ALBA

VISITARE ALBA - INFORMAZIONI E GUIDA. Un tempo potente comune indipendente il cui centro sfoggiava più di 100 torri, Alba è considerata la capitale delle Langhe, e ha la fiducia e l'energia di una grande città pur mantenendo tutta la grazia e il calore di una piccola città rurale. La sua considerevole reputazione gastronomica è dovuta ai suoi tartufi bianchi, al cioccolato fondente e al vino. La sua fiera autunnale annuale del tartufo attira folle enormi e le strane celebrità che amano il tartufo.

 

Che amiate o non amiate vino, tartufi e cioccolata, Alba vi ripagherà comunque della visita con le sue torri di mattoni rossi, con i palazzi barocchi e gli edifici del Rinascimento. Le torri che dominano il centro storico furono costruite dalle famiglie nobili della città nel XIV e nel XV secolo. Si dice che ce ne fossero ben cento. Adesso ne sono rimaste una ventina, alcune delle quali abbassate a livello dei tetti o incorporate in palazzi.

Da Piazza Duomo ne sono visibili tre, le più alte e le meglio conservate: le Torri Sineo, Paruzza e Astesiano. Numerose le chiese (Tempio di S. Paolo, Chiesa di S. Domenico, Chiesa della Maddalena, Chiesa di S. Giovanni, Chiesa di S. Giuseppe, Chiesa di Santa Caterina ecc.). Da visitare la Cattedrale di S. Lorenzo, d'impianto romanico, probabilmente costruita su resti di edifici sacri di epoca romana. Di notevole interesse artistico è il coro ligneo, costituito da 35 scanni, realizzato nel 1512 dal cremonese Bernardino Fossati da Codogno. Una curiosità, il campanile attuale, che risale ai primi decenni del Duecento, contiene internamente l'antico campanile originario.

Via Vittorio Emanuele fa mostra dei numerosi prodotti tipici, Via Cavour strada medioevale dietro la quale si svolge il palio degli asini in ottobre. Da citare ovviamente la fiera del tartufo e alla fine di aprile/inizio maggio il festival del vino che da ai suoi visitatori la possibilità di assaggiare centinaia di tipi di Barolo, Nebbiolo, Barbaresco e Roero.

Dal sito albatartufi.com

I tartufi sono funghi che vivono nel sottosuolo in simbiosi con radici di piante. Hanno l'aspetto di tuberi costituiti all'interno da una massa carnosa detta "gleba" ed all'esterno da una corteccia detta "peridio"; sono costituiti in alta percentuale da acqua, fibre e da sali minerali assorbiti dal terreno tramite le radici dell'albero con cui vive in simbiosi.
Sono classificati in diverse specie, tra cui le più conosciute per uso gastronomico sono:

Il tartufo bianco d'Alba (Tuber Magnatum Pico)
Il tartufo nero pregiato di Norcia, per i Francesi truffe du Perigord (Tuber Melanosporum Vitt.)
Lo scorzone o tartufo nero estivo (Tuber Aestivum Vitt.)
Il tartufo nero (Tuber Uncinatum)
Il tartufo bianchetto (Tuber Borchii)
Il tartufo nero moscato (Tuber Brumale)

Gli alberi che maggiormente accettano la "convivenza" dei tartufi con le loro radici sono: pioppo, il tiglio, la quercia e il salice. Sono proprio queste piante, ognuna con le sue caratteristiche, a determinare il colore, il sapore ed il profumo dei tartufi.  Ad esempio i tartufi che crescono nei pressi della quercia,avranno un profumo più pregnante,mentre quelli vicino ai tigli saranno più chiari ed aromatici.  La forma dei tartufi invece dipende dal tipo di terreno: se questo è soffice i tartufi saranno tendenzialmente lisci e tondeggianti; se compatto e argilloso saranno più ' nodosi e bitorzoluti poiché maggior fatica avranno fatto a trovar spazio per la crescita nel terreno.

E comunque sebbene in questo esistano le condizioni ottimali quali PH ed umidità e la pianta sia potenzialmente idonea per la crescita dei tartufi, non tutte risultano capaci a sostenere il loro sviluppo. Per questo la tartuficoltura studia il particolare fenomeno ormai da decenni con l'obiettivo di riuscire in un prossimo futuro a produrre tartufi in colture arboree sotto il diretto controllo dell'uomo e non più soltanto dal caso fortuito. Per alcuni tipi di tartufi si hanno già buoni risultati di queste ricerche (es. le piantagioni per i tartufi neri pregiati) mentre purtroppo molta strada si deve ancora percorrere per ottenere risultati simili nella produzione dei tartufi bianchi d'Alba. Si sa, per il momento, che per questi sono necessari un terreno a grossi pori molto ossigenato, ricco di calcio e con una buona umidità anche nel periodo estivo. Nonostante queste particolari condizioni, comunque, non sempre si ottengono buoni risultati. I tentativi proseguono ma per ora questo prezioso frutto della natura continua ad essere un gioiello avvolto dal fascino ed un pizzico di mistero. Forse resterà ancora per altro tempo, ma noi possiamo ancora continuare a gustarlo e stimarlo come la natura lo ha creato.

FIERA NAZIONALE DEL TARTUFO BIANCO D'ALBA


La Fiera del Tartufo nacque nel 1929 con il nome di "Fiera-Mostra campionaria a premi dei rinomati tartufi delle Langhe", come prosecuzione dell'Esposizione agricola e industriale che si svolgeva ad Alba fin dall'inizio del secolo. Migliaia furono negli anni i visitatori che venivano ad Alba per assistere alla sfilata dei carri allegorici e per assaggiare il tartufo. Negli anni la Fiera ha cambiato il proprio volto, allungando i tempi di svolgimento e arricchendosi di aspetti culturali, come mostre d'arte, e di appuntamenti come il Palio degli asini e la Giostra delle Cento torri.

MUSEI A ALBA

Museo Civico

 

Museo archeologico e di scienze naturali "FEDERICO EUSEBIO"
Via Vittorio Emanuele, 19 Cortile della Maddalena - Tel: 0173 292475

Il museo raccoglie reperti archeologici e si trova nell'area urbana. Presenti le sezioni: antropologia, archeologia, scienze naturali.

 

Fondazione Ferrero Alba

Tel. +39 0173 295259 oppure +39 0173 363274

 

Alba Sotterranea  
Piazza Risorgimento Tel: 339 734 99 49 
 

Casa Fenoglio
Piazza Rossetti,2 c/o Centro Studi di Letteratura, Storia, Arte e Cultura "Beppe Fenoglio" Tel: 0173 364623
info (at) centrostudibeppefenoglio.it Tel: 0173 364623
 

Museo della Cattedrale
Piazza Rossetti - Tel.:  0173 29 00 92

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