MACCHIA VALFORTE

VISITARE MACCHIA VALFORTE - INFORMAZIONI E GUIDA. Incantevole borgo molisano arroccato su una collina, Macchia Valfortore regala panorami mozzafiato e scorci fuori dal tempo, dalle viuzze acciottolate al suggestivo borgo di Tappino. Un tuffo nella storia e natura più autentica del Molise.

 

Macchia Valfortore è un comune molisano  in provincia di Campobasso, posto in posizione scenografica al confine con la la Puglia è dominato dall'antico castello feudale, il Palazzo Gambacorta, oggi sede comunale. Un luogo suggestivo, dove andare a scoprire una tradizione e una cultura che affonda le proprie radici alla notte dei tempi. Un luogo di panorami suggestivi, di passeggiate infinite, dove gustare anche oltre all'ottima gastronomia locale, la cordialità della gente.

 

Macchia ValfortoreMacchia Valforte fa parte della Comunità Montana del Fortore Molisano e ha aderito anche all’associazione Città dell’olio. L'Associazione Nazionale Città dell'Olio, fondata il 17 dicembre 1994 a Larino (Campobasso), riunisce Comunità Montane, Camere di Commercio, Provincie e Comuni a chiara vocazione olivicola, per promuovere l'olio extravergine di oliva ed i territori di produzione, riconoscendone il fondamentale ruolo della tradizione agricola, alimentare e culturale.

 

Macchia ValfortoreIl compito dell'Associazione è di divulgare la cultura dell'olivo e dell'olio di oliva di qualità, tutelare e promuovere l'ambiente ed il paesaggio olivicolo, diffondere la storia dell'olivicoltura, garantire il consumatore attraverso la valorizzazione delle denominazioni di origine, l'organizzare eventi, l'attuazione di strategie di comunicazione e di marketing. Gli associati attualmente ammontano ad oltre 340 enti, tra cui Macchia Valfortore, localizzati in 17 Regioni, da Nord a Sud d'Italia, dal Ponente ligure al Triestino, fino alle Isole, operanti in modo concorde e coordinato per il comune obiettivo di valorizzare l'ampio e vario patrimonio olivicolo italiano.

Storia

Macchia ValfortoreLa notizia più remota che abbiamo di Macchia risale alla prima metà del secolo XV ed è relativa al periodo aragonese. Nel 1443, il titolare di Macchia era Macchia Antonio Colla o de Colle, il cui nome è presente in un documento diplomatico. All’inzio del XVI secolo, Macchia era feudo della famiglia de Regina. Nella prima metà del secolo XVII, ed esattamente nel 1618, Macchia divenne feudo dei Gambacorta, nobile famiglia di origine tedesca. Vi furono cinque titolari di Macchia, tutti discendenti da questa famiglia:   

a) Andrea acquirente nel 1618. Inizialmente studiò per diventare sacerdote, ma quando il padre morì, ereditò i feudi e si dedicò completamente a questi possedimenti;

b) Carlo juniore, marchese di Celenza e Conte di Macchia (titolo ricevuto da Andrea suo padre), divenne nel 1641 Principe di Macchia. Venne assassinato nel 1647, e i suoi uccisori vennero arrestati e a loro volta uccisi dal principe di Montesarchio;

c) Pietro, figlio di Carlo e Faustina Caracciolo (erede del marchese di Brienza). Nel 1675 comprò per 60 ducati, l’ufficio di Corriere Maggiore: Morì celibe il 23 novembre 1681;

d) Francesco, germano di Carlo e zio di Pietro, fu il successore nei feudi e titoli. Morì nel 1694.

e) Gaetano, figlio di Francesco e di Eufemia Spinelli, fu l’ultimo titolare della stirpe. Questo Principe di Macchia si rese celebre nella storia del Reame, famsoso per la congiura, che divenne congiura di Macchia, che mise Napoli in sommossa il 23 settembre 1701. Lo scopo di questa congiura era quello di abbattere il governo del viceré Spagnolo, e a sua volta, metterci un governo autonomo. Ma l’intento non andò a buon fine, perché non tutta l’aristocrazia era d’accordo e anche il popolo non assecondò l’impresa. Così, il principe di Macchia, venne dichiarato nemico pubblico e si rifugiò a Vienna, dove morì il 27 gennaio 1703, per una polmonite presa uscendo da un ballo a Corte. Lui ebbe sono due figlie, entrambe suore, ed è così che la dinastia non ebbe più futuro.  Macchia venne così, vendura ed acquistata da Giuseppe Ceva Grimaldi marchese di Pietracatella, Il titolo di Principe di Macchia è portato oggi dai Caracciolo (Rossi) marchesi di Brienza.

Macchia Valfortore appartiene all’arcidiocesi di Benevento. Vi è una sola parrocchia intitolata a San Nicola di Bari,  patrono, che si festeggia il 6 dicembre.

Macchia ValfortoreIl Comune di Macchia Valfortore è stato sempre di competenza della Capitanata. Nel 1799 venne  compreso nel Dipartimento del Sangro, e nel Cantone di Dragonara. Nel 1807 assegnato al Distretto di Foggia ed al Governo di S. Elia; e nel 1811 aggregato al Molise ed incluso nel Distretto (ora Circondario) di Campobasso, rimanendo, però, sempre nella circoscrizione del Circondario (già Governo) ed ora Mandamento di S. Elia.

Il Municipio si trova in quello che era il Castello del paese e che tutt'ora si chiama Palazzo Gambacorta, dal nome di una antica famiglia di feudatari locali, acquistato nel 1908 dal Conte De La Feld.

Festività

14 Maggio - Festa di San Bonifacio
15 Agosto - Festa dell'Assunta
11 Settembre - Festa dell'Incoronata
6 Dicembre - San Nicola

Come arrivare a Macchia Valfortore:

se venite da Campobasso o da Foggia si prende la strada SS 645 fino al bivio di Pietracatella. Poi si prende la strada SS 212 fino al bivio di Macchia Valfortore per proseguire fino a destinazione sulla strada SP 39.

 

Dove si trova?

 

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