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VISITARE
TERAMO
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INFORMAZIONI E GUIDA.
Teramo la seconda città più grande dell'Abruzzo, caratterizzata da una
posizione geografica privilegiata e da un patrimonio ricco storico
artistico. Questa città medievale vanta una lunga tradizione
culturale, ed offre tanto anche a livello di divertimenti, con una scena di
vita notturna vibrante e una varietà di opzioni di ristoranti, bar e caffè
che offrono qualcosa per tutti. Il suo centro storico è uno dei più belli
della regione, con edifici di grande di grande impatto come la Cattedrale di
San Berardo, la Chiesa di San Domenico e le rovine del Castello medievale.
Se volete conoscere meglio Teramo, non c'è niente di meglio che passeggiare
per le sue vie strette, affascinanti e pittoresche, per scoprire tutti i
suoi segreti.
Teramo
è un luogo accogliente che si gira a piedi,
agevolmente, tra vestigia romane e medievali,
basiliche e ottime trattorie e una vita studentesca che
rende frizzante e vitale la città. La visita può
cominciare con una passeggiata lungo i resti
dell'anfiteatro e del teatro romano, del IV secolo e del
III secolo d.C, per poi dirigersi verso il corso
Cerulli, cuore di Teramo.
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Partendo da qui in un paio d'ore si
può esaurire il giro delle chiese e degli edifici
storici di maggior valore, dalla Cattedrale di San
Bernardo, al palazzo del Municipio, con
l'elegante loggia trecentesca, dal palazzo vescovile,
alle chiese di San'Antonio, San Getulio,
dalla Casa dei Melaniti, alla Pinacoteca
Civica e tanto altro ancora.
Teramo è una città molto antica
di circa 52.000 abitanti tutta da scoprire (CAP 64100,
TEL. 0861). Capoluogo di provincia della regione
Abruzzo, è situata a 264 m di altezza, dista
30 km dalla costa adriatica, alla confluenza del
torrente Vezzola con il
fiume Tordino e copre una superficie di 152 km2. Attivi sono il
mercato agricolo di cereali, uva, ortaggi, frutta, olive
e quello zootecnico. Presenti sono le industrie
meccaniche, alimentari, della ceramica, dei mobili,
tessili e dell'abbigliamento.
Storia
Antichissima colonia fenicia Petrut
o Pretut fenicia, nata come emporio commerciale, capitale dei
Pretuzi, fu annessa alla regione picena da Augusto come
Interamnia Praetutianorum (III secolo a.C.). Quest'ultima acquisì
splendore architettonico e raffinatezza culturale sotto l'imperatore
Adriano. Teramo deve il nome proprio ai due corsi d'acqua che la
delimitano e riunendosi poco dopo l'abitato la collegano al vicino mare (il
già citato fiume Tordino). Con la caduta dell'Impero romano (476) la
città, fu distrutta dai Visigoti (410) e in seguito incendiata (XII
secolo) e dominata dai Longobardi (VII-XII secolo) e poi dai
Normanni, attraversa momenti
difficili. La rinascita comincia quando il
vescovo Giulio II fa ricostruire la
Cattedrale bruciata e si conferma sotto Federico II.
Dopo che
Carlo I d'Angiò divide l'Abruzzo in Citeriore e Ulteriore, Teramo
(inclusa nell'Ulteriore) si arricchisce di ulteriori monumenti, tra i quali
spiccano il portico del
Palazzo
Vescovile e il portale della Cattedrale (XIV secolo). Nel XV secolo la
crescita economica e culturale viene nuovamente ostacolata dalla rivalità
tra la famiglia dei
De Melatino (fazione degli Spennati, cosiddetti perché furono quelli
che ebbero la peggio e rimasero come uccelli senza piume) e dei
De Valle (fazione dei Mazzaclocchi, da "mazzaclocca", la mazza che
usavano come arma), caratterizzata da atti di estrema violenza; la
"esemplare" impiccagione di 13 Spennati viene ricordata da uno scudo
di pietra sul quale sopra due teste con la lingua fuori compare la scritta "A
lo parlare agi mesura".
La leggenda narra che furono le donne teramane a
porre fine all'assurda guerra, proclamando uno sciopero degli affetti.
Nonostante i disordini interni, nel corso del '400 a Teramo operano grandi
artisti (Jacobello del Fiore,
Nicolò da Guardiagrele) e vengono intensificati i rapporti
commerciali con l'Umbria, la
Toscana e
Venezia.
Nel settecento e nell'ottocento Teramo ebbe una vivace vita culturale
aprendosi alle idee illuministe di illustri studiosi, come
Melchiorre Delfico, a cui diede i natali. Fino all'Unità d'Italia
(1861) la città segue le sorti del
Regno di Napoli e subisce l'occupazione austriaca e francese (XVIII
secolo).
" … Io la forza del mio
lavoro, l'essenza di quello che ho messo nelle mie
canzoni in gran parte la devo a Teramo, alla gente tra
cui sono cresciuto… " Ivan Graziani
Natura, arte, cultura
Incorniciata
nello scenario del
Gran Sasso e dei Monti della Laga, che snoda sullo sfondo
della città una formidabile corona di cime e pareti, ma anche protesa verso
lo splendido mare della sua costa, a poche decine di chilometri, Teramo è
ricca di storia, di natura e di una vivace vita culturale. Malgrado la
sovrapposizione di una forte urbanizzazione in periodo moderno, vi sono
notevoli testimonianze del passato romano e di quello medievale. Nel cuore
del centro storico, tra i resti del teatro e dell'anfiteatro romano,
vi è la Cattedrale, intitolata a San Berardo(del 1158,
ampliata nel Trecento;tre navate; stupende monofore; portale di Diodato
Romano, con bellissime statuine sulle colonnine laterali di
Nicola da Guardiagrele, di cui all'interno è custodito il capolavoro,
il celebre Paliotto d'argento; Polittico di Sant'Agostino, del
veneziano
Jacobello del Fiore e affreschi quattrocenteschi).
Tra
le altre numerose chiese storiche, di cui la città è
ricca, da vedere, in
Largo Melatino, la Chiesa di Sant'Antonio, del 1127 (portale
romanico, grande bifora sull'abside esterna, interno a
una navata, rifatto in età barocca), e, fuori
dell'abitato, in località Frondarola, il
Santuario della Madonna delle Grazie (capitelli ornati, archi
semicircolari; numerosi dipinti; bellissima Madonna
lignea, del XV secolo; chiostro).
Da visitare, inoltre, il bel Convento di San
Giovanni (chiostro restaurato), il settecentesco
Palazzo Delfico, il Palazzo Vescovile (strutture
trecentesche), la
Loggia del Municipio, la Chiesa di San Domenico e Casa
Capuani, in via Veneto, la
Biblioteca, intitolata al Delfico, il Museo Civico (dipinti
dei secoli XV-XIX, reperti archeologici, maioliche, sculture), il
Museo Archeologico e la Pinacoteca, incastonati nella cornice
della villa comunale, il
Castello della Monica, l'Osservatorio di Colle Urania, a pochi
chilometri dal centro storico, fondato nel 1890 da
Vincenzo Cerulli.
La città e la sua provincia hanno tradizioni
artigiane, delle quali da tempo si è avviato il recupero e la promozione:
merletti e ricami a punto pittura (introdotti dalla scuola delle
Suore della Carità, agli inizi dell'ottocento),
artigianato orafo e soprattutto, l'arte del cuoio inciso
(oggettistica, borse, cappelli, cinture, frustini, ornamenti e selle equine,
ma anche elementi di arredamento, pannelli decorativi e preziose porte).
Di grande rilievo la tradizione gastronomica; la "cucina
teramana" è più che famosa per le semplici, ma raffinatissime e
prelibate specialità, dai "maccheroni con le pallottine" alle "scrippelle
‘mbusse", dal timballo alle incredibili "mazzarelle".
Musei:
Archivio di Stato Corso Porta Romana 68 tel.0861/252583/252591
Museo civico e Pinacoteca Viale Bovio 4
tel.800138508
Museo archeologico Via Delfico 30
tel.0861/247772
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