Ascoli si può vedere in poco tempo, ma resterà come
ricordo tutta la vita. Insieme con la sua Piazza principale,
Piazza del Popolo, bella, come dicono qua "da togliere
il fiato", ci sono molti altri luoghi di assoluto valore
che riescono a lasciare il segno anche nel visitatore meno
attento. Il percorso potrebbe iniziare proprio da Piazza del
Popolo, area pedonale, luogo di ritrovo cittadino, lastricata di
travertino considerata una delle più belle piazze d'Italia. Su
un lato della piazza si erge il Palazzo del Popolo, uno
splendido edificio del XIII secolo con davanti la monumentale
statua di Papa Paolo III e il cortile rinascimentale con
portici.
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All'estremità della piazza la grande chiesa gotica di San
Francesco, un edificio sobrio ma piacevole sia dentro che
fuori. Accanto alla Piazza, sosta dovuta al Caffe Meletti
per assaggiare il celebre liquore Anisetta. L'altra piazza
principale, Piazza Arringo, è affiancata dal Duomo e dal
Palazzo Comunale. All'interno di quest'ultimo si trova la
Pinacoteca Civica, assolutamente da visitare. Sul lato
settentrionale della città, uno dei due chiostri francescani
della città viene occupato ogni mattino del coloratissimo
mercato cittadino. La strada di fronte a San Francesco è il
centro delle attività di Ascoli, Via del Trivio.
Seguendola verso si scoprono i quartieri più antichi e più belli
di Ascoli, sulle rocce che sovrastano la valle del Tronto. Da
queste parti si trovano la maggior parte delle torri superstiti
della città. Nella parte occidentale in città, in Corso Mazzini,
si trova una piccola porta romana, la Porta Gemina,
risalente al primo secolo dopo Cristo. A margine della città,
altri resti romani sono dappertutto. Appena a sud di Porta
Gemina, in via Angelini, ci sono tracce di quello che fu
il Teatro Romano. Da qui, via Ricci conduce fino al
Parco della Rimembranze, con le due chiese medievali della
Annunziata e Sant'Angelo Magno. Infine, c'è San Gregorio Magno,
costruita su un tempio romano di Vesta , proprio dietro al
municipio di Ascoli in Piazza Arringo.
Piazza del Popolo
Piazza del Popolo
è il centro nevralgico di Ascoli Piceno. Da qui è possibile ammirare i portici, le logge, i palazzi del Rinascimento, la Chiesa di San Francesco e il Palazzo dei Capitani del Popolo. È qui che
turisti e residenti si incontrano per trascorrere qualche ora di completo relax. Da molti, questa piazza è stata definita come una delle più belle piazze del nostro Paese e questo è dovuto ad un’idea artistica di Raniero de’
Ranieri. L’allora governatore, infatti, decise nel 1507 che tre lati della piazza dovevano essere decorati da alcune volte di mattoni rossi e colonne. Furono imposte anche alcune regole costruttive,
infatti, tutte le costruzioni che davano sulla piazza dovevano avere la stessa decorazione di mattoni rossi e tavertino e non dovevano superare una data
altezza.
Palazzo dei Capitani
Questo Palazzo si erge maestoso sulla Piazza del Popolo,
venne realizzato tra il XIII e il XIV secolo, nel luogo dove sorgevano tre
costruzioni ed una torre. Fin dalla sua edificazione divenne "Palazzo del Popolo" è qui, infatti, che ci si riuniva per prendere le decisioni che riguardavano la città.
Successivamente divenne "Palazzo del Comune", qui,
infatti risiedevano le famiglie che governavano sul territorio, tra i quali ricordiamo gli Sforza, i podestà, il Re di Napoli ed il Papa.
Durante il Natale del 1535 il Palazzo venne incendiato e successivamente ricostruito, passò sotto il potere dei
Governatori Pontifici. Dopo l’Unità d’Italia divenne demanio statale. Oggi al suo interno è possibile visitare la Sala degli Stemmi, la Sala della Ragione e il cortile, realizzato in stile rinascimentale. Durante alcuni lavori di restauro, sono emersi
anche alcuni resti archeologici che risalgono al periodo dei Romani, questi resti sono visibili al pubblico. Il palazzo è aperto tutti i giorni dalle 09.00
alle 17.00 e chiude esclusivamente per il giorno di Natale e il giorno di Capodanno. L’ingresso al palazzo è gratuito, solo l’allestimento di alcune mostre
potrebbe essere a pagamento, ma per questo bisogna informarsi di volta in volta.
Chiesa di San Francesco
Questa chiesa è il luogo di culto prediletto della città
, è qui che si svolgono le principali attività religiose di Ascoli Piceno, anche perché essa si trova in pieno centro cittadino. Per conoscere
l’edificazione di questa chiesa bisogna risalire al 1215, anno durante il quale San Francesco visitò la città. La
predicazione che San Francesco operò ad Ascoli Piceno colpì tutta la popolazione, ma in particolare colpì 30 giovani, che decisero di seguire l’esempio di
Francesco e crearono l’Ordine dei Frati Minori Conventuali. Fu così che nel 1258 iniziarono i lavori per l’edificazione della chiesa dedicata al Santo. La facciata principale da su Via del Trivio,
su di essa possiamo ammirare uno splendido portale centrale. Nella lunetta è possibile ammirare l’immagine della Madonna, di San Giovanni Battista e di San Francesco. Dalla Piazza, invece, è
possibile ammirare il portale, in stile gotico, sovrastato dal monumento a Giulio II, una delle personalità di spicco di Ascoli, colui il quale liberò la
città dal dominio dei due tiranni Gianfrancesco e Astolfo Guiderocchi. All’interno la chiesa è progettata su di una pianta rettangolare a croce latina ed è
suddivisa in tre navate, sormontate da archi in stile gotico e volte romaniche.
Piazza Arringo
Questa
piazza, dagli abitanti conosciuta come "Piazza dell’Arengo" spesso è posta in secondo piano, rispetto alla più conosciuta Piazza
del Popolo, ma anche questo è uno dei luoghi nevralgici della città ed è molto spaziosa. Per molti è “Il Salotto d’Italia ?.Il suo nome particolare si deve alle arringhe, o assemblee pubbliche, che si svolgevano in questa piazza. Da qui è possibile ammirare ilDuomo di Sant’Emidio, che è il patrono della città, il Battistero di San Giovanni, il Palazzo dell’Arengo o Palazzo Arringo e il Palazzo Episcopale. All’interno di quest’ultimo è possibile ammirare le opere
d’arte del Museo Diocesano, che conserva diversi dipinti di Carlo Crivelli, come la “Madonna di Poggio Bretta ?.
Duomo
di Ascoli
Il
Duomo di Ascoli Piceno sorge su Piazza Arringo ed è dedicato a Sant’Emidio, patrono della città e primo vescovo di Ascoli. Nel luogo
dove oggi sorge la cattedrale, un tempo vi era un luogo di culto pagano, dedicato alle Muse, anche se c’è chi ritiene che fosse dedicato a Giunone o ad
Ercole. La costruzione è molto imponente, ed è stata suddivisa in tre navate, con delle meravigliose volte, interamente decorate. In ogni
cappella, sono conservate delle opere d’arte, tra le quali un polittico di Carlo Crivelli. Nella cupola è possibile vedere diversi
affreschi, raffiguranti la storia di Sant’Emidio. Da ammirare anche la cripta, interamente decorata da meravigliosi mosaici, è da qui che
iniziano le catacombe della cattedrale.
Palazzo Vescovile
Questo palazzo è suddiviso in tre edifici, edificati in epoche diverse
: l’episcopio vecchio (1400) palazzo Marama (1500) e palazzo Roverella (1500). Tra i tre, quello di
maggiore spicco è l’ultimo. Palazzo Roverella, infatti, venne realizzato tra il 1532 e il 1542 per volere dei Vescovi
Filos e Lattazio Roverella. La costruzione, molto imponente, troneggia sulla piazza, infatti, quando nel 1700, venne realizzato il vicino Palazzo Arringo,
quest’ultimo dovette rispettare i dettami architettonici del preesistente Palazzo Roverella. Secondo il parere di alcuni storici Palazzo Roverella venne
progettato da Cola dell’Amatrice, però altri studiosi confutano tale tesi, sostenendo che nei registri notarili dell’epoca, non vi è alcun riferimento al
progettista.
Il palazzo Vescovile, oggi è la residenza del vescovo, ma al suo interno è possibile ammirare anche le sale destinate al Museo Diocesano e l’archivio
della Diocesi di Ascoli Piceno.
Il Museo Diocesano è aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 09.30 alle ore 13.00. Il sabato, oltre all’orario mattutino, è aperto anche dalle 15.30 alle
19.00. Per accedere al museo si paga il biglietto.
Pinacoteca Civica
La Pinacoteca civica di Ascoli si trova all’interno del Palazzo Arringo
, al suo interno sono conservati diversi reperti artistici, che partono dal XV secolo, fino ai giorni nostri. Parte della collezione è
destinata ai quadri di Carlo Crivelli, maestro veneziano del XV secolo, i cui dipinti possono essere ammirati nel musei
di tutto il mondo. All’interno della Pinacoteca è possibile vedere le opere di Cola dell’Amatrice, di Tiziano, di Guido Reni e di Pellizza de Volpedo, l’autore conosciuto da tutti come colui che ha realizzato il dipinto “Quarto Stato ?.
La Pinacoteca è aperta tutti i giorni, escluso il lunedì, il Capodanno e il Natale. L’orario di apertura è dalle 10.00 alle 17.00 nei giorni di domenica,
sabato e durante i giorni festivi e prefestivi, invece, segue il seguente orario 10.00 ?
19.00. Il costo del biglietto, per visitare la Pinacoteca,
comprende anche l’ingresso al Museo di Arte Contemporanea e della Ceramica.
Il Caffè Meletti
Può un bar divenire un’istituzione storica della città? Ad Ascoli, questo è possibile
, se vi trovate a visitare questa città, non potete fare a meno di entrare nello storico Caffè Meletti. Questo locale è stato inserito
nella guida dei 150 caffè storici della nostra Penisola, nacque nel 1905 ed oramai è un punto di ritrovo per i cittadini,
ma anche per turisti e personalità importanti. Ai tavoli di questo caffè si sono seduti personaggi del calibro di Hemingway, Sartre, Mascagni, Pertini, solo per citarne alcuni. Il caffè
si trova nella Piazza del Popolo e l’insegna è rimasta la stessa da anni, ovvero “Anisetta Meletti ?, è qui, infatti che si produce il delizioso liquore, a base di anice, che ha consacrato l’importanza di questo caffè e nello stesso tempo
l’importanza della città. L’Anisetta venne prodotta, per la prima volta, da Silvio Meletti, durante il 1870 e si estrae dalla pianta di
anice, che cresce nei terreni ricchi di argilla, della città.
Per gustare a pieno, questo nettare, dovete accompagnarlo dalla mosca, ovvero dall’aggiunta di un chicco di caffè all’interno del bicchiere
. Un pranzo o una cena ad Ascoli, non termina finchè non si beve l’anisetta. Lo stesso poeta Trilussa la rese famosa per sempre,
affermando “Quante favole e sonetti mi ha ispirato la Meletti ?.
Tempietti di Sant’Emidio
Oltre al Duomo, dedicato a Sant’Emidio, Santo Patrono della città di Ascoli Piceno, ci sono due piccoli tempietti, sorti in onore del santo
. Il primo è conosciuto da tutti come il Tempio di Sant’Emidio alle grotte,
la leggenda vuole che, fu lo stesso Sant’Emidio, una volta decapitato, a portare in questo luogo, la propria testa, con la volontà di poter essere
seppellito in un posto consacrato
. Qui, infatti, un tempo vi era la necropoli cristiana della città.
Il tempio venne realizzato durante il 1721, come ringraziamento, nei confronti del Santo, il quale ha avuto il merito di aver salvato la città dal
terremoto del 1703. Sant’Emidio, infatti, è anche il santo che protegge dai terremoti. Lo stile tipico del tempio è quello barocco ed esso è facilmente raggiungibile a piedi, da Piazza del Popolo, infatti, dista solo 10 minuti. Il secondo è
il Tempietto di Sant’Emidio Rosso, questo tempio venne realizzato nel luogo stesso, nel quale Sant’Emidio venne decapitato. La sua
costruzione rispecchia una forma ad ottagono ed è tutto dipinto di rosso, per risaltare il colore del sangue del martirio. Sotto l’altare del tempio è
possibile, ancora oggi, ammirare la pietra, sulla quale venne decapitato Sant’Emidio. Questo tempio si trova nella zona di Porta Tufilla, un po’ lontano
dal centro cittadino.
Teatro Ventidio Basso
Questo teatro è dedicato a Ventidio Basso
, cittadino di Ascoli che divenne un importante militare, durante il I secolo a.C. La prima costruzione del teatro risale al 1579, ma nel
corso degli anni, la struttura ha subito diversi mutamenti ed ampliamenti. La facciata è neoclassica, ricoperta in travertino. All’interno
possiamo ammirare un foyeur particolare, interamente decorato. Anche il sipario è ricco di elementi decorativi, per la maggior parte realizzati da Vincenzo
Podesti. Numerosi affreschi, all’interno del teatro, vennero realizzati, invece, da Pietro Carbonari.
Chiesa di San Pietro Martire
Questa chiesa è realizzata secondo lo stile gotico e venne iniziata durante il 1280, ma i lavori per la sua costruzione, terminarono soltanto durante il 1600. La facciata, in contrasto con l’interno, si presenta molto lineare,
la struttura, invece, è suddivisa in tre navate. Molto particolari il portale principale e quello laterale, quest’ultimo realizzato da
Cola dell’Amatrice, nel 1523. Al suo interno, lo stile gotico è imperante, in particolare nelle navate.
All’interno è conservato un reliquario della Sacra Spina, che venne donato alla città, durante il 1290, dal re della Francia Filippo il Bello
. Lungo tutta la chiesa è possibile ammirare diversi altari, i quali sono interamente decorati dei dipinti di Giuseppe Angelini, Lodovico Trasi, Buonocore
di Campli, Tommaso Nardini e Luigi Devò.
Da vedere il maestoso altare, realizzato da Giuseppe e Lazzaro Giosafatti, sul quale vi sono le statue di marmo, ritraenti la purità e l’umiltà
. Nell’abside della parte sinistra, possiamo ammirare, invece, il corpo del beato Costanzo da Fabriano.
Chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio
Questa chiesa è molto antica, la sua costruzione principale, infatti, risale al XI secolo, ed era formata da una sola navata. Durante il
1389, la chiesa venne notevolmente ampliata, e alla navata originaria, ne vennero aggiunte altre due, sostenute da archi a tutto sesto.
Un tempo questa chiesa veniva chiamata la “Bibbia dei Poveri ? perché al suo interno vi erano raffigurati diversi episodi del Nuovo e del Vecchio
Testamento.
Nella lunetta è possibile ammirare tre statue, raffiguranti la Madonna col Bambino, San Vincenzo e Sant’Anastasio, sotto le statue è possibile ammirare
l’incisione di una data, ovvero 1036, anno che molti studiosi attribuiscono all’edificazione della chiesa.
All’interno è possibile ammirare una fonte, dove sorgeva il "Pozzo di San Silvestro", la leggenda vuole che le acque che un tempo sgorgavano da questa
fonte, ora prosciugata, fossero miracolose.
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