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PORRETTA TERME
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INFORMAZIONI E GUIDA.
Immersa nel verde dell'Appennino tosco-emiliano, Porretta
Terme è una rinomata meta termale che offre relax e benessere. Le sue acque
sulfuree sgorgano da fonti secolari ed sono ideali per le cure respiratorie.
Ma è anche un luogo perfetto per escursioni tra natura incontaminata e
borghi medievali.
Già in età etrusca
Porretta Terme era nota per le proprietà delle sue acque ma fu a
partire dal XIII secolo che queste ultime vennero riscoperte e che
contribuirono alla nascita del borgo attuale. Con la nascita del turismo
termale in Europa e l'apertura della strada Porrettana nella metà dell'800
Porretta è diventata il luogo che oggi conosciamo. La storia ultra millenaria della stazione termale
di Porretta è vastissima e molto articolata. |
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Per
quanto riguarda l'epoca antica la maggior parte delle
informazioni si desume indirettamente da scritti e resoconti di
studiosi che nei secoli precedenti si sono occupati del
problema. Dai
testi si possono estrapolare dati e notizie su vestigia di epoca
classica scoperte nelle vicinanze delle sorgenti termali dei
Bagni della Porretta che ci tramandano notizie sull'esistenza e
l'antichità d'uso delle acque curative in questa zona. Abbiamo
però anche una fonte diretta a testimonianza dell'esistenza di sorgenti
termali almeno dall'età romana: si tratta del famoso mascherone raffigurante
il volto di un leone, oggi simbolo delle Terme di Porretta. Questa effigie
di marmo recuperata nel 1888 lungo il greto del Rio Maggiore
viene fatta risalire al primo secolo della nostra era.
I secoli dell'Alto Medioevo non ci hanno tramandato alcun documento storico,
né archeologico, né scritto, che ci informi sulle terme porrettane. Solo a
partire dal XII secolo, Porretta e le sue terme cominciano ad essere citate
in numerosi documenti, e dalla seconda metà del Trecento si intensifica in
maniera sempre maggiore l'interesse per i bagni, soprattutto da parte del
potere politico bolognese. Allo stesso periodo risale la costruzione dei
primi alberghi comunitari e comincia a prendere forma l'attuale centro
abitato con il nome di Bagni della Porretta.
Risale a questo periodo la leggenda del bue ridotto in consunzione che
lasciato in libertà dal suo padrone, si abbeverò alle acque che sgorgano dal
Monte Sassocardo, ritornando alla stalla perfettamente risanato. Di
qui la riscoperta delle proprietà curative delle acque minerali e
l'assunzione quale stemma da parte del Comune di un bove che si abbevera
alla sorgente. I secoli XV e XVI videro accrescere l'interesse di Principi e
Signori italiani del
Rinascimento per le terme di Porretta. Basti ricordare
Lorenzo il Magnifico, Bianca Cappello moglie di Francesco I
de' Medici, il Cardinale
Francesco Gonzaga che aveva al suo seguito il celebre pittore
Andrea Mantegna, Giovanni Sforza Visconti primo marito di
Lucrezia Borgia.
La fama di Porretta e delle sue terme nel campo della
sterilità femminile era tale che il famoso mercante pratese Francesco di
Marco Datini nel 1387 ne scrive in alcune lettere comprese nel suo
epistolario commerciale. Perfino Niccolò Machiavelli le cita ne "La
Mandragola" (Atto I - Scena II). Dal XVI al XVIII si sviluppa il metodo
sperimentale che, con l'Illuminismo, invade tutti i campi del sapere e si
rifletterà sulle conoscenze più o meno empiriche che allora si avevano sulle
acque minerali e sul loro meccanismo d'azione.
Questo periodo per le terme di Porretta coincide con il governo della contea
dei Ranuzzi, durante il quale assistiamo ad un ulteriore sviluppo delle
terme con la conseguente commercializzazione delle acque e dei sali da esse
ricavati. Le cure termali sono ancora, in questo periodo, privilegio di
pochi e l'accesso a Porretta è ostacolato dall'inaccessibilità dei luoghi e
dall'insufficiente ricettività alberghiera. La Signoria dei Ranuzzi
terminò con la Rivoluzione Francese, quando Porretta divenne parte
dell'Impero Napoleonico, per passare poi sotto lo Stato Pontificio nel 1814
e nel Regno d'Italia nel 1859.
Il XIX secolo è il periodo del grande rinnovamento dell'idrologia, sia dal
punto di vista dottrinario che pratico. In questo secolo le stazioni termali
subirono una rivoluzione architettonica, con ricostruzioni maestose, spesso
però senza rispettare le vestigia del passato. Si distrussero così
importanti reperti, come successe anche a Porretta con la costruzione del
nuovo stabilimento Leone-Bove, sorto sull'antico impianto termale. Le terme
erano frequentate da un pubblico scelto, rappresentato dalla classe
dirigente dell'epoca, la società borghese che vedeva nella cittadina
termale, oltre a un'occasione di cura, anche un luogo di svago e
villeggiatura. Per i Bagni della Porretta questo secolo rappresentò l'apice,
con un afflusso di bagnanti mai realizzatosi nel passato.
L'Ottocento coincise quindi con un periodo di grande sviluppo delle terme e
di Porretta stessa, determinato, e a sua volta determinante per una serie di
fenomeni: costruzione di nuove strade, ferrovie, nuovi stabilimenti,
accresciuta collaborazione con la Facoltà di Medicina dell'Università di
Bologna,....
Dopo l'Unità d'Italia l'afflusso dei curandi subì un netto e progressivo
incremento. La fama delle proprietà terapeutiche delle acque termali
porrettane si diffuse nella penisola e all'estero, a Porretta in quegli anni
si tenevano numerosi convegni medici. I giornali dell'epoca nelle loro
cronache parlavano spesso delle terme porrettane, cronache da cui uscivano
spaccati di vita termale interessanti e particolari, ricchi sia di episodi
curiosi come di avvenimenti importanti per la vita e lo sviluppo delle
terme. Porretta era una stazione termale vivace e alla moda. Numerosi erano
gli artisti lirici che vennero qui per ristorare e fortificare le loro
preziose corde vocali con le cure inalatorie. Fra i tanti citiamo Adelina
Patti, Gemma Bellincioni, Alessandro Bonci, Giuseppe Borgatti, Ezio Pinza,
Toti Dal Monte, Gino Bechi.
Nella
seconda metà del Novecento il termalismo diventa un fenomeno di massa:
scompaiono da Porretta i tanti letterati, i pittori, gli artisti del canto
che l'avevano deputata loro stazione termale ideale, e tutta l'aristocrazia
della cultura e dell'arte. In linea generale si verificò una netta
separazione fra cura termale e villeggiatura estiva.
Una curiosità. Demetrio Lorenzini, farmacista, geologo e botanico,
nato e vissuto a Porretta tra il 1834 e il 1910, autore della "Guida ai
Bagni della Porretta", sosteneva che il nome Porretta deriva da "una
misera parrocchia intitolata a Santi Nicolai di Poreda", nome da cui
deriverebbe la cittadina.
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