VISITARE
ORTA SAN GIULIO -
INFORMAZIONI E GUIDA.
C'è
molta magia in Orta San Giulio, una delle più belle località sul lago sul lago
omonima. A parte la sua bella architettura e il groviglio di vicoli
stretti, serve anche come porta d'accesso alla bella Isola San Giulio ed è
sorvegliata da una collina boscosa disseminata di cappelle. Come potete
immaginare, è un posto fantastico per trascorrere qualche giorno, in particolare
durante la settimana quando il silenzio accompagna questa incredibile
scenografia.
Il
territorio di Orta San Giulio, in provincia
di
Novara, si trova sulla
riva orientale del lago omonimo, là dove una grossa
penisola, su cui sorge il capoluogo comunale, si
protende verso la pittoresca l’Isola di San Giulio.
C'è un codice del silenzio che circonda il Lago
d'Orta. I visitatori che lo hanno visitato e lo
amano, sono riluttanti a raccontare ad altri il loro
"segreto", la bellezza di questi luoghi, per paura
di aumentare... beh, il numero di visitatori. Il
lago d'Orta rapisce l'immaginazione: qui c'è
qualcosa per gli occhi, ma anche per l'anima, dove a
volte un silenzio soprannaturale sembra sorgere dal
profondo.
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La
luce cambia di ora in ora. Al mattino magari c'è una nebbia medievale che
avvolge tutto; a mezzogiorno, il lago è chiaro e si rispecchia nelle montagne
vicine; poi alle cinque si tinge dei colori del romanticismo. Un lago che ha
sempre ispirato, che è sempre stato popolare tra gli scrittori. Nel XIX secolo,
Friedrich Nietzsche, Samuel Butler, Lord Byron, Honoré
de Balzac e Robert Browning trascorsero tutti del tempo da queste
parti. A settembre qui si tiene il un festival di poesia (poetryonthelake.org)
dove poeti provenienti da tutto il mondo vengono a leggere e ricostituire e
indulgere con la loro immaginazione.
Separato dal lago Maggiore dalla catena
montuosa culminante nel monte Mottarone, il
lago d’Orta (l’antico ), di origine
vallivo-glaciale, è alimentato oltre che da alcuni
torrenti, da numerose sorgenti sotterranee. Le sue
acque, che singolarmente defluiscono verso nord
incanalandosi nel torrente Nigoglia,
raggiungono una profondità di 143 metri.
Il
Centro di Orta
L’aspetto
del centro di Orta è prevalentemente barocco, con case e
palazzi del XVII e XVIII secolo che mostrano i loro
caratteristici coronamenti a loggia, cortili a portico e ricchi
balconcini in ferro battuto, espressione di un’arte fiorente nel
borgo fino al secolo scorso. Questa è la piacevole vista che si
offre lungo le vie dina e Bossi, che costituiscono la
contrada Villa, l’antico cuore dell’abitato insieme alla sua
piazza, affacciata sul lago. Qui sorge il cinquecentesco
Palazzetto della Comunità, o Broletto, dove si
riunivano i rappresentanti della Riviera. Il salone è
sopraelevato su un portico sorretto da colonne, davanti al quale
si svolgeva il mercato e che appariva decorato dagli stemmi dei
vescovi e della Comunità.
In un caseggiato vicino, contraddistinto dall’affresco di una
Pietà, ebbe sede dal 1603 il Monte di Pietà, voluto
dal vescovo Bascapè. Dalla piazza sale la strada più nota
e percorsa, quella della Motta, alla cui estremità superiore si
colloca prospetticamente la Chiesa Parrocchiale. La
salita è fiancheggiata da antichi caseggiati: la Casa dei
Nani, così detta per le sue caratteristiche pitture, in
stile valsesiano; il rustico Palazzo Penotti; il
Palazzo Gemelli, dal portale in stile rinascimentale e
affrescato all’esterno.
Alla Parrocchiale di Santa Maria Assunta si accede
attraverso una scalinata di gusto barocco e un portale in
serpentino d’Oira. In stile composito, raccoglie capitelli e
sculture medioevali accanto ad elementi di gusto rinascimentale,
come il monogramma bernardiniano che vi compare al centro e che
fa supporre che l’organizzazione decorativa sia comunque dello
stesso periodo della fondazione della chiesa, avvenuta nel 1485.
Voluta dalla comunità ortese per la liberazione dalla peste, la
chiesa divenne parrocchia solo nel 1560, sostituendo la
Chiesa di San Nicolao, ormai inserita nel contesto del Sacro
Monte ed officiata dai Minori osservanti.
La Chiesa di Santa Maria fu in gran parte ampliata e
ricostruita intorno alla metà del XVIII secolo da Luca Rossetti
da Orta, che ne dipinse la cupola con l'Incoronazione di
Maria. All’interno presenta tre navate e cinque cappelle. A
destra è situata quella del Rosario con gli affreschi di
Gian Battista Cantalupi di Miasino e una statua della
Madonna di Carlo Beretta; a lato una tela con La
processione di San Carlo datata 1616 ed attribuita a
Giulio Cesare Procaccini. Nell’altare a sinistra si ammira
poi una Flagellazione attribuita a Fermo Stella,
un tempo nella Chiesa di San Bernardino. Tra le altre
tele della parrocchiale si annoverano anche una Visitazione,
attribuita al Procaccini e due Angeli musicanti
della scuola del Morazzone.
L’Oratorio di San Bernardino è collocato nella seconda
contrada in Villa, in una via stretta e suggestiva. Nel 1458 era
sede della Confraternita dei Disciplinati, che si
occupava, tra l’altro, anche del vicino Ospedale degli
Infermi. Nella chiesa, a due navate di epoca diversa, si
conserva un affresco con la Crocifissione datato 1462.
Una delle più antiche chiese di Orta è l’Oratorio di San
Quirico, documentato dall’XI secolo. Attualmente funge da
chiesa cimiteriale e dopo il rifacimento del XVIII secolo si
presenta a navata unita unica. Per un certo periodo svolse
funzioni di chiesa parrocchiale insieme alla Chiesa di San
Nicolao, che sorge in posizione panoramica all’interno del
complesso del Sacro Monte, composto da venti cappelle che
ricordano la vita di San Francesco d’Assisi e che furono
edificate da committenze diverse tra Seicento e Settecento.
Secondo la tradizione, la Chiesa di San Nicolao venne
fondata dai monaci di San Gallo, divenendo la parrocchiale di
Orta fino al 1560, quando fu stabilmente officiata dai Minori
osservanti che vi costruirono l’attiguo convento. L’edificio,
ricostruito alla fine del XVI secolo, si presenta anch'esso a
navata unica e conserva sull’altare la statuetta lignea di una
Pietà, probabilmente del XV secolo, che si dice
miracolosa. Ai lati dell’altare si trovano due tele di Santi ,
attribuite al Cantalupi di Miasino, e un’altra tela con
San Francesco del Rocca, datata 1643.
Il panorama degli edifici di Orta non sarebbe completo senza un
accenno all’Oratorio di San Rocco, voluto come ex-voto
dagli abitanti dopo la terribile peste del 1630, e all’Oratorio
della Trinità, edificato nel 1727 dalla contrada Mocarolo.
Tra le altre costruzioni degne di nota ricordiamo Villa Bossi,
sede del Municipio, e Villa Crespi in stile moresco.
L'Isola di San Giulio

E che dire dell'isola incantata di San Giulio? È situata
a circa 400 metri dalla riva, è lunga 275 m e larga 140, ha un
perimetro di circa 650 m ed è quasi interamente occupata dall'Abbazia
Mater Ecclesiae. Ebbene, si può prendere una barca tutto
l'anno dalla piazza principale di Orta vista lago, quindi è un
viaggio facile e assolutamente da fare con un traghetto o un motoscafo.
L’isola
di San Giulio ha mantenuto intatto nel tempo il suo fascino
di luogo appartato e suggestivo. Dall’imbarcadero si snoda la
tortuosa strada che percorre tutta l’isola e da cui si dipartono
solo strette calette a pettine per scendere al lago. Dal
Medioevo nulla pare mutato e persino le case e le ville che
sorgono sulle sue rive non sono altro che il risultato dei
rifacimenti otto-novecenteschi di quelle abitate anticamente dai
canonici. Tra tutte la più nota è Villa Tallone, dove
annualmente si tengono concerti di musica. Il percorso interno
circolare si snoda intorno al vasto monastero benedettino. In
una direzione, i cartelli dicono "la via del silenzio" e l'altra
"la via della meditazione". È tutto un programma. L'interno
della basilica romanica è una festa opulente e quasi travolgente
di arte e scultura. C'è un pulpito del XII secolo scolpito in
marmo serpentino da una cava vicina a Oira; le figure dicono qui
di essere di influenza sassone; sarebbe un unicum in Italia. La
torre campanaria della basilica con i rintocchi delle sue
campane desta il silenzio di tutto il lago scivolando
sull'acqua.
Al centro dell’isola, nella posizione più elevata, dove una
volta si innalzava il castello, sorge l’ampia ed austera
costruzione del Seminario, voluto dal vescovo Morozzo
nel 1844. Attualmente l’edificio è occupato da una comunità di
monache benedettine, che ne hanno restaurato i locali, insieme a
quelli del Palazzo Vescovile. Quest’ultimo è situato
presso il fianco meridionale della basilica e fu l’antica dimora
dei vescovi-conti, che continuarono ad ampliarlo e a restaurarlo
nel corso dei secoli, fino al 1794.
Un
luogo da non perdere
Orta San Giulio è un luogo di sicuro interesse, facilmente
raggiungibile visto che dista 49 km da Milano e appena 15 dal confine con la
Lombardia, 95 km da Torino e 23 km da Vercelli. L'aeroporto internazionale di
Milano-Malpensa è a soli 25 km. Altre escursioni possibili e poco distanti sono
quelle sul Lago Maggiore.
Per via delle risaie, dei canali e dei vari corsi d'acqua presenti nella
zona di Novara ci sono molte zanzare, per cui conviene portarsi
qualche repellente qualora si decidesse di visitare la città capoluogo e i suoi dintorni
proprio in quel periodo.
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