese (non si perda la visita al Duomo-Cattedrale della
città e allo splendido complesso monumentale di San Giovanni
che sorge proprio sulle fondamenta del
castello) e antichi palazzi, le ville e i giardini
abbondano, così come i parchi. Consigliamo al proposito la visita
al Parco della Biodiversità Mediterranea, e alla Villa Margherita,
perfette per un po' di relax. Vi servirà per ricaricare le energie e
visitare successivamente i dintorni di Catanzaro, non prima di aver
assaggiato le specialità della gastronomia locale, come per esempio
il U'Morzeddhu, dai sapori quasi nordafricani, speziati, di sicuro
non adatti ai vegetariani e servito nel pane tipo pitta. A pochi minuti i
profumi del mare diventano sempre più intensi, sono quelli delle verdi
pinete del lido e delle vicine attrezzatissime spiagge di
sabbia. Le acque sono chiare, gentili e poco profonde: sono quelle di
Catanzaro Marina e delle vicine famose località balneari del mare
Ionio, tra cui Soverato, Sellia, Le Castella, tutti
posti splendidi. Per andare dall'altra parte, nel mare Tirreno, è
necessario percorrere pochi minuti in macchina, e si arriva fino alla
favolosa costa di Vibo Valentia, con Zambrone e Campora San
Giovanni, tra le tante.
Incredibile
Calabria!e tra poco più di una
settimana è l'ora della festa, ci attende la Notte Marina,
uno dei massimi eventi estivi
della città...tra settembre ed
ottobre ad aspettare voi potrebbe essere invece la manifestazione delle
Notti Piccanti,
uno dei più importanti festival
musicali
della regione. Non perdetelo.
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