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Cosa
vedere a Taranto - 18 luoghi interessanti da visitare
   
Taranto è una città di mare, una delle più belle città del sud Italia, una città nella quale tutti coloro che ci sono stati vi ritornano,
anche solo per un piccolo saluto. Vi anticipiamo già che visitando Taranto è impossibile non fare una passeggiata sul suo bellissimo Lungomare,
da dove si può godere uno splendido panorama sul Golfo di
Taranto e quando il tempo lo permette si possono ammirare
anche le vette calabresi della Sila. Passeggiando per il
lungomare è possibile ammirare la ringhiera dei marinai, che
sta li a simboleggiare lo spirito di accoglienza che questa
città ha con gli uomini di mare.
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Continuando ancora, arriveremo alla Rotonda Marinai d’Italia, una grande terrazza semicircolare in grado di ospitare 50 mila persone.
Dopo la rotonda, invece, si arriva ai giardini pensili, che offrono una splendida vista sul Mar Grande. Scopriamo insieme, quali sono le cose assolutamente
da vedere a Taranto.
Chiesetta di San Francesco da Paola al Borgo
Questa chiesa è un piccolo tesoro della città di Taranto, per molti è semplicemente il piccolo Duomo della città, essa si trova in Via Cavour e per
visitarla bisogna prenotarsi a questo numero 3299335184, l’ingresso è libero. La stessa venne realizzata, nel 1881, per volere di Angelo Cecinato che riteneva necessario avere, all’interno del suo palazzo, un luogo dove poter pregare. Fu così che Domenico Fago e Carlo Bari
innalzarono questo edificio, seguendo uno stile tipicamente neogotico. Infatti, questo luogo è uno dei pochi esempi di architettura neogotica di
tutto il meridione e presenta numerosi elementi di influsso musulmani. Molti esperti, inoltre, ritengono che ci siano numerosi punti in comune con il Duomo
di Milano. Sono presenti due cuspidi laterali e un rosone al centro. Prima sulla facciata erano presenti tra Statue, ma oggi non sono più visibili, così
come erano presenti diverse statue al suo interno. Generalmente si accede a questo tempietto da un ingresso laterale, che porta alla sacrestia, dove è
possibile ammirare un’acquasantiera di marmo e una grata usata come confessionale. Molto probabilmente sotto la costruzione c’era un pozzo sotterraneo, a
sostenere questa tesi è il fatto che il pavimento trasudi acqua. L’Arcivescovo Pietro Alfonso Jorio, durante la sua visita qui nel 1898 la proclamò chiesa
pubblica e lo stesso fu molto legato a questa chiesa, infatti, si narra che a chiunque fosse entrato in questo luogo e avesse recitato 5 Gloria, in onore a
San Francesco o a chiunque avesse fatto il segno della Croce, al suono delle campane e avesse recitato 3 Gloria, l’Arcivescovo concedesse 40 giorni di
indulgenza. Questa curiosità è ampliamente espressa in un volume di Monsignor Giuseppe Blandamura dal tutolo
"Chiesetta di San Francesco in Via Cavour" che
è la sola testimonianza scritta su questo luogo di culto. Lo stesso autore ci informa che Angelo Cecinato, per celebrare la messa,all’interno della chiesa,
versasse ogni anno 400 lire, face studiare un ragazzo non abbiente e lo aiutò a diventare sacerdote e si occupò dell’accensione perpetua di una lampada che
si trovava di fronte alla statua di San Francesco. La leggenda vuole che Angelo Cecinato fosse così devoto a San Francesco di Paola, al punto di
realizzare una chiesa a lui dedicata, poiché dalle scale del suo palazzo una delle due sorelle un giorno cadde, ma rimase miracolosamente salva, quel
giorno non era un giorno qualunque, ma era il 2 aprile, il giorno in cui si festeggia San Francesco da Paola. Secondo alcuni storiografi, però non fu la
sorella a cadere, bensì Cecinato stesso.
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Duomo di Taranto
Le origini di questa chiesa, sono avvolte nel mistero, secondo alcuni storiografi, infatti, il Duomo sorge sui resti di un antico tempio pagano o sui resti
di una chiesa greco-romana, secondo altri, questo edificio venne realizzato da San Cataldo tra il 600 e il 700. La struttura originaria è praticamente
inesistente, perché venne fortemente danneggiata a causa degli attacchi saraceni, quello che noi possiamo ammirare, oggi, è un edifico risalente al 1071, poi modificata nel 1873. Il Duomo di Taranto è dedicato a San Cataldo e in questo stesso luogo vennero ritrovate le spoglie del
Santo. L’edificio ha una lunghezza di 84 metri ed una larghezza di 24, sulle facciate laterali sono ancora visibili dei resti della precedente struttura
romanica, mentre la facciata attuale è in stile barocco. Sulla facciata è possibile ammirare le statue che ritraggono i santi Pietro, Marco, Rocco, Cataldo
ed Irene. Il campanile, invece, risale al XV secolo. Ammirando la cupola è possibile scorgere elementi bizantini, fu il pittore Domenico Torti che la
affrescò. Molto particolare il Battistero marmoreo, con una conca che viene sostenuta da tre erme e in alto la rappresentazione del Cristo
Redentore. Al suo interno il duomo è suddiviso in tre navate, molto particolare quella posta al centro, dove troneggiano sedici colonne marmoree,
che secondo alcuni storici erano quelle che si trovavano all’interno del tempio pagano. Queste colonne sono molto diverse le une dalle altre, i loro
capitelli sono corinzi e bizantini. Le navate poste ai lati, invece, finiscono con una scala, mediante la quale si giunge alla crociera. Molto particolare
è l’altare maggiore e il soffitto a cassettoni ligneo. Il pavimento è interamente decorato mediante mosaici e all’interno della cappella dedicata a San
Cataldo è possibile ammirare le reliquie di questo santo e diversi dipinti di Paolo de Matteis, risalenti al 1713. All’interno di una piccola cripta, poi,
ci sono le tombe di alcuni vescovi della città.
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Concattedrale Gran Madre di Dio
Questa chiesa è relativamente recente, essa, infatti, venne realizzata nel 1970 per volere dell’arcivescovo Guglielmo Motolese ed oggi rappresenta
uno degli edifici moderni della città. È dedicata alla Vergine Maria, protettrice di Taranto. Questo moderno edificio, molto maestoso, ha due
facciate una con un doppio muro traforato e l’altra a forma di vela. Questa è la chiesa dove si svolgono le manifestazioni più popolari, perché al suo
interno c’è posto per tremila fedeli. Il tema del mare è presente anche all’interno, con le colonne del presbiterio sulle quali vi sono delle ancore
e con una cappella dedicata ai caduti della Marina Militare. Dietro l’altare maggiore troviamo due quadri, uno che ritrae la Madonna e l’altro
l’Annunciazione dell’Angelo, entrambi realizzati da Giò Ponti, che si occupò anche del progetto dell’edificio.
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Complesso di San Domenico Maggiore
Nel luogo dove oggi sorge questo complesso, vi era una chiesa, risalente all’800, nella quale si venerava San Pietro Imperiale e prima ancora vi era un
tempio risalente alla Magna Grecia. L’attuale edificio venne realizzato il 1302, così come dimostra un’iscrizione, rinvenuta nel 1926 sulla quale
c’è scritto "Sub Anno Domini MCCCII". Il complesso venne realizzato per volere di Giovanni Taurisano, nobile dell’epoca e venne gestito dai Padri Domenicani, da qui il nome dell’edificio. Come molti altri luoghi di culto, venne soppresso nel 1801 per volere di Napoleone e dei suoi
decreti, e divenne una caserma, successivamente Comando della Guardia di Finanza ed oggi sede della Soprintendenza regionale. Al suo interno si svolgono
diverse manifestazioni culturali ed artistiche. La chiesa risente molto degli influssi gotici e di quelli romanici, nonostante quest’ultimo sia lo stile
dominante. La facciata termina a cuspide, molto particolare il portale a sesto acuto e il rosone centrale. Il campanile, invece, è stato costruito secondo
lo stile gotico, dalle forme molto slanciate. All’interno la chiesa è formata da una sola navata, con diverse cappelle laterali, da ammirare i dipinti di
Leonardo Olivieri e Mario Pini.
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Santuario di Monteoliveto
Il
Santuario di Monteoliveto si trova sulla piazza omonimo nel centro di
Taranto ed è un santuario Mariano dal 1936, al suo interno, infatti si venera la Madonna
della Salute. Si presenta con una facciata formata da due ordini, con numerose nicchie. Molto particolare il portale dove è possibile ammirare lo
stemma dell’ordine dei Domenicani. L’assetto della chiesa è a croce greca, con una maestosa cupola e diversi giochi di luce. La cupola ha un diametro di
circa 10 metri ed è sostenuta da quattro archi. Da ammirare l’altare maggiore, interamente intarsiato dal maestro Antonio di Lucca e dal Gesuita Galichio
d’Amato. All’interno della chiesa sono presenti numerosi altari, alcuni dedicati a Sant’Ignazio di Loyola, al Sacro Cuore di Gesù, all’arcangelo Raffaele.
Vi è anche un altare dedicato al Santissimo Crocifisso, all’interno del quale sono presenti la statua di San Giuseppe e quella di San Luigi Gonzaga.
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Monastero di San Michele
Il
Monastero di San Michele è conosciuto dai Tarantini come il
Monastero delle Cappuccinelle e venne realizzato per volere della famiglia
Protontino, famiglia nobile che intendeva ospitare all’interno di questo complesso le bambine rimaste orfane. I lavori per l’edificazione iniziarono nel 1713, ma continuarono per diversi anni, nel 1763 le prime ospiti del monastero furono delle suore dell’ordine delle clarisse e dieci giovani orfane.
Con il passare del tempo, la funzione del luogo mutò, esso divenne infatti un convento di clausura, una caserma dei Carabinieri, una scuola, ed un ufficio
postale. Molto particolare il chiostro realizzato con archi a sesto pieno. La chiesa è formata da una sola navata, sulle pareti vi sono tre arcate per ogni
lato, sorrette da alcuni pilastri in stile gotico. Da ammirare al suo interno, sull’altare maggiore la Statua dell’Immacolata, risalente al 1600.
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Chiesa dei Santi Medici Cosma e
Damiano
Questa chiesa è la più piccola di Taranto ed è dedicata ai Santi Cosma e Damiano. Si trova nel centro storico di Taranto e venne realizzata
intorno al 1380. Questa chiesa è molto popolare tra gli abitanti della città, perché qui si recano tutti i coloro che hanno bisogno di una grazia,
poiché secondo la fede popolare ai Santi Cosma e Damiano ci si può rivolgere in caso di bisogno e le preghiere non saranno vane. La chiesa, nelle sue forme
è molto semplice, al suo interno è possibile ammirare uno splendido dipinto dove è raffigurata la Vergine di Costantinopoli, con il Bambino e vicino a loro
i Santi Cosma e Damiano, gemelli di origine araba, divenuti medici, che esercitavano la loro professione in maniera del tutto gratuita e vennero
perseguitati da Diocleziano. Oggi i Santi Medici sono protettori dei dottori e dei farmacisti.
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Complesso di Santa Maria Della Giustizia
La
Chiesa di Santa Maria della Giustizia ed il suo monastero si trovano fuori dal centro storico di Taranto, sono situate vicino il fiume Tara,
nell’odierna zona industriale. Questo complesso venne costruito così lontano, perché era il luogo dove si fermavano i pellegrini, che
attraversavano la Puglia per giungere a Gerusalemme. Gli Olivetani si occuparono del mantenimento del complesso fino agli anni delle incursioni
saracene, data la vicinanza con il mare, il monastero venne più volte saccheggiato, fino a che la struttura non venne definitivamente abbandonata e la
chiesa sconsacrata. Nel corso degli anni divenne una masseria e nel 1980 venne completamente restaurata e riportata agli antichi splendori. La chiesa è
formata da una sola navata con diverse cappelle laterali, molto particolare l’altare in pietra e un affresco che ritrae il Crocifisso tra Maria Addolorata
San Giovanni e San Benedetto.
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Castello Aragonese
Il
Castello di Taranto venne realizzato verso il X secolo, per resistere all’invasione Turca, vista la posizione della città, infatti, i
bizantini potevano facilmente il territorio, per tale ragione nacque questa fortificazione, il cui primo nome fu Castel Sant’Angelo. Nel corso degli anni
la struttura venne notevolmente modificata, nel 1460 Alfonso D’Aragona la ampliò e quasi trent’anni dopo Ferndinando II D’Aragona si occupò della sua
ricostruzione. Vennero innalzati i bastioni, sul castello venne posta l’artiglieria e attorno ad esso venne scavato un grande fossato. Un tempo vi erano
cinque grandi torri, una di queste venne demolita e al suo posto venne realizzato il Ponte Girevole. Una volta entrati nel castello è presente la cappella di San Leonardo, dove, nel 1407 si sposarono il Re Ladislao di Durazzo e Maria d’Enghien. Dal 1887 il castello è sede della Marina Militare
e la cappella il suo corpo di guardia.
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Palazzo De Beaumont
Questo palazzo venne costruito intorno al XVII secolo, su via Vittorio Emanuele, per volere della famiglia De Beaumont. La sua posizione è molto
particolare, poiché da qui si vede un bellissimo strapiombo sul mare e all’interno del palazzo sorge un cortile, dove è possibile scorgere una piccola
parte sotterranea, che si chiama Ipogeo Bellacicco, in totale sono 700 metri quadrati che arrivano fino al mare in quattro livelli di quota. Molti
studiosi hanno definito questo palazzo come un pezzo di storia, poiché al suo interno sono presenti tanti piccoli reperti, come un banco di roccia calcarea
con dei fossili al suo interno, un muro risalente all’epoca magno-greca e diverse cisterne dell’epoca medievale. Questo palazzo oggi ospita numerose mostre
d’arte e spettacoli culturali.
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Busto di Leonardo da Vinci
Il
Busto di Leonardo da Vinci si trova nella Villa Peripato ed è un vero pezzo di storia della città. Era la notte tra il 2 e il 3 agosto 1916, la nave
"Leonardo da Vinci" era ormeggiata a Taranto e durante la notte esplose. Le fiamme e l’esplosione fecero svegliare tutta la città.
Alcuni marinai riuscirono a salvarsi ma per altri 21 ufficiali e 249 uomini dell’equipaggio non ci fu nulla da fare. Di quella nave non rimase più nulla,
tranne che questo busto di bronzo di Leonardo da Vinci, venuto alla luce cinque anni dopo l’esplosione. Oggi si trova proprio di fronte al luogo che
lo vide affondare. Ancora oggi, l’affondamento di questa nave è avvolto nel mistero, ciò che rimane è solo questo Busto che è realmente una parte della
storia di Taranto.
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Fontana Rosa dei Venti
Questa fontana venne progettata dall’architetto Brunetti ed inaugurata il 4 giugno 1953 come omaggio a tutta la storia e alla tradizione marinara di
Taranto. Vi sono otto teste poste ai bordi della fontana ed esse rappresentano gli otto venti che soffiano su Taranto che sono : la Tramontana, il Ponente, lo Scirocco, il Grecale, il Libeccio, il Levante, l’Ostro, e il Maestrale. Nel corso degli anni,però questa fondata venne
abbandonata e grazie ad un intervento di restauro, il 20 marzo 1994 venne riportata alla luce in tutto il suo splendore. Vi sono diverse turbine elettriche
che la fanno funzionare, con un grande getto centrale e 21 getti verticali, la sera questi getti vengono colorati con varie sfumature, uno spettacolo da
non perdere.
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Piazza Ebalia
Piazza
Ebalia rappresenta il centro di Taranto,si trova sul lungomare cittadino, in una zona storica per la città. Ebalia, infatti, era il nucleo abitato primitivo di Taranto, da qui, infatti è nata la città e deve il suo nome ad Ebalo, un re di Sparta, che altri non è che il
nonno della bellissima Elena, la sposa di Menelao. La città veniva definita dai poeti latini “Oebalia arx? e i suoi abitanti venivano chiamati “Ebalidi?.
In mezzo alla piazza impera una fontana formata da un’enorme vasca sulla quale si legge in latino “et adversis ventis impavide navigabimus? cioè “nonostante i venti avversi navigheremo impavidamente?, un monito che potrebbe servire a tutti noi, per affrontare le tempeste della vita quotidiana.
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Colonne Doriche
Le Colonne Doriche di Taranto rappresentano ciò che rimane del luogo di culto più antico di tutta la Magna Grecia. Esse sono la testimonianza di
questa dominazione, avvenuta nel sud Italia e sono le più antiche mai esistite, si trovano nella città Vecchia, in Piazza Castello ed un tempo sorreggevano
il Tempio Dorico di Poseidone. Fino al secolo scorso si poteva vedere solo una colonna, la seconda vide la luce solo in seguito ad alcuni lavori
archeologici. Però sappiamo che nel 1700 le colonne visibili erano dieci, poiché Artenisio Carducci, durante un commento alle “Deliciae Tarentine? di
Tommaso d’Aquino, riferisce che ci fossero “dieci spezzoni di colonne d’ordine dorico?. Molto probabilmente da allora queste colonne sparirono, per
rivedere la luce solo ne 1881, quando Luigi Viola, riuscì ad eliminare tutti gli strati di intonaco dall’unica colonna che si poteva
intravedere e durante questi lavori si intravide anche il capitello della seconda colonna. Seconda colonna che vide la luce solo durante il 1970 quanto l’amministrazione comunale decise di intraprendere gli scavi. Gli studiosi hanno ipotizzato che nel Tempio di Poseidone ogni lato lungo
era formato da 13 colonne, mentre quello corto da 6. Il materiale utilizzato per queste colonne doriche è il carparo. Molto probabilmente si accedeva al
tempio dalla parte del canale, perché tutti i templi costruiti in quell’epoca avevano il loro ingresso rivolto verso Est. Ciò che è passato alla storia
come il Tempio di Poseidone, però non è certo che fosse dedicato proprio a lui. Questa ipotesi, infatti, prese piede con Luigi Viola che pensò che il
Tempio Dorico fosse dedicato proprio al dio del Mare poiché lo stesso era patrono della città. Secondo un’altra ipotesi, invece, questo Tempio era dedicato ad una divinità femminile, forse Atena, Artemide o Persefone, secondo alcuni studiosi si tratterebbe proprio di quest’ultima,
poiché era molto venerata a Taranto e c’è chi ritiene che la statua di questa Dea, che si trova a Berlino, provenga proprio da Taranto. Durante gli scavi,
inoltre, sono stati trovati 3 frammenti di statue che raffiguravano una donna seduta in un trono.
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Ponte Girevole
Questo ponte è una delle attrattive della città, è realizzato in metallo è sovrasta il canale navigabile, collegando l’Isola della Città Vecchia con il
Borgo Nuovo. Già nell’antichità era presente un istmo di terra che collegava l’acropoli con la città, però venne eliminato a causa degli attacchi dei
Turchi. L’attuale Ponte è suddiviso in due parti, ma esso è frutto di un progetto che va avanti dal 1800 quando venne realizzato un ponte ligneo. I
tarantini lo conoscono anche come il Ponte di San Francesco di Paola è lungo circa 87 metri e largo quasi 7 metri, pesa ben 1600 tonnellate. Funziona con
la forza idraulica elettrica, ed i suoi due bracci girano su se stessi, ogni volta che una nave deve entrare o uscire sul Mar Piccolo.
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Monumento al Marinaio
Questo Monumento alto quasi 7 metri su trova sul Corso Due Mari e rappresenta due marinai mentre stanno salutando, con il cappello in
mano, le navi in partenza o in arrivo. Non si è mai capito, infatti se questo saluto sia rivolto a chi arriva in città o a chi se ne va, una cosa è certa,
i visitatori sono tutti concordi che sia rivolto ad entrambi. La statua poggia su un piedistallo dove c’è la seguente iscrizione “Ai marinai delle forze
navali Italiane. L’Amm. D’Armata A. Iachino ?
II Guerra Mondiale 1940-43? Questo monumento, infatti, venne proprio realizzato dall’Ammiragio Angelo
Iachino, per commemorare tutti i marinai che persero la vita, durante ciò che passò alla storia come la “Notte di Taranto?. Durante la notte tra l’11 e il
12 novembre 1940 la base navale di Taranto venne attaccata, mediante un attacco aereo durato più di un’ora.
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Museo Archeologico Nazionale ?
MARTA
Per gli amanti dei musei, consigliamo una visita al MARTA uno dei più importanti musei del Sud Italia. Inaugurato nel 1887 al suo interno sono conservati
riversi reperti risalenti alla Magna ?
Grecia ed essi sono suddivisi in tre esposizioni. Nella sezione delle oreficerie possiamo ammirare ciò
che gli esperti definiscono “Gli Ori di Taranto?, nella sezione della Preistoria tutti i reperti risalenti all’antica Puglia, mentre nella Sezione del
periodo greco-romano, diverse sculture marmoree, tombe ed opere in ceramica.
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Museo Etnografico "Alfredo Majorano"
All’interno di questo luogo è possibile ammirare tutti i lavori dello studioso Alfredo Majorano, volti al recupero delle tradizioni etnografiche di
Taranto, suddivisi in cinque aree tematiche. Si tratta di reperti legati per lo più alla città, al mare e alla vita quotidiana. Nella prima sala, si
possono ammirare tutti gli scritti e le fotografie dello studioso, nella seconda i giochi che i bambini svolgevano da piccoli, nella terza la devozione
verso San Pietro e i Santi Medici, nella quarta gli strumenti usati in agricoltura e nella quinta le tradizioni religiose dedicate al periodo natalizio.
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