VISITARE
ARGENTA
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INFORMAZIONI E GUIDA. Nell'ombra del Parco del Delta del
Po, Argenta è un tuffo nel verde, un viaggio lento e genuino. Tra risaie e
oasi faunistiche, la città offre un connubio perfetto tra cultura e natura,
delineando un mosaico di esperienze uniche.
Acirca 30 chilometri da
Ferrara, e a metà strada con
Ravenna, troviamo il comune di
Argenta, una località affascinante, romantica e un po' malinconica. Con poco
più di 22.000 abitanti, è questa una cittadina a vocazione agricola, con lo
sguardo rivolto ad est verso le estese zone umide
di
Comacchio.
Sono molte le realtà di Argenta interessanti:
il centro storico, le valli, la valorizzazione del territorio ed anche la sua
storia.
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E
parlando di storia ci viene in mente il bombardamento subito da Argenta nel
'45, che ne ha cambiato profondamente il volto e soprattutto il merito
civile dei suoi cittadini durante la seconda guerra mondiale. Un
merito che ci piace ricordare con le parole usate per il conferimento della
Medaglia al valor militare e della Medaglia al valor civile, nel 1973 "...particolarmente
provata dalla furia della guerra, sopportava, con fierissimo e dignitoso
contegno..., subendo la distruzione della maggior parte del centro abitato e
offrendo alla causa della Patria e della libertà il sacrificio eroico di
numerosissimi suoi figli...".
Anche pochi decenni
prima Argenta aveva patito un grande sacrificio, quando nel 1923 il giovane
prete Don Giovanni Minzoni,
antifascista e voce dei poveri contadini, veniva ucciso dagli squadroni
fascisti. Grazie a lui e al suo lavoro, unito a quello di altri uomini di
coraggio come Don Emilio Faggioli,
fu creato il gruppo dei boyscout ASCI,
i
giovani esploratori cattolici di Argenta.
Il nome di Don Minzoni viene ricordato da tutti in questi luoghi con
ammirazione.
La
storia
ci insegna che Argenta è sempre stata una terra di dure vicissitudini. Da
quando fu fondata, probabilmente per mano del vescovato di Ravenna, divenne
ben presto centro di contesa territoriale tra le vicine città dominanti, le
stesse che andavano a formare il quadro politico-territoriale della
penisola. Ostrogoti e
bizantini, vescovi
e signori feudali,
modenesi e veronesi,
e soprattutto ravennati (o
meglio ravegnani) e
ferraresi, e ancora
guelfi e ghibellini,
tutti solennemente ambivano a questo splendido territorio acquatico. Nel
1295 la cittadina fu sede di un importante convegno,
quello che decise la guerra da parte di tutti i ghibellini della
Romagna contro le forze papali (forse
pochi sanno che Dante Alighieri
fu uno dei maggiori capi del movimento).
Furono poi gli Estensi di Ferrara
ad ottenere in "locazione" dal Papato, nel
1344, l'intero territorio fino alla fine del XVI secolo. Un terribile
terremoto colpì Argenta nel 1624.
La
cittadina si estende lungo il percorso stradale della
SS 16 Adriatica e le sue
attrazioni più interessanti rimangono
comunque legate all'acqua, che diventa qui elemento dominante anche nei
monumenti più significativi:
il Museo della Bonifica, il Museo Civico
dell'Archeologia con Pinacoteca, e il Museo delle Valli di
Argenta. Le paludi di Argenta, sapientemente bonificate
dall'opera dell'uomo sin dall'inizio del secolo scorso, sono oggi habitat
privilegiato della fauna selvatica e sono numerosi i servizi per gli
studi di ornitologia e per gli appassionati del birdwatching e
della
fotografia. Molto bella l'iniziativa Tramonto in Valle, con
visita guidata ed osservazioni al tramonto e spuntino finale al calar del
sole. Siamo qui nel cuore delle famose Valli di Campotto, parte
del Parco Regionale del Delta del Po emiliano, riconosciute zona
umida di interesse internazionale dalla Convenzione di Ramsàr
del 1972 e situate a sud della
città e delimitate dal fiume Reno.
Iniziamo la nostra esplorazione dal Museo della
Bonifica e dalla sua splendida idrovora novecentesca, l'impianto
di Saiarino. Siamo di fronte ad uno bell'esempio d'architettura in
stile Liberty, costruito durante gli anni venti del secolo scorso.
All'interno si ammirano gli strumenti dell'ingegneria idraulica, un
insieme di macchinari e pompe elegantemente distribuiti ad organizzare la
rete di canali del territorio. A pochi chilometri dal centro abitato
troviamo anche il Museo delle Valli, presso il Casino di Campotto
(edificato nel XVIII secolo) il quale offre un percorso informativo di tipo
storico-naturalistico sull'intera zona. All'interno vi troviamo la sezione
dedicata all'Ecomuseo di Argenta. Il Museo civico
della città, offre a sua volta una panoramica storico-culturale su
Argenta; situato nella quattrocentesca chiesa di San Domenico, il
museo racconta l'arte della località attraverso le opere salvate dai
bombardamenti della seconda guerra mondiale.
Sulla strada di Cardinala in direzione
Campotto, oltre il canale della Botte e l'emissario Lorgana,
una bella gita in bicicletta ci porta verso una delle maggiori attrazioni
storiche di Argenta: la Pieve di San Giorgio, la più antica chiesa
del territorio di Ferrara (569 d.C.) e una della più antiche della regione.
Nascosto da un fitto boschetto di pioppi, a pochi passi dalle acque dello
stagno, troviamo questo piccolo tranquillo edificio, che si presenta oggi
con una sola delle tre navate un tempo esistenti, quella centrale.
Si rimane
stupiti nel sapere che la maggior parte della chiesa originaria è sepolta a
circa 2 metri sotto terra, ed è sempre più grande la curiosità quando si
viene informati che grazie agli scavi archeologici furono ritrovati molti
reperti medievali, oggi conservati nel Museo Civico di Argenta. La
semplicità di questa piccola chiesetta è straordinaria, così come la sua
grazia. Affascinante è poi il Santuario della Celletta (1490).
Miracolosamente scampato al terremoto del Seicento e, secoli dopo, agli
intensi bombardamenti della seconda guerra mondiale, la piccola chiesa
dedicata alla
Beata Vergine della Celletta si contraddistingue per l'originale
pianta ellittica e per la cella votiva presente (da cui prende il nome), da
secoli è meta di intenso pellegrinaggio da parte degli abitanti locali.
Argenta è una località di grande bellezza
naturale, e non solo. Ne consigliamo la visita per diversi motivi,
per il senso di tranquillità e pace che ispira la sua natura, per i
buoni servizi offerti dal territorio e le tante iniziative. Ci è
piaciuta la giovialità dei suoi abitanti che ci ha ricordato le parole di
Don Minzoni e Don Faggioli, che ci sembra ancora oggi sentir dire "Guardate
con simpatia questi ragazzi che percorreranno cantando la larga piazza
d'Argenta"...
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