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FOSDINOVO - INFORMAZIONI E GUIDA.
Incantevole
borgo medievale dominato dall’imponente Castello Malaspina che svetta sulla
Lunigiana, Fosdinovo regala scorci suggestivi sulle Alpi Apuane e il Mar
Tirreno. Luogo ideale per una fuga dallo stress tra arte, natura e buona
cucina.
L'antico borgo
di Fosdinovo è uno dei posti
più fotografati della Lunigiana,
una regione storica, posta tra Toscana
e Liguria, ricca di castelli,
chiese e borghi medievali. Con il suo
castello, questo piccolo comune di poche migliaia di abitanti (in totale
sono poco meno di 5000 i suoi residenti) si inerpica in una zona collinare
della Valle del fiume Magra,
nella provincia di Massa
e
Carrara,
a circa 110 km da
Firenze. |
|
Siamo a 500 metri s.l.m. e il panorama è
stupendo: la vista si adagia prima verso il mare e sulle verdi vallate di
boschi per poi posarsi verso le grandi Alpi Apuane.
Fosdinovo
ha origine nel lontano
medioevo ed è rimasto praticamente intatto nei secoli. La sua posizione
logistica serviva a controllare gli scambi attraverso il valico della Fauce
Nova, diretti verso le pianure della valle del fiume Po. Il castello è
ancora oggi abitato dalla stessa famiglia che da oltre seicento anni lo
possiede, i Malaspina (oggi
Torrigiani-Malaspina), dei
nobili di origine longobarda, ed ha la fama d'essere 'indistruttibile'. Si
racconta che nel 1340 Spinetta Malaspina il Grande
ampliò quello che era conosciuto come il maniero della famiglia de
la Musca, che abitava l'allora piccolo
borgo sin dagli inizi del secolo. La stessa famiglia veniva anche citata nei
documenti della Pace di Castelnuovo,
la quale sanciva nel 1306 la fine del potere temporale della chiesa in
Lunigiana e la fine delle ostilità tra i marchesi di Malaspina e il principe
vescovo di Luni.
Da
una lettura attenta dell'antico trattato di pace si evince anche la presenza
in queste terre di Dante Alighieri,
uno dei massimi protagonisti nella storia delle lotte tra guelfi e
ghibellini. I malaspina appartenevano
alla sezione guelfa e dal XIV governarono l'intero territorio della
Lunigiana e quindi il marchesato di Massa e Carrara, poi trasformatosi in
principato e successivamente in ducato. Secondo alcune fonti storiche, il
castello di Fosdinovo potrebbe essere stato testimone della visita dello
stesso autore della Divina Commedia,
tanto che oggi una delle sue sale viene presentata per l'appunto come come
camera dantesca.
Il castello di Fosdinovo domina con la sua
possente mole l'intero borgo, che a sua volta si caratterizza per la superba
conformazione geografica ed urbana. Una grande rocca che sembra arrampicarsi
fino al cielo, con antiche chiese ed oratori che conservano importanti opere
d'arte: tra tutte, nella chiesa di San Remigio, troviamo il sepolcro
in marmo di Galeotto Malaspina. Costui era figlio di Azzolino,
il capostipite alla linea dei Malaspina di Fosdinovo ai quali venne
più avanti riconosciuta la carica di Vicari imperiali dei feudi
italiani e la possibilità di coniare moneta. Il piccolo borgo da feudo
imperiale divenne uno stato-comune indipendente durante il XV secolo, così
potente da inglobare nel proprio dominio i feudi vicini, Gragnola,
Pulica, Viano, Caniparola ed altri.
Nei vicoli di Fosdinovo si respira ancora oggi
aria di terra di confine, tra Toscana e Liguria, una sorte spesso
molto sentita dalla Lunigiana, sospesa com'è tra le brezze che arrivano dal
mare ed i venti di montagna. Il castello è il maggiore punto
d'attrazione del borgo e si caratterizza per una struttura a pianta
quadrangolare, tipicamente medievale e con torri circolari. Nel tempo ha
subito diversi rifacimenti ed ampliamenti, adattandosi alle mutate esigenze
dei suoi proprietari. Oggi, viene indicato come un monumento storico,
vincolato dalla Sovrintendenza per i beni artistici e architettonici
d'Italia. Al suo interno vengono ospitate numerose manifestazioni
culturali tra cui mostre d'arte, concerti e percorsi
storico-didattici.
Come in tutti gli antichi castelli anche
quello di Fosdinovo è conosciuto per essere abitato da l'immancabile
fantasma. Noi ne abbiamo avuto esperienza diretta, certo non ce ne
saremo accorti senza le informazioni dateci della gentile proprietaria, che
indicava con aria misteriosa la possibile presenza della marchesina
Bianca Maria Aloisia di Malaspina. Costei, giovanissima si innamorò del
proprio stalliere, ma secondo la leggenda l'amore dei due giovani fu
ostacolato con tale vigore dai genitori della ragazza che l'unica soluzione
per far cessare lo scandalo fu quella di ucciderli. Nella stanza da letto,
su lato alto di una parete si intravede la figura di una giovane donna
accanto a quelle che sembrano essere le sagome di un cane (simbolo di
fedeltà) e di un cinghiale (a rappresentare la ribellione). Secondo la
tradizione, dopo la morte Bianca Maria venne murata insieme ai due animali e
da allora si narra che la sua anima vaghi tristemente all'interno del grande
castello, intenta a far conoscere ai visitatori la sua terribile sorte.
Di sicuro a Fosdinovo la curiosità del visitatore
va oltre le leggende (da non perdere è anche la camera da letto del marchese
Ippolito e del letto che respira, a voi scoprire di cosa si tratta). Durante
il percorso di visita si ammirano con entusiasmo le sale interne del
castello, arredate secondo il gusto delle epoche che si sono succedute
(medievali, rinascimentali ed oltre), i lunghi corridoi che collegano una
stanza all'altra, i passaggi e i camminamenti di ronda tra i tetti, i
giardini pensili, i cortili interni, i loggiati ed i porticati
rinascimentali. La sala del trono e la sala della farmacia
raccontano fedelmente la vita che andava condotta nei secoli addietro, così
come la sala delle torture e dei trabocchetti, che serviva per
l'appunto ad eliminare con uno stratagemma chiunque fosse risultato scomodo
agli allora nobili proprietari. Durante il vostro itinerario non si manchi inoltre
di visitare la Villa Malaspina a Caniparola (oggi proprietà
Zuccarino), frazione di Fosdinovo.
La si ammira in particolare per il
giardino che conduce all'elegante loggiato d'ingresso, per il grande salone
di rappresentanza, affrescato, ed anche per la splendida campagna coltivata
a vigneti ed uliveti. Sempre nei pressi di Fosdinovo, troviamo Pulica,
un'altra frazione, da dove ci arrivano preziose testimonianze della vita
degli antichi guerrieri liguri-apuani.
Tra le sue campagne è stata
fatta un'importante scoperta, la tomba di un guerriero dell'età del ferro,
nella quale è stato ritrovato uno straordinario corredo funebre: un
elmo di bronzo di produzione etrusca con grandi corna falcate, che fu forse
bottino di guerra sottratto ad un guerriero celtico. Accanto, furono anche
ritrovate una spada, una lancia ed i vasi contenenti le sue ceneri, raccolte
dopo la cremazione (secondo l'uso funebre degli antichi liguri). Le sue armi
richiamano quelle delle statue-stele e raccontano gli scambi non sempre
pacifici con il mondo celtico. Sempre a Pulica, si ammiri anche dell'Oratorio
di Santa Maria, fondato nel 1726.
Non si perdano le varie sagre e fiere
cavalleresche celebrate a Fosdinovo sempre con grande pubblico. Tra le tante
non mancate la Rievocazione storica
con la festa medievale, la
sagra della castagne e la festa di San Remigio. Tra i suoi
cittadini illustri troviamo Toto Cutugno, noto personaggio della
musica leggera italiana.
Vi lasciamo con una piccola storiella,
raccontata durante la notte della Vigilia di Natale del lontano 1388 da
Giovanni Manzini da Motta (Fivizzano), che così scriveva
all'allora marchese Malaspina di Fosdinovo: "Entrammo in Pulica... fummo
ospitati da un certo Branchino, nativo del paese. Già tutti i bambini
schiamazzavano e i vicini e vecchi e gli anziani, giovani e ragazzi, si
rallegravano nel preparare il fuoco. Presso il lato destro della porta v'era
un tronco d'albero d'olivo, con alcune fascine verdeggianti. E, secondo il
costume degli avi, il padre di famiglia prende il tronco e gli altri intorno
si danno da fare... invocano, pregano, preparano agnelli e porcelli... e poi
anche i ragazzi maschi bevano in compagnia...Non chiediamo regni, non le
ricchezze, problemi di sorta, ma solamente agnelli e porcelli..., poi
ricreati dal vino visitammo i tuguri dei vicini... ci veniva servito da bere
in un recipiente di legno scuro, ma pulito. Ci sedemmo a tavola, dove c'era
un pane enorme, il padrone lo taglia sette e serve al ceppo che brucia la
prima porzione. La moglie, naturalmente bruna senza trucco, serviva lasagne
con noci e pan grattato era la precotte sotto la brace. Infine mangiamo
castagne, dolci frutti e ci sedemmo di nuovo sulla panca di pietra dalla
veglia..."
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