VISITARE
VITERBO -
INFORMAZIONI E GUIDA.
La più grande città del Lazio settentrionale è una gemma molto trascurata
dal grande turismo con un affascinante centro storico medievale e un'atmosfera
rilassata e provinciale.    
Viterbo
è un'antica e bellissima città del Lazio, nel centro
d'Italia a nord di Roma che vale senza alcun dubbio più di una
visita. Circondata dai
Monti Cimini e Volsini, conserva i caratteri tipici del XIII secolo
essendo stata una delle città più prosperose e
belligeranti d'Italia. Sviluppatasi in contrapposizione con
Roma, fu infatti per lungo tempo residenza stabile dei Papa. |
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Oggi Viterbo conserva il suo antico prestigio ancora visibile negli antichi
splendidi Palazzi e nelle numerose chiese medievali, circondate dalle antiche e
ben conservate mura cittadine.La principale risorsa economica della città e dell'aerea viterbese è
rappresentata dall'agricoltura, dal vasellame, e dalla lavorazione del marmo e
del legno.
La
città inoltre ospita la riserva italiana dell'oro, una importante
Accademia d'Arte, e la famosa
Università di Tuscia. Viterbo è conosciuta anche per le Terme
terapeutiche, in particolare per i bagni di zolfo, già menzionati da
Dante nella Divina Commedia, i quali attraggono visitatori da tutto il
mondo. Viterbo
nasce etrusca e diventa medievale. Il salto nel tempo è d'obbligo, sono questi i
due più importanti momenti storici vissuti dalla città . Circondata dai Monti
Cimini e Volsini con alle spalle la Maremma toscana, la città
laziale di oggi, con poco più di 64.000 abitanti, conserva i caratteri tipici
del XIII secolo, periodo nel quale era una delle città più prosperose e
belligeranti d'Italia. Oggi, la principale risorsa economica dell'aerea
viterbese è rappresentata dall'agricoltura, dal vasellame e dalla
lavorazione del marmo e del legno. La città inoltre ospita la Riserva
aurea italiana, una importante Accademia d'Arte e la famosa
Università della Tuscia.
Originariamente,
le terre viterbesi erano dominate dagli antichi Etruschi, stabilitisi in
gran parte della Toscana, del Lazio e dell'Umbria. Era questo il territorio
della Tuscia romana, l'odierno Lazio nord-occidentale. La cultura
etrusca fu qui molto incisiva, nonostante le pochissime testimonianze visive
a noi oggi pervenute, e la loro è ancora oggi una presenza silenziosa, quasi
implicita nell'anima della popolazione odierna. I resti dell'antica civiltà
sono sparsi per tutta la campagna, mentre quelli della città romana sono
in particolare situati a pochi chilometri, nei resti della città di
Ferento
(Ferentum romano), sulla strada Teverina.
Interessanti le parole un tempo
espresse dal grande scrittore e viaggiatore britannico D.H. Lawrence, che
disse "?come se gli [etruschi] attingessero la loro validità da
abissi che a noi, con le nostre correnti di acqua bassa, sono ormai negati."
Praticamente, quasi tutto ciò che sappiamo sulla storia etrusca ci
perviene da fonti indirette, dagli storici romani o anche da quelli dell'antica
Grecia, una civiltà per molti versi avvolta nel mistero.
Ma
per Viterbo, il rilievo della sua storia più antica, quella etrusca e romana, va
paragonato alla sua fioritura successiva, al periodo in cui si trovò a lungo
contesa tra
Papato e
Sacro Romano Impero. Tra il 1100 e il 1300 circa, Viterbo
divenne una delle città più importanti d'Europa. Nel XIII secolo,
quando già poteva contare oltre 50 castelli sotto il suo controllo, si
poneva come la più grande rivale della Roma papale (era già sede papale
dal 1145 con Papa Eugenio III). Fu questo il periodo di massimo splendore, la
città veniva ammirata per sua raffinata architettura e per le
bellezze naturali
circostanti. Lo sviluppo edilizio fu eccezionale, visibile ancora oggi nelle sue
testimonianze romaniche e gotiche. Perse d'importanza dopo la rimozione del
papato ad altra sede.
Il quartiere medievale di Viterbo, noto come San Pellegrino,
chiuso anch'esso nel cuore storico dalle mura del XI-XIII secolo, rimane
praticamente invariato dalla storia, con le sue arcate romaniche, le case e i
palazzi del XIII e del XIV secolo. Gli edifici sono costruiti direttamente sulla
roccia tufacea e sono quasi sempre privi di fondamenta; sono dotati di una
scala tipica, l'antica 'proferulum', costituita da un'unica rampa posta
nella facciata frontale. Al piano superiore stava l'ingresso all'abitazione, a
quello inferiore alla scale trovava usualmente dimora la bottega artigianale. Il
quartiere si arricchisce anche delle antiche case conosciute con il nome
dialettale di 'richiastro', tipiche e a corte interna, a volte circondata
da più abitazioni, oppure anche dalle cosiddette 'case a ponte', due
abitazioni unite da un ponte, sotto il quale vi passa una tipica strada stretta
e acciottolata.
Notevoli punti
di riferimento del centro storico, oltre al famoso Palazzo Papale (uno
dei monumenti più noti della città , edificato tra il 1255 e il 1266, e usato
per ospitare i Papi prima ancora di Avignone), sono anche la cattedrale di
San Lorenzo del XII secolo (che secondo la leggenda fu costruita sopra le
fondamenta dell'antico tempio etrusco dedicato ad Ercole) e la trecentesca
chiesa di San Francesco (come la precedente, anche questa contiene le tombe
di tre papi, Adriano I, Clemente IV e Gregorio XI, che morirà la notte della sua
elezione), il Municipio rinascimentale e la duecentesca chiesa di
Santa Maria della Verità , che ospita il Museo Civico. Il corpo di
Santa Rosa di Viterbo è conservato nella chiesa omonima edificata in suo
onore. San Lorenzo è il patrono maschile, originario di Viterbo. La chiesa di Santa
Maria Nuova, a dispetto del nome, è una delle chiese più antiche della città (1080), anch'essa costruita sopra i resti di un antico tempio. La si
ammira in particolare per gli affreschi interni.
Viterbo
è una città che vale molto più di una visita, i suoi dintorni sono
di incredibile bellezza naturale. La città si pone tra due laghi
naturali, il maggiore Lago di Bolsena e il più piccolo Lago di Vico.
Dal mare la città dista pochi chilometri, il doppio di quelli necessari
per raggiungere Tuscania, altro importante avamposto etrusco. Tutta la
provincia di Viterbo si pone in un contesto di incredibile bellezza: siti
archeologici etruschi, nascosti nelle verdi fertili campagne, laghi, terme e
grandi ville costituiscono il panorama tipico. A poco più di 6 km dal centro,
troviamo la piccola località di Bagnaia (la si raggiunge tramite la
SS204, il viale Trieste), famosa per ospitare Villa Lante, il cui
giardino, disegnato probabilmente Giacomo Barozzi da Vignola, è uno dei
più grandi esempi d'architettura manierista in Italia.
Le
sorgenti termali, in particolare i bagni di zolfo, già
menzionati da Dante nella Divina Commedia, attraggono visitatori
da tutto il mondo. Le troviamo nella campagna, all'aperto, e si possono usare
tutto l'anno, gratuitamente. L'acqua può arrivare ad avere temperature superiori
a 40º (provate l'esperienza nelle stagioni più fredde o durante le ore serali).
I bagni più noti sono quelli di
Bulicame
(a 2 km da Viterbo, sulla strada che conduce a Tuscania) o quelli di
Bagnaccio, nel mezzo della campagna. Da non perdere anche la visita
ai bagni delle
Pozze di San Sisto
(Cassia sud, verso Vetralla), circa cinque chilometri a sud di Viterbo, e alle
Terme dei Papi
(Strada Bagni 12), un paio di chilometri da Viterbo.
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