Storia di Siena
Siena ha
iniziò la sua esistenza come un insediamento
etrusco, (c 900-400 a.C.) abitato da una tribù
chiamata Saina. Secondo la leggenda, Siena fu
fondata da Senio e Ascanio, i figli di
Remo che fuggirono da Roma dopo che il padre fu
ucciso dallo zio Romolo. Sarà anche per via di
questa leggenda che la città mantiene un forte
legame con l'antica Roma, e vedrete molte statue
della "Lupa" che allattò i fondatori dell'Urbe.
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Quello che sappiamo è che i romani costruirono Saena Julia come avamposto
militare ai tempi di Giulio Cesare (100 a.C. - 44 a.C.) e Augusto (63 a.C. - 14
d.C.). La sua posizione in cima alla collina la rendeva molto difendibile. La
Siena che vediamo oggi iniziò a nascere nell'VIII secolo, quando la città fu
conquistata da Carlo Magno. I nuovi conquistatori franchi si sposarono con la
nobiltà senese esistente (in parte longobarda) e fondarono abbazie che si
trovano ancora oggi, come la bellissima Abbazia di Sant'Antimo.
Siena crebbe poi come centro mercantile di successo e andò avanti fino a quando
non si espanse improvvisamente per il fatto di trovarsi lungo la rotta della
grande via di pellegrinaggio che da Francia portava a
Roma, la
Via Francigena. La
connessione franca sviluppò anche le vie di pellegrinaggio e di commercio con il
Nord Europa. Lo sviluppo del commercio della lana e di Siena come centro
finanziario avrebbe portato all'età dell'oro di Siena, in gran parte considerata
tra il 1260 e il 1348.
Questo mise Siena in diretta competizione con la sua vicina Firenze. Le due
città erano in costante competizione economica e militare mentre lottavano per
la supremazia e il territorio toscano. Inoltre, politicamente
Firenze sosteneva il
Papa (fazione guelfa), mentre Siena sosteneva l'imperatore (fazione ghibellina).
Le due città non si sarebbero mai amate, questo è sicuro. Siena ebbe una
importantissima vittoria sulla rivale nella Battaglia di Montaperti nel
1260. Il nome della battaglia sopravvive ancora ed è ancora tema di discussione
tra fiorentini e senesi dopo quasi otto secoli. Questa vittoria segno una
impennata nelle fortune di Siena. Molte delle figure e degli artisti famosi
della città risalgono a questo periodo. Duccio di Buoninsegna, Simone
Martini, i fratelli Ambrogio e Pietro Lorenzetti, e molti
altri.
La competizione con Firenze riguardò anche le arti, che a Siena fiorirono in
tutti i campi facendo crescere valentissimi artisti locali e attirandone da
fuori. Questo contribuì a creare la città gioiello che ancora oggi possiamo
ammirare.
Il periodo d'oro della città finì con la devastante epidemia di peste del 1348
(anche la cattedrale restò incompiuta da allora). Il 60% della popolazione morì
in questa occasione. Si può vedere quella che sarebbe stata la nuova navata
della cattedrale presso il Museo dell'Opera del Duomo e anche salire in cima
all'alta scheggia di mattoni per avere una fantastica vista della città. Sarebbe
stata la più grande chiesa del mondo. La città era molto ambiziosa, ma questa
ambizione si scontrò con il flagello della pesta.
Mentre altre città italiane si ripresero da questo evento, Siena non si riprese
mai del tutto da questo evento fu infine sconfitta e governata dalla storica
nemica Firenze. Incredibilmente la popolazione di Siena non si riprese
numericamente fino al XX secolo. Nel 1472 la città istituì la più antica banca
del mondo, il Monte dei Paschi di Siena, che fornì una spina dorsale
finanziaria ai cittadini da quel momento in poi.
Solo il papato di Enea Silvio Piccolomini, nato nella vicina
Corsignano, che divenne Papa Pio II nel 1458 segnò un'ascesa nella
prominenza della città. La sua città natale fu ribattezzata in suo onore
Pienza.
All'inizio del XVI secolo la città era di nuovo in difficoltà. Durante un
periodo di disordini civili
Carlo V (Imperatore del
Sacro Romano Impero,
Arciduca d'Austria e Re di Spagna) inviò una guarnigione spagnola per prendere
la città. I senesi espulsero la guarnigione e Carlo pose l'assedio alla città.
Dopo 18 mesi Siena si arrese alla Spagna - questa fu la fine della Repubblica di
Siena. In seguito Siena seguì le sorti di Firenze e del successivo Gran Ducato
di Toscana fino all'Unità d'Italia.
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