VISITARE
SANSEPOLCRO -
INFORMAZIONI E GUIDA.
Questa città è un gigantesco museo all'aperto che ospita monumenti spirituali e secolari
che hanno mantenuto sia le loro forme medievali che le loro straordinarie
collezioni d'arte, fornendo al visitatore molte cose di cui meravigliarsi.
Anche le contrade storiche della città sono meravigliose, essendo oggi così
unite e colorate come lo erano nel XVII secolo, quando fu inaugurata la
corsa di cavalli famosa in tutto il mondo, il Palio...
Siena è una delle città italiane più
visitate e più conosciute nel mondo, sito Patrimonio dell'Umanità Unesco,
situata al centro della Toscana, inizialmente centro etrusco, di passaggio
tra
Volterra e
Arezzo, divenne poi romana,
scendendo al rango di città minore; ebbe maggior fortuna sotto il dominio
longobardo come unica città di transito sulla
Via Francigena
tra
Siena e
Viterbo.
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In
questo
periodo crebbero le sue dimensioni e si potenziò economicamente attraverso
le attività commerciali dei propri prodotti. In questo modo, nel 1200,
presero vita le attività bancarie, per mezzo delle famiglie più
importanti della città e dai banchieri della Curia Apostolica. I
luoghi più importanti per le transazioni erano lungo il tratto urbano della
Via Francigena e nella
Piazza del Campo, unica grande piazza della città,
che a tutt'oggi esercita un fascino particolare. Dopo la resa a
Firenze, nel
1559, Siena fu annessa al Granducato di Toscana, ma i Medici, dopo
avervi fatto edificare una fortezza, la abbandonarono per i due secoli
successivi, portando Siena ad una forte crisi sia economica che demografica.
Dall'arrivo della ferrovia in città nel 1850, Siena riprese vita, dando
forza all'antica Università dove andarono ad iscriversi da ogni parte
d'Europa, aprendo una importante industria farmaceutica e ripristinando
l'attività bancaria.
"Siena, città misteriosa perché fatta a
chiocciola, col le vie attorcigliate l'una sull'altra, ci attende sotto le
torri e una luna enorme." Guido Piovene Viaggio in Italia 1957
Siena
fu fondata dai Romani sul luogo di un precedente insediamento etrusco,
e costituirono, sotto Ottaviano Augusto, una colonia militare
chiamata Saena Julia. Il Comune medioevale trasse l'insegna (la lupa
che allatta i gemelli) da questa antica origine che, insieme alla "balzana"
(scudo bianco e nero), fu l'emblema araldico della città. La Siena romana
ebbe uno sviluppo piuttosto limitato, soprattutto per la lontananza della
città dalle principali vie consolari (Aurelia e Cassia) che
originariamente passavano lungo il litorale e lungo la Val di Chiana.
Per le stesse ragioni il cristianesimo si diffuse in territorio senese
solamente verso l'inizio del IV sec.
Dopo
le prime invasioni barbariche in Italia e dopo la guerra greco-gotica
(Impero Bizantino contro i goti), Siena subì una svolta importante con la
conquista longobarda. I Longobardi si insediarono in buon numero in
città e ne promossero una vivace espansione territoriale a danno della
vicina Arezzo. La rete viaria subì uno spostamento e l'Aurelia e la Cassia
che attraversavano regioni esposte alle incursioni bizantine decaddero,
avvantaggiando la Via Francigena che collegava i domini settentrionali
longobardi con
Roma, passando per Siena.
Nel 774,
il regno longobardo si arrese a
Carlo
Magno e Siena fu invasa da funzionari franchi che si unirono alle
famiglie longobarde, originando la più antica nobiltà senese, fondatrice di
abbazie e castelli in tutto il territorio senese. I legami tra le abbazie e
le grandi casate signorili fondatrici ridussero ai minimi termini le
prospettive di Siena, dove avevano sede i due organi tradizionali della vita
civile e religiosa: il conte e il vescovo.
Il potere feudale
andò scemando e alla morte della contessa Matilde di Canossa (1115),
la Marca di Tuscia, che sotto la casa di Canossa comprendeva buona
parte dell'odierna Toscana, si frazionò in una serie di embrionali strutture
comunali. Il Comune di Siena, pericolosamente confinante con il
proprio territorio alla
Firenze guelfa (cioè a favore
dell'imperatore), sua nemica, si dichiarò ghibellino (cioè a favore delle
prerogative del papato). A cavallo tra il XII e il XIII secolo, Siena ebbe
una notevole espansione urbanistica e alla antica civitas altomedievale
venne allargandosi con i due borghi formatisi a nord e ad est lungo la Via
Francigena, dando luogo ai tre "terzi" di Città,
Camollia e San Martino.
Anche le fortune economiche della
città progredirono grazie alle attività creditizie e di cambio che,
esercitate sulle principali piazze europee (Champagne,
Fiandre
e Inghilterra), ebbero nella compagnia dei Buonsignori
la maggiore entità bancaria europea del XIII secolo. Sempre nel 1200 venne
affermandosi il grande Ospedale di Santa Maria della Scala, fondato
dai canonici della cattedrale ancor prima del Mille. Si consolidarono pure
l'ufficio della Biccherna (magistratura finanziaria) ed il
Consiglio Generale della Campana.
Agli
inizi del 1200 il regime podestarile successe a quello consolare e
Siena divenne in Toscana la principale sostenitrice del successore di
Federico II, Manfredi, re di Sicilia. La guerra contro Firenze
culminò con la celebre Battaglia di Monteaperti dove Siena trionfò su
Firenze con una strage di guelfi (4 settembre 1260). Come nei Comuni
dell'Italia centro-settentrionale, anche a Siena il regime podestarile entrò
in crisi per il fiorire, accanto ai ceti patrizi, di quello della borghesia
che esigeva una sua rappresentanza nel governo comunale. A partire dal 1287,
si stabilì a Siena il regime dei Nove che ebbe lunga durata e fu
relativamente tranquillo.
I suoi rappresentanti, prevalentemente
appartenenti alla ricca borghesia cittadina, si alternavano in carica ogni
due mesi. Si assistette, in questo periodo, all'emergere delle grandi
famiglie dei Salimbeni, Tolomei,
Sansedoni, Buonsignori, Piccolomini e Gallerani,
nonché a tutta una fioritura di grandi nomi in campo artistico (Duccio di
Buoninsegna,
Simone Martini, Ambrogio e Pietro Lorenzetti, Nicola e
Giovanni Pisano,
Tino da Camaino e molti altri). È di quest'epoca l'inizio della
costruzione del
Palazzo
Pubblico, (con tante meraviglie tra cui la
Sala del
Mappamondo e la
Sala della
Pace) il progetto per l'ingrandimento del
Duomo di
Siena e la
costruzione dell'ultima Cerchia di Mura (ancora esistente). Ne
periodo di massima espensione politica ed economica Siena diede alla Chiesa
bel 4 papi, tutti molto importanti: Alessandro III, Pio II,
Pio III,
Alessandro VII.
Nel
1348 Siena, come gran parte dell'Europa, fu colpita dalla terribile
pestilenza o "morte nera" che causò una ripresa dell'instabilità
politica. Quando nel 1355, il regime dei Nove fu rovesciato, il governo
della città passò ai cosiddetti "Monti" o raggruppamenti di famiglie
magnatizie e borghesi. Fu attiva in questo periodo Caterina Benincasa,
tipica rappresentante della vita religiosa medievale senese. Per meglio
opporsi a Firenze, Siena si pose nell'ultimo decennio del 1300 sotto la
signoria di Gian Galeazzo Visconti di
Milano, ma alla sua morte (1404)
riprese la sua turbolenta vita comunale. Risalgono al XV secolo altri grandi
pittori senesi, nella scultura emerge il rinascimentale
e il Papa umanista Pio II (Enea Silvio Piccolomini) che
promuove l'attività in territorio senese di artisti fiorentini come
Bernardo Rossellino.
Alla fine del 1400 Siena dovette accettare
l'alleanza con
Carlo V
di Spagna, che dette inizio alla costruzione di una fortezza per ospitare il
presidio spagnolo, scatenando una violenta reazione popolare che portò alla
rottura dell'alleanza (1552) con Carlo V, che quindi accettò l'appoggio
della Firenze di Cosimo I dè Medici. Siena si alleò con i Francesi ma
alla fine, assediata dall'esercito fiorentino e spagnolo comandato dallo
spietato condottiero Medeghino, dovette capitolare
e nell'aprile 1555 cedette le armi. La città divenne possesso del re di
Spagna Filippo II, che la infeudò a Cosimo I dè Medici.
La Siena medicea mantenne vivo il ricordo della
passata libertà e lo spirito fazioso dei suoi abitanti, non potendo più
influire sull'andamento politico, si alimentò della passione per le
"contrade". La tradizione bancaria della città, da privata si fece pubblica
e fu promossa l'evoluzione dell'antico
Monte di Pietà, fondato nel 1472, che prese il nome di Monte dei
Paschi nel 1624. Con l'avvento degli Asburgo-Lorena (1779),
scomparvero le ultime vestigia della Repubblica e la città entrò a far parte
integrante del Granducato di Toscana. La sua marcata individualità
spirituale è tuttavia sottolineata oggi dall'attaccamento alle vecchie
contrade e dal Palio, la manifestazione più evidente del carattere vivace
dei suoi abitanti.
La
Siena di oggi è ammirata da tutta l'Italia per essere una delle città con la
più alta qualità della vita del paese, un centro di cultura e di ricerca,
conosciuta in tutto il mondo. I moltissimi turisti che la visitano sono
possono godere di uno scenario unico, fatto di una moltitudine di monumenti,
di tantissime testimonianze ancorate nella storia. Oltre tutto, sia i
senesi, sia i loro ospiti possono beneficiare di un'ottima gastronomia
locale, che offre per esempio i leggendari "pici", una sorta di grossi
spaghetti fatti a mano conditi con sughi di coniglio o di cinghiale oltre a
piatti tipici di carne, formaggi e verdure provenienti dalla campagna
circostante. Il senese è inoltre una zona rinomata per la viticultura che
produce vini di prestigio internazionale. Infine i dolci: i ricciarelli, il
panforte e il panpepato, fatti con antiche ricette, profumati di spezie che
riportano indietro nel tempo, alla cucina rinascimentale. Insomma,
buona Siena!
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