VISITARE SASSOFERRATO -
INFORMAZIONI E GUIDA.
Circondata da rigogliose colline, Sassoferrato è dominata dalla maestosa
Rocca con torri e camminamenti che offrono una vista spettacolare. Un luogo
perfetto per una pausa rilassante tra natura, arte e degustazioni.
La città di Sassoferrato,
in provincia di
Ancona, è situata poco lontano dall’antica
Sentinum, municipio romano sorto nella zona in cui, nel 295 a.C., i
Romani avevano sconfitto la confederazione di Galli, Sanniti, Umbri ed
Etruschi. A pochi chilometri dall’abitato si possono ancora vedere resti
delle mura urbiche e del tracciato viario, nonché ruderi di edifìci tra cui
un complesso termale e una grande villa. Importanti reperti provenienti
dalla zona sono esposti nel locale Museo.
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Durante l'alto Medioevo l’abitato venne abbandonato per risorgere poco
distante, sull'altura dove all’inizio dell’XI secolo è documentato un
Castello, mentre all’inizio del XIII secolo il paese si stendeva anche in
pianura. Vi si susseguirono varie signorie, la più significativa delle quali
fu quella degli Atti, nobili locali che governarono la città fino alla metà
del Quattrocento, dopodichè essa passò al ducato di Urbino e quindi, nel
1631, allo Stato della Chiesa. Sassoferrato dette i natali ad uomini
illustri, quali il celebre giurista Bartolo, l’umanista Niccolò Perotti e il
noto pittore Giovan Battista Salvi detto "il Sassoferrato", devoto
interprete delle istanze della Controriforma e creatore di inconfondibili
Madonne.
L’odierno abitato è diviso tra città alta, in posizione panoramica, dove
sorgono gli edifici più significativi, e il borgo sottostante, di più
recente sviluppo, che costituisce la zona industriale e commerciale. La
parte più antica di Sassoferrato è dominata dalla massiccia Rocca edificata
per volere del cardinale e condottiero spagnolo Egidio Albornoz nel 1368. Poco lontano
si trova la duecentesca Chiesa di San Francesco, costruita in bianchì conci di pietra, la
cui semplice facciata è sottolineata da un elegante gioco di ardii e lesene;
conserva opere del Ramazzai, di Giovan Francesco Guerrieri e delicati
affreschi tre e quattrocenteschi di scuola fabrianese.
La grande,
rettangolare Piazza Oliva è delimitata dà un lato dal porticato
del Palazzo Municipale e dal Palazzo dei Priori, di fondazione trecentesca,
ma ampiamente rimaneggiato; vi è custodita una ricca biblioteca. Non
distanti sorgono la duecentesca Chiesa di Santa Chiara, con un bell’affresco
attribuito a Giovanni Antonio da Pesaro e, all'interno dell’annesso
convento, due celeberrime Madonne del Sassoferrato, e quindi la Chiesa di
San Pietro che raccoglie varie opere di Pietro Paolo Agabiti, pittore e
scultore della prima metà del Cinquecento, anch’esso nativo di Sassoferrato.
Altre opere di questo artista si possono ammirare nell’ampia secentesca Chiesa
di Santa Maria del Piano, dall’armoniosa facciata in cotto, che è
arricchita pure da dipinti del Guerrieri, del Ramazzani e da un affresco
trecentesco di scuola riminese, detto Madonna della Bella.
Poco distante dall’abitato
si trova il vasto complesso monastico benedettino di Santa
Croce, la cui chiesa venne edificata nel XII secolo utilizzando anche
materiale proveniente dall’antica Sentinum. Di origine romana,
infatti, sono le slanciate semicolonne addossate ai pilastri cruciformi con
notevoli capitelli figurati, elementi lombardi che dividono le navate
dell'edificio dall’orientaleggiante pianta a croce greca, secondo una felice
sintesi stilistica frequente in altre chiese marchigiane. La cappella a
sinistra conserva vivaci affreschi trecenteschi di scuola fabrianese con la
Leggenda di San Tommaso Apostolo; tra le altre opere già esistenti nella
chiesa si ricordano una tavola dell’Agabiti con San Benedetto e un
importante, grande polittico con la Madonna e Santi di Giovanni Antonio da
Pesaro (attualmente presso la Galleria Nazionale delle Marche a
Urbino).
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