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Cosa vedere in
Toscana - Cosa visitare in Toscana
Tutto il mondo conosce la Toscana e vorrebbe
visitarla e viverla almeno una volta nella vita. Vi proponiamo un "cosa
vedere in Toscana" un po' inusuale, originale, visto che se ne
trovano tanti, privilegiando alcune mete ancora non affollate di
turisti, all'insegna della Toscana genuina. La caratteristica più bella
e sorprendente di questa incredibile regione è la sua estrema varietà, nei climi,
nei paesaggi, nelle architettura, ed è proprio la varietà, unita alla presenza di una storia affascinante e
ricchissima, a renderla meta ideale per ogni tipo di viaggiatore. |
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Vogliamo,
con queste parole, proporre una sorta di percorso che aiuti a
stabilire un personale itinerario, sulla base dei propri gusti e
interessi, anche a chi non sa cosa sia l'Etruria. Anziché
partire dalle città d'arte (che tratteremo dopo qui), iniziamo da
qualcosa di insolito, una visita delle isole della Toscana...
Enea, in fuga da Troia,
fu probabilmente sfavorito dai venti del Tirreno, perché, se anziché approdare
a Gaeta fosse approdato, che so, a Portoferraio, si sarebbe goduto una migliore vecchiaia,
invece di
andarsene in giro ad ammazzare qua e là! Si, perché la costa toscana,
fortemente frequentata d'estate, è tra le più belle d'Italia e
l'arcipelago toscano è davvero spettacolare: composto da sette
isole maggiori, più isolotti minori, merita una visita, ed
esistono offerte per mini crociere di un giorno, da Castiglione della
Pescaia e da Porto Santo Stefano... Per l'isola più grande,
l'Elba, partite da Piombino,
un'ora di traghetto (meno con l'aliscafo) e sarete nella bella
Portoferraio.
A
Portoferraio si ammirano i panfili attraccati nella baia
e si visita la Villa di Napoleone, la Palazzina dei Mulini in posizione dominante.
Dal giardino e dalla villa si gode una visuale intensa sulla scogliera sottostante e sul mare
e si ha la possibilità di conoscere la vita di Napoleone all'Elba.
Suggestive, per gli amanti della storia militare, la presenza
della branda da campo che il condottiero portava sempre con sé
nelle sue campagne militari e la foto del figlioletto appesa
nello studio. Potrete visitare
sempre a Portoferraio, in posizione dominante, le fortezze medicee di
Forte Falcone e Forte Stella. Poi
tuffatevi nelle acque cristalline protette dell'isola, tra scogliere bianche,
arenili grandi e sabbiosi e i sassi candidi; alcuni sostengono che la vicina
spiaggia delle Ghiaie, sia la più suggestiva e misteriosa
dell’isola con la sua distesa di ciottoli arrotondati, bianchi e
maculati di gocce grigio-azzurre. Secondo la gente, le macchie
altro non sono che le tracce lasciate dal sudore degli Argonauti
sbarcati su quel suolo candido alla ricerca del vello d’oro. Non basta un libro per descrivere tutte le attrazioni che l'isola offre, ne
citiamo solo due: la ricerca della trasparenza nella Spiaggia di Sansone
e la visita di Marciana Alta, un borgo pittoresco
che si arrampica in alto e che ai suoi piedi tiene Marciana
Marina, con la sua lunga e frequentata spiaggia (ideale per le
famiglie). Arrivare alla spiaggia di
Sansone, percorrete la strada che da Portoferraio conduce a Viticcio, comporta
una certa difficoltà di passaggio, ma
il risultato vale la pena: quando nuoterete tra i polpi, i muggini e
le spigole nella cala di questa spiaggia, saprete
finalmente qual è il vostro posto nella natura. Tra le cittadine dell'Isola
d'Elba vale la pena visitare il paese più alto, Marciana (375
m.), anche solo per passeggiare (vi si tiene annualmente un frequentato
Walking Festival) in modo divertente nel cuore medievale di questo borgo
storico, con la visita alle botteghe minute e colorate e, se non avete paura
di consumare le suole, salire fino al santuario della Madonna del Monte,
dove l'ubiquitario Napoleone Bonaparte amoreggiava con Maria
Walewska. Nella cappelletta potrete vedere gli affreschi del
'500, attribuibili al Sodoma. Ritornati in paese, prendete la
cabinovia per il Monte Capanne, da dove ammirerete in tutta la loro
bellezza sia l'Isola
d'Elba che le isole circostanti. I più sportivi
potranno, noleggiando delle biciclette,
percorrere il bosco di castagni e le vie tortuose del Poggio per
arrivare fino a Marciana Marina e trascorrete qualche ora tra le vie
della "Piccola Marsiglia", una cittadina di mare ben
attrezzata che offre caffetterie, locali alla moda, negozi. Lasciate l'isola, a
malincuore (ve ne accorgerete), ma prima non dimenticate di prendere un
souvenir gustoso: miele locale e marmellate, oppure l'aleatico (un vino liquoroso
molto dolce), pane con patate o la schiaccia briaca (una focaccia dolce con ingredienti
alcolici, quali l'aleatico e l'alchermes). Tra i souvenir
non alimentari, ceramiche, minerali, o l'Acqua dell'Elba, il
profumo dell'Isola (il laboratorio artigianale si trova a
Marciana Marina e lavora con materie prime naturali e tecniche
di produzione artigianale).
Ritornati sulla
terraferma, a Piombino, (vivace cittadina, antico Principato) non dovete perdervi
una sosta in Piazza Bovio una "terrazza" dentro al mare,
romantica e suggestiva e una mangiata di pesce fresco. Nel
centro storico, protetto in parte da una bella cinta muraria,
sono molti i monumenti significativi come il Torrione, il
Rivellino, le antiche Chiese, le Fonti di Marina, dove si
approvvigionavano le navi e la Casa delle Bifore, del 1300.
Molto carino il porto turistico di Salivoli, nascosta e
inaspettatamente bella, la spiaggia di Cala Moresca, dove potete
mangiare con il sottofondo delle onde vicinissime. Nelle
vicinanze da vedere il golfo di Baratti con gli antichi
scavi, la necropoli etrusca di Populonia e
raccomandatissimo, un bagno termale alle terme di Venturina, in
un vero e proprio lago termale (dopo le 18 ingresso ridotto).
Ripartite
dalla cittadina e prendete la strada che porta a sud est, e
giungete al Parco Naturale della Maremma, sede di numerosi
siti etrusco-romani e luoghi medievali, come l'incredibile Abbazia di San Rabano,
un monastero benedettino immerso nel verde intenso del parco
naturale.
La visita al Parco vi stancherà, fermatevi per la serata a Talamone,
paradiso del kitesurf, con il piccolo centro storico, la rocca
sul promontorio e le mura medioevali, ma anche il porticciolo e
le belle spiagge sabbiose circondate da boschi di pini; Al mattino, nell'ora
migliore, visitate il Tombolo della Giannella, una striscia di terra
lunga 6 km e larga circa 300 metri, percorsa da una strada, che
unisce Orbetello all'Argentario, bagnato a nord dal Mar Tirreno
e a sud dalla Laguna di Orbetello. La spiaggia sabbiosa che si
estende per tutta la lunghezza del tombolo è riparata dai venti
di scirocco, è bagnata da acque poco profonde ed è meta del
turismo balneare. Raggiunto il promontorio dell'Argentario, seguite il
senso antiorario della strada per toccare Porto Santo Stefano, bella
cittadina ben frequentata in estate e meta preferita dai
romani.
Fatta provvista di Scaveccio sottolio (anguille fritte e marinate), scansati i vip che affollano
la cittadina in estate, passeggiate sul Lungomare dei Navigatori e
prendete il traghetto (50 minuti di viaggio) per Giannutri, un'altra
isola delle sette perle dell'Arcipelago Toscano, paradiso naturale e area
protetta: la mancanza di automobili
aggiunge un elemento sonoro a questa miscela di presenza storica romana e
salvaguardia del paesaggio naturalistico, il rumore del mare.
Tornati all'Elba, visitate
Porto Ercole, con i suoi vicoli e la cinta
muraria, la Rocca e la panoramica Piazza Santa Barbara. Sulla
via del ritorno, ammirate anche il Tombolo della Feniglia, ovvero un'altra
striscia di terraferma che collega, a ovest, il Monte Argentario
con la collina di Ansedonia. Fermatevi alla spiaggia della Feniglia,
magari con in tasca un romanzo di Fruttero e Lucentini (Carlo
Fruttero e Franco Lucentini) che da queste parti erano di casa. Qui potrete
passeggiare anche alle spalle della spiaggia immersi
nella vegetazione incontaminata della riserva naturale, popolata
da numerosi daini, e una curiosità, qui nel 1609 fu trovato
morente Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, una stele
ricorda questo evento.
Mettiamoci ora alla ricerca degli antichi padroni di casa, gli
Etruschi. Popolo di misteriosa origine e misteriosa fine, fieramente
avversati dai Romani, che peraltro sono debitori ad essi di molte delle loro
innovazioni: i Rasenna (o Rasna) come qualcuno anche li chiama, era
un popolo diffuso in tutta la Toscana, e hanno lasciato molte tracce nella
regione (per chi vuole approfondire, è d'obbligo visitare
il Museo di Chiusi (Arezzo) e il Museo dell'Accademia Etrusca
a
Cortona,
i musei più importanti della Toscana sulla storia degli
Etruschi, insieme al Museo Etrusco Guarnacci di
Volterra. Il ricordo vivo
degli etruschi diventa anche un'esperienza sconvolgente per
il viaggiatore dei nostri tempi con la visita alla rete di strade scavate
lungo le alte mura di pietra di Sovana e
Sorano, vicino a
Pitigliano,
le Vie
Cave o Cavoni. Non si conosce la funzione esatta di
questi passaggi, alti anche venti metri, probabilmente canali idrici oppure
vie sacre che collegavano luoghi di sepoltura. Da questo complesso intrico,
da questa camminata nella magia, potete raggiungere l'Area Archeologica
di Sovana, dove potrete visitare il Parco Archeologico del Tufo e
la splendida necropoli etrusca, con oltre un centinaio di tombe. La stessa
Pitigliano, la 'Piccola Gerusalemme' merita una visita,
alla Sinagoga, al Duomo, alla Fontana delle Sette Cannelle
e al suo suggestivo abitato costruito sulla roccia.
Ripresa la marcia,
affrontiamo il lato scabro della Toscana, fino a raggiungere l'antico
vulcano, il Monte Amiata, la cima toscana più alta, con i suoi 1700
metri. Le sue pendici sono punteggiate da piccoli paesi, quasi villaggi,
dispersi nelle foreste di faggi, tra le querce, con le chiesette a segnalare
la presenza del divino nella forza della natura. Sono borghi medievali
custodi di tradizioni millenarie, luoghi ancora autentici, per
allontanarsi per un momento dalla vita frenetica
e perdersi tra abbazie e grandi mangiate (Arcidosso, Castiglion
D'Orcia, Mntegiovi, Roccalbegna, Santa Fiora sono alcuni). Il viaggio 'ad meata', alle
sorgenti dei fiumi Fiora, Albegna e Paglia, sarà
accompagnato dai caprioli, dai daini, dagli istrici e dal canto dei lupi
all'imbrunire. Recatevi quindi in località caratteristiche, vi suggeriamo
Abbadia San Salvatore, dove potrete visitare la magnifica
Abbazia Benedettina, fondata nel 743 dal re longobardo Rachis, la
cripta e la chiesa meritano un passaggio, per 1000 anni il Codex
Amiatinus, la copia manoscritta integrale della Bibbia più antica al
mondo, ha dimorato nella quiete di questo luogo. A una decina di minuti
raggiungete le Terme di San Filippo, con le cascate
naturali dove si può fare il bagno gratuitamente in uno scenario
naturale da favola (stupenda la cascata della Balena).
Per
ritemprare il corpo (per lo spirito basta il panorama!), sostate
a Bagno Vignoni, ben nota per le sue calde acque termali
e per l'enorme vasca termale che occupa la sua piazza, per
poi ripartire alla volta delle più conosciute Montalcino,
Pienza e
Montepulciano, città tutte antichissime, fondate prima dell'anno 1000 e
scrigni che custodiscono grandi lasciti medievali. Qui potrete comprate vino,
formaggio e ancora vino, visitare le chiese, ma anche le
cantine sotterranee
dove le botti enormi, capirete quanta fatica ci vuole per
produrre il Brunello ed anche il motivo per cui costa così caro.
Presa la statale a
Sinalunga, dirigetevi senza incertezze verso
Siena. Di storia bimillenaria, città universitaria e sede della
più antica banca del mondo, il Monte dei Paschi di Siena, fondato nel
1472, è bella sia per l'architettura degli edifici che per l'armonia
stilistica tra gli stessi (un grande borgo
medievale che ha fatto un balzo temporale nella modernità). Un Museo a
cielo
aperto, forse è la definizione più corretta. Celebre il
Palio di Siena, che si tiene due volte all'anno nei mesi
di luglio e agosto, con le dieci contrade, scelte su un totale di 17, che si
sfidano per tre giri del circuito costruito nell'altrettanto famosa e
suggestiva
Piazza del Campo. Forse è quasi
impossibile comprendere
questo evento per i non senesi, ma ci si rende conto che l'evento (pochi minuti di
corsa, preceduto da un corteo storico) non si esaurisce in quella giornata,
ma 'corre' tutto l'anno, attraversando tutta la vita sociale dei quartieri.
A ogni cavallo viene data la benedizione nella
chiesa della sua contrada e vi assicuro che un cavallo in una
chiesa dell'anno 1000 è qualcosa di molto suggestivo! Osservare
le lacrime di gioia di chi vince il palio e quelle di dolore dei
contradaioli che lo perdono, è un emozione forte anche per i
semplici spettatori...
Visitate la
Torre
del Mangia (1348), dove ascolterete la grande campana detta Sunto,
dedicata appunto alla Madonna Assunta; accanto il
Palazzo Pubblico che
contiene preziosi affreschi di Simone Martini e Ambrogio
Lorenzetti; la Chiesa di Sant'Agostino, con numerosi capolavori
dell'arte senese; l'ex ospedale, e ora Museo di Santa Maria della
Scala, un reperto archeologico esso stesso e scrigno prezioso di
numerose collezioni archeologiche; il Duomo di Siena, costruito in
stile romanico-gotico, dev'essere senz'altro visitato, in
particolare, se vi ci si reca tra la seconda e la terza prova del Palio del 16 agosto,
si potrà sbirciare in anteprima il Drappellone, il palio che la
contrada vittoriosa si aggiudicherà.
Comprate
le specialità locali, salumi di
Cinta, ricciarelli, panforte e cavallucci (che sono tutti biscotti e
dolci), prendiamo la strada che
collega questa provincia col capoluogo,
Firenze. La via, regina delle buche e delle curve,
presenta varie uscite, la totalità delle quali meritevoli di una sosta: da
Monteriggioni, paese protteto da mura intatte, col Castello del 1200 e gli ottimi ristoranti, a
Colle Val d'Elsa, con la bella Piazza Arnolfo di Cambio e i
lasciti medievali del borgo Alto, per arrivare a Poggibonsi, con la
festa del Pigio tra i Rioni e le belle Chiese, per terminare con
San Casciano Val di Pesa, dove vale la pena bersi un buon
bicchiere di vino chianti, vagabondando nei
dintorni alla ricerca dei Castelli che le fanno da corona. Siamo
arrivati alle porte di Firenze, ma non precipitiamoci. Fermiamoci a meditare
in zona Galluzzo, alla Certosa di
Firenze,
un enorme monastero protetto da mura, dove nella pinacoteca
trovate gli affreschi del Pontormo che illustrano "Scene
della Passione", realizzati dall'artista che era fuggito qui per scappare
dalla peste che imperversava in città. Rientrati dalla meditazione, riprendiamo la via per
arrivare, alla conclusione di Via Senese, alla Porta Romana,
dove avrete modo di sostare e visitare il magnifico
Giardino di Boboli, accostato dai non meno belli, ma più minuti,
Giardino Torrigiani e Giardino Corsi. L'accesso al giardino è
attraverso Palazzo Pitti (da non perdere la
Galleria Palatina
di Palazzo Pitti, con la più grande collezione al mondo di
opere di Raffaello, bellissima come la più famosa Galleria
degli Uffizi). ?questa la zona chiamata dai fiorentini "Oltrarno",
ovvero al di là del fiume Arno, ed è ancora oggi la zona più
autentica del centro storico. In Oltrarno il passato di Firenze
vive ancora non solo nelle testimonianze storiche e artistiche,
ma anche nella vita quotidiana, nei locali, nei negozi, nelle
botteghe.
Imboccate i viali che
salgono sulle colline dominanti la città, apprezzando le ville storiche che
li punteggiano, fino ad arrivare allo scenografico
Piazzale Michelangelo, dove avrete un assaggio di quello che vi
aspetta nella visita della città. Avrete due scelte, lasciare la macchina a
piedi e proseguire per le Rampe de Poggi, fino al quartiere di San
Niccolò, dove non mancherete di visitare la Chiesa di Santa Maria del
Carmine, con la Cappella Brancacci e gli affreschi del
Masaccio, oppure proseguire per i viali, fino a Piazza Beccaria,
dove lascerete la macchina per proseguire a piedi: il centro di Firenze,
come molte delle città toscane di origine medievale, è pedonalizzato.
La vicina
Basilica di Santa Croce conserva le "Urne dei Forti",
una
serie di tombe monumentali dedicate ai grandi personaggi (come Michelangelo,
Machiavelli, il compositore Giocchino Rossini e gli scrittori Foscolo e
Alfieri, Fermi e Galileo Galilei). Di notevole interesse le cappelle
con la Vita di San Francesco affrescata da Giotto, e il
Crocifisso di Cimabue, nella Cappella dei Pazzi, teatro
dell'omonima congiura. Qui
Stendhal , rimasto sbalordito da così tanta
bellezza, venne colpito dall'omonima sindrome, che da quel
giorno da lui prese il nome.
Addentratevi per le
stradine piene di botteghe artigiane e negozietti caratteristici, per i
cultori, è d'uopo una visita al
Museo del Bargello, ma ricordatevi che non sono più i tempi di
Odoardo Spadaro, o quelli dei personaggi tratteggiati nel film "
Amici
Miei", la bonarietà del bottegaio si alterna all'avidità del parvenu;
comunque, sarete in breve al Piazzale della
Galleria degli Uffizi, uno dei musei più famosi al mondo, dove in
pochi metri sono racchiuse storia e capolavori della città. Ci sono
Palazzo Vecchio, la
Loggia dei Lanzi, il Ponte Vecchio, con le sue botteghe
orafe, Via dei Calzaiuoli, l'affollato passeggio cittadino con i lussuosi negozi, il
Duomo di Firenze, cioè la Chiesa di Santa Maria del Fiore,
una cattedrale di oltre 150 metri, dalla lunga e sofferta costruzione, con
la grandiosa Cupola del Brunelleschi; proprio di fronte ad essa, il
Battistero di
Firenze, clamoroso esempio di Romanico Fiorentino,
con la copia della Porta del Paradiso del Ghiberti, e poi il
Campanile di
Giotto, il quale artista però non lo vide finito.
Scorci, visioni e
monumenti non si esauriscono in questo breve elenco, ma è giunto il momento
di rimettersi in viaggio, utilizzando allo scopo, la vicina Stazione di
Santa Maria Novella, per prendere al volo uno dei frequenti treni
che portano a
Pisa e alla costa occidentale. Il viaggio in treno più veloce
passa per Empoli (si arriva a Pisa in nemmeno 1 ora) ma
potete anche optare per un percorso diverso, fermandovi nelle
stupende città medievali
di Pistoia e Lucca
In auto o in treno, se scegliete il primo percorso,
potrete interromperlo per esempio visitando la Villa Medicea
"La Ferdinanda" o Villa dei
Cento Camini, nelle campagne di Artimino,
usata al giorno d'oggi per cerimonie nuziali. Altra tappa il Museo della
Ceramica a Montelupo, con l'esposizione di oltre 800 anni di
prodotti in ceramica dipinta a mano; nel percorso, possiamo ricomprendere Empoli, con
la bella Piazza di Farinata degli Uberti, sulla quale si affacciano i
principali monumenti cittadini, e la non troppo lontana Vinci, dove la casa natale di
Leonardo ad Anchiano, piuttosto scarna e immersa nella
campagna isolata, forse non è all'altezza dell'illustre
abitante, ma il Museo dedicato al Genio, ubicato nel Castello dei Conti
Guidi, assolutamente. Il museo, anche se piccolo, racconta bene
l'avventura del grande genio italiano e si trova in una
deliziosa cittadina circondata da un panorama favoloso. Non fatevi mancare la
degustazione del tartufo a San Miniato, siamo già in provincia di Pisa
e la cittadina merita senza dubbio una lenta passeggiata tra le belle chiese
e i palazzi storici.
Optando
per il secondo percorso, che porta a Pisa passando da Pistoia,
ci metterete più tempo, ma ne vale la pena!
Pistoia
bellissima cittadina medioevale, che è stata capitale italiana della cultura
2017, ma ancora non è stata invasa dal turismo di massa, ed è un'ottima base
per dormire, rilassarsi e mangiare, in un atmosfera pittoresca
e genuina. Ben collegata, via treno, o con l'auto alle vicine Firenze e
Pisa, è consigliata a tutti i viaggiatori che odiano la
confusione e amano la vera Toscana. Da visitare, oltre al
Duomo e al Battistero, la Basilica della Madonna
dell'Umiltà con la cupola del
Vasari, il Palazzo
Pretorio, tante chiese, facendo shopping nella deliziosa
via degli Orafi e godendosi anche della buona arte moderna
presso Palazzo Fabroni e alla Fondazione Marino Marini
(artista nato proprio a Pistoia e famoso in tutto il mondo). A
Pistoia ci sono ottimi ristoranti e i prezzi sono accessibili,
mangerete benissimo e a buon prezzo nella cornice modaiola di
Piazza della Sala. Una curiosità: Pistoia ospita la
biblioteca più grande della Toscana, la San Giorgio,
ispirata nella struttura moderna interna alle grandi biblioteche
del nord Europa.
Altra
tappa consigliata e ancora fuori dalle grandi rotte del turismo
commerciale,
Lucca, città completamente circondata da
alte mura, città delle 100 chiese, che ha dato i natali al
famoso compositore Giacomo Puccini. Simbolo
cittadino la Torre Guinigi, l'alta torre con gli alberi di
leccio sulla cima, luogo ideale per godere il panorama
cittadino. Una passeggiata sulle mura o un giro delle mura in
bicicletta sono un must per turisti e locali. Da non perdere la
chiesa di San Michele, il Duomo di San Martino, la chiesa di
San Frediano, la piazza rotondeggiante dell'Anfiteatro,
la meravigliosa chiesa di San Francesco (visitabile solo nel
weekend) ma anche una passeggiata nell'elegante via Fillungo
e una sosta per un caffé nella grande Piazza Napoleone.
Anche a Lucca il cibo è ottimo e i prezzi accettabili, tra i
prodotti tipici, il farro della Garfagnana, il vino di
Montercarlo, l'olio delle colline lucchesi, salumi, formaggi e
il buccellato (un pane dolce).
A
Pisa, vi faranno buona compagnia migliaia di turisti nella
visita a Piazza del Duomo, detta Piazza dei Miracoli (Gabriele
D'Annunzio dixit), con la Cattedrale romanica, del 1100, con belle opere
di Bonanno Pisano, il Battistero di San Giovanni Battista, in
stile romanico, vicino al Campo Santo (da visitare anch'esso), e la
non meno celebre Torre Pendente, un campanile inclinato, ovunque
presente nei ricordi di chi visita la città. Una curiosità: Pisa sfoggia altri due
campanili inclinati, quello della Chiesa di San Nicola
e quello della Chiesa di San Michele degli Scalzi.
Sempre a
piedi, percorrete la lunga Via Roma per arrivare, attraverso vie strette,
alla Piazza delle Vettovaglie, sempre presente nei romanzi di
Marco Malvaldi, e, lungo via Borgo Stretto, al Ponte di Mezzo,
dove l'ultimo sabato di Giugno si svolge la sfilata del Gioco del Ponte
con relativo gioco. Negli altri giorni, godrete una magnifica vista dei
lungarni che tagliano in due la città. Sui lungarni, in equilibrio precario,
almeno all'apparenza, troverete la bella chiesa gotica di Santa Maria
della Spina. Per i più portati verso la natura, dirigetevi verso il lato
occidentale della città per scoprire il gioiello di Migliarino,
San Rossore e Massaciuccoli, un parco naturale di grandi
dimensioni; in alcune zone a libero accesso, in altre limitato nei giorni e
nelle modalità. Per sentirvi un poco in sintonia con i gentiluomini e gli
artisti del diciannovesimo secolo, è consigliabile la visita a cavallo
oppure in carrozza.
Quale sia il mezzo di
locomozione scelto, arriverete al mare, magari potreste dare un'occhiata
all'area marina protetta
Secche della Meloria,
e vi ritroverete a mollo nello stesso mare da cui siamo partiti per questo
breve viaggio. O magari preferite la vivacità della bella
Versilia,
e città come
Viareggio
o Forte dei Marmi, oppure scoprite una Versilia
insolita, come quella
di
Pietrasanta, poco nell'entroterra, con la magnifica piazza centrale e la
vicina via dello shopping cittadino (che a detta di molte dame è
inaspettatamente strepitosa...) e poi poco oltre c'è anche Volterra, e poi
cosa ci siamo dimenticati?
Arezzo,
Cortona,
Livorno,
Prato,
San Gimignano...
Benvenuti in Toscana!
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