VISITARE
RAVENNA
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INFORMAZIONI E GUIDA.
Città ricca di storia e cultura, Ravenna è famosa in tutto il mondo per i suoi
straordinari mosaici bizantini e i suoi otto monumenti dichiarati Patrimonio
dell'Umanità dall'UNESCO. In questo guida, esploreremo le principali
attrazioni di questa città unica nel suo genere, fornendo utili consigli per
rendere la vostra visita un'esperienza indimenticabile.
A guardare gli splendidi mosaici del
mausoleo di
Galla Placida, a Ravenna, vengono i brividi.
Lavori di perfezione tecnica incredibile, infinita pazienza
e gusto artistico hanno portato questa piccola grande città
della Romagna
ad essere inscritta nella lista del Patrimonio dell'Umanità
dell'UNESCO.
Furono proprio gli esperti di questo importante organismo
internazionale a definire l'antico monumento del IV secolo d.C. come "il primo e meglio
conservato di tutti i monumenti a mosaico, e allo stesso
tempo uno dei più artisticamente perfetti".
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A Ravenna i
mosaici riflettono la
storia antica della città, che è stata tre volte capitale di
grandi imperi, ma anche il carattere odierno di
un territorio che si collega ad un mare, l'Adriatico,
attraverso le sue acque interne, e che si rivolge alla
pianura più centrale con fare sicuro. Lo sapevamo ancor prima
di arrivare quanto fosse bella questa città, ce ne siamo
accorti attraversando le vaste pianure che da
Milano conducono fino a
Bologna e poi al mare...
a guardar da un finestrino di un treno, che passava a fianco
delle acque delle Valli di Comacchio e, passo a passo,
diventava il treno per Ravenna.
A pensarci, ritorna
in mente
Oscar Wilde e la sua entrata in città nel 1877, a
cavallo ("A year ago I breathed the Italian air..."
un anno fa respiravo l'aria italiana... le sue impressioni
sulla città gli valsero il primo grande premio della sua
carriera). Prima di lui, Lord Byron a Ravenna scoprì
il fascino di una città baciata dallo scorrere del tempo, lo
stesso che ha reso grande l'antica Bisanzio e che ha
suggestionato letterati viaggiatori. Dante fu uno dei
primi e la sua tomba è ancora oggi una delle attrazioni
maggiori della città.
Quando
Byron giunse a Ravenna, il 10 giugno 1819, lo fece per
seguire un sogno, che portava il nome di Teresa Gamba
Guiccioli. Fu così che la città per il grande poeta
diventò ispirazione d'arte e di ideali (da qui muoverà i
suoi primi passi verso i suoi impegni politici in Grecia),
ed oggi risuona incredibilmente famigliare la sua
poesia:
"Dolce ora del crepuscolo!...
nella solitudine della Pineta...
sulle rive silenziose cui
circoscrive l'immemorabile foresta di
Ravenna che copre quel suolo
dove un tempo ruggirono le
onde dell'Adriatico, fino ai
luoghi in cui sorgeva l'ultima fortezza dei Cesari"
La
curiosità è forte, viene voglia di conoscere la Ravenna
raccontata dai grandi poeti e lo facciamo da subito con la
visita alla
Biblioteca Classense. In una delle sue sale monumentali
è custodito il busto scolpito della donna amata da Byron,
realizzato nel 1821 da Lorenzo Bartolini. L'infinita
dolcezza catturata dallo sculture allo sguardo di questa
donna disarma, quasi che i suoi occhi continuino a ricordare
l'intenso amore che la legò al suo amante. Forse sono ancora
pieni di speranza, la stessa che un giorno potrebbe
ricongiungerla alla scultura
che
Bartolini fece anche a Byron e che oggi è custodita alla National Portrait
Gallery di Londra... chissà? A noi il suo sguardo
dona entusiasmo, lo stesso che ha appassionato i più antichi
visitatori della città. La biblioteca (situata in via Baccarini) ha origine dall'antico monastero dei monaci
Camaldolesi, quello di Classe, custodisce un patrimonio tra i più preziosi d'Italia: 800.000 volumi,
edizioni antiche tra codici, incunaboli, rari manoscritti,
cartografie e iconografie. La distanza dalla biblioteca al
mausoleo è breve, circa 20 minuti a piedi, due parti
differenti di una stessa città eppure accomunate da una
stessa passione, quella per l'arte e per la bellezza.
"Cavalcai a mio piacere;
l'umida lieta aria era dolce, |La bianca strada risuonava
sotto gli zoccoli del mio cavallo, | E meditando sul nome
antico di Ravenna | Scrutai il giorno finché, segnato da
ferite di fiamma, | Il cielo di turchese divenne oro
brunito.." Oscar Wilde
Ed
è bella Ravenna, che nei secoli fu meta turistica colta
anche di uomini come Boccaccio, Leopardi, Jung
e Klimt; che fu capitale dell'impero romano
d'Occidente, capitale dei Goti di Teodorico e
dell'Italia
bizantina e
che divenne città medievale, veneziana e poi centro moderno
e contemporaneo. Porto fiorente in tempi antichi (oggi è più
spostata all'interno di circa 5 km), Ravenna salì al potere
nel I secolo a.C. sotto l'imperatore Augusto, che
costruì una base navale nella vicina località di Classis
(l'attuale frazione di
Classe, oggi sede di scavi archeologici). La città si
convertì al cristianesimo molto presto, nel II secolo
d.C., e al diminuire del potere di Roma diventò
capitale dell'Impero nel
402 d.C. Nel secolo successivo passò sotto la guida degli
Ostrogoti ariani e nel 540 divenne parte dell'impero
Bizantino sotto Giustiniano. La magnificenza di
questo passato ha lasciato una grande eredità di
monumenti a Ravenna: edifici religiosi e civili e
soprattutto decorazioni di splendidi
mosaici paleocristiani che mescolano la tradizione
greco-romana all'iconografia cristiana, le influenze
veneziane alle suggestioni bizantine. Quello di Gallia
Placida è un posto magico, l'edificio venne costruito tra il
425 ed il 430 d.C. ed è stato progettato a forma di
croce greca con un ciclo di mosaici tra i più antichi della
città: ha cupola, lunette ed archi interamente ricoperti di
decorazioni. Cieli stellati e tematiche iconografiche si
sviluppano in un unisono di armonie di luce e di colori, in
classiche rappresentazioni cristiane sulla vita eterna che
vince sulla morte terrena.
A
pochi metri dal mausoleo incontriamo un altro grande
monumento, incluso anch'esso nel patrimonio Unesco: la
Basilica di San Vitale, del VI secolo. Come il primo,
anche questo edificio testimonia la grande arte
decorativa ravennate e qui lo sguardo viene catturato
dagli alti spazzi e dalla luminosità dei mosaici dell'altare
e degli affreschi barocchi dell'interno. I siti Unesco di
Ravenna sono in tutto otto, oltre i due citati anche il
Battistero Neoniano (del V secolo), la Cappella
Arcivescovile (primi anni del VI secolo), la Basilica
di Sant'Apollinare Nuovo (VI secolo), il Mausoleo di Teodorico (VI secolo), il
Battistero
degli Ariani (VI secolo), la Basilica di
Sant'Apollinare in Classe (VI secolo). Entrate
all'interno di quest'ultimo edificio e rimarrete estasiati
da tanta bellezza e semplicità artistica, la sua
architettura è dedicata al protettore di
Ravenna e si staglia alle porte della città, nella campagna.
Al suo interno, in una grande navata centrale fiancheggiata
da due dozzine di colonne marmoree, si trova la ragione
principale della visita: un eccezionale mosaico dai colori
cangianti dell'oro e del turchese e dello smeraldo. Un tempo
l'edificio era il primo ad apparire a coloro che arrivano
via mare dalle città oltre l'Adriatico. Non lontano dal
litorale di questo stesso mare, troviamo la celeberrima
Pineta di Classe, che era tanto cara a Dante e che
anticamente copriva tutto il litorale. Era forse questa
quell'aria che respirava il poeta irlandese? Questa la dolce
ora del crepuscolo di Byron? Oggi ad allietare i sensi sono
ancora i profumi dei pini secolari, del lentisco, dell'erica
e poi, nascosti, dei fiori del sottobosco.
Dal
mare al centro il passo è breve, il filo conduttore rimane
sempre il 'ghibellin fuggiasco'. Dante Alighieri
morì a Ravenna nel 1321, dopo aver contratto la malaria
nelle paludi acquitrinose di Comacchio e dopo un lungo
periodo di esilio dalla sua Firenze (in città egli
compose le cantiche finali del Paradiso). Da Piazza del
Popolo, il cuore della Ravenna odierna, inizia un
susseguirsi di luoghi dedicati al grande poeta fiorentino:
la via Alighieri porta al 'dantis poete
sepulcrum', il Sepolcro di Dante, eretto da
Camillo Morigia in stile neo-classico nel 1780. Oggi, il
sepolcro è una tomba vuota, le ossa del sommo poeta riposano
infatti nella sopracitata Biblioteca Classense; quale
miglior luogo per l'eterno riposo di un personaggio così
importante della letteratura italiana? Ai fiorentini è
rimasto solo l'onore di riempire annualmente la lampada ad
olio che pende dal centro del soffitto del sepolcro... luce
di arte eterna.
Oltre
alla bellezza artistica ed alla natura circostante, Ravenna
è anche una città dove si vive bene. Le statistiche
registrano
alti livelli di gradimento nelle condizioni di vita
dei suoi cittadini. Numerose le piste ciclabili e qui
con la bicicletta si può arrivare fino al mare,
attraversando la campagna e addentrandosi nelle località più
suggestive. Ravenna offre anche una serie di eventi
culturali e manifestazioni
importanti, come il Ravenna Festival (giugno-luglio),
una manifestazione dedicata all'opera lirica, ai balletti,
ai concerti di musica classica, alle mostre; il Ravenna
Jazz, il più antico festival internazionale del jazz in
Italia (Rocca Brancaleone, fine luglio); il Premio Guidarello al giornalismo d'autore (ottobre); i Corsi di
mosaico
(giugno-settembre) e molte iniziative legate a
Celebrazioni e letture dantesche.
Intorno
a Ravenna si trovano infine varie località balneari
con spiagge di sabbia finissima attorniate da pinete:
Casalborsetti,
Lido Adriano, Lido di Classe, Lido di Dante,
Lido di Savio, Marina di Ravenna, Marina
Romea,
Porto Corsini e Punta Marina Terme. Nelle
spiagge l'organizzazione dei servizi balneari è efficiente e
dinamica, si può scegliere fra una vacanza di sole e
relax, o di attività sportive e fitness; si può passare dal
ristorante romantico in riva al mare, alla cucina etnica,
alla cucina tradizionale romagnola, dagli
intrattenimenti danzanti all'allegria di un happy hour. I
bambini avranno più che altro voglia di visitare il parco
tematico di Mirabilandia... e a noi non rimane che un
solenne saluto alla città dove Dante riposa e che fu tanto
amata da imperatori, poeti e grandi viaggiatori.
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