NUSCO

VISITARE NUSCO - INFORMAZIONI E GUIDA. Adagiata ai piedi del Monte Terminio, Nusco è una delle perle dell'Irpinia grazie al centro storico perfettamente conservato e alla natura incontaminata che la circonda. Passeggiando tra palazzi nobiliari, chiese medievali e botteghe artigiane si respira tutto il fascino d'altri tempi di questo borgo.

 

Nusco si trova in Campania, in provincia di Avellino ed è definita "il balcone dell'Irpinia", poiché dagli spalti del suo castello, e dai viali che costeggiano il paese, si può ammirare un panorama stupendo. Il paese è situato a circa 900 metri di altezza ed è attorniato da una splendida vegetazione; guardandosi intorno si scopre tutto un susseguirsi di toni di verde, con valli attraversate da torrenti e boschi rigogliosi.

Molti abitanti di Nusco difatti partirono nel secolo scorso. Alcuni si trasferirono in altre regioni italiane dove il benessere era maggiore, molti cercarono nuove opportunità in Sud America e negli Stati Uniti, ma nessuno dei tanti che sono partiti ha dimenticato le proprie radici e alcuni di loro hanno fatto ritorno.

 

La storia di questa cittadina ha visto nel VII-VIII secolo la costruzione del castrum di Nusco, il castello, un edificio innalzato in una posizione ideale per controllare i valichi dell'Appennino e le valli attraversate dai fiumi Ofanto e Calore. La prima menzione in un documento storico di Nusco la si trova leggendo il testamento del vescovo Amato. Amato fu il primo vescovo locale, nacque nel 997, morì nel 1093 e fu considerato un uomo tra i più santi e colti del suo tempo. Sant'Amato da Nusco è oggi il patrono della cittadina. Nel testamento di Amato si trova scritta la parola civitas e si afferma che la cittadina è sede vescovile.

NuscoIl vescovo si occupò di strutturare la città, radunando gli abitanti che abitavano nei casali all'interno delle mura, intorno al castello. Inoltre decise di erigere la prima chiesa. Nel 1122, Nusco fu la dimora di Guglielmo, ultimo duca di Puglia. Nel periodo tra il 1688 e il 1732 ci furono diversi terremoti che devastarono l'Irpinia e per questo motivo nel centro cittadino potrete vedere costruzioni religiose e civili del Settecento ma non antecedenti, in quanto ciò che testimoniava il passato della cittadina prima del terremoto del '700, è andato distrutto.  Nel 1799 i sanfedisti del cardinale Ruffo attaccarono il castello e lo depredarono e gli diedero fuoco. Durante il feudalesimo Nusco fu il feudo di importanti famiglie napoletane come i De Tivilla, i De Medania, i D'Aquino, i Gianvilla e gli Imperiale. Il feudalesimo terminò ad inizio del 1800. Nusco è stata colpita anche dal terremoto del 1980 ma per fortuna è stata ricostruita senza comprometterne le caratteristiche originali.

 

Nusco PanoramaIl campanile della chiesa rappresenta il fulcro di Nusco. Ha un'altezza di 33 metri (che ricorda l'età di Gesù) e si staglia nel panorama sullo sfondo. L'edificio fu eretto in memoria del Vescovo di Nusco, Amato. Ci sono dei resti del precedente sito del XI secolo nella cripta romanica. Qui riposano le spoglie di Amato. La pianta della chiesa è suddivisa in tre navate e il periodo di costruzione è il XIII-XVI secolo. Da notare il presbiterio e il coro, gli affreschi risalenti al Settecento e il pulpito che risale al Seicento. Le immagini rappresentate negli affreschi della cripta sono della natività e sono databili al periodo del Cinquecento. La cattedra del vescovo e la balaustra del coro sono in stile Barocco.

 

Nusco PanoramaLa Cattedrale deve essere guardata da diversi punti, visto che in una sola occhiata non si può cogliere l'interezza dell'edificio con la torre dell'orologio, il campanile e la facciata. Una passeggiata interessante può partire dalla piazza della Cattedrale, dove si può vedere il Seminario vescovile risalente al 1760. Nei locali del Seminario vi è un'antica Biblioteca che ospita oltre 10 mila libri ed è aperta a tutti. Il punto di accesso è dalla Porta Superiore e qui sono visibili ancora dei resti del castello. Le vie da percorrere sono tre: via Landone, via Scarpitti, via Trinità. Ogni via termina nella piazza. Durante il percorso di scoperta si possono ammirare portali edificati in pietra, stemmi, balconi in ferro, gradinate, volte, archi, piccole piazze. Ogni passo ricorda i periodi di storia che Nusco ha vissuto. Poco sembra caMonumento a Sant Amato - Nuscombiato da allora. Tra gli edifici di rilievo, ci sono i palazzi nobiliari appartenuti alle famiglie più note di Nusco, come gli Ebreo, i De Paulis, i Meluziis, i Del Giudice, i Natale, i Sagliocca, i Saponara e i Del Sordo. Sono presenti anche altri edifici religiosi, oltre alla Cattedrale, che vale la pena visitare: la chiesa della SS. Trinità e la chiesa di S. Giuseppe. La prima ha degli affreschi che risalgono al periodo medievale e la seconda ha una facciata del periodo tardo Barocco. Se ci si affaccia dal belvedere di Porta Molino e da via Coste, si può ammirare un panorama indimenticabile che abbraccia Varco di Acerno e i monti vicini e continua verso l'Appennino lucano settentrionale e la Maiella. Uscendo dal centro cittadino un altro luogo da visitare è l'abbazia di Fontigliano del secolo XII che fu ricostruita nel 1950. Al suo interno custodisce una statua del '400 della Vergine seduta con il bambino.  Nelle vicinanze c'è l'Antiquarium con alcune epigrafi.

 

NuscoIl borgo di Nusco offre dei prodotti tipici gustosi; si tratta di salumi e insaccati di carne suina ottenuti con una lavorazione artigianale basata su antiche tradizioni. Si produce il caciocavallo silano. I prodotti dell'agricoltura sono genuini e tra questi si ricordano soprattutto i legumi come fave, ceci e fagioli. La castagna di Montella, la mela Capodiciuccio e la mela Limoncella sono prodotti tipici tradizionali. I primi piatti tipici sono conditi con sugo d'agnello o ragù o sono accompagnati da legumi. Ci sono poi dei piatti più lavorati come gli gnocchi (cicalucculi, in onore dei quali si festeggia nella seconda metà di agosto una gustosa sagra, "ri li cicaluccoli" appunto, le tagliatelle (lagane) e i ravioli. Il ripieno dei ravioli è fatto con ricotta della zona e gli gnocchi sono fatti a mano con farina di grano.

 

La festa tradizionale è la Notte dei Falò, celebrata nei giorni precedenti e nel giorno di Sant'Antonio Abate (Gennaio). I fuochi sono accesi in tutto il borgo ed esprimono la gioia della vita. Questo rito è in uso da ben oltre 4 secoli e unisce tradizione e allegria.

Altre feste e tradizioni sono:

13 aprile Fiera delle palme
18 aprile Via crucis
28 maggio Traslazione di Sant'Amato
Luglio "Che mi salta in Menta", evento gastronomico dedicato alla menta

23-28 agosto Festa della Maria SS. Del Carmelo
28-29 luglio Festa di Sant'Antonio Abate
Agosto Festa della Montagna

Agosto Sagra della botte e del matterello
Agosto Festa dell'emigrante

14-15 agosto Festa della Madonna dell'Assunta
23 agosto Festa della Madonna del Carmelo
Settembre "Cucina tra le nuvole"
30 settembre Fiera di Sant'Amato
Prima domenica di ottobre Fiera del Rosario

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