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Torre del Mangia
Vi piacciono i paesaggi, i panorami e le viste mozzafiato sulle varie città che visitate? Allora non potete davvero fare a meno di visitare la
Torre del
Mangia di Siena, una struttura alta ben 88 metri, dalla cui sommità è possibile ammirare il Duomo,
Piazza del
Campo, l’intera città e le colline che
la circondano. Il nome di questa torre deriva dal suo primo custode il signor
Giovanni di Duccio, che si divertiva a
sperperare il denaro che guadagnava, nelle osterie
della città.
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Proprio per questo suo vizietto veniva chiamato il
Mangiaguadagni, visto che fu il primo custode di
questa costruzione, e colui il quale doveva battere le ore, la torre non poteva che chiamarsi la Torre del Mangia. Secondo la leggenda cittadina, quando la
torre venne realizzata, ai suoi piedi furono seppellite delle monete, che avevano il compito di portare fortuna e agli angoli della costruzione ci
sono delle pietre, sulle quali vi sono incisioni in latino ed in ebraico, altro rito scaramantico per evitare che le calamità
naturali si accanissero sulla torre.
Questa torre è divenuta uno dei simboli della città.
Venne costruita in 23 anni tra il 1325 e il 1348 su progetto di Lippo Memmi, cognato
di Simone Martini, che ne ideò nel 1311 il profilo della torre, alta
88 metri, ma fu costruita dai fratelli Minuccio e
Francesco di Rinaldo da Perugia, fino al parafulmine arriva ad un altezza di 102 metri. La costruzione è in cotto e in travertino. Nel 1666 venne posta sulla sua sommità una
campana, che gli abitanti chiamano "Campanone" o "Sunto" perché la campana è dedicata alla
Madonna dell’Assunta a cui si era Siena si era votata prima della Battaglia di
Monteaperti. Il peso del "Campanone" è di 6.760 kg e a causa di una
imperfezione nel momento della fusione il suo suono varia a seconda di dove
batte il batacchio. Il Campanone è suonato da un uomo solo nel giorno del
Palio, fino al momento in cui i cavalli escono dall’entrone, negli altri
giorni i rintocchi sono suonati da un meccanismo automatico.
Più tardi tardi, sino al 1780, si usò un automa che continuò ad
essere chiamato "mangia". Il primo orologio della torre, fabbricato da tale
Maestro Peverino, risale al 1360 fu sostituito sessant'anni dopo da
un altro ideato dal gesuita Giovanni da Milano. Chi dispone di buone
gambe potrà affrontare la scala e 332 gradini che salgono sino al castello
della campana della torre da dove lo sguardo spazia su Siena, sulla sua
piena sulla sua a collina, e verso sud, sulla montagnola senese e sul monte
Amiata.
Per visitare la torre occorre
acquistare il biglietto nella biglietteria adiacente, che chiude alle 15,15
in inverno e alle 18,15 in estate. Nel periodo invernale la torre è aperta
tutti i giorni dalle ore 10,00 alle ore 16,00. Nel periodo estivo dalle ore
10,00 alle ore 19,00. L’unico giorno all’anno in cui rimane chiusa è il
giorno di Natale. C’è la possibilità di acquistare biglietti cumulativi che
valgono due giorni. All’interno della Torre non possono entrare più di 50
visitatori per volta.
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