VISITARE
BIELLA -
INFORMAZIONI E GUIDA.
Città di antica tradizione laniera e tessile, Biella è verde, ricca di acque
ed ha un orizzonte coronato dalle vette alpine. Si divide in parte alta e bassa
(Biella-Piazzo e Biella-Piano), collegate tra loro da ripide strade chiamate
"coste" e dalla funicolare. Nella parte alta si trova il borgo medievale
dominato dal magnifico Palazzo Cisterna e da antiche chiese; a Biella-Piano
sorgono il duomo, il battistero pre-romanico e altre attrattive. A pochi
chilometri dalla città, nel santuario di Oropa, (IV secolo), é conservata una
Madonna nera lignea, ritrovata, secondo la tradizione, fra le macerie di Gerusalemme.
A circa 86 km a nord di
Torino,
Biella, bella città, come si dice in questi casi "a misura
d'uomo" è oltre che capoluogo della provincia omonima, la capitale italiani
della lana, una delle capitali europee del tessile. Armoniosa, sembra quasi
appagata dal ricco contesto naturale che la circonda. Il tessile è una tradizione industriale per
cui Biella è famosa nel mondo. Il tutto in armonia con la splendida natura che la circonda.
La troviamo infatti ai piedi delle
Alpi,
ai confini con la Valle d'Aosta, nella
catena montuosa del massiccio del Bo, del
Mucrone e del Camino, una zona caratterizzata da sorgenti di montagna
e laghi. |
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Tre i fiumi più grandi: l'Elvo ad ovest della città, l'Oropa
e il
Cervo a est. Non lontano, trovano spazio le località più conosciute degli
sport invernali, tra cui Rosazza e Zegna e in generale le
stazioni sciistiche del Bielmonte. Ma Biella è anche una terra ricca di
storia, sociale ed economica, e di grandi pellegrinaggi.
Le
sue
origini
sono antichissime: i primi abitanti furono i celti, ma anche gli antichi
liguri, e in particolare i
Victimuli, che presero possesso della
pianura biellese (la
Bessa) per sfruttarne le vene d'oro nei pressi del
fiume Elvo, attività questa che continuò per tutto il Medioevo. Come
testimoniano alcuni documenti del
periodo Carolingio, la città in passato era
conosciuta con il nome di
Bugella, sviluppatasi grazie alla laboriosità della
sua popolazione. Va infatti sottolineato che quello che oggi è uno dei
principali distretti industriali del Piemonte, nei secoli XVIII e XIX è stato
principale testimone della
rivoluzione industriale in Italia. Anche in
età romana
Biella era rinomata per i suoi tessuti, mentre le
leggi Savoia a copertura di queste attività risalgono al XV
secolo. Nel 1245 gli statuti di Biella già riferivano degli
artigiani della lana
e delle
corporazioni dei tessitori,
mentre nei secoli XVII e XVIII la città primeggiava anche in un
altro importante settore, quello della
lavorazione della seta, in particolare dal 1835 con
l'introduzione di telai meccanici.
Nonostante
non sia numeroso in termini quantitativi, Biella offre un ottimo
patrimonio architettonico, artistico e archeologico.
La città, di poco più di 45.000 abitanti, si divide in tre sezioni:
Biella Piazzo,
Biella Piano
e Biella Chiavazza, sulla sinistra del
torrente Cervo. Le prime due zone sono le più antiche e collegate tra loro da
una funicolare
del XIX secolo, ancora in perfetto servizio.
Piazzo
è il centro storico della città, posizionato a circa 480 metri d'altezza. Un
tipico borgo medievale, collegato al resto della città da una serie di ripide
stradine (conosciute con il nome di 'coste')
e in passato circondato da mura, in particolare ricordate da due delle sue porte
meglio conservate, le trecentesche
Porta d'Andorno e
Porta di Ghiara
(quest'ultima
presenta i resti dell'antica merlatura). Si noti anche
Porta della Torrazza, che nel 1780 fu sostituita da
un tipico arco sabaudo. Le porte erano una volta utilizzate per chiudere
il villaggio dal resto del territorio. La parte storica si caratterizza per gli
antichi palazzi del Trecento e dei secoli successivi, tra cui il
Palazzo Cisterna, il Palazzo Gromo di
Ternengo
(con le
pregiate cornici in terracotta) e il
Palazzo dei Principi di Masserano.
Si noti in particolare la facciata settecentesca del
Palazzo Lamarmora,
che apparteneva alla
famiglia Ferrero della Marmora
(marchesi di Biella). All'interno è oggi ospitato il
Museo del Territorio Biellese. La visita alle
collezioni e ai reperti della galleria del museo diventa spunto per approfondire
la realtà locale dell'intera area di Biella: vale la pena notare, per esempio,
tra la sezione dei siti archeologici, la storia della scoperta della
miniera d'oro d'epoca romana, nella
Riserva Naturale della Bessa.
Sempre nella parte alta, nella omonima piazzetta e accanto al Palazzo
Gromo di Ternengo, troviamo anche la duecentesca
chiesa di San Giacomo
che ospita all'interno l'arte di
Daniele De Bosis. Tra le altre chiese qui presenti si citano
la
chiesa della Confraternita di Sant'Anna, secentesca, e la
chiesa della Confraternita del Santo Sudario, inizialmente
edificata nel 1667.
Nella pianura, la parte
bassa, si trova il resto della città, detta appunto
Biella Piano. Qui si ammirano alcuni
splendidi esempi di architettura del passato, prima tra tutti la
Basilica e Chiostro di San Sebastiano, un magnifico esempio
di architettura rinascimentale, riccamente affrescata all'interno. Vale la
visita anche la chiesa barocca della SS Trinità,
di fronte alla strada pedonale sempre molto affollata, e non molto distante dal
Battistero
del X-XI secolo. D'architettura moderna è invece un altro
interessante edificio, il
Palazzo Boglietti, da non mancare per le mostre e gli
eventi stagionali organizzati all'interno.
Oltre la città e lungo il fiume Cervo, troviamo alcuni imponenti
testimonianze della
Biella industriale
di un tempo (molti risalgono all'Ottocento), che rendono questo luogo un
importante sito archeologico industriale tutto da scoprire. I
dintorni di Biella
sono in effetti altrettanto interessanti quanto la città. Troviamo la
riserva naturale del Parco della Burcina, un 50
ettari di orto botanico così trasformato nel 1849 dalla famiglia Piacenza (da
non perdere in particolare l'angolo dei rododendri, per la spettacolare
fioritura di fine maggio). Merita una visita anche il piccolo paese di
Pollone, incastonato in modo caratteristico nella
valle del fiume Elvo.
L'itinerario lungo terre dei vini di Biella
conduce verso il Lago di Viverone
(poco a sud di Ivrea), una popolare
località di produzione del DOC di
Canavese
e del Erbaluce. Oltre agli sport d'acqua
offerti dalle strutture turistiche, l'ambiente naturale del lago è perfetto per
piacevoli passeggiate a piedi, in bicicletta o a cavallo. Il
Castello di Roppolo
è oggi sede della Enoteca Regionale della Serra.
Il
Santuario di Oropa
è probabilmente uno dei luoghi più visitati di tutta la regione, terzo
più grande d'Europa. Lo troviamo situato a 1800 metri d'altezza e sin dal 1500 è
meta di grande
pellegrinaggio: si menziona in particolare quello che
ogni cinque anni ha luogo da
Fontainemore, nella Valle di
Gressoney, al santuario. L'arte sacra si ammira per la
scultura lignea della
Madonna Nera, riccamente rivestita in oro e gemme e
oggetto di venerazione. La troviamo custodita nella Basilica
del santuario. Si notino anche gli edifici barocchi del
convito. La visita diventa anche una
pausa culinaria
obbligatoria per godere della celebre cioccolata calda del Santuario, o anche di
un piatto di polenta concia (polenta con fonduta di formaggio), in uno dei
numerosi ristoranti
nelle vicinanze. E a proposito di
gastronomia biellese, una volta rientrati in città
provate i
Canestrelli, i tradizionali dolci (deliziosi!), o il
Ratafià, un liquore caratteristico prodotto nella
vicina
Andorno.
Si consiglia infine anche la visita al paese di
Candelo, noto per la sua fortificazione tardo-medievale, una
delle meglio conservate in Europa. Questa è chiamata il "Ricetto"
(e cioè il "rifugio") e si sviluppa su un'estensione di 13.000 metri quadrati.
La località è circondato dalla
Riserva Naturale della Baraggia, una pianura selvaggia e
suggestiva, apparentemente piana che collega Biella con la pianura padana. La
località di villeggiatura invernale di
Rosazza
è anch'essa a due passi: oltre agli sport invernali è conosciuta anche
per la
Casa Museo dell'Alta Valle del Cervo
e per gli edifici religiosi presenti.
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