VISITARE
CADICE - INFORMAZIONI E GUIDA.
Il
vento trasporta lontano lo sguardo e la memoria a Cadice, la
città più antica del mondo occidentale. Un tempo segnava
l’illusorio confine del mondo, le Colonne
d’Ercole. Oggi è meta affascinante e
mondana di quella Andalusia rivolta da sempre all’Africa e
all’Atlantico.
Chi
è stato a Cadice, la città dell'Andalusia
bagnata dall'Oceano Atlantico, dice che è una "fiesta" continua. E
già questo dovrebbe essere un ottimo motivo per visitarla. Si
ha il senso che l'oceano abbracci tutto e sia sempre presente.
Con i suoi 118 abitanti e pur essendo capoluogo di
provincia non è un città molto grande ma è
considerata chic.
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Tutto
sembra sempre in eterna salamoia, con il mare che cerca di
riconquistare questo lembo di terra da cui partiva per il
suo secondo viaggio
Cristoforo Colombo in cerca dell'ignoto (a noi) con
le sue caravelle. Sebbene la sua creazione non
sia opera di Ercole, come narra la leggenda, la fondazione
di Cadice risale al 1100 a.C.: all'epoca i Fenici fondarono
una colonia chiamata Gadir.
La città in seguito fu
una importante città romana, come testimoniano i resti di un
teatro romano e poi musulmano. Più tardi ancora, sarà
oggetto della bramosia dei francesi e degli inglesi. Dal suo
porto, la flotta franco-spagnola, affondata a Trafalgar, si
precipitò verso una celeberrima sconfitta schiacciante.
Quando si scopre la città per la prima volta, si è colpiti
dal suo luogo privilegiato, circondato da fortificazioni e
collegato al continente da una sottile striscia di terra
nell'oceano.
Sede della più antica università spagnola, Cadice, è anche e
soprattutto una vivace e popolare città portuale, che
comprende un centro storico dove è piacevole perdersi nelle
sue strette vie alla ricerca di palazzi e chiese, testimoni
della sua antica gloria. Nel XVIII secolo, quando tutte le
ricchezze delle colonie spagnole venivano sbarcate qui, la
città divenne il principale centro commerciale spagnolo e
raddoppiò la sua popolazione tra il 1710 e il 1780. A volte
ingiustamente trascurata a favore di Siviglia, questa città
leggera e gioiosa merita davvero una visita o addirittura un
soggiorno durante il quale apprezzeremo la sua gastronomia.
Cadice sorge su un promontorio roccioso proteso tra
il golfo omonimo e l'Oceano Atlantico, collegato alla
terra ferma da un sottile istmo lungo una decina di
chilometri. Poco più a sud, a Capo Trafalgar
venne combattuta l'omonima battaglia dove vinsero gli
inglesi segnando la l'inizio della fine dei Napoleone
e il suo sogno di invadere l'Inghilterra, ma dove morì
anche Nelson, l'ammiraglio più famoso di tutti
i tempi. Cadice e i suoi dintorni hanno un fascino veramente
notevole. Una delle prime impressioni è l'intensità
luminosa da cui si viene colpiti, quasi che prima si
stesse in una stanza buia, riverberata dai palazzi e
dalle case per lo più bianche.
Qualcuno
paragona Cadice a una scimitarra curva sulla baia e scintillante
di luce africana. In realtà è un promontorio a forma di pugno
che si protende in un golfo che ha visto l'innalzarsi
e il declinare della Spagna e del suo impero coloniale. Le fantastiche
spiagge della Costa de la Luz sono praticamente alle
porte della città che prende vita durante le sue numerose feste
religiose e civili, la più famosa delle quali è il carnevale
di febbraio. In estate i centri della vita notturna girano intorno
ai chiringuitos (bar sulla spiaggia) che costeggiano
Playa de la Victoria. Le estati sono calde ma indimenticabili,
si ammira un tramonto dalla spiaggia dove il sole ti entra nel
cuore, e poi si prosegue verso il Barrio de la Viña,
il vecchio quartiere dei pescatori e si assaggia qualche
tapas in uno dei tanti baretti sulle strade che portano ad antiche
chiese e piazze scrostate dalla salsedine.
Conosciuta
già dal 1100 a.C. come importante emporio fenicio con il nome
di Gadir, fu conquistata prima da Annibale, che vi risedette
lungamente, e nel I secolo a.C. dai romani, che ne fecero la
terza capitale dell'Impero con il nome di Julia Augusta Gaditana.
Dopo secoli di decadenza sotto il dominio arabo, che inizialmente
neanche la Reconquista poté arrestare, ritornò all'antico
splendore con la scoperta dell'America, grazie al porto, che
entrò in aperta concorrenza con quello di
Siviglia.
Il primato di Cadice divenne assoluto nel XVIII secolo, quando
il porto rivale si insabbiò e la città ebbe il monopolio degli
scambi con il Nuovo Mondo.
Nel 1503 venne fondata a Siviglia la Casa de Contratación, o del
Oceano, organismo della Corona Spagnola incaricato di gestire le transazioni
fra la Spagna e le Indie. Questa istituzione organizzava le spedizioni e ne
fissava gli itinerari, dava le patenti ai piloti, giudicava le dispute di affari
e controllava la circolazione di persone e merci. Le navi erano obbligate ad
approdare nel porto di Siviglia ritenuto più sicuro agli attacchi nemici. Dopo
Siviglia, Cadice divenne la nuova e prospera metropoli di approdo per il
commercio con le Indie. Il monopolio del traffico fu abolito solo nel 1788 con
un decreto di libero scambio.
Il
declino economico arrivò però di lì a poco con il tramonto dell'Impero
coloniale spagnolo, ma a quel punto la città divenne il baluardo
della cultura liberale, presa ad esempio anche dai patrioti
italiani, quando promulgò la famosa Costituzione di Cadice
nel 1812. Da allora vanta una radicata tradizione liberale
non tradita neppure nel corso della guerra civile,
durante la quale si schierò apertamente dalla parte repubblicana.
La visita della città può cominciare con una bella passeggiata
lungo i bastioni seicenteschi, circa 5 km, che la circondano
completamente, proteggendola dalla furia del mare. L'Avenida
è il lungomare del porto che termina nell'ampia Plaza de
Espana, caratterizzata dal monumento del 1927 dedicato alle
Cortes che vararono la costituzione.
Prima di raggiungere
il Parque Genovés e il Castillo de Santa Catalina,
a pianta stellare, si incontrano i due viali più eleganti della
città, l'alameda de Apodaca e l'alameda Marqués de Comillas.
Dopo la bella spiaggia sabbiosa, proseguendo lungo campo del
Sur, si incontrano prima la Catedral Nueva (1722-1838),
un imponente edificio neoclassico dov'è conservata la Custodia
de la Plata, portata in processione durante il
Corpus Domini, e poi la Catedral Vieja
(XIII secolo), ricostruita nel ‘600.
Altri interessanti edifici
religiosi sono il Barocco Hospital de Nuestra Senora del
Carmen (1879), con un San Francesco di
El Greco;
la barocca Chiesa di San Felipe Neri, il cui altare maggiore
ospita un'Immacolata di Murillo; l'Oratorio de la
Santa Cueva (XVIII secolo) che presenta due cappelle: una
sotterranea molto sobria, ottenuta in una cava naturale, e una
sovrastante molto elaborata la cui cupola è ornata da tre affreschi
di
Goya. Proprio al centro della città si trova il
Museo de Cádiz, con una sezione di archeologia sulla storia
della città (conserva tra l'altro un'enorme statua di Traiano),
una di belle arti e una di etnografia, che presenta un'esauriente
panorama delle tradizioni folcloriste dal ‘700 in poi.
Gli
abitanti di Cadice hanno sempre amato la musica: qui è nato
Manuel de Falla, elegante autore di musica operistica
e sinfonica, e qui un canonico della cattedrale chiese a
Haydn, di comporre spartiti per i cori e per l'organo. Ancora
oggi a Cadice, si tramanda, con la stessa cura riservata ai
vini (come lo Sherry), la severa tradizione del Cante
Jondo (Canto Profondo), l'antenato nobile del Flamenco che,
a differenza di quest'ultimo, non prevede il ballo, né l'uso
delle nacchere e delle chitarre: è un canto che si eleva a piena
voce, a gola spiegata, con profondi echii, lungo le volte delle
cantine.
Recentemente lo sviluppo di Cadice è stato molto significativo. Nel 2012 la
città non solo ha ampliato il suo porto con un nuovo terminal per container per
raddoppiare la sua capacità, ma è stata anche la capitale della cultura
ibero-americana. Nello stesso anno è sono stati ricordati i due secoli della
Costituzione qui sancita nel 1812. Proprio per ricordare quest'ultima dal
settembre 2015 è stato il nuovo ponte della città è stato chiamato "Ponte della
Costituzione del 1812".
Buona Cadice!
Dintorni di Cadice
Jerez
de la Frontera
(30 km),
Arcos de la Frontera (63 km),
Siviglia
(110 km),
Alcala de Guadaira
(115 km),
Gibilterra
(124 km),
Ronda
(143 km),
Marbella (177 km),
Huelva
(209 km),
Malaga
(233 km),
Cordova
(250 km),
Granada
(290 km),
Faro
(316 km), Almeria
(433 km)
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