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VISITARE
CONEGLIANO -
INFORMAZIONI E GUIDA.
Se avete mai ammirato i dipinti di dolci Madonne e santi di
Giovanni Battista Cima (alias Cima da Conegliano), molto
probabilmente proverete un senso di déjà vu quando arriverete da
queste parti. Adagiate in modo attraente su una collina
prominente ai piedi delle Alpi, la città e la campagna
circostante erano gli sfondi preferiti del pittore, e non c'è da
meravigliarsi, dato il loro senso di bellezza senza tempo. Oggi
Conegliano rimane una piacevole cittadina rurale ed è il punto
di partenza della più antica strada del vino d'Italia, La Strada
del Prosecco.
Conegliano, che dista 34 km da
Treviso e
50 km da
Venezia, è una cittadina ricca e
vivace, posta a metà strada tra la montagna e la pianura e da
sempre punto di passaggio, importante centro enologico, capitale del Prosecco e,
insieme a Bassano del Grappa, e anche un delizioso centro
storico-artistico che conserva numerose testimonianze del
suo passato medievale, rinascimentale e Barocco.
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Se
arrivate da queste parti in treno, sappiate che la stazione
ferroviaria della città è ottimamente posizionata per il
centro storico. Uscendo dalla stazione, Conegliano presenta
le sue attrazioni: un breve viale conduce a una scalinata
che si arrampica fino a un portico o loggia che conduce a
una piazzetta con un pozzo. Questo piccolo spazio agisce
come una sorta di grande ingresso sulla teatrale piazza
principale della città, Piazza Cima. È letteralmente
teatrale: dove ci si aspetterebbe di vedere la cattedrale o
il Duomo della città, la piazza in pendenza di Conegliano è
dominata da un teatro neoclassico, sorvegliato da
sfingi. Questo grande edificio, il Teatro Accademia,
è affiancato dal municipio, sorvegliato a sua volta dai
busti di Garibaldi e Vittorio Emanuele II. Questi monumenti
ottocenteschi sono i tocchi più moderni nella parte vecchia
di Conegliano, la cui atmosfera senza tempo è rovinata solo
dalle auto parcheggiate.
La strada principale del centro storico, Via XX Settembre,
storicamente conosciuta come Contrada Grande, si
dirama in entrambe le direzioni da Piazza Cima: una
processione di palazzi e portici davvero bella. Arrivando
nel centro storico, l'ufficio informazioni turistiche è
appena oltre la strada (controllate gli orari). Conegliano
ha la "sfortuna" di essere vicina a molte altre città
attraenti e più significative, il che significa che mentre i
turisti brulicano intorno a Venezia, e alcuni esplorano
Treviso, Conegliano mantiene un'atmosfera tranquilla e
pacifica. I visitatori possono girovagare per il piccolo
centro, salire al castello, e sedersi a gustare il Prosecco
locale e le specialità alimentari, come il radicchio di
Treviso, in un ambiente rilassato e incontaminato.
Sono
molti gli edifici e i palazzi di pregio architettonico,
arricchiti di da gustosi elementi decorativi che vanno dal
gotico fino al Barocco veneziano. L'impianto urbano ha saputo
mantenere, anche nei quartieri moderni, il rispetto per i valori
e la "grazia" delle civiltà del passato. Numerose sono le opere d'arte (affreschi,
dipinti, statue) del Pordenone, del Baccaruzzi, del
Pozzo
Serrato e soprattutto di Cima da Conegliano (seguace di
Giovanni
Bellini), che si possono ammirare nelle chiese, nei palazzi
pubblici, nel Museo Civico. Situata alle falde di un colle
dominato dal Castello. Conegliano ha origini che si perdono
nelle nebbie del passato. Si narra che il suo nome provenga da
quello di una legionario romano (Connius o Cumelius), e questa
possibile ascendenza accrediterebbe l'origine romana del borgo.
Conegliano sarebbe stata in origine uno dei molti fortilizi,
forniti di torri per l'avvistamento, che i romani e seminarono
lungo le Prealpi venete con funzioni eminentemente militare
Questo ruolo militare della cittadina
rimase preminente anche durante la sottomissione agli Scaligeri
fino a 1337, anno d'inizio della dominazione veneziana, quando
cominciarono a svilupparsi le attività artigianali e commerciali.
Il castello comprendeva in origine due rocche: quella di
Castelvecchio, oggi rasa al suolo sostituito da un giardino, è
quella di Coderta, che sorgeva sul luogo dell'attuale
Casa Dal
Vera. Sulla spianata del castello si possono ammirare i resti
delle mura e delle torri dell'edificio originario, mentre nella
Torre della Campana, rimasta in buone condizioni, è ospitato il
Museo Civico del Castello, vicino al quale sorge l'oratorio di
Sant'Orsola, zona absidale dell'antica chiesa di San Leonardo.
Vale la pena visitare il Museo Civico che possiede: una
pregevole pinacoteca con quadri ed affreschi recuperati da
conventi e chiese del territorio; un arredo abbastanza
composito, costituito da cassapanche, sedie e armature risalenti
al 1500-1600; una sezione archeologica con reperti che
abbracciano un arco di tempo che va dal Paleolitico superiore
all'età romana; un lapidario. Dal Castello si scende al borgo attraverso via della Castagnara,
di cui ancora oggi si può ammirare la suggestiva serie di
archivolti carraresi, e via Scoto de' Scoti detta anche
"degli
asini", un vicolo ripido sassoso su cui si affacciano vecchie
abitazioni. A mezza costa tra il Castello il borgo medievale erano
situati i conventi di San Francesco, oggi sede di un istituto
scolastico, e di Santa Maria del Monte, di cui non restano
tracce.
L'abitato di Conegliano tuttora adagiato lungo le curve
di livello del terreno. Vi si distingue una zona più recente,
attorno a corso Mazzini, e una più antica, che si solleva verso la
collina lungo l'asse di via XX Settembre: era l'antica contrada
grande, delimitata a est e a ovest dai torrenti Ruio e Monticano
e dalle porte omonime, che purtroppo hanno perso la loro
originaria fisionomia. In questa zona sorgono gli edifici più
ricchi, antiche dimore di nobili veneziani o di mercanti del
luogo: sono palazzi porticati, affrescati su toni caldi, che si
elevano su un acciottolato di raccordo con il piano della
strada. Al centro si apre una piazza quadrangolare in fondo alla
quale, preceduto da un'ampia piattaforma di pietra e
fiancheggiato da due massicce Sfingi, si eleva il neoclassico
Teatro dell'Accademia, mentre sugli altri due lati si affacciano
il settecentesco Palazzo Municipale e il cinquecentesco Palazzo
da Collo. Dal piazzale si scende al sottostante corso Mazzini,
attraverso la Gradinata degli Alpini, testimonianza degli
approfonditi interventi urbanistici nel 1800. Corso Mazzini,
moderno centro di Conegliano, conserva un aspetto maestoso
perché vi si affacciano sul lato nord, i giardini retrostanti
dei grandi palazzi che danno su via XX Settembre.
Al di sopra di Contrada Grande corre
l'antica Ruga Superiore, formata dalle vie Cima e Teatro
Vecchio: si tratta di vicoli medievali fiancheggiati da edifici
di aspetto dimesso, un tempo abitati dal popolo minuto, su cui
spicca la quattrocentesca Casa Sbarra, adornata da una
raffinatissima trifora al primo piano (per cho non lo
sapesse la trifora è un tipo di finestra divisa verticalmente in
tre aperture, divise da due colonnine o da pilastrini o altro,
su cui poggiano tre archi, a tutto sesto o acuti) e da un delizioso poggiolo
d'angolo al secondo
Alcune costruzioni su via XX
Settembre, quelle di maggior spicco, meritano senz'altro di
essere ammirate. Sono Casa Biffis, con il trecentesco portale
finemente lavorato; Casa Colussi, un tempo sede dei Cavalieri
del Comune, pregevole soprattutto per la presenza di capitelli
gotici squisitamente modellati; Palazzo Montalban Vecchio, di
epoca rinascimentale, con una serie di originali teste scolpite
nelle chiavi di volta delle arcate che ritmano il portico e
delle finestre che si aprono sul sontuoso salone del primo
piano. Gli archi del porticato sono ingentiliti da motivi
vegetali rilevati nella terracotta in Casa Longega. Palazzo del
Montedi Pietà., ora albergho Canon d'Oro, è un vero gioiello
architettonico del 1524, con pregevoli affreschi, alcuni dei
quali sono attribuiti al Pordenone. Uno dei monumenti più
significativi di Conegliano e la Sala delle Riunioni, fatta
erigere in epoca rinascimentale dalla Confraternita dei Battuti,
È innalzata su un portico ogivale interamente affrescato dal
Pozzoserrato.
Dietro la sala delle riunioni sorge il
Duomo, l'antica chiesa dei Battuti, con un bel portico gotico e
il campanile che risale al 1497. Nel Duomo si può ammirare la
bellissima pala d'altare maggiore, opera di Cima da Conegliano
del 1493.
Come detto all'inizio, Conegliano è la
capitale del Prosecco. Un vino antichissimo, conosciuto anche
prima dell'epoca romana, quando si chiamava Pucinum. Il Prosecco
di Conegliano-Valdobbiadene può essere tranquillo, frizzante e
spumante. Ha colore giallo paglierino e aroma leggero fruttato,
con coda aggrumata (così dicono le dettagliate specifiche). Se vi capiterà di visitare queste zone non
mancate un assaggio di questo buonissimo vino,
Alle porte di Conegliano, in direzione
dell'ospedale e di Treviso, si trova la famosa Scuola Enologica,
proprio all'imbocco della strada del vino. Siamo in quella zona della
marca trevigiana tra Conegliano, Vittorio Veneto e Valdobbiadene
in cui è possibile percorrere tratti di strada che si inerpicano
tra i colli, fermandosi per guardare la campagna delle vigne o
per una degustazione in una delle varie aziende agricole.
Basterà seguire i cartelli e andare dove porta l'ispirazione del
momento. Il punto di partenza, la scuola enologica, è un'antica
istituzione, fondata nel 1876, estremamente attiva: conta 1000
studenti, che dopo la scuola media, seguono il corso di
enologia, della durata di sei anni. Come è facilmente
immaginabile, la scuola possiede una ricca cantina, dove
è possibile la degustazione e l'acquisto.
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