|
Cosa vedere a Ravenna - 30
luoghi interessanti da visitare
Ravenna è una città, che racchiude in sé numerosi tesori d’arte e di cultura, i quali riescono a regalare, ai turisti emozioni e sensazioni, che
difficilmente si provano altrove.
Uno scrigno architettonico, dove ancora oggi sono visibili le influenze delle varie dominazioni, da quella Romana a quella Orientale e Bizantina, da quella
Veneziana al Mosaico Ravennate, che diventa un vero e proprio elemento compositivo, fino ad assumere la funzione di simbolo identificativo di una cultura.
|
|
Di seguito vi daremo alcuni suggerimenti su cosa visitare in questa splendida città :
Basilica di San Francesco
Nella
Basilica di San Francesco si svolsero i funerali di una delle personalità Italiane più eclettiche della storia,
Dante, il Sommo Poeta, che venne seppellito a Ravenna
nel 1321. Il nucleo originario della chiesa risale alla seconda metà del V secolo, quando il
Vescovo Neone dedicò la basilica ai Santissimi Apostoli. Furono i
Frati Conventuali, che nel 1261 ne cambiarono il
nome, dedicandola a San Francesco. Della costruzione
originaria, oggi non è rimasto quasi nulla, ad
eccezione del pavimento...Continua a leggere sulla
Basilica di
San Francesco a Ravenna.
Torna
su
Battistero Neoniano
Il Battistero
Neoniano o degli Ortodossi, prende nome dal vescovo Neone che
lo decorò attorno alla metà del V secolo. Siamo di
fronte al più antico monumento presente a Ravenna,
Patrimonio Unesco, l'edificio battesimale del periodo tardo antico meglio
conservato che è arrivato fino a noi, con le decorazioni interne fatte di marmi,
stucchi e mosaici preziosi che lasciano a bocca aperta da più di 1500 anni...Continua
a leggere sul
Battistero
Neoniano.
Torna
su
Basilica di Santa Maria in Porto
Questa imponente Basilica venne costruita tra il 1553 e il 1606. La facciata colpisce per la sua magnificenza, che colonne e statue contribuiscono a
rendere ancora più imponente. Il suo interno è suddiviso in tre navate sostenute da pilastri e colonne e la cupola è alta 48 metri. Sull’altare maggiore si
può ammirare un bassorilievo che raffigura la "Madonna Greca", l’effigie di origine bizantina, risale al XI secolo. Le
Carte Portuensi narrano che l’8
aprile del 1100 questa effigie apparve sulla costa, sorretta da due angeli e solo Pietro degli Onesti si era potuto avvicinare ad essa e lo stesso istituì
una processione dedicata alla Santissima Maria tutte le domeniche successive alla Pasqua, perché quando l’effigie apparve era proprio la domenica seguente
il giorno di Pasqua.
Torna
su
Basilica di Santa Maria Maggiore
La
Basilica di Santa Maria Maggiore venne costruita tra il 521 e il 534 per volere del
vescovo Ecclesio, l’attuale stile barocco, però, si deve alla ricostruzione del 1671.
L’abside è ancora quella originaria, mentre il campanile risale al IX o X secolo. Le navate interne sono tre e vengono sorrette da colonne e pilastri,
sulla parte sinistra possiamo ammirare un affresco di San Paolo in visita al carcere, dov’era rinchiusa Sant’Agnese.
Torna
su
Basilica di Sant’Agata Maggiore
La
Basilica di Sant'Agata Maggiore, numerose volte ristrutturata, è stata costruita alla fine del 400. La sua facciata è molto caratteristica, con marmi e capitelli, che
ritroviamo anche all’interno, in tipico stile corinzio. Al suo interno si possono ammirare anche i reperti di alcuni scavi svolti dal 1913 e il 1918.
Sull’altare possiamo ammirare uno dei quattro baldacchini, presenti nella chiesa, nel quale vennero deposte le ceneri di
San Sergio Martire e
dell’arcivescovo Agnello. Imponente, sempre sull’altare, il dipinto raffigurante Sant’Agata, Santa Caterina e Santa Cecilia.
Torna
su
Basilica di San Vitale
La
Basilica di San Vitale, la cui costruzione iniziò nel 526 è uno degli esempi di arte paleocristiana più importanti d’Italia; ciò che maggiormente colpisce è la
decorazione dei mosaici, presenti in tutta la chiesa, la quale è composta da due ambienti ed ha la forma di ottagono. Le influenze orientali, sono molto
marcate in questa costruzione, qui, infatti, non ci sono le tre navate, tipiche delle basiliche ravennati, ma solo un nucleo centrale, sul quale sorge la
cupola, sorretta da otto pilastri. Gli affreschi risalgono al 1780, ma ciò che maggiormente colpisce sono i mosaici, che tendono verso l’alto,
degli artisti Barozzi, Gandolfi e Guarana. Molto
curioso anche il labirinto raffigurato sul pavimento, di fronte all’altare, che con le sue frecce, porta come uscita il centro della basilica, dove basta
guardare in alto, per ammirare quelli che sono stati definiti i mosaici più belli dell’era cristiana.
Torna
su
Mausoleo di Galla Placidia
Questo mausoleo è dedicato a
Galla Placidia, la sorella dell’Imperatore Onorio, che si trasferì a Ravenna, da Costantinopoli, nel 423 dopo la morte di suo
fratello. Questo mausoleo è il frutto di due piccole costruzioni e la leggenda vuole che dopo la morte di Galla Placidia, avvenuta nel 450, la stessa vi
sia stata sepolta. Gli esperti, dal canto loro, invece, ritengono che l’imperatrice sia stata sepolta nella Basilica di San Pietro a Roma. Il Mausoleo di
Galla Pladicia è un esempio di architettura contrastante, l’esterno, infatti, si presenta in una semplicità pura, mentre l’interno della struttura è
interamente decorata da mosaici. La costruzione interna è a croce latina. All’interno della cupola, possiamo ammirare un cielo costellato da 570 stelle di
oro, che ruotano intorno alla croce latina, anch’essa d’oro, le quali hanno stimolato la fantasia di molti turisti, tra i quali
Cole Porter, che durante il suo viaggio di nozze visitò il mausoleo e
il suo cielo stellato e ne trasse l’ispirazione per
la canzone "Night and Day". La tipicità di questo luogo
risiede proprio nella magica atmosfera, creata dai colori e dalle tonalità che consentono il passaggio dalla luce diurna a quella notturna. All’interno del
mausoleo troviamo anche tre sarcofagi di marmo, tra i quali uno di notevoli dimensioni, decorato con immagini rappresentative della vita che trionfa sulla
morte.
Torna
su
Mausoleo di Teodorico
Il re dei Goti Teodorico ha da sempre legato il suo nome alla città di Ravenna e lo ha voluto fare, anche dopo la sua morte, avvenuta nel 526, con la
costruzione di un mausoleo a lui stesso dedicato, per la quale cercò una grande pietra, per la copertura dell’edificio, composto da due ordini; quello
inferiore ha la forma di un decagono, con all’esterno di ciascun lato una nicchia con un arco a tutto sesto, mentre l’ordine superiore, anch’esso a forma
di decagono, nella sua parte di coronamento, diventa circolare. Sulla grande pietra, che compone la copertura è presente un fregio che gira. Al suo interno
in una vasca ricoperta dal porfido riposano le spoglia di Teodorico. Sulla cupola è ben visibile una crepa, dovuta, molto probabilmente, ad uno
smottamento, anche se la leggenda la collega alla figura di Teodorico. Al Re era stata predetta la sua morte, che sarebbe stata dovuta a causa di un
fulmine, Teodorico, allora costruì il mausoleo, per rifugiarvisi in caso di tuoni e fulmini, ma la profezia lo raggiunse anche all’interno della cupola,
dove il fulmine penetrò e lo uccise.
Torna
su
Basilica di Sant'Apollinare in Classe
La
Basilica di Sant'Appolinare si trova fuori dal centro cittadino di Ravenna, nell’area archeologica di Classe. La sua costruzione risale agli inizi del 500 e la sua
architettura ripropone un modello, che riesce ad essere tra i più perfetti di Ravenna e, come la tradizione vuole, il suo interno è ricco di mosaici e
sarcofagi. Questa basilica è ben visibile, anche dal lontano, grazie al massiccio campanile, che la sovrasta. Ciò che colpisce dell’esterno è la ricchezza
di vetrate e finestre. Internamente, la navata centrale è più grande rispetto alle altre ed è sostenuta da colonne di marmo. Le decorazioni interne sono di
mosaico, con diverse raffigurazioni di Gesù Cristo, di San Matteo e di San Luca.
Torna
su
La tomba di Dante
Dante morì a Ravenna la notte tra il 13 e il 14 settembre 1321 ed in questa città venne sepolto, nella sua tomba, posta sulla via a lui dedicata.
Fu il potestà di Venezia Pietro Lombardi, alla fine del XV secolo, a volere una tomba, che contenesse i resti di Dante, che al momento si trovano sulla
parete in fondo. Sull’urna troviamo un bassorilievo, rappresentante Dante davanti ad un leggio, mentre nei pennacchi troviamo le rappresentazioni di
Virgilio, Guido da Polenta, Grande Della Scala e Brunetto Latini. C’è una lampada votiva, che pende dalla volta, ed essa viene alimentata dall’olio della
Toscana, che annualmente, arriva qui, da Firenze. Lo stile tipicamente neoclassico della tombe, gli venne imposto nel 1780, mentre nel 1921 l’opera venne
ornata da alcuni marmi preziosi. Sappiamo che le spoglie del Sommo Poeta hanno avuto una storia molto travagliata, infatti, vennero dapprima poste nella
Basilica di San Francesco, ma ben presto i fiorentini le rivendicarono, e
Leone X consentì loro di portarle a Firenze, ma quando venne aperta la tomba, si
scoprì che al suo interno non vi era nulla. Le ossa, infatti, vennero messe in salvo dai frati della Basilica, dove rimasero fino al 1810, anno durante il
quale dovettero lasciare il convento. Le spoglie vennero seppellite, dentro una cassetta, in una porta murata del
Quadrarco di Braccioforte, dove
vennero ritrovate nel 1865 durante alcuni restauri, dopodiché vennero poste nel primo sarcofago a loro riservato, nel quale riposano ancora oggi.
Torna
su
La Basilica Sant'Apollinare Nuovo
La costruzione
della Basilica di Sant'Appolinare Nuovo iniziò prima del 526, ad opera di
Teodorico, il quale la dedicò all’arianesimo. Quando i Goti vennero cacciati dalla
città, la chiesa venne riabilitata al cattolicesimo e venne dedicata a San Martino di Tours. Venne dedicata a Sant’Apollinare solo intorno al 1850, quando
in questa chiesa vennero conservate le reliquie del Santo, provenienti dalla Basilica di Classe, a lui dedicata. La facciata, abbellita di marmo, è molto
semplice ed è sovrastata da un cilindrico campanile. L’interno è composto, da tre navate, secondo il tipico stile di Ravenna, sostenute da colonne, che
vennero successivamente rialzate di poco più di un metro, rispetto all’assetto iniziale. L’interno è decorato di mosaici, in particolare lungo la navata
centrale, che risalgono all’epoca di Teodorico, molto particolari le raffigurazioni delle Vergini e dei Martini, che esaltano lo stile bizantino.
Torna
su
Il Palazzo di Teodorico
Il
Palazzo di Teodorico si trova molto vicino alla Basilica di Sant’Apolinnare Nuovo. Due sono le ipotesi della sua funzione.
Per alcuni era una vedetta di guardia,
mentre l’ipotesi più probabile è quella che si tratti della facciata del nartece dell’antica chiesa medievale dedicata a San Salvatore.
L’edificio si divide in due corpi, su quello inferiore troviamo un grande arco, su quello superiore una grande nicchia. I mosaici che ancora oggi possiamo
ammirare, risalgono all’epoca di Teodorico.
Torna
su
Duomo di Ravenna o Basilica Ursiana
Il
Duomo di Ravenna (Basilica Ursiana) risale agli inizi del 400 e fu voluta dal Vescovo Orso. La costruzione iniziale venne quasi completamente annullata dalle ricostruzioni del
1733 e 1734, quando venne dato al Duomo la forma attuale, con tre navate, al posto di cinque e con la costruzione di due cappelle, in una di esse, tra
l’altro, possiamo trovare i due sarcofagi, in stile paleocristiano, più importanti di Ravenna.
Torna
su
Battistero degli Ariani
Il
Battistero degli Ariani risale alla fine del 400 e dedicato al culto ariano, ma durante il VI secolo, quando questa dottrina venne messa al bando, la costruzione
divenne un oratorio, dedicato a Santa Maria, infatti sotto i monaci basiliani
assunse la denominazione di Santa Maria in Cosmedin. La sua forma è quella di
un ottagono, con quattro nicchie esterne, all’interno della cupola, nel Battistero, possiamo ammirare un mosaico che raffigura il Battesimo di Gesù e i
suoi apostoli. La religione Ariana era praticata sotto Teodorico, questo culto, che deriva da
Ario, prevede la trasfigurazione umana di Gesù, diventato
Cristo solo dopo il battesimo. Infatti, nelle ricostruzioni dei mosaici, secondo il culto ariano, il Battesimo rappresenta il momento, nel quale Gesù
diventa divino.
Torna
su
Basilica di San Giovanni Evangelista
La
Basilica di San Giovanni Evangelista venne costruita, dopo il 426, in seguito ad un voto di
Galla Placidia, che rischiò di morire, durante il viaggio verso Ravenna, a causa di
una tempesta in mare. La basilica venne gravemente danneggiata, durante la seconda guerra mondiale, a causa di bombardamenti e venne successivamente
ristrutturata. Davanti alla chiesa troviamo un quadriportico, con un portale marmoreo, in tipico stile gotico, con tanto di decorazioni e statue e il
campanile, alto 42 metri. Inizialmente la chiesa era adorna di mosaici, al momento rimangono intonaci e affreschi, per lo più raffiguranti gli Evangelisti.
Torna
su
La Rocca Brancaleone
La
Rocca Brancaleone, il cui scopo era quello di rafforzare la cinta muraria della città, venne realizzata a partire dal 1457, per volere dei Veneziani,
che intendevano rafforzare i confini di Ravenna. La costruzione è divisa nella rocca vera e propria e nella cittadella. La rocca è a forma di quadrato, con
torrioni ad ogni angolo. La cittadella si estende per quasi 15.000 metri e ai suoi lati troviamo le mura, una porta e due torrioni. Dentro l’edificio,
oggi, possiamo visitare il Giardino della Rocca, un parco, nel quale ammirare specie arboree, molto alte.
Torna
su
Cappella Arcivescovile
La
Cappella Arcivescovile rappresenta la sola costruzione, in stile ortodosso, dell’epoca di Teodorico.
Venne costruita alla fine del 400 dal Vescovo Pietro II.
L’oratorio ha una forma a croce e sull’abside, posta alla fine, ritroviamo un cielo di stelle, con una croce centrale, mentre sulla porta principale la
raffigurazione di Gesù guerriero. I mosaici sono dedicati alla figura del Cristo e nella parete, posta sulla sinistra, c’è una curiosa raffigurazione
musiva di uccelli, tra i quali un anatroccolo con una zampa nera e una rossa,alternanza di colori della quale nessuno, fino ad oggi, ha dato una
spiegazione.
Torna
su
Basilica dello Spirito Santo
La
Basilica dello Spirito Santo nasce per la pratica del culto ariano, viene dedicata al cristianesimo solo dopo il 556, inizialmente dedicandola a San Teodoro e in un
secondo momento allo Spirito Santo. Il portino, risalente al 500 campeggia sulla facciata, con innumerevoli archi. L’interno della chiesa è formata da tre
navate separate da colonne ricche di capitelli, qui possiamo ammirare anche un dipinto di
Livio Agresti, con protagonisti i "Vescovi Colombini" che la
tradizione vuole siano stati nominati vescovi, grazie alla colomba dello Spirito Santo.
Torna
su
Piazza del Popolo
Piazza
del Popolo rappresenta il centro di unione e di incontro dell’intera città, grazie alla sua posizione nevralgica, nel cuore stesso della cittadina. La
forma attuale, con la relativa pavimentazione, risale al 1483, sotto la dominazione di Venezia. Da questa piazza possiamo ammirare il palazzo Comunale,
costruito nel 1681 e collegato al Palazzetto Veneziano da una volta ad arco ribassato. Davanti al palazzo comunale troviamo due colonne, con basamento a
gradoni e con decorazioni basate sui segni zodiacali e sopra di esse le statue dei due patroni :
Sant’Apollinare e San Vitale. Il Palazzetto Veneziano
venne costruito sempre sotto il dominio dei veneti, durante il Quattrocento, molto particolari sono i suoi contorni e le sue decorazioni esterne.
Torna
su
Museo d’Arte
Il
Museo d'Arte di Ravenna si trova all’interno della Chiesa di Santa Maria in Porto, nella loggetta. La Pinacoteca è il luogo dove si svolgono, annualmente mostre
d’arte, per lo più contemporanee e dove sono esposte tre mostre permanenti : una contemporanea, una moderna ed una antica.
Al suo interno, inoltre, possiamo ammirare la particolare statua marmorea di
Guidarello Guidarelli, realizzata nel 1525 da Tullio Lombardi.
Torna
su
Museo del Risorgimento
Il
Museo del Risorgimento è ospitato nella Chiesa di San Romualdo,
collegata alla vicina Biblioteca Classense, costruita nel 1629 da
Luca Danesi. All'interno del museo possiamo ammirare documenti risalenti all’epoca del Risorgimento, nella città di
Ravenna, con testimonianze e nomi di chi ha partecipato alle guerre d’indipendenza. Vi è pure un’esposizione di costumi d’epoca e di armi.
Molti ravennati ebbero un ruolo attivo nelle guerre d'indipendenza e nei
fatti storici di Garibaldi. La collezione raccoglie armi, uniformi,
fotografie, dipinti, lettere personali e documenti. Aperto a ingresso
gratuito solo su appuntamento rimane chiuso dal 7 al 17 agosto.
Torna
su
Il Museo Arcivescovile
Tutte le opere d’arte presenti in costruzioni religiose che non ci sono più, sono conservate in questo museo, situato all’interno dell’Arcivescovado di
Ravenna. Meravigliosa la Cattedra di avorio di Massimiano, una delle opere bizantine più famose nel mondo.
Qui possiamo ammirare anche l’Oratorio di Sant’Andrea, chiamato, comunemente Cappella Arcivescovile, uno dei monumenti selezionati dall’Unesco.
Torna
su
Museo Dantesco
Nel Museo Dantesco, inaugurato l'11 settembre 1921 in occasione del
sesto centenario della morte di Dante Alighieri, possiamo ammirare diverse
opere artistiche, che si rifanno al pensiero del Sommo Poeta. È il museo
della memoria di Dante Alighieri, è il luogo dove sono riunite le
testimonianze del culto che la città di Ravenna e l'intera comunità
nazionale e internazionale hanno tributato nei secoli al poeta, alla sua
sepoltura e agli edifici che la circondano.
Il legame tra Dante Alighieri e Ravenna fu profondo e significativo: egli vi
trovò asilo dopo continue peregrinazioni e venne accolto fraternamente da
Guido Novello da Polenta, il quale non solo lo protesse ed incoraggiò,
ma gli assicurò degna sepoltura. La città rende omaggio al vero padre della
nostra lingua e della nostra letteratura con questo museo, concepito per
un’idonea conservazione di cimeli donati da istituzioni culturali di tutto
il mondo alla memoria del Maestro e per diffonderne e divulgarne l’opera.
Interessanti sono la sezione di suoi busti e ritratti, e le postazioni pc
dove è possibile visionare le versioni di alcuni canti della Divina
Commedia tradotti nelle lingue più svariate. Nei chiostri francescani
(dove Dante ebbe sepoltura temporanea per alcuni secoli), si trovano gli
stemmi civici donati in segno di omaggio da molti comuni italiani.
Torna
su
Il Museo Nazionale
All’interno
del Museo Nazionale di Ravenna, situato nel Complesso Monumentale
di San Vitale troviamo reperti archeologici, collezioni d’arte, icone, armi e una collezione formata da stoffe. Al suo interno
si trova anche un ciclo
di affreschi, capolavoro di Pietro da Rimini, che ritraevano Santa Chiara, i quali si trovavano, precedentemente nella Chiesa delle Clarisse.
Il museo raccoglie importanti reperti archeologici, tra cui stele sepolcrali
ed epigrafi romane, e collezioni di arti minori. Il nucleo primitivo del
patrimonio museale fu costituito nel Settecento dalla paziente ricerca e
cura dagli eruditi monaci delle grandi abbazie cittadine. Al primo piano
sono esposti, nell’ordinata architettura benedettina, i leggiadri bronzetti
rinascimentali, una pregevole raccolta di avori, un ricco nucleo di icone,
una sezione dedicata alle ceramiche e un'affascinante collezione di armi
antiche. Tra i reperti di maggior prestigio si annoverano capitelli in marmo
orientale, sarcofagi decorati e altri manufatti di V e VI secolo. I più noti
sono quelli provenienti dai monumenti paleocristiani e bizantini Patrimonio
dell’Umanità Unesco, tra cui le transenne e la Croce da San Vitale e
la sinopia preparatoria al mosaico di Sant’Apollinare in Classe.
Torna
su
Il Museo Nazionale delle Attività Subacquee
Questo Museo ha rappresentato una vera e propria novità, per il nostro Paese, inaugurato nel 1998, in Italia non ne esisteva uno uguale. Oltre
all’esposizione vi è anche una campana per le immersioni e tutti gli studi relativi all’uomo e al rapporto che esso stesso ha con il mare.
Presenta al visitatore una collezione molto interessante di materiali,
attrezzature, stampe, diorama, attraverso pannelli esplicativi che
illustrano i vari aspetti dell’attività subacquea. Il museo è suddiviso in
sezioni posizionate in quattro sale distinte: Sala A - Marina Militare; Sala
B - Cristo degli abissi; Sala C - Lavoro subacqueo; Sala D - Mostre
tematiche.
Torna
su
Il Museo di Scienze Naturali Alfredo Brandolini
Situato un po’ fuori dal centro cittadino, questo museo, che ospita la collezione dell’ornitologo e naturalista
Alfredo Brandolini, si trova nel Parco del
Delta del Po. Al suo interno è possibile ammirare una collezione di conchiglie provenienti dall’Adriatico, esemplari di mammiferi e di rettili e numerosi
studi e documenti di settore.
Torna
su
Cripta Rasponi e Giardini Pensili
Questo edificio venne costruito nel 1928 sui resti del
Palazzo Rasponi, costruito dal conte Cristiono alla fine del 1200. I giardini sono ricchi di
cespugli, con una bellissima fontana centrale, realizzata dall’architetto Arata. Sulle terrazze possiamo ammirare i resti di un tempio, tipicamente
neoclassico e il Volto Rasponi, mentre l’ultima terrazza ci consente di ammirare la Zona Dantesca. La
Cripta Rasponi è una cappella, pavimentata da
mosaici, che un tempo faceva parte della Chiesa di San Severo.
Torna
su
La Domus dei Tappeti di Pietra
Uno dei siti archeologici più importanti del nostro Paese, questo è la
Domus dei Tappeti di Pietra, che venne alla luce grazie ad alcuni scavi per la
costruzione di un garage sotterraneo, durante i quali sono stati scoperti i resti di costruzioni, corrispondenti a varie epoche, tra i quali quelli
relativi ad una casa signorile tipicamente bizantina, risalente al V o al VI secolo interamente decorata di mosaici. All’interno del sito possiamo ammirare
14 pavimentazioni musive e il mosaico relativo ala "Danza dei Geni delle Stagioni" e quello del
"Buon Pastore". Per arrivare alla sezione archeologica
bisogna passare attraverso la chiesa di Sant’Eufemia.
Torna
su
La Biblioteca Classense
Questa biblioteca si trova a Classe e divenne libreria dopo il 1515. Al suo interno, inizialmente vi erano solo volumi, sui quali studiavano i monaci,
perché inizialmente vi era il monastero dei Camaldolesi, ma successivamente venne arricchita con opere di pregio, grazie all’abate Pietro Canneti. Divenne
Biblioteca Civica della città nel 1803, è una delle biblioteche più importanti del nostro Paese, sia dal punto di vista architettonico, che da quello
contenutistico. Questa biblioteca è in continua evoluzione, infatti, ora è previsto per i lettori il servizio Bibliobus, una biblioteca che distribuisce i
suoi volumi per tutta la città.
Torna
su
Mirabilandia
Per chi visiterà la città e vorrà trascorrere una giornata alternativa, a soli 15 km dal centro cittadino, consigliamo anche il parco divertimenti
Mirabilandia, che riuscirà a mettere d’accordo grandi e piccoli, grazie all’allegria con la quale si parteciperà ai suoi giochi.
Inaugurato il 4 luglio 1992, il parco divertimenti è situato nella
frazione di Savio del comune di Ravenna. L'area si trova nei pressi della
pineta di Classe, al chilometro 162 della Strada statale 16 Adriatica, e dà
il nome anche alla zona stessa, indicata come località Mirabilandia. Con una
superficie complessiva di 850.000 m², di cui 285.000 occupati dal parco
tematico, 36.000 dalla zona acquatica e i restanti dai parcheggi,
Mirabilandia è il parco di divertimenti più grande d'Italia. Aperto
generalmente dalla settimana di Pasqua alla vigilia di Ognissanti a
Novembre.
Torna
su
MUSEO TAMO
Tutta l’avventura del Mosaico
Siete mai stati in un museo, interamente dedicato al mosaico? Sicuramente questa è un’attrattiva che potrete trovare solo a Ravenna, nella chiesa di san
Nicolò. Un museo sempre nuovo, che si arricchisce ogni anno di nuove collezioni. Al suo interno potrete ripercorrere la storia musiva della città,
dall’epoca antica ai nostri giorni. Molto interessante la sezione ispirata dal pensiero di Dante, intitolata
"Mosaici tra Inferno e Paradiso".
Copyright © Informagiovani-italia.com. La
riproduzione totale o parziale, in qualunque forma, su qualsiasi
supporto e con qualunque mezzo è proibita senza autorizzazione
scritta.
Se questa guida vi è piaciuta e volete dare una mano a
Informagiovani-italia.com aiutateci a diffonderla.
Torna
su
Ostelli Ravenna
Ostelli Italia
Auberges de Jeunesse Italie
Hotel Ravenna
Carte
Ravenna
Karte von
Ravenna
Mapa Ravenna
Map of Ravenna
Carte Emilie Romagne Karte von Emilia Romagna Mapa Emilia Romaña Map of Emilia Romagna
Carte d'Italie
Karte von Italien Mapa Italia Map of Italy Carte Italie Regions |