Cosa mangiare a Bagno di Romagna

Cosa mangiare a Bagno di Romagna - Piatti tipici di Bagno di Romagna

A Bagno di Romagna si respirano i profumi e i sapori più tipici della terra tosco-romagnola. La nota località termale, posta al centro del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi e la Riserva di Sasso Fratino, regala momenti di puro benessere, al corpo e allo spirito, così come al palato. Non solo tortellini o piadine, ma anche zuppe e formaggi freschi, così come anche tagliatelle, lasagne, insaccati e funghi porcini, prodotti di una terra fertile che mai delude.

 

Siamo provincia di Forlì e Cesena, in un piccolo centro dell’Appennino, fra la Toscana e la Romagna, e a breve distanza anche da Arezzo (che dista circa 65 km). Un centro termale antico, le cui acque curative erano già conosciute dai Romani, così come ai tempi del Rinascimento, quando a potere c’era la Signoria medicea, oggi ancora apprezzato per i suoi centri benessere e per la natura e il paesaggio circonstante. Il tutto accompagnato da prelibatezze gastronomiche, frutto di una terra antica e di una ricca area boschiva di castagneti e di prodotti più pregiati come funghi e tartufi. I ristoranti e le trattorie della zona si presentano con menù variegati, che vanno dai piatti di funghi e di tartufo, alla cacciagione, agli squisiti passatelli o alle pratiche piadine, così come anche alle specialità marinare del mai lontano adriatico.

Le castagne rappresentano un ingrediente prediletto di numerosi piatti tipici di Bagno di Romagna, d’altronde andar per boschi alla loro ricerca è una delle attività preferite di residenti e visitatori, innamorati della natura che il paesaggio ha da offrire. Particolarmente ricche risultano le zone intorno ad Acquapartita, Alfero, Selvapiana, zone tra le più ricche anche di castagneti, e la cui raccolta delle castagne è anche organizzata in modo, come dire, “aziendale?, grazie alla presenza di diverse strutture e agriturismi, alcuni dei quali, posti in terreni privati, permettono l’accesso e la raccolta dietro il pagamento di una somma “a raccolto? (cioè si paga ciò che si raccoglie) * oltre tutto, gli stessi non possono non proporre da se i migliori piatti della cucina locale di Bagno di Romagna, con ricette più che prelibate (tra tutte il più che famoso ‘castagnaccio’, un vero piatto della tradizione territoriale, preparato con farina di castagna e arricchito con  pinoli, noci e rosmarino.

Funghi e tartufi di Bagno di Romagna sono i profumati frutti del sottobosco della ricca foresta che circonda la località termale. Tra i primi, il territorio è in particolare ricco di funghi porcini, mentre per i secondi si possono trovare sia quelli neri che i prelibati e rari tartufi bianchi, a seconda della stagione. In tutti i casi, sono in vigore dei regolamenti territoriali di gestione raccolta, a seconda che si sia all’interno o meno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi (per praticità, qui in link è possibile visionare il regolamento della raccolta funghi del Parco/Foreste casentinesi, considerando che occorre munirsi di apposita autorizzazione ottenibile attraverso il pagamento di una somma di denaro, gestibile dallo stesso Ente Parco).

Se castagne e funghi sono il prodotto forte del territorio, non mancano le preparazioni che dallo stesso si traggono in un connubio tra natura e sapienza.  E soprattutto, che seguono il ritmo delle stagioni e dei prodotti della terra, così come degli animali d’allevamento.

I primi ad appassionare i nostri palati sono stati i Tortelli sulla lastra, un piatto molto popolare in particolare nell'Alta valle del Savio e comunque da trovare un po' in tutte le cucine dell'Appennino tosco-romagnolo. Di ripieno variabile (li trovate di zucca, così come di pancetta o di formaggio raviggiolo), vengono preparati con patate lesse, uova e lardo, originariamente cucinati in una lastra d’arenaria ben calda, come si desume dal nome. Anche i Basotti (basòt, in dialetto locale) sono un piatto tipico di Bagno di Romagna, tagliolini cotti in un brodo ottenuto dalle ossa del maiale e quindi disposti a strati in una teglia e lasciati gratinare, generalmente (così in origine) sulla brace del caminetto,  

Tra piatti indimenticabili e buoni come le più conosciute lasagne e tagliatelle, o quelli più tipici della tradizione toscana (salumi e crostini in primis), troviamo anche i piatti meno conosciuti, frutto di una tradizione locale tutta da scoprire. Eccoli allora i sapori dell’ottimo Migliaccio di grano, una sorta di torta che, come dice la parole, era in origine preparata con la farina di miglio e oggi spesso sostituito da farina di grano. Alla farina vanno aggiunti acqua, uova, formaggio pecorino e latte, e ancora, olio, bicarbonato, noce moscata, sale, pepe, con il preparato ottenuto cotto in teglia e servito generalmente con una spolverata di formaggio di fossa.

A proposito di formaggi, non si può non citare il famoso Raviggiolo, formaggio burroso a pasta bianca dal retrogusto nocciolato, oggi presidio slow food, la cui cagliata viene raccolta in un canestro foderato con foglie di felci e lievemente salato (quando non evitato del tutto). Il prodotto finale viene usato per la preparazione di altre ricette o come prodotto a se e possiede una consistenza molle e delicata, spesso accompagnato da miele o confetture altrettanto delicate. Anche il miele di Bagno di Romagna, immancabile, è uno dei prodotti chiave dei boschi locali, così come la melata d’abete, dolce, aromatica e dalle caratteristiche balsamiche

Nell’Alta Valle del Savio troviamo anche prodotti come il “ciavar?, una salsiccia di colore scuro (e per questo nota anche come ‘matta’), preparata con i tagli meno pregiati e carni infiltrate di sangue, quindi preparata con aglio e Sangiovese. Alla base di altri piatti identitari, ci sono i prodotti come la minestra di castagne, il già citato castagnaccio, e il lattaiolo, o anche la focaccia pasquale, nota come Focaccia di Bagno o Focaccia bagnese, un composto di farina, uova e zucchero, e con un segreto in più: la lievitazione naturale del preparato.  E se passando da queste parti viene voglia di frutta, non perdete l'acquista delle ottime e salutari pesche "Regina di Londa", dall'origine sconosciute, forma rotonda e sapore molto profumato, e da trovare nel vicino comune di Londa e a settembre, nella più importante sagra paesana.

Non resta che lasciarvi provare le prelibatezze gastronomiche del territorio di Bagno di Romagna…

 

 

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