VISITARE OSINI - INFORMAZIONI E GUIDA.
Autentico paese dell’entroterra barbaricino, Osini è dominato
dal complesso nuragico di Serra Orrios e offre paesaggi
naturalistici mozzafiato nel Parco di Tepilora. Qui si può
assaporare la cultura e l’ospitalità genuina della Sardegna.
Un paese incastonato tra le
montagne, un classico "luogo da cartolina", questo è
Osini, in Sardegna, un piccolo paesino nella splendida
regione dell'Ogliastra, in un territorio davvero
particolare, diviso tra mare e montagna, con una storia
antichissima e forti tradizioni. La Provincia dell'Ogliastra, di
recente costituzione, ha come capoluoghi Lanusei
e
Tortolì, ed
è situata nella zona centro-orientale della Sardegna, affacciata
a sud e ad est sul Mar Tirreno.
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Il comune di Osini si trova in un’area molto suggestiva,
è circondato da rocce calcaree, molto probabilmente risalenti
all’età mesozoica: strutture alte e imponenti, giganti guardiani
del paesaggio. Molto bello l'altipiano calcareo del
Taccu, o Tacco, con le sue alte pareti verticali sul
rio Pardu.
Nelle pareti sono presenti faglie e fratture, che
molto probabilmente, derivano da fenomeni millenari, forse
dall’Orogenesi Alpina che il territorio sardo ha subito.
Bellissima è la foresta di lecci che circonda il visitatore
che compie un'escursione tra i monti fino ad arrivare al
Passo San Giorgio, con la suggestiva
Gola o Scala di San Giorgio, un vero e proprio monumento
naturale. Si tratta di una spaccatura tra le montagne calcaree,
attraversata da una strada; questa zona è dedicata al culto di
San Giorgio Vescovo e a lui è anche dedicata una chiesa che si trova sempre in questa zona.
San Giorgio Vescovo era nato a Cagliari alla fine del
X secolo e divenne vescovo quando aveva solamente ventidue anni.
Si narra che diversi furono i miracoli che egli operò e
potenti i suoi poteri taumaturgici. In tutto si dice che compì
circa 20 miracoli, alcuni in vita e altri dopo la sua morte,
molti proprio presso la scala di San Giorgio.
Da qui si gode un bel panorama sulla valle del Rio Pardu.
All’arrivo ad Osini, notiamo che vi sono due centri abitati,
quello vecchio e quello nuovo; il primo fu
abbandonato nel 1951, quando tra il 14 ed il 19 ottobre,
vi si abbatté un
violento nubifragio. A causa di questo nubifragio, l’intero
abitato divenne impraticabile, ed è così che si decise di
trasferire l’intero paese un po’ più a sud, circa due km. Molte
case dell'antico abitato sono ancora rimaste in piedi, le
costruzioni sono in pietra adagiate nelle stradine strette, con
belle porte e le persiane colorate.
I piatti tipici di Osini,
sono piatti semplici, ma molto gustosi, perché in paese sono
molto praticate l’agricoltura e la pastorizia. Per quanto
riguarda i primi piatti ci sono i "culurgionis" (ravioli
di patate e formaggio) e i "marraconisi de ungula". Per i
secondi, domina la carne arrosto, di capra, di pecora o di
maialetto, una specialità della zona è la tratalia
(arrosto di interiora di capretto o agnello). Molto buono è
anche il pane, il "pistoccu e il modissosu", che ancora
vengono realizzati nelle case. Il vino del luogo è il
Cannonau, molto corposo. Tanti sono i dolci prelibati a base
di uva sultanina, mandorle, noci, ricotta, uova e miele. I più
conosciuti sono gli "amaretti", le "pardulas"
(ottimi dolcetti con il ripieno di ricotta di pecora) e le "is
pabassinas" (biscotti sardi fatti con miele, mandorle, uva
passa).
La
storia di
questi luoghi. In antichità, tra il IV e il XII
secolo, in tutta la
Sardegna si è assistito all'abbandono dei centri costieri (di
origine punica e roman) a causa delle incursioni via mare, e al
rifugiarsi della popolazione sulle montagne. Questo è accaduto
anche ad Osini. Il territorio è montagnoso e piuttosto isolato a
livello di vie di comunicazione e Osini è rimasto un luogo
vergine, incontaminato.
L’attuale territorio fu
abitato sin dalla preistoria e vi sono molti siti
archeologici dell’epoca nuragica (risalgono dal
XVI al VI secolo a.C.): nuraghe Serbissi, nuraghe Sanu, nuraghe
Urceni, nuraghe Orruttu, nuraghe Samuccu. Il complesso
nuragico di Serbissi, in particolare, merita una visita, sia
per le dimensioni che per il buon stato di conservazione: si
tratta di un villaggio, una grotta a doppia entrata, due nuraghi
a torre, due tombe dei giganti. Stupendo da qui il panorama
(siamo a 1000 metri di altezza) a sud sull'Ogliastra e a nord
sulla Barbagia.
Nel Medioevo
l'entroterra sardo si popolò di nuovo, come dicevamo per la fuga
della costa delle popolazioni che rifugiarono nelle montagne per
salvarsi dalle incursioni barbaresche. Sulla montagna le persone
si riunirono per formare piccoli centri abitati, che divennero
poi progressivamente villaggi. Abbiamo alcuni documenti in
merito riguardanti Osini risalenti alla prima metà del 1200. Il
paese molto probabilmente prima si chiamava Villa d'Osono. Di
villa d'Osini, iniziamo ad avere qualche documento nei secoli
XVI-XVII. La popolazione del villaggio lavorava il latifondo
della zona.
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