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VISITARE
REGGIO CALABRIA
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INFORMAZIONI E GUIDA.
Reggio Calabria sorprende con i suoi contrasti unici:
l’eleganza del lungomare Falcomatà si contrappone al fascino popolare delle
viuzze del centro storico. Il Museo Nazionale custodisce i famosi Bronzi di
Riace e si affaccia sullo Stretto dalle sfumature incantate. In questo articolo
vi sveleremo una Reggio inaspettata, da scoprire oltre gli stereotipi.
Reggio Calabria, l'antica Rhegion
greca, è una delle città più importanti della Calabria e
condivide con
Catanzaro il primato
politico-culturale della regione. Noterete subito, se già non la conoscete,
magari percorrendo il lungo mare, la sua magnifica e scenografica posizione,
sullo Stretto di Messina, con le ombre delle Sicilia davanti a voi.
Città di circa
186.000 abitanti, fu una delle prime colonie greche d'Italia, parte della
Magna Grecia, raccoglie una storia ricca ed interessante. |
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Fino al 1970 era il capoluogo della sua regione, ruolo trasferito da
allora alla città di Catanzaro.
Zone molto belle e suggestive si mischiano ad altre in via di
riqualificazione urbana. Mare e terra, s'incontrano in una unione
di popoli, di regioni, di natura e storia, in quello che è
il punto più estremo dello stivale italiano.
Il
rapporto con uno dei più famosi bracci di mare, lo Stretto di Messina,
è una delle peculiarità della città. L'attuale aspetto rispecchia
l'indirizzo urbanistico della pianificazione territoriale imposta a seguito
del terribile terremoto del 28 dicembre 1908 che rase al suolo
il nucleo antico, e che pure ebbe la sua logica architettonica in virtù di
un altro gravissimo evento sismico nel 1783 (il terremoto del 1908 causò,
oltre a immani distruzioni materiali, tra Sicilia e Calabria oltre120
mila morti).
Ma
andiamo un po' indietro nel tempo. La città fu fondata dai
greci calcidesi con il nome di Rhegion, nel 720 a.C.,
nello stesso luogo in cui tempo prima avevano trovato posto le
popolazioni italiche. Lo sviluppo fu notevole, in cinque secoli di
storia proliferarono le arti, l'artigianato, il commercio e la cultura. La
piccola colonia divenne una delle più importanti Polis della Magna
Grecia, soprattutto grazie ad una delle istituzioni accademiche più
importanti del mondo antico, la Scuola pitagorica di Reggio.
Pitagora, ricordiamolo, era un matematico e filosofo greco, nato nell'isola
di Samo, in Grecia, e trasferitosi a Crotone, da dove fondò la
sua famosa scuola. Quella di Rhegion era una delle più importanti. Anche
allora, la bellezza paesaggistica del territorio fu soggetta a numerosi
terremoti e maremoti.
"...Questo è un luogo sacro, dove le onde
greche vengono a cercare le latine; e qui si fondono formando nella serenità
del mattino un immenso bagno di purissimi metalli scintillanti nel
liquefarsi, e qui si adagiano rendendo, tra i vapori della sera, immagine di
grandi porpore cangianti di tutte le sfumature delle conchiglie. È un luogo
sacro questo. Tra Scilla e Messina, in fondo al mare, sotto il cobalto
azzurrissimo...".
Giovanni Pascoli
I
Romani arrivarono nel 270 a.C. e da allora la città divenne sede
della più forte flotta mai vista nel mediterraneo. Diede ospitalità a
Cicerone e venne rinominata Rhegium Juli per il suo
importante ruolo nella difesa dell'Impero. La caduta dell'Impero Romano
d'Occidente, nel 476 d.C., sconvolse anche la Calabria, che attraversò
come l'Italia intera un periodo di instabilità con le invasioni
barbariche, il passaggio dei Visigoti e l'insediamento degli
Ostrogoti. Con l'inizio dell'epoca bizantina (533-1060), la
Calabria intera ritrovò un suo momentus ellenico. Reggio rifiorisce e
diviene uno dei più importanti centri culturali e religiosi del Mezzogiorno
d'Italia. Fu anche la presenza nel territorio dei monaci basiliani,
nel VI secolo, a dare alla regione una certa stabilità storica. Costoro
erano dei monaci ascetici devoti al lavoro e all'istruzione e a diverse
altre attività nel campo dell'artigianato e dell'architettura.
Nel
952 Reggio cadde in mano dei Mori,
per poi divenire roccaforte dei Normanni
con Roberto il Guiscardo e
Ruggero d'Altavilla, che
espugnarono gli arabi nel 1060 a.C. L'introduzione del feudalesimo
e successivamente la riorganizzazione del Regno di Sicilia
sotto Federico II di Svevia,
caratterizzarono i secoli successivi. Segue un periodo pesante e difficile
per la Calabria, che sotto gli spagnoli di Aragona
e i francesi degli Angiò visse momenti di dramma popolare, tra povertà e
rivolte (famosa è quella del
1459 repressa duramente da Ferdinando d'Aragona).
Con i Borboni la dominazione
spagnola durò, quasi
ininterrottamente, fino all'Unità
d'Italia. Nel 1861, Reggio
Calabria divenne parte di una nuova nazione: l'Italia.
La ricostruzione della città che
seguì
al terribile terremoto del 1908, che distrusse quasi interamente l'abitato,
cominciò nel 1911, in base a criteri antisismici e a un piano urbanistico
caratterizzato da una struttura a scacchiera con lunghe strade rettilinee
parallele alla costa, intersecate da vie trasversali ad angolo retto, e da
edifici non alti, dalla linea piacevole e dignitosa ispirata a vari stili.
Lo sforzo ricostruttivo principale fu compiuto nel decennio 1925 1935; un
altro balzo notevole nell'espansione di Reggio Calabria si è avuto negli
ultimi decenni. il suo fiore all'occhiello e, senza dubbio, il magnifico
lungomare Matteotti, parallelo al corso Vittorio Emanuele.
Reggio
Calabria è una città dedicata alla sua storia e al suo mare. Un'identità che
si specchia nel lungomare e nel museo archeologico, uno dei più famosi del
mondo. Della storia ci parlano anche i Palazzi in stile Liberty,
i monumenti ai caduti (famoso quello di Francesco Jerace),
le antiche mura greche,
i resti delle Terme romane.
Tra le strade della città si respira un'aria salmastra, sapiente e mai
saccente... la si avverte tra le dita, tra gli stessi suoni del traffico,
tra le grida dell'ambulante, tra le chiacchiere degli anziani nei cortili al
fresco; è la stessa sapienza che ha guidato la città nel tempo,
sopravvissuta a difficoltà, tragedie e disincanti.
Il problema della criminalità organizzata
esiste, ma è migliorato in positivo negli ultimi anni, ed eventualmente
quando in visita ci si accorge di quanti stereotipi possano ancora oggi
sussistere sulla città. Con grande coraggio gli abitanti di Reggio
Calabria si sono fatti carico di questo peso con grossi passi avanti
rispetto ad altre zone del sud d'Italia. Un altro problema scottante è la
disoccupazione giovanile, come in molti paesi del sud e di tutta Italia,
che induce i tanti talenti locali ad emigrare per cercare lavoro.
Corso
Garibaldi, che si distende per due chilometri attraverso il centro
storico, ha una delle passeggiate più belle e animate della Calabria, ma
ritorniamo un attimo indietro, al numero 26 di Piazza De Nava, e cioè al
Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria (anche conosciuto come
Museo nazionale della Magna Grecia): è qui, nel Palazzo Piacentini,
che troviamo custodita la storia più vera di Reggio Calabria. Dal 1882 è uno
dei più importanti musei italiani e, dagli anni settanta dello scorso
secolo, del mondo. Custode attento del passato della città, conserva nel suo
interno i famosissimi Bronzi di Riace, due bronzee statue greche del
V secolo a.C. rinvenute dal fondo del Mar Ionio nel 1972, vicino al
villaggio di Riace. Due capolavori
scultorei di incerta mano e provenienza, anche se il nome di
Pitagora di Reggio, antico scultore
della Magna Grecia, sembra essere il più citato. (N.B): Per lavori di
ristrutturazione della struttura principale, attualmente e fino al 2012 i
bronzi sono custoditi presso il Consiglio regionale della Calabria,
nel Palazzo Campanella (via
Cardinale Portanova).
Ancora
una volta, riprendendo il cammino dopo tanta estasi non si rimane delusi da
altre più recenti attrazioni storiche. Da corso Garibaldi si raggiunge
facilmente il Duomo di Reggio (Basilica Cattedrale di Maria
Santissima Assunta in Cielo), etereo, imponente, in stile Liberty-Neo
romantico. La sua storia è ugualmente antichissima, lunga oltre un
millennio, e risale al processo di rinnovata latinizzazione operata dai
normanni nel 1061. Colpisce in particolare il fregio a rilievo della
Cappella del SS. Sacramento, unica sopravvissuta alla precedente
cattedrale distrutta nel terremoto del 1908, e una tela del XVII secolo di
Domenico Marolì intitolata 'Sacrificio di Melchisedec', e
dedicata ad una figura misteriosa dell'Antico Testamento ed
identificata essere forse re di Salem.
Troviamo la chiesa accanto ad altre attrazioni
religiose di Reggio Calabria, tutte molto importanti: la Cattolica
dei Greci, l'istituzione cristiana più antica della città, la Chiesa
degli Ottimati, del X secolo, di origine bizantino-normanna e sede dello
splendido mosaico cosmatesco, la chiesa della Graziella, in
stile Barocco, il Santuario-Basilica di Sant'Antonio, situata sulle
alture della città, nella Collina degli Angeli, la barocca chiesa
del Crocefisso e ancora il Santuario di San Paolo alla Rotonda.
Tante, tantissime, testimonianze di devozione del popolo alla città. Un
altro chiaro testimone della storia di Reggio Calabria è il Castello
Aragonese, che fu interamente ricostruito dagli aragonesi ma che ha
origine da un periodo antecedente al VI secolo. Fu infatti dominio di
bizantini, arabi, normanni, svevi e angioini, prima di diventare del tutto
aragonese. La storia più recente lo vuole principale attore delle
battaglie tra garibaldini e borbonici per l'Unità d'Italia.
La storia a Reggio Calabria va oltre i monumenti
più significativi, ci accompagna nell'esplorazione di splendide vie come il
Corso Vittorio Emanuele III (comunemente nota come Via Marina Alta).
Dalle mura greche che la costeggiano, si arriva al Lungomare di
Reggio Calabria, ed è qui che la storia incontra la natura più bella,
quello che D'Annunzio chiamava "il più bel chilometro d'Italia",
un misto di bellezze architettoniche e paesaggistiche, un lido di interesse
nazionale. Lunga quasi due chilometri, da Piazza Indipendenza a
Piazza Garibaldi, la passeggiata
è formata dal Lungomare Falcomatà, dal Lungomare Matteotti,
dal sopracitato Corso Vittorio Emanuele III e da Viale Genoese
Zerbi. Lungo il percorso troviamo, numerosi, palazzi d'epoca e in
particolare si noteranno il Palazzo Romeo Retez, il Palazzo
Fiaccadori, la splendida Villa Zerbi, il Palazzo Spinelli,
il Palazzo Zani e il Grande Albergo Miramare. Non si manchi la
visita all'Anfiteatro Arena dello Stretto (oggi dedicato al
senatore Ciccio Franco, uno dei protagonisti dei Moti di Reggio
del 1970), una moderna costruzione in stile classico-greco che si rivolge
verso il mare.
Reggio Calabria, tra due mari, il Tirreno e
lo Ionio, mai divisa, e nata per unire. Unire l'Italia, dalle
Isole alle Alpi, dalle spiagge della sua bella costa Viola,
il mare dello Stretto, la sua Scilla, dal passato al futuro.
Visitate questa città senza preconcetti e troverete un luogo affascinante
che consiglierete e vorrete rivedere presto. La stragrande maggioranza dei
calabresi si dimostrerà a voi premuroso e accorto e combattente, con
coraggio e determinazione. Vi lasciamo ai profumi del Bergamotto.
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