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CAMPITELLO DI FASSA - INFORMAZIONI E GUIDA.
Adagiato in
uno splendido scenario dolomitico, Campitello di Fassa è una rinomata
località turistica trentina. Offre impianti sciistici all'avanguardia e
numerosi sentieri per trekking ed escursioni nella natura incontaminata.
Campitello di Fassa
è un comune con meno di 800 residenti, nella
provincia di
Trento, immerso in una natura a dir poco spettacolare. Ci troviamo,
appunto, nel cuore della Val di Fassa, tra uno degli scenari che il
mondo ci invidia, quello delle Dolomiti.
Campitello di Fassa è stato
il primo centro turistico-alpinistico della Val di Fassa e dal 1850
in poi è stato il punto di partenza per quasi tutte le esplorazioni nei
gruppi dolomitici. |
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Oggi Campitello è il regno degli amanti dello sci
e dello snowboard (celebre il Giro dei 4 Passi) e degli
appassionati della natura verde in estate e del buon cibo. In estate vi attende
la splendida Val Duron, attraversata del Rio Duron con le sue acque
cristalline. È una valle fiabesca,
ai cui lati fanno bella mostra di sé cime appartenenti al gruppo del
Catinaccio, dello Sciliar e del Sassolungo, con prati infiniti, boschi, le
caratteristiche baite in legno, marmotte e tanti fiori. La Val Duron
durante l'estate è utilizzata per il pascolo di mucche, cavalli,
pecore e capre e si raccoglie ovunque il fieno.
La strada che segue il Rio Duron fungeva
da collegamento per i pastori ed i mercanti che dall'Alpe di Siusi, da
Castelrotto e Tires raggiungevano la Val di Fassa. Diversi sono i sentieri
che collegano Campitello a Plan (frazione sottoposta a tutela
ambientale e urbanistica), attraverso una strada che riesce ad offrire
panorami indimenticabili.
Questi sono luoghi molto amati anche dagli appassionati
dell'arrampicata, dello sci alpinismo, del mettere se
stessi alla prova. Ci sono numerosi sentieri attrezzati
(chiamati "ferrate"), che con imbracatura, cordini,
moschettoni e casco protettivo, consentono di
raggiungere anche luoghi impervi in sicurezza. La
solitudine, i gusto della scoperta, conoscere il senso
di libertà. Eccovi allora le parole di Tita Piaz, a cui
Campitello ha intitolato la sua scuola di Alpinismo.
"Si va in montagna per
essere liberi, per scuotersi dalle spalletutte le catene che la convivenza sociale impone, per
non inciampare ogni due passi in imposizioni e
proibizioni. Si va in montagna anche per sottrarsi a
norme ammuffite, per sbizzarrirsi una buona volta e
immaginare nuove energie"
Due sono le competizioni di alto livello che si tengono
in Val di Fassa, la "Polartec Pizolada delle Dolomiti" e
la "Sellaronda Skimarathon", il giro dei quattro Passi
in notturna con le pelli di foca e una luce sulla fronte
per rischiarare la neve.
In estate la Val
di Fassa di diventa anche lo scenario per l'evento "I
Suoni delle Dolomiti", il festival trentino che
porta tra le vette più belle alcuni degli artisti più
apprezzati del panorama musicale internazionale. In
primavera e in autunno decine di vele volteggiano
nel cielo: grazie alle ottime correnti ascensionali che
si creano tra le pareti dolomitiche, questo è anche il
regno degli appassionati di deltaplano e
parapendio, che qui possono godere di panorami
davvero mozzafiato. In autunno il territorio dona
pace e relax e gli scenari si fanno spettacolari, grazie
alla natura che in questo periodo cambia volto, si tinge
di giallo, di rosso, di arancio. Cade la prima neve
sulle cime e s'inizia a tingere di bianco anche il
fondovalle. Con la rassegna "I Rifugi del gusto"
i rifugi prolungano la loro apertura fino all'autunno
inoltrato, offrendo i piatti della migliore tradizione
gastronomica trentina, come le zuppa di fagioli, i
canederli ai funghi con il burro di malga fuso, gli
gnocchi di patate, lo spezzatino e il brasato con la
polenta, per non parlare dei dolci, tra cui spiccano la
torta di noci e la torta di pere, il tutto accompagnato
dagli ottimi vini locali.
Dopo l'autunno arriva l'inverno e il cuore di Campitello di Fassa
inizia a battere forte.
Sciare a Campitello è fantastico e la
località è un oasi del divertimento per gli amanti dello sci e dello
snowboard, con piste perfettamente innevate, moderni impianti di
risalita per sfiorare le solitarie cime delle Dolomiti e per
attraversare, sci ai piedi, le valli ladine, grazie al Giro dei 4 Passi.
A pochi passi dalla stazione a valle della Funivia del Col
Rodella,
immerso nel verde della bellissima passeggiata che collega Campitello a
Canazei, si trova il moderno e attrezzato Centro Sportivo Ischia,
dotato anche di una struttura per l'arrampicata sportiva e di un campo
pratica golf. Campitello e Canazei, sono, inoltre, famosi per
far parte del sistema intervallino "scii a piedi" tipico del gruppo
della Sella che permette agli sciatori di compiere giri immensi senza mai
doversi togliere gli sci.
Qualche
informazione in più per i curiosi...
Il nome Campitello deriva dal
Latino Ciampidel, che a sua volta deriverebbe da Campus,
ovvero Campo. Campitello è uno dei 18 comuni che formano la
Ladinia, ovvero la regione dolomitica dove era diffusa la lingua
ladina. Questi comuni sono stati riconosciuti grazie alla legge
482/1999, minoranza linguistica. A Campitello passato e presente
convivono felicemente. Gli edifici storici, detti "tobiè", sono
ancora
molto
presenti, soprattutto tra i vicoli stretti del centro storico, dove sembra
che il tempo si sia fermato. Il centro storico si trova in alto rispetto al
torrente Avisio (affluente dell'Adige). Molto bella è la chiesa di Santi
Giacomo e Filippo, già menzionata in alcuni documenti che risalirebbero
al 1200, anche se l'architettura attuale risale alla prima metà del 1500. La
fiancata sud della parrocchiale, tra gli altri affreschi, è ornata da un
gigantesco S. Cristoforo datato 1689 e da una Via Crucis del 1742. Il
campanile, nella forma piuttosto recente di torre merlata, è lontano dalle
slanciate cuspidi tipiche della valle e fu ricostruito così dopo essere
stato danneggiato da un fulmine nel 1852.
A
Campitello il tempo sembra essersi magicamente fermato anche negli odori e
nei sapori antichi e genuini. Un tempo l'economia, ma anche l'alimentazione
era prevalentemente basata sul latte, dal quale si
potevano trarre prodotti come burro e formaggi. Qui, ancora oggi, questi
prodotti vengono realizzati con una maestria unica, attraverso tradizioni e
segreti che vengono tramandati negli anni, da padre in figlio. Il
Ciampedel De Fassa, è ancora oggi uno dei formaggi più
rinomati, viene ancora realizzato artigianalmente, con cura, quasi a
custodire i sapori e gli odori di una valle incontaminata.
Storia
Campitello è stato aggregato al
comune di Canazèi fino al 1956, se ne staccò in quell'anno e assunse
la specificazione "di Fassa". Diminutivo di "campo", il toponimo può avere
sia il significato, più antico, di "luogo piano, aperta campagna", sia
quello di "superficie agraria". La specificazione "fassa" corrisponde alla
dizione locale "fascia", nel senso di "estensione lunga e stretta,
striscia". I primi insediamenti umani stabili sono
localizzabili già nella preistoria. Durante il medioevo Campitello
ebbe come referente politico il principato vescovile di Bressanone, il cui
delegato per il controllo della giurisdizione locale giungeva due volte
l'anno. La Comunità della Valle aveva uno spirito piuttosto indipendente e
quindi si ribellò ripetutamente alla presenza, divenuta stabile nel ‘400, di
un capitano e di un giudice, che oltre ad amministrare la giustizia
esigevano ovviamente le decime. Tale sottomissione durò fino al 1800,
periodo in cui avvenne l'annessione al Tirolo. La Prima Guerra
Mondiale coinvolse brutalmente anche la Val di Fassa. Il fronte passava
praticamente attraverso la valle e ancora oggi si trovano testimonianze di
quei tragici fatti. Nel 1918 con l'arrivo delle truppe italiane, la Val di
Fassa, in precedenza austriaca, passò al Regno d'Italia.
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