VISITARE AREZZO INFORMAZIONI E PICCOLA GUIDA
   
Basterebbe
Piazza Grande ad Arezzo
a ricompensare il viaggio per arrivare
fin qui: un trapezio su cui affacciano alcuni dei più bei
monumenti della città , in particolare
l'abside della Pieve di Santa Maria, il Palazzo del Tribunale
con la scalinata che pare una conchiglia, la Fraternità dei
Laici, il vasariano Palazzo delle Logge, la Torre
Lappoli, la Torre Cofani e poi ancora, i
balconi in legno, le pietre vive, i caffé, le botteghe dei
prodotti tipici, i negozi di antiquariato. Fermatevi ad
assaporare questa vista con calma, vi renderete conto che
c’è un’intera Toscana insolita da scoprire, genuina e dai
ritmi lenti, dove il turismo esiste ma è gentile, benvenuti
ad Arezzo! |
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Arezzo sembra una di quelle fanciulle
che proprio da queste parti definiscono di "bellezza cheta",
cioè non prorompente e che va giudicata con cautela, senza
valutazioni avventate. Ma poi, alla fine, si è concordi nel dire
che questa fanciulla è davvero bella, da innamorarsi...
Qui
sono nati
Guido Monaco (o Guido
d'Arezzo, l'inventore delle note musicali), il Petrarca, l'Aretino
e il Vasari, solo per citarne alcuni. Una scenografia medievale
bellissima, che Roberto Benigni scelse per il set per il suo capolavoro La
Vita è Bella, una scelta non casuale.
La città ho poco più di 90 mila abitanti e si trova, come adagiata su dolci
colline, a circa 300 mt di altezza. Per goderla appieno, è consigliabile lasciare l'auto in piazza
della Repubblica, o nei parcheggi vicini, e proseguire a piedi per via del
Corso e via Monaco, per ammirare la Basilica di San Francesco,
poi la chiesa parrocchiale e la cupola di Santa Maria.
Origini della cittÃ
Di
origine etrusca, poi colonia e comune romano, Arezzo si distinse nell'antichitÃ
per la produzione di vasi in terracotta sigillati, distribuiti in tutta Europa e
persino in India. Subito dopo l'anno 1000 la città iniziò il suo sviluppo del
territorio comunale (Arezzo è una delle prime città ad affermarsi). Sostenuta
dai Ghibellini, estese il suo territorio fino alla capitolazione contro i guelfi
fiorentini durante la famosa (e ancora ricordata da queste parti) Battaglia
di Campaldino (1289), dove combatterono anche Dante Alighieri e Cecco Angiolieri.
Dopo la costituzione della Signoria dei Tarlati
(1321) Arezzo riprese la sua crescita. Tregua a breve termine: dopo qualche
anno, venne difatti ceduta di nuovo a Firenze. Pur perdendo la sua indipendenza,
dopo molte crisi politiche, la città ricevette numerosi contributi artistici,
tra cui la fondamentale commissione affidata a Piero della Francesca
per gli
affreschi della Basilica di San Francesco. Nei secoli successivi Arezzo
seguì le sorti di a Firenze: passò dai Medici ai Lorena ed entrò nel Granducato
di Toscana fino all'unità d'Italia. Approfondisci la
Storia
di Arezzo.
Una città autentica
Arezzo in parte ha ancora l'aspetto armonioso
di quando qui dipingeva
Piero della Francesca, le sue vie in parte sono
ancora quelle che ispirarono Francesco Petrarca, un luogo colmo di
ricordi in ogni angolo, una città del buon cibo e del buon vivere tutta da
scoprire.Ma
ci sono tante altri punti, monumenti e luoghi da vedere in
questa bellissima città . Molti arrivano qui per Museo
Archeologico e il Museo d'Arte Medioevale e Moderna,
altri alla ricerca oltre che della storia attirati dal buon
vivere, dal mangiare e da un senso di tranquillità persa da
altri parti. Leggi l'articolo sui
Musei di Arezzo.
Camminando ci si può imbattere in tante piazze e
monumenti, tutti con una loro storia da raccontare, come la
Chiesa di Piazza San Domenico, l'interno ad una navata, il
bellissimo crocifisso di Cimabue e tra le altre cose in una
nicchia una terracotta invetriata di Giovanni e Girolamo della
Robbia, realizzata fra il 1515 e il 1520 rappresenta San
Pietro da Verona.
Tante poi le case illustri: in via
Cisalpino 34 per esempio ("Qui era la casa/ dove nel 1492
nacque/ Pietro della Buta/ passato alla storia col nome di
Pietro Aretino"), quella del Vasari (via XX Settembre 55),
quella ipotetica del Petrarca (Via dell'Orto 28), che
s'accompagna, di fronte, alla tradizione del pozzo di Tofano
forzosamente disposto a ricordare una novella del Boccaccio.
Tanti vengono a visitare Arezzo attirati dal richiamo di
Piero della Francesca, magari dopo essere stati prima a
Sansepolcro. Nella Basilica
di San Francesco si possono ammirare i bellissimi affreschi
simmetricamente disposti nel Ciclo della Vera Croce, poi
al Duomo con la magnifica Maddalena. Sempre a San
Francesco si trova un crocefisso duecentesco di autore ignoto
che ora è definito opera del "Maestro di San Francesco".
Si tratta del primo esempio di spiritualità francescana con
Cristo sofferente. Sino ad allora, il Cristo in croce era sempre
glorioso.
Questa è una città da percorrere
con calma a piedi, possibilmente con lo sguardo
all'insù. Sì, perché Arezzo si può "leggere" in tanti modi,
specialmente se il turista è un appassionato di storia: le lapidi
sui muri sono infinite e narrano di coloro che qui sono nati o
si sono fermati. In corso Italia, proprio di fronte al
marmo che ricorda l'arrivo dell'onnipresente Garibaldi che
inneggiava all'unità e alla libertà , c'è una lapide dedicata a San Francesco,
poiché proprio qui
(anche se la data è contestata dai polemici aretini), nel 1217,
il fraticello d'Assisi visitò l'ormai scomparso Ospedale del
Ponte e "scese fra le fazioni in lotta invocando pace e
amore".
Gli
aretini, sono da sempre gente molto laboriosa è la città è uno
sviluppato centro commerciale e agricolo, con industrie
tessili, calzaturiere e meccaniche e con una forte tradizione nell'artigianato orafo. Tutto
questo ha contribuito a plasmare la città e i suoi distinti
abitanti. Verso sera, sul centrale
corso Italia che qui è chiamato semplicemente "il corso", torna il
quotidiano piacere della passeggiata, accompagnata dal brusio di
chiacchiere in libertà ; è qui che si incrociano gli sguardi tra
ragazzi e ragazze, è qui che si ferma a bere qualcosa spettegolando
sulle ultime novità cittadine. Le abitudini della provincia italiana vanno a braccetto con le nuove
mode.
Arezzo ha tali gioielli architettonici che
mettono a disagio (e per fortuna) chi ostenta
comportamenti metropolitani come la scritta su un muro, lo
snervante rombo di un motore, un cono di gelato gettato a terra...
Dopo la passeggiata serale, si ritorna a casa o si cena in una delle tante
trattorie. Sulla via del ritorno un ultima occhiata all'elegante
torre romanica "delle cento buche" sovrastante Santa Maria
della Pieve, alla facciata stupenda e incompiuta della Chiesa
di San Francesco e alle logge del Vasari nella perfetta
Piazza Grande.
Personaggi famosi di Arezzo
La città nel corso dei
secoli ha dato i natali a un gran numero di uomini illustri: tra questi Caio
Cilnio Mecenate, uno dei più autorevoli personaggi della Roma augustea, la
cui liberalità verso artisti e letterati è rimasta proverbiale, il politico e
uomo di governo Arrigo Testa, fiduciario di
Federico II,
Guido Monaco,
l'inventore delle note musicali (intorno all'anno 1000), i poeti Cenne da la Chitarra (seconda metà XIII sec.)
e
Guittone (1235-1294), il pittore e architetto Margaritone (seconda
metà XIII sec.), il cosmografo Ristoro (XIIII sec.), Francesco
Petrarca (1304-1374), il pittore Spinello Aretino (1346-1410), lo
storico e funzionario politico
Leonardo Bruni (1374-1444), che fu segretario della repubblica
fiorentina,
Andrea Cesalpino, filosofo e medico (1519-1603), lo scrittore Pietro
Bacci, detto l'Aretino (1492-1556),
Giorgio Vasari,
trattatista, architetto e pittore (1511-1574), Francesco Redi, autore del
Bacco in Toscana
(1626-1698), il musicista Marcantonio Cesti (1623-1669), Vittorio
Fossombroni, letterato, statista e ideatore della bonifica della Chiana
(1754-1844) e, infine, benemeriti esponenti dell'erudizione sette-ottocentesca,
Gian Francesco Gamurrini e Ubaldo Pasqui. Approndisci leggendo
Personaggi
famosi di Arezzo.
In questo affollamento di personaggi
illustri, Arezzo è città dalle continue commemorazioni. Di
nascite, di ritorni, di morti. Mi piace sottolineare la figura
di Gaio Cilnio Mecenate, maestro e consigliere
dell'imperatore Augusto, protettore e sostenitore delle arti e
degli artisti (tra gli altri Orazio e Virgilio),
che
nacque qui. Grazie a lui il termine "mecenate", oggi si usa per
indicare colui/colei che sostiene e finanzia le attivitÃ
artistiche e storico culturali.
Storia
recente di Arezzo
Nonostante gli interventi cui nel tempo è stata sottoposta, fino ai giorni
nostri, Arezzo, anche grazie alla sua collocazione, ha salvaguardato i
caratteri ambientali ed architettonici del suo nucleo più antico, arroccato
nella parte alta. La conformazione interna del nucleo cittadino
resta quella antica, con un perimetro stradale che ripercorre l'antica cinta muraria duecentesca.
L'espansione urbanistica dalla parte più antica in alto è
progressivamente avanzata, contenuta dalle mura trecentesche,
per poi arrivare ad estendersi, fuoriuscendo dalle numerose porte della cinta muraria e
diffondersi nella conca sottostante.
La realizzazione dell'Autostrada del Sole negli anni '60 ed il successivo
ampliamento della ferrovia Firenze-Roma hanno posto Arezzo al centro della
viabilità nazionale, offrendogli grande facilità nelle comunicazioni e nei
trasporti. Opportunità che la concretezza degli aretini non si è lasciata
sfuggire sviluppando in pochi anni il passaggio da una economia prevalentemente
agricola ad una prevalentemente industriale, facendo di Arezzo un polo
mondiale della produzione orafa.
Arezzo è una città verde grazie alle colline toscane, ai
paesaggi che la circondano e grazie anche ai suoi parchi
cittadini. Il parco più grande della città è il Parco Pertini,
chiamato anche Parco Giotto, perché si affaccia su Viale Giotto.
Ideale per la corsa e per una biciclettata, ha un laghetto e
spazi gioco per i bambini e grandi alberi che abbelliscono i
suoi viali. In estate è molto vissuto e vi si tengono eventi e
manifestazioni.
Tradizioni ed eventi
Se avete la
possibilità di visitare Arezzo tra la fine di agosto ed i primi di settembre di
ogni anno, avrete la possibilità di assistere ad una delle manifestazioni di
maggior notorietà che si svolgono in Toscana: la Giostra del Saracino. Si
svolge in Piazza Grande, dove gli aretini si radunarono a parteggiare per i "cavalieri
che corrono la lancia".
Per chi non dovesse avere l'opportunità di partecipare a questa rievocazione
storica di indubbio fascino, c'è sempre la possibilità di un tuffo nel
passato (più recente) della Fiera antiquaria. La Fiera è una manifestazione che si ripete ogni primo fine settimana di
ogni mese, con alcune centinaia di stendisti da
tutta Italia e visitatori che si riversano infaticabili per le strade
dell'antico centro cittadino.
Gran parte del centro cittadino è chiuso al traffico (fa eccezione
l'accesso agli alberghi da parte dei turisti).
La cucina aretina è quella tipica rustica toscana a base
di arrosti allo spiedo e alla griglia. Fra le particolarità la
zuppa di pollo, l'anguilla all'aretina, il pollo
grillettato, il sedano fritto ed i
carciofi ripieni; tutte queste specialità vengono proposte
nei numerosi ristoranti e trattorie della città . Leggi
anche
Cosa mangiare ad Arezzo.
Nei dintorni sono tante le cittadine e le attrazioni da
visitare, in particolare Anghiari e San
Sepolcro, Monterchi, Caprese Michelangelo e il
Santuario de La Verna, li vedremo dopo insieme.
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