VISITARE BRINDISI -
INFORMAZIONI E GUIDA.
Importante snodo agricolo, commerciale e culturale, Foggia
sorprende con un centro storico ricco di belle chiese ed
eleganti palazzi. La Villa Comunale e i dintorni offrono
scorci naturalistici incantevoli tra oliveti e il lago di
Lesina. Ottima la cucina.
Il famoso detto "
Fuggi da Foggia …" non
rende merito ad una città che seppur piccola e provinciale ha una storia e
delle tradizioni particolari che la rendono oggetto di curiosità. Situata
nel cuore del Tavoliere, vasto altipiano coltivato a cereali, Foggia
oggi è una dinamica città, attivo centro industriale e commerciale. Fondata
attorno al 1050 dal normanno Roberto il Guiscardo e nel 1223 Federico
II di Svevia vi costruì un castello, oggi distrutto. Foggia si trova alle
spalle della penisola del Gargano, a una trentina di km da
Manfredonia, a cui è collegata da una superstrada.
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I primi insediamenti nella zona cominciarono a
sorgere già nel Neolitico, intorno al sesto millennio a. C. Ne sono
testimonianza i vari ritrovamenti archeologici datati appunto in quel
periodo.
Il capoluogo si trova al centro del territorio
dauno, dal nome dell'antico popolo che vi si insediò estendendosi per tutta
la provincia. La Daunia era indipendente sia dalla civiltà greca
delle colonie sia da quella campana, tanto da creare una vasta cultura
peculiare.
Tra le testimonianze più significative di questa
civiltà vi sono le stele daunie, blocchi di pietre rappresentanti
figure maschili e femminili molto stilizzate che venivano conficcate
verticalmente nel terreno vicino alle sepolture, risalenti al VI secolo a.
C. Tuttavia, la nascita dell'abitato vero e proprio
si ebbe nel medioevo con la dominazione normanna. Un racconto a metà
strada tra leggenda e storia vuole che la città fu fondata dopo il
ritrovamento in uno specchio d'acqua di un immagine sacra, ancora oggi
venerata dai foggiani, sormontata da tre fiammelle che compaiono anche nello
stemma della città. Si tratta dell'icona della Madonna (detta anche
Iconavetere) che somiglierebbe a quella diffusa lungo tutto la zona
adriatica e in Grecia. Anche il toponimo sembra derivare da questo mitico
ritrovamento. Il nome, infatti, deriva dal latino volgarizzato fovea, ovvero
fossa, pantano.
Furono proprio i Normanni a bonificare la
zona, paludosa e malarica, a darle impulso economico e civile e ad
arricchirla sotto il profilo artistico e religioso facendo costruire la
cattedrale in stile romanico.
Federico II di Svevia ebbe un ruolo fondamentale nello sviluppo della zona.
Infatti, nel 1223 fece costruire un sontuoso palazzo con giardini e ampie
sale che occupavano gran parte di quello che è oggi il centro storico. Esso
diventò pure luogo di studio, confermando il ruolo culturalmente centrale
della città nel territorio. Del palazzo purtroppo non sopravvivono che
l'archivolto di pietra del portale d'ingresso e il pozzo, in massima parte
ricostruito senza tener conto della forma originale.
Un altro momento storico importante per Foggia
venne sotto il controllo degli Aragonesi, i quali, per ricavare
rendite dalla transumanza, istituirono nel 1447 la "
dogana delle pecore" che
prevedeva il pagamento di un dazio per i pastori che recavano le greggi nel
Tavoliere. Simbolo di questo proficuo quanto duraturo istituto sono i due
Palazzi della Dogana, uno dei quali oggi sede della Provincia. La dogana
ebbe come risvolto negativo l'impoverimento progressivo dei contadini,
provocando l'impaludamento dei campi abbandonati.
Nel 1456 un forte terremoto distrusse la
città che nel Cinquecento ebbe una parte attiva nella guerra
franco-spagnola, schierandosi con gli Spagnoli e per questo subendo gravi
saccheggi dai Francesi.
Sulla scia delle sollevazioni popolari di Napoli capeggiate da Masaniello, i
foggiani diedero vita tra 1647 e il 1648 a ciò che in seguito sfocerà in
guerra civile. Successivamente, furono colpiti dall'ondata pestilenziale che
mise in ginocchio l'Italia intera. Alla fine del XVII secolo ci fu la
costruzione della Chiesa delle Croci, unico monumento nazionale della città.
Sotto la dominazione borbonica la città
ebbe un nuovo impulso economico e culturale. I Borboni resero necessaria una
riforma agricola e promossero il commercio cerealicolo.
Grazie alla sua collocazione strategica, tra
Pescara e
Bari, punto di snodo
per
Napoli, Foggia ricoprì un ruolo più importante rispetto ad altre città
del Tavoliere e nell'Ottocento divenne capoluogo di provincia,
estendendosi fino alla stazione ferroviaria e costruendo rilevanti edifici
pubblici. Inoltre, fu politicamente attiva perché prese parte ai moti
carbonari del 1848 e del 1879. Dopo l'Unità d'Italia, venne abolita la
dogana e venne dato nuovo impulso all'agricoltura. La città si sviluppò
ulteriormente come centro di smistamento dei traffici tra Settentrione e
Meridione.
Il Novecento vide l'arrivo a Foggia
dell'acqua, grazie alla costruzione dell'acquedotto pugliese nel 1924, e con
il ventennio fascista si ebbe lo spostamento dal centro antico ad una nuova
zona arrivando alla demolizione di molte strade, chiese e costruzioni che
oggi sarebbero di interesse storico. Con la seconda guerra mondiale la città
venne rasa al suolo dai bombardamenti delle forze alleate proprio per la sua
posizione strategica di collegamento tra nord e sud, e in seguito divenne il
centro di raccolta delle truppe alleate nelle azioni in Adriatico e nei
Balcani. Per questi motivi fu successivamente insignita della medaglia d'oro
al valor civile e militare.
Articolo di Gabriella L.
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