Duomo di Siena - Cattedrale di Siena

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Duomo di Siena - Cattedrale di Siena

 

Se il Palazzo Pubblico è il capolavoro dell'architettura civile di Siena il Duomo lo è per quella religiosa. All'uno e all'altro guardano, con stupefatta ammirazione, i più illustri visitatori della città: per il Duomo, basti qui ricordare, fra i tanti nomi prestigiosi, quelli di Taine, Ruskin (la Chiesa più straordinaria che avesse mai visto in Italia), di Wagner. Il Duomo o Cattedrale di Siena è dedicata a Santa Maria Assunta ed è stata realizzata in stile romano-gotico.

 Non sappiamo esattamente quando questa chiesa venne edificata, ciò che è certo è che nel 1226 vi fu una registrazione sulle spese per la sua costruzione.

Storia della costruzione del Duomo di Siena

Cosa vedere a SienaÈ molto probabile che, nel luogo dove oggi sorge il Duomo, vi fosse in precedenza un tempio pagano, dedicato alla dea Minerva. La tradizione vuole che la consacrazione della cattedrale avvenne il 18 novembre del 1179 e che venne consacrata dallo stesso Papa Alessandro III. Ancora oggi, il 18 novembre viene esposto lo stendardo papale. Quello che è certo è che qui esisteva già, fin dall'XI secolo, una piccola chiesa con funzione di cattedrale. Verso la metà del secolo seguente, all'alba dell'età comunale, si diede inizio alla costruzione di un tempio più grande e cui strutture essenziali erano già innalzate nel secondo decennio del 1200. Grande impulso alla prosecuzione dell'opera diedero, dal 1238 al 1285, i monaci cistercense dell'Abbazia di San Galgano (farà le prime chiese gotiche italiane di cui rimangono ancora, presso Siena, imponenti rovine) con i quali si impiantò la cupola tra il 1259 e il 1264 e si edificarono l'abside e il peribolo (recinto sacro) nel 1267 entrambi poi demoliti. Furono sempre i monaci cistercensi ad affidare a Nicola Pisano l'esecuzione del pulpito, e al figlio Giovanni Pisano, la decorazione scultorea della parte inferiore della facciata. Nel secondo decennio del 1300, durante il Governo dei Nove, Siena volle sbandierare la sua raggiunta prosperità con l'ampliamento di una cattedrale in onore di Maria Assunta: per questo si abbatterono abside e capo di croce e il tempio fu prolungato, sotto la direzione di Camaino di Crescentino 1317. Poi nemmeno questo sembrava bastare e si immaginò una Chiesa che, per vastità e magnificenza, vincessi confronto col Duomo di Firenze, città eterna rivale.

Pianta a Croce latina del Duomo di SienaQuesto progetto di "Duomo Nuovo", modificava sostanzialmente la pianta della chiesa precedente: tutta la parte costruita, infatti doveva costituire soltanto il transetto al quale dovevano essere aggiunte le navate longitudinali con la facciata ("il Facciatone"). L'impresa ciclopica fu iniziata nel 1339, da Lando Di Pietro, al quale seguirono Giovanni di Agostino e Domenico di Agostino. I lavori procedettero con rapidità eccezionale ma anche con altissimo dispendio. La peste del 1348 impose un'interruzione durante la quale emersero gravi insufficienze nella statica dell'edificio, troppo frettolosamente portata avanti sul terreno non preparato e rassodato a dovere. La crisi economica seguita alla peste, l'inutilità dei tentativi di rimediare agli errori commessi, condussero alla decisione di interrompere l'ambizioso progetto.

Nei decenni successivi si sistemarono le strutture pericolanti mentre quelle lasciate in piedi furono destinate a uffici dell'Opera del Duomo (dove Jacopo della Quercia scolpì la Fonte Gaia). Non rimase quindi altro che portare a termine il vecchio Duomo: la nuova abside fu conclusa nel 1382, poi si rifecero più alte le volte della navata centrale e, dal 1376, Giovanni di Cecco ultimò la parte superiore della facciata.

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Parte esterna del Duomo di Siena

Facciata Duomo di SienaStilisticamente la facciata del Duomo di Siena accomuna motivi strutturali romanici nella parte inferiore, e gotici, nella parte superiore, ma l'anima del monumento, per così dire, è tipicamente gotica. Solo le arcate del centro sono, infatti, un motivo ancora romanico ma esse si inseriscono in un tutt'uno con la articolata complessità e peculiarità dell'architettura gotica. La parte inferiore è una mirabile creazione di Giovanni Pisano e dei suoi aiutanti eseguita tra il 1284 e il 1296, ma venne finita solo nel 1333. È divisa in tre parti dai portali sormontati da archi a tutto sesto (quelli laterali leggermente archi acuti), questi ultimi inclusi dentro cuspidi triangolari. Pilastri angolari (su uno zoccolo marmoreo) uniscono non solo la parte inferiore ma tutto il prospetto. Fasci di colonnine finemente decorate con motivi vegetali precedono il portale: quello di mezzo reca, nell'architrave, un bassorilievo di Tino di Camaino evocante una Storia di Anna e Gioacchino (i genitori della Madonna).

Dettagli Facciata Duomo di SienaLe statue e i busti, di Giovanni Pisano e dei suoi collaboratori, si riferiscono a personaggi dell'antico testamento,: qui sono in copia (gli originali si possono vedere nel Museo dell'Opera del Duomo) la decorazione scultorea seguiva un criterio non solo decorativo ma anche didascalico: la parte inferiore della facciata è infatti dedicata alla preparazione dell'Avvento di Maria, quella superiore alla sua presenza in terra sino all'assunzione in cielo. Ma la modifica nell'ordine delle statue rende oggi meno leggibile questa successione tematica. La porta centrale in bronzo e opera moderna di Enrico Manfrini del 1958, glorificando la Madonna attraverso il ricordo della sua vita nonché dei personaggi biblici, dei papi, dei santi e degli artisti che promossero la devozione alla vergine.

Parte Alta facciata Duomo di SienaLa parte superiore della facciata, espressione dell'estrema evoluzione del gotico, è tutto un fiorire di motivi decorativi: statue tarde trecentesche (anche in questo caso gli originali sono al museo dell'Opera del Duomo), fregi, tarsie, eccetera, attorno alle strutture fondamentali. Il grande rosone centrale si trova dentro un'ordinatissima cornice quadrata (adornata di patriarchi, profeti, evangelisti e, in alto, della Madonna). Le due gallerie laterali tentacoli sono separate dalla citata cornice da due piloni, nonché Parte Alta facciata Duomo di Sienale tre cuspidi terminali, con la centrale assai più alta delle altre, su cui svetta un angelo, di Tommaso Redi del 1639. La superficie di queste cuspidi e animata da mosaici eseguiti dalla scuola di Murano su cartoni di Luigi Mussini e Alessandro Franchi nel tardo ottocento, illustranti, a sinistra, la Presentazione della vergine al tempio, nel centro l'Incoronazione di Maria, a destra, la Natività di Gesù.

I progettista della parte superiore della facciata, il senese Giovanni di Cecco nel 1376 si ispirò, con tutta evidenza, alla quasi coeva facciata del Duomo di Orvieto, capolavoro di un altro senese, Lorenzo Maitani. L'attuazione di questo disegno diede luogo alla simmetria dei piloni laterali alla cornice del rosone rispetto ai sottostanti pilastri del portale mediano: a simmetria che però non inficia la validità estetica dell'intero organismo architettonico.

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Fianco destro e Campanile

Fianco destro e campananile Duomo di SienaSul fianco destro del Duomo (quello sinistro, con una monofora chiusa, e congiunto con il palazzo arcivescovile), divise da pilastri coronati da copie di statue trecentesche (gli originali sono in un sotterraneo del Duomo) è sforato da rifare ogivali cuspidato. Il paramento è orizzontalmente percorso da strisce di marmi scuri alternati ad ampie fasce di marmi bianchi: questa decorazione prosegue nel transetto destro, aperto da fine strato gotico, nel capo di croce che fa corpo unico con battistero, nonché nel Campanile, eretto nel 1313 sopra la preesistente struttura della  Torre dei Bisdomini, su disegno di Agostino di Giovanni e di Agnolo di Ventura.

Retro del Duomo di SienaIn esso, secondo i prototipi lombardi, le aperture si fanno più ampie procedendo dal basso (monofora) verso l'alto (evapora) e la copertura in forma di cuspide contornata da quattro pinnacoli. Il campanile del Duomo di Siena in stile romanico, alto quasi 77 metri, venne costruito nel 1313. Insieme alla Torre del Mangia alta 88 metri è uno dei punti di riferimento cittadini. Della precedente torre campanaria rimangono le strutture murarie visibili nella cella interna. Il campanile possiede sei campane, che quasi formano una scala diatonica corretta, di epoche e fusioni differenti fra loro. Il loro suono sotto il punto di vista acustico non è sicuramente dei migliori ma sono molto interessanti sotto il punto di vista storico.

Lupa che allatta i Gemelli su colonna destra esterno Duomo di SienaSpostandoci ora sulla piattaforma che precede l'ingresso frontale del Duomo, sul pavimento troviamo, tre restaurati graffiti (copie di originali di Nastagio di Gaspare, del 1450) figurano la Cerimonia delle restrizioni delle gerarchie ecclesiastiche. Ai lati della scalinata due colonne recano la simbolica Lupa che allatta i gemelli, copie di Giovanni Pisano e di Urbano da Cortona (gli originali si trovano nel museo dell'Opera del Duomo). Percorrendo il fianco sinistro del Duomo di Siena, si arriva in vista delle superbe strutture del "Duomo Nuovo" erette tra il 1339 e il 1355. Esse comprendono parte della facciata principale, il cosiddetto Facciatone; la navata destra, attaccata al Duomo è scandita da cinque enormi arcate (e aperta nella parete); una parte del fianco sinistro con tre arcate e monofore ceche sono incastrate nelle mura del palazzo della prefettura. Quello che vediamo ci lascia immaginare l'incomparabile grandiosità  dell'opera se fosse stata compiuta e ci dà qualche saggio della sua alta qualità d'arte: si osservino a questo proposito le decorazioni di Giovanni D'Agostino ideatore anche della bellissima porta laterale nel 1345. Nelle prime tre arcate chiuse della navata destra è ubicato Museo dell'Opera del Duomo.

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Interno

Navata Centrale Duomo di SienaLa pianta della chiesa è di impianto romanico a croce latina, suddivisa in tre navate  ampio transetto, abside e coro, volta a crociera con archi a pieno centro e la cupola sovrastante. L'occhio è subito attratto dalla selva di possenti pilastri polistili che dividono le navate e proseguono nei due bracci del transetto (i pilastri sono in tutto ben 26): in essi ritorna quella di cromia di marmi che abbiamo già visto all'esterno. Una variazione di colori che, se frenano un pochino lo slancio verticale, danno allo stesso tempo calore e sensazioni pittoriche a tutta la chiesa, alle quali contribuiscono anche la policromia delle pareti, l'azzurro le stelle dipinte delle volte è, più di tutto, la stupenda pavimentazione. Entrati nella cattedrale ciò che colpisce maggiormente è la sua meravigliosa navata centrale, dalla quale si possono ammirare ben 171 busti che raffigurano altrettanti Papi, tra i quali c’è anche San Pietro. Sotto i Papi vi sono trentasei busti di imperatori, ma non essendoci didascalie, non si sa esattamente chi siano.

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Pavimento

Pavimento Duomo di SienaIl pavimento è uno dei vanti del Duomo di Siena, suddiviso com'è in 56 riquadri, i più antichi dei quali dal 1369 in poi, a graffito, i più recenti, quelli fino al 1547, a commesso di marmi (un tipo di mosaico con in marmi). Il pavimento istoriato fa parte di una concezione gotica transalpina del tempio, secondo la quale ogni elemento deve concorrere organicamente al fine ultimo dell'esaltazione della divinità, della preparazione alla strada del cielo. I soggetti dei riquadri sono dedicati, per gran parte, a fatti del Vecchio Testamento (Storie di Mosé, di Giosuè, di Abramo, di Elia) ma, con essi, sono commiste figure mitiche (le Sibille, ritenute però anticipatrici di Cristo) e allegoriche (Virtù) nonché, unico episodio del nuovo testamento, la rappresentazione della Strage degli innocenti. A quest'artistica fatica durata due secoli si dedicarono una quarantina di artisti, perlopiù senesi. Alcuni riquadri, malridotti dal tempo sono stati in parte rifatti o sostituiti da copie. Altri, i più antichi pregevoli, vengono protetti da tavolate e sono visibili ogni anno dal 15 agosto al 15 settembre. Ricordiamo qui alcuni fra i più rinomati autori di cartoni per l'esecuzione del pavimento: Domenico di Nicolò, Matteo di Giovanni, Domenico di Bartolo, Benvenuto di Giovanni, Urbano da Cortona, Antonio Federighi, Neroccio di Bartolomeo, il Pinturicchio, e massimo fra tutti per novità di invenzioni e operosità, Domenico Beccafumi, che, del 1547, fece i disegni di 35 riquadri.

Pavimento Duomo di Siena - BeccafumiA lui dobbiamo le più belle storie bibliche fra le quali eccellenti sono Mosé fa scaturire dalle acque dalla rupe Horeb, il Sacrificio di Abramo, ambedue nel presbiterio, il Sacrificio di Ahab, sotto la cupola. Particolare attenzione meritano ancora l'Allegoria della fortuna, di Paolo Mannucci su cartoni del Pinturicchio nella navata centrale, la Sibilla Eritrea, di Antonio Federighi nella navata destra; l'Imperatore Sigismondo in trono, di Domenico di Bartolo nel transetto destro, l'Allegoria della giustizia, di Marchese d'Adamo da Como nell'abside sinistra, la Strage degli innocenti, di Matteo di Giovanni ed Erode cacciato dal trono, di Benvenuto di Giovanni. Ambedue nel transetto sinistro.

Oltre al pavimento, un'altra peculiarità artistica del Duomo di Siena, sono la serie di 172 busti immaginari di pontefici (compresi il busto di Cristo, in fondo all'abside) che fanno da mensole al conrbicione che corre sull'alto della navata centrale e del presbiterio. Sotto questi busti sono collocati, a intervalli, altri 36 busti immaginari di imperatori, da Costantino a Teodosio: sono tutte sculture del quattro e del 500. Presso l'ingresso si trovano due Acquasantiere finemente lavorate da Antonio Federighi nel 1463.

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Retrofacciata

Pavimento Duomo di SienaIl portale di mezzo è adornato di colonne decorate da Giovanni Di Stefano, con piedistalli di bassorilievi (Storie di Maria) di Urbano da Cortona; sopra il portale, l'architrave reca altri rilievi dedicati alla Vita di Sant'Ansano del XV secolo. La vetrata a colori del Rosone mostra un'Ultima Cena) opera di Pastorino de' Pastorini che la realizzò nel 1549, forse su cartone di Perin del Vaga (della bottega del Ghirlandaio e collaboratore di Raffaello). Ai lati, sempre in controfacciata, In una nicchia, si trova la statua di Paolo V (Camillo borghese di Siena), di Fulvio Signorini nel 1605 e Marcello II di Domenico Cafaggi per volere del rettore dell'Opera del Duono Giugurta Tommasi per rappresentare i primi due papi senesi Alessandro III (1591) e Pio II (1592). In seguito furono convertiti in altri papi per aggiunta delle barbe, ad opera della bottega della famiglia Mazzuoli (anni ottanta del Seicento). È presumibile che questo fu fatto per non oscurare il programma di rappresentazione di tutti i papi senesi con nuovi monumenti commemorativi che si stava compiendo in quegli anni.

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Navata destra

tomba del vescovo Tommaso Piccolomini del Testa, di Neroccio di Bartolo - Duomo di SienaSeguono quattro altari adorni di pitture seicentesche; che la si aprono la porta laterale quella di accesso al campanile. Sopra questa porta sta alla tomba del vescovo Tommaso Piccolomini del Testa, di Neroccio di Bartolo eseguita tra il 1484 al 1485; ai lati della tomba, rilievi di Urbano da Cortona con Sei episodi della vita della Madonna di cui è notevole l'Annunciazione. Da qui c'è uno stupendo colpo d'occhio sulla cupola che si innalza al centro della crociera. Impostata su sei piloni (ai due lati della navata di mezzo sono appoggiate le antenne issate sul Carroccio di Siena durante la Battaglia di Montaperti).

Agli angoli dell'esagono della cupola, sei colonne sostengono altrettante statue dorate di santi (i quattro patroni di Siena, nonché San Bernardino a Santa Caterina) modellate da Ventura Turapilli e da Bastiano di Francesco tra il XV e il XVI secolo. Sopra queste colonne si incurvano nicchie che trasformano l'esagono della cupola nel dodecagono del tamburo. Quest'ultimo si adorna di un finto loggiato spartito da 42 colonnette e nelle cui piccole arcate appaiono le figure di 42 patriarchi profeti, dipinte in chiaroscuro da vari artisti senesi del 1400. Più in alto si incurva la calotta terminale della cupola decorata a finti lagunari e conclusa dalla lanterna alla sommità.

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Cappella Ghigi e Transetto Sinistro

Cappella Chigi - Duomo di SienaIl transetto destro, come l'opposto, è distinto in due navate da pilastri. A destra si apre la Cappella Chigi (o della Madonna del voto) costruita nel 1661 su progetto del celeberrimo caposcuola barocco Gianlorenzo Bernini, per volere del Papa senese Alessandro VII Chigi. In un ambiente circolare sormontato da cupola dorata, è tutto un trionfo di decorazioni. Otto colonne lo spartiscono in altrettanti settori, ovunque ci sono stato, marmi, bronzi, fregi, quadri. Sull'altare, disegnato dallo stesso Bernini posa la tavola raffigurante la Madonna del voto, di un imitatore di Guido da Siena del tardo duecento. Si ritengono del Bernini gli angeli in bronzo dorato che contornano la Madonna del voto mentre di sua mano sono sicuramente le splendide statue di San Girolamo e della Maddalena posti in una nicchia presso l'ingresso. Le altre statue nelle nicchie ai fianchi dell'altare si devono a scultori lombardi del seicento (Ercole Ferrara e Antonio Raggi) mentre i sovrastanti quattro bassorilievi, le storie di Maria, furono eseguiti a Roma nel 1748. Nella parete sinistra, si trova la Visitazione della Madonna a Elisabetta, quadro del marchigiano Carlo Maratta del tardo seicento, al quale Maratta si ispira anche per il mosaico della parete opposta evocante la sua Fuga in Egitto.

Papa Alessandro III di Antonio RaggiUsciti dalla Cappella del Voto si nota: a destra del primo altare, la statua di Papa Alessandro III, di Antonio Raggi, del 1663; a sinistra, quella del Papa Alessandro VII, di Ercole Ferrara, del 1668, dinnanzi alla quale si trova la pietra tombale del vescovo senese Carlo Bartoli (morto nel 1444), decorata da graffiti di Antonio Federighi e Giuliano da Como, su probabile disegno di Pietro del Minella nel tardo quattrocento. L'altare antistante la pietra tombale reca una pregevole tela del calabrese Mattia Preti nel 1650 circa, celebrante una Predicazione di San Bernardino. Nella cappella angolare, detta del Sacramento, sono murati, alla parete destra, cinque bassorilievi quattrocenteschi eseguiti da Giovanni Francesco da Imola (gli Evangelisti) e da Giovanni di Turino (San Paolo); l'altare è adornato da una Adorazione dei Pastori, di Alessandro Casolani nel 1594.

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Presbiterio e Altare Maggiore

Altare Maggiore, Duomo di SienaPer una tradizione che risale ai tempi paleocristiani, il Presbiterio e sopraelevato rispetto alle navate.  Vi campeggia l'Altare Maggiore in marmo, mirabile invenzione di Baldassarre Peruzzi del 1532, messa in opera da Pellegrino Di Pietro. Sull'altare poggia un dovizioso ciborio in bronzo di Lorenzo di Pietro, detto il Vecchietta costruito tra il 1467 e il 1472, qui traslato nel 1506 dall'Ospedale di Santa Maria alla Scala, in sostituzione della Maestà di Duccio da Buoninsegna (che si trova nel Museo dell'Opera del Duomo). Ai lati, due squisiti Angeli portacandelabri, di Giovanni Di Stefano; gli altri angeli inferiori sono magistrali sculture di Francesco di Giorgio Martini eseguiti tre 1497 1499. Altri otto stupendi angeli, di Domenico Beccafumi eseguiti tre 1548 e 1550, impreziosiscono i pilastri. A lato dell'altare si trova la "Cattedra", la residenza vescovile disegnata da Bertolomeo Nerori, detto Riccio, al quale appartengono anche il leggio dietro l'altare e, in alto, la cantoria di sinistra nel 1550 (come dice il nome, la zona destinata ai cantori), mentre la cantoria opposta è un lavoro di Antonio Barilli del 1510.

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Abside

Altare Maggiore e Abside - Duomo di SienaGli affreschi di Domenico Beccafumi che ravvivano il catino dell'abside, per progressivo deperimento, sono stati purtroppo ampiamente ritoccati e ridipinti (Apostoli del 1544; Trinità in gloria del 1812); sotto figurano l'Assunzione di Maria, di Bartolomeo Cesi del 1594, fiancheggiata da due affreschi di Ventura Salimbeni (Ester e Assuero a destra e gli Ebrei nel deserto a sinistra) al quale si devono anche le figure dei santi eseguite tra il 1608 il 1611. La vetrata dell'abside, dedicata alla Glorificazione della Madonna è fra le più antiche dipinte in Italia: ne diede i cartoni Duccio da Buoninsegna e fu eseguita da maestri senesi nel 1288 e  ripresa quasi un secolo dopo la Giacomo di Castello. Massimo monumento dell'abside e il Coro in legno che occupa tutta la parte inferiore del catino absidale. Comprende 51 stalli ed è costituito da due parti congiunte: quella di mezzo, di impronta rinascimentale, disegnata sempre dal Riccio ed eseguita da Teseo di Bartolino e Benedetto di Giovanni tre 1567 1570, e quelle laterali, le più belle, di gusto gotico, elaborate da Francesco Giacomo del Tonghio tra il 1362 e il 1397, successivamente ingemmate da finissimi intarsi sui dorsali, capolavori di Giovanni da Verona del 1503, provenienti dall'ex Monastero di San Benedetto Fuori Porta.

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Sagrestia

Altare Maggiore e Abside - Duomo di SienaA sinistra della porta d'ingresso si trova una piccola pila pensile in bronzo dorato, marmo bianco e smalto, prodigio dell'arte orafa di Giovanni di Turino del 1437. Fra le molte opere d'arte si possono ammirare: i resti di affreschi di Domenico di Bartolo e altri nelle tre cappelle, forse di Nicola di Naldo (cappella a destra), di Gualtiero di Giovanni (cappella centrale) e probabilmente di Benedetto di Bindo (cappella sinistra), tutti del primo quattrocento. Dalla cappella sinistra si passa al vestibolo (anticamera della sacrestia) dove troviamo un busto di Alessandro VII, di Melchiorre Caffà, valido epigono di Lorenzo Bernini. Nella successiva sala capitolare, alcune pitture di Sano di Pietro che nella Predicazione di San Bernardino in Piazza del campo, caratterizza piacevolmente voti costumi e luoghi del tempo. San Bernardino era un grande comunicatore e predicatore e non a caso è patrono dei pubblicitari. Come potete vedete un particolare curioso del tempo è la rigida separazione tra uomini e donne nei luoghi pubblici.

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Transetto sinistro

Pulpito di Nicola Pisano - Duomo di SienaAccostato ai pilastri della cupola si offre alla nostra ammirazione il famoso Pulpito di Nicola Pisano, in marmo, di forma  ottagonale, con aiuti alla realizzazione del figlio Giovanni Pisano e di Arnolfo di Cambio, Duccio di Donato e altri maestri senesi, eseguito tre 1266 1268. Si tratta di un capolavoro assoluto della scultura romanico gotica o, meglio, di ogni tempo. In esso la serena e classica compostezza di Nicola Pisano, ancora presente nei primi due pannelli, lascia il posto al pathos palpitante di Giovanni Pisano. Nei pannelli del parapetto del pulpito sono scolpiti a bassorilievo eventi e storie evangeliche nel seguente ordine: 1)  Natività e visitazione; 2) Arrivo dei Magi e adorazione dei Magi; 3) Presentazione di Gesù al tempio, Sogno di Giuseppe e fuga in Egitto; 4) Strage degli innocenti; 5) Crocifissione; 6) Giudizio finale dei reprobi; 7) Giudizio finale degli eletti. Queste Storie sono separate da statue di Profeti e di Angeli. L'ottavo lato dell'ottagono è occupato dalla scala di accesso rifatta sul disegno del Riccio. I lati del parapetto appoggiano su archi trilobi (nei pennacchi, altre Statue di Profeti) separati a loro volta, da Statue di virtù. Sotto gli archi trilobi si innalzano le colonnette marmoree di sostegno con capitelli corinzi. Le basi delle colonnette sono, alternamente, a stilobate (lo stilobate è il piano su cui appoggia il colonnato) e a leoni e leonesse sbrananti animali (antichissimo simbolo, questo della Chiesa trionfante sul paganesimo). Il basamento della colonna centrale è invece sostituito da un gruppo di bassorilievi con le allegorie delle sette alti liberali e della musica.

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Cappella di Sant'Ansano

Cappella di Sant'Ansano - Duomo di SienaLa laterale Cappella  di Sant'Ansano si trova di fronte a quella del Sacramento. Nell'altare troviamo una tela di Francesco Vanni, Sant'Ansano che battezza i senesi del 1596. Alla parete sinistra troviamo il Monumento Sepolcrale del cardinale Riccardo Petroni, eseguita nel 1317 opera di Tino da Caimaino, il massimo scultore senese dopo Jacopo della Quercia. Sopra la base sorretta da mensole, quattro cariatidi sostengono il sarcofago adorno di rilievi ispirati al Vangelo. Sul sarcofago si trova il cataletto con la statua del vescovo protetta da un velario sorretto da angeli. Conclude il solenne monumento, un tabernacolo a cuspide dove appaiono le statue delle Madonna con Bambino e dei Santi Pietro e Paolo. Altra insigne lastra tombale in bronzo è quella dedicata al Vescovo Pecci, di Donatello e 1426, incastrata nel pavimento e solitamente coperta.

Uscisti dalla Cappella, in posizione simmetrica rispetto alle statue del braccio opposto al transetto, si trovano le statue di Pio II, di Giuseppe Mazzuoli del 1698, e di Pio III di Pietro Balestra nel 1706. Sul pavimento, lastra tombale graffita del 1468. Seguono due altari: nel secondo si trova un crocifisso in legno che si ritiene, solo per tradizione appartenuto al Carroccio Senese.

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Cappella di San Giovanni Battista

Cappella di San Giovanni Battista - Duomo di SienaProseguendo ci appare Cappella di San Giovanni Battista, che viene utilizzata come Battistero, questa cappella venne realizzata nel 1482 per conservare il braccio di San Giovanni Battista, la reliquia che Papa Pio II regalò a Siena. La cappella si presenta in uno stile tipicamente rinascimentale, con la pianta a cerchio e sovrastata da una cupola. Ideata da Giovanni di Stefano nel 1482, preceduta da un portale marmoreo scolpito con prodigiosa finezza Lorenzo Marrina e fiancheggiato da due ordini di sovrapposte colonne  (le basi, creduto un tempo di età romana sono forse, invece di Antonio Federighi). Il cancello in ferro battuto è di Sallustio di Francesco Barili. La cappella e minuzionamente ornata di stucchi di Alberto Caponeri  e di Cosimo Lucchi del 1596 e reca nel centro il fonte battesimale con rilievi, probabilmente sempre di Antonio Federighi. Di particolare pregevolezza è tutta l'ornamentazione inferiore della cappella. Alla sinistra si trova un bel Ritratto di Alberto Aringhieri giovane, rettore dell'Opera del Duomo, del Pinturicchio; Sant'Ansano, statua di Giovanni Di Stefano del 1487; Il battista di Donatello statua mirabile dell'ultima maniera dell'artista; Decollazione del Battista, del Pinturicchio, rifatta da Francesco Rustici detto il Rustichino nel 1608; Santa Caterina di Alessandria, scultura delicatissima di Neroccio di Bartolomeo nel 1487; Ritratto di Alberto Aringhieri anziano del Pinturicchio.  Fuori dalla Cappella, a destra, in una nicchia, si trova la Statua di Marcantonio Zonzadari, di Giuseppe e Bartolomeo Mazzuoli del 1725.

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Navata sinistra e Libreria Piccolomini

Nella navata sinistra appare subito il magnifico prospetto della Libreria Piccolomini, costituito da due arcate marmoree elegantemente lavorate da Lorenzo di Mariano Fucci detto il Marrina nel 1497. Nell'arcata destra, troviamo un altarino con configura a bassorilievo di San Giovanni Evangelista di Giovanni di Stefano. In quella sinistra, che è l'ingresso della Libreria, si trova il doppio cancello in bronzo di Antonio Ormanni sempre del 1497. Nel lunettone sopra l'ingresso, troviamo l'Incoronazione di Pio III del Pinturicchio.

 Libreria Piccolomini  Duomo di SienaLa Libreria Piccolomini fu costruita per volere del cardinale Francesco Todeschini Piccolomini, poi diventato papa Pio III nel 1495, per custodirvi la preziosa libreria dello zio il papa Pio II. Per abbellirla fu chiamato a Siena il Pinturicchio, condiscepolo, alla scuola del Perugino, di Raffaello, il quale, secondo la tradizione di Vasari, avrebbe dato al Pinturicchio cartoni e schizzi delle varie composizioni. L'opera eseguita tra il 1505 il 1507 dal maestro ormai più che cinquantenne (con molti aiuti), conferma le sue qualità peculiari: ricchezza e vivacità di colori, gusto per l'eleganza decorativa, piacevolezza di narrazione. Nella sala rettangolare, pavimentate in magnolia che con lo stemma dei Piccolomini del 1507, i 10 affreschi del Pinturicchio, sono suddivisi da lesene decorate "a grottesche" (Le grottesche sono un particolare tipo di decorazione pittorica parietale che affonda le sue radici nella pittura romana di epoca augustea e che fu riscoperto e reso popolare a partire dalla fine del Quattrocento. In questo caso sono decorazione che intreccia motivi sfigurati e geometri tanti e che continua nei pennacchi) che rappresentano, a partire dalla finestra in fondo a destra: 1)  Il giovane Enea Silvio Piccolomini parte per il Concilio di Basilea; 2) È ambasciatore del Concilio alla corte del re Giacomo di Scozia; 3) Riceve la corona d'alloro di poeta dall'imperatore del sacro Romano impero Federico III; 4) Viene inviato come ambasciatore di Federico III presso il Papa Eugenio IV; 5) Quale vescovo di Siena presente, a porta Camogli a, Federico III alla fidanzata Eleonora di Portogallo; 6) È nominato cardinale del Papa Callisto III; 7) Viene eletto pontefice con il nome di Pio II; 8) A Mantova esorta il congresso a intraprendere una crociata contro i turchi; 9) Decreta la canonizzazione di Santa Caterina di Siena; 10) Ad Ancona esorta il congresso ad affrettare la partenza per la crociata (che non si farà mai).

Soffitto Libreria Piccolomini  Duomo di SienaAd alcuni collaboratori di Pinturicchio si devono le pitture di soggetto mitologico e allegorico della volta, al cui centro si trova lo stemma dei Piccolomini. Nel centro della libreria, sopra un piedistallo marmoreo attribuito al Federighi, posano le statue delle Tre Grazie, da un originale ellenistico, stupenda per la morbida eleganza delle figure armoniosamente intrecciate. Sui banchi intagliati posti sotto gli affreschi sono in visione preziosi corali finemente Miniati da famosi artisti quattrocenteschi quali Liberale da Verona, Girolamo da Cremona, Sano di Pietro, Guidoccio Cozzarelli, Benvenuto di Giovanni. Sopra l'ingresso della libreria, la Cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso, ottima coppia di uno dei rilievi della Fonte Gaia. Tra le finestre, statue in bronzo di Cristo risorto, di Fulvio Signorini nel 1595.

Usciti dalla libreria, proseguiamo nella navata sinistra, dove per il monumento di Bandino Bandini sormontato da un gruppo scultoreo (Gesù risorto e due angeli) di un maestro nell'orbita di Michelangelo del 1570 circa e, più avanti l'Altare Piccolomini, opera dell'estrema maturità del maestro Andrea Bregno del 1580 di squisita eleganza: è stato nella nicchia (i Santi Gregorio, Paolo, Pietro e Pio) sono dell'esordiente Michelangelo eseguiti tre 1501 al 1504, il quale forse condusse a termine anche il San Francesco iniziato da Pietro Torrigiani. La statua della nicchia in alto è attribuita al giovane Jacopo della Quercia; la tavola incorniciata dall'ancona in marmo, la Madonna del Latte,  è opera di Paolo di Giovanni Fei del 1381.  Seguono tre altari con dipinti di Pietro Sorri del tardo '500 e Francesco Trevisani del tardo '600 interna. Contro la facciata interna so trova la Statua di papa Marcello II di Domenico Cafaggi.

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