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L'AQUILA -
INFORMAZIONI E GUIDA.
Gioiello
dell'Abruzzo L'Aquila si erge imponente tra le montagne appenniniche,
portando con sé secoli di storia e cultura. Devastata dal terremoto del
2009, la città rappresenta un simbolo di resilienza e rinascita. Con le sue
chiese, piazze e monumenti, L'Aquila è un mosaico di arte e tradizione,
incorniciato da un paesaggio naturale mozzafiato.
  
"Era la città dell'Aquila in modo sottosopra al
Regno di Napoli che quasi libera viveva".
Con
queste parole Niccolò Machiavelli nelle sue Istorie
Fiorentine sottolineava lo spirito libero,
controcorrente del capoluogo abruzzese. La libertà e la
forza d'animo saranno tra le qualità di cui gli aquilani
avranno bisogno per superare una delle prove più dure
della loro storia. Il 6 aprile 2009, passate da poco le
tre del mattino, L'Aquila e diversi paesi
limitrofi, come Onna, Villa Sant'Angelo, Castelnuovo,
Tempera, San Gregorio, Paganica, sono stati colpiti
da un terremoto di magnitudo 6.3, che ha causato da 308
morti, 1500 feriti e 65 mila sfollati. |
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La città presenta
crolli e gravissimi danni a quasi tutti gli edifici di
valore storico e culturale. Le chiese principali
risultano gravemente danneggiate o quasi completamente
crollate. La speranza che vorremo diventasse presto
certezza, è che questa tragedia diventi col tempo
soltanto un brutto ricordo e gli aquilani, i giovani,
meno giovani, gli universitari ritrovino presto la loro
città. Una città importante, dalle tante sorprese,
dotta, antica e speciale.
Cenni storici
La fondazione della città fu programmata dall'imperatore
Federico Il di Svevia intorno al 1245, ma certamente il maggiore
impulso costruttivo si ebbe sotto il regno di
Corrado IV che nel 1253, un anno prima della sua morte, la realizzò
quasi completamente. Gli esecutori dei programma federiciano furono gli
abitanti dei castelli della conca aquilana,
99 secondo la tradizione, che vollero confederarsi in un unico
grande centro. La città ebbe una organizzazione autonoma, con un podestà ed
un consiglio, ed assunse una tale importanza politico militare che il
pontefice
Alessandro IV, nel 1257 trasferì l'antica sede vescovile di
Forcona a L'Aquila, edificando la
Chiesa dei S.S. Massimo e Giorgio
(futura cattedrale).
In quegl'anni era già in atto la contesa tra il papato
ed il nuovo re svevo
Manfredi, e
la
città rimasta fedele alla chiesa pagò duramente: nel 1259 infatti Manfredi
dopo aver riconquistato la parte meridionale dei regno assediò e distrusse
L'Aquila che rimase abbandonata per sette anni fino al 1266.
Fu questo
l'anno in cui
Carlo II d'Angiò impossessatosi dei regno di Sicilia dette inizio
alla ricostruzione della città, e nel 1272 per opera del
Capitano Lucchesino, si ricominciò l'edificazione delle mura
cittadine e si divise la città in quattro quartieri o quarti. In questo
periodo viene costruita la
Basilica di S. Maria di Collemaggio dove nel 1294 venne incoronato
Pietro da Morrone, con il nome di
Papa Celestino V, alla presenza di Carlo II d'Angiò. Con
l'avvicendarsi degli
Aragonesi
agli Angioini per il possesso dei regno di Napoli, la città fedele
alla causa di
Giovanna II d'Angiò, fu di nuovo sottoposta a durissimo assedio,
durato 13 mesi, ad opera di
Andrea Braccio Fortebraccio conte di Montone per conto di Alfonso
di Aragona. La città resistette strenuamente ed alla sconfitta degli
Aragonesi, la regina Giovanna Il per ringraziare L'Aquila della sua fedeltà
le concesse una serie di privilegi che ne incrementarono lo sviluppo
economico e sociale.
Ben
presto L'Aquila divenne la seconda città dei regno di
Napoli, prosperosa negli scambi commerciali e culturali
che manteneva con le più importanti città italiane ed
estere. Nel XV secolo ebbe il privilegio di battere
moneta; vi fu istituita l'Università e nel 1482
vi fu aperta la tipografia da
Adamo di Rottwill, discepolo del Gutenberg, l'inventore della
stampa a caratteri mobili. Lo spirito d'indipendenza
della città fu soffocato durante la lotta tra i Francesi
e gli Spagnoli per il possesso dei
regno
di Napoli, e per punirla per aver parteggiato per
Francesco I, l'Imperatore del
Sacro Romano Impero
Carlo V, ordinò a Filippo d'Orange di assediarla e
distruggerla. Nel 1532 fu eretto da Don Pedro di
Toledo il
Castello "ad reprimendam audaciam Aquilanorum",
come punizione all'audacia della città. Durante la
rivolta di Masaniello 1647 la città si ribellò di
nuovo agli Spagnoli e fu per questo condannata a dure
repressioni economiche e sociali, che ne causarono un
lento declino. La città per sua sfortuna non è nuova a
calamità naturali. Nel 1703 uno spaventoso terremoto
distrusse completamente la città, peggiorando la
ripresa economica e demografica. Successivamente,
L'Aquila partecipò attivamente ai moti rivoluzionari per
l'unità d'Italia, e nel 1879 divenne capoluogo di
regione.
Di
ritorno da
Lione, dove
il Papa aveva approvato il suo ordine dei
Fratelli dello Spirito o Celestini (1274),
Fra' Pietro da Morrone, meglio conosciuto come papa
Celestino V, si fermò all'Aquila per passare la
notte e lì sognò la Vergine che gli ordinò di erigere
una
Basilica sul Colle di Maggio. Neanche dieci anni
dopo i suoi seguaci acquistarono il terreno e il 29
agosto 1294 il frate fu ordinato Papa nella nuova
Basilica di S. Maria di Collemaggio, aveva quasi
ottantanni. Venne eletto dopo quasi due anni di
conclave. Estraneo a interessi politici o economici,
accortosi delle manovre legate alle sua persona,
rinuncio dopo appena cinque mesi al pontificato, per
ridiventare frate, morendo poco dopo in isolamento
coatto nel castello di Fumone. Per raggiungere il
complesso basilicale, che sorge in posizione soprelevata
circondato da un ambiente naturale suggestivo, bisogna
lasciare L'Aquila da
Porta Bazzano (a sud-est del centro cittadino) e
imboccare la Via Collemaggio.
L'edificio presenta stili
diversi e viene ricordato per l'inconfondibile facciata
in tasselli di pietra bianca e rosa locale, disposti a
formare motivi geometrici. La parte superiore della
facciata è ornata da un rosone, mentre su quella
inferiore si aprono tre portali romanici (quelli minori,
laterali, sono sovrastati da rosoni più piccoli che
riprendono il traforo di quello centrale). Il portale
centrale è affiancato da due
ordini
di nicchie gotiche poggianti su uno zoccolo a riquadri
fioriti; gli archivolti a strombo racchiudono una
lunetta affrescata. Alla facciata è addossata una bassa
torre ottagonale, base del campanile abbattuto nell'800.
Un legame il compianto Celestino, frate, diventato suo
malgrado potenfice e poi diventato santo, è il fatto che
L'Aquila è "storicamente" identificata come la città
del perdono. Da qui infatti Celestino V indisse
un'indulgenza plenaria con la cosiddetta bolla
della Perdonanza. Un evento epocale per quei tempi
che gli studiosi considerano il primo giubileo ante
litteram e che gli aquilani ancor oggi commemorano,
nel corso dell'omonima festa che ha luogo il 28 e il 29
agosto.
Durante la
Festa della Perdonanza dalla torre vengono
mostrate ai fedeli le reliquie di San Celestino,
qui sepolto, e viene aperta la Porta Santa, posta
sulla parete sinistra della basilica. Entro la lunetta
della porta un affresco riporta le immagini della
Vergine e dei Santi Giovanni Battista e Pietro
Celestino, figure rappresentative della ricorrenza e
della basilica stessa. Un recente restauro della
Basilica, prima del terremoto dell'Aprile 2009, aveva
liberato l'interno della chiesa dalle sovrastrutture
barocche, aggiunte dopo il terremoto del 1703. Le tre
navate, divise da archi ogivali su pilastri ottagonali,
hanno copertura a capriate lignee e pavimentazione in
pietra bianca e rosa, come la facciata, cosparsa di
pietre tombali di abati dell'ordine. Nella navata destra
tre nicchie gotiche,
aperte
nella parete, racchiudono dipinti quattrocenteschi. A
metà navata si trova un organo di legno intagliato e
dorato del XVIII secolo, con cantoria riccamente
decorata. Sull'altare di destra del transetto, che
conserva l'aspetto Barocco, è posta una Madonna in
terracotta policroma di
Silvestro dell'Aquila (XVI secolo).
Nell'abside
destra sono conservate le spoglie di San Pietro
Celestino. Il mausoleo rinascimentale è stato
commissionato nel 1517 a Girolamo da Vicenza e
custodisce l'urna d'argento (la terza: le prime due sono
state trafugate dal
Principe d'Orange e da Napoleone) i resti
mortali del santo. La Basilica con la Porta Santa,
è l'unica fuori Roma, dove ogni anno è possibile lucrare
l'indulgenza, in occasione della Perdonanza. Alla vita
di Pietro da Morrone sono dedicate le tele del pittore
fiammingo
Carlo Ruther (XVII secolo) alle pareti della
basilica. Del monastero della basilica si può visitare
il chiostro porticato con fontana centrale e il
refettorio. Il terremoto del 6 aprile 2009 ha colpito
tutto il patrimonio artistico della città, compresa la
Basilica di Collemaggio rimasta danneggiata in modo
gravissimo. La volta della basilica è crollata nel punto
in cui è sito il mausoleo di Celestino V: le spoglie,
"miracolosamente" integre.
Il Castello fu edificato sui resti di una
piccola fortezza nel 1529, come detto, per volere del viceré Pedro di
Toledo. La sua costruzione fu affidata a Pirro Luis Escribà, già
architetto militare di Carlo V, e ultimata solo nel 1533. Perfettamente
conservata con le sue torri angolari, il fossato, lo stemma all'ingresso, il
Castello è oggi sede del
Museo Nazionale D'Abruzzo suddiviso nelle varie sezioni
(paleontologia, archeologia, medievale, rinascimentale, barocca, oreficeria,
ceramica, arte moderna e contemporanea).
Numerosi sono i palazzi dislocati lungo le vie del
centro storico, quasi tutti seriamente danneggiati dal terremoto: dal
Palazzo Franchi Cappelli, attribuito a
Francesco Fontana, al Palazzo Carli, Casa Vicentini,
Palazzo Quinzi, Palazzo Dragonetti, Palazzo di Margherita
d'Austria,
Palazzo Centi, Palazzo Camponeschi, databili intorno al
XVI-XVII sec.
Numerose
sono le fontane che adornano le piazze della città ma per importanza spicca
la
Fontana delle 99 cannelle così chiamata per la presenza di 99
maschere dalle quali sgorga l'acqua, a ricordo dei 99 castelli che
edificarono la città. Famosa è anche la moderna fontana luminosa.
Tra gli edifici religiosi, oltre alla Basilica di
Collemaggio, numerose sono le chiese che testimoniano una notevole valenza
storico artistica della città: il Duomo, dedicato a
San Massimo, fu edificato nel XIII secolo, con facciata neoclassica
disegnata da
Giovanni Battista Benedetti; la chiesa del suffragio di Lorenzo
Bucci da Pescocostanzo in stile borromiano, con tele di
Teofilo Patini, San Bernardino datata al XV secolo, con
interno Barocco a croce latina atre navate con cappelle laterali e numerose
tele del XVI-XVII secolo.
Ma la città e il suo vasto territorio non offrono
solo attrattive artistiche, vario è il calendario delle manifestazioni
culturali, spettacoli teatrali, concerti, come anche le numerose bellezze
naturali: la
Pineta di Roio, il Parco Territoriale Attrezzato "Sorgenti del
Vera", nei pressi di Tempera, la suggestiva
Grotta Amare, l'Altopiano di Campo Imperatore con lo splendido
scenario e le attrezzate piste da sci.
Musei
Museo Nazionale d'Abruzzo tel 0862633200
Museo di Scienze Naturali tel 086286142 Casa Museo-Signorini
Corsi tel 086261968
Museo Sperimentale di Arte Contemporanea tel 0862410505 Museo
di Speleologia
Manifestazioni ed eventi
Venerdi santo: processione di Cristo Morto
Maggio Pentecoste, processione dei
Rosecci, (si porta in processione una croce artistica antica, preceduta
da gruppi di fanciulle con ceri)
Luglio Sagra del tartufo
29 agosto la Perdonanza
Primo fine settimana di Settembre, Sagra
dell'ortolana
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