Cosa
vedere a Mostar, 10 luoghi da interessanti da visitare. Mostar
in Bosnia-Erzegovina offre attrattive come il Ponte Vecchio
ricostruito, simbolo della città, il bazar orientale, la Moschea
Koski Mehmed pascià e case ottomane in legno tradizionali.
Chi pensa di fare
soltanto una toccata e fuga per visitare lo Stari Most
si sbaglia di grosso. Mostar è una città dal fascino incredibile
che merita di essere vissuta e visitata
a pieno. Il Ponte Vecchio di Mostar
(Stari Most), principale attrattiva della città, fu costruito
dall'architetto Mimar Hajrudin (allievo del grande architetto turco
Sinan) nell’anno 1565, sotto la dominazione dell’Impero Ottomano.
Si tratta di un ponte di pietra caratterizzato da una campata unica
di quasi 29 metri ed una stretta curvatura al centro: esso è contraddistinto
da una forma molto snella ed elegante, ed è stato costruito in una
varietà di pietra locale chiamata tenelija.
Il ponte è nato concepito come una struttura funzionale
per collegare le due sponde del fiume, e la sua forma è stata molto influenzata dalla morfologia del sito.
Noto per l'eleganza aggraziata
e l'ingegno del suo arco in muratura,
esso è stato ricostruito e riaperto il 22 luglio 2004,
dopo esser stato distrutto durante il tremendo e sanguinoso conflitto
interetnico della Bosnia-Erzegovina nel 1993. Da segnalare, nei
pressi dello stesso, il museo del vecchio ponte, ed una pietra appartenente
al vecchio ponte con la scritta "don't forget '93", per non dimenticare
il terribile conflitto degli anni ’90. L'intero complesso monumentale,
tra cui le torri di fortificazione adiacenti
allo Stari Most,
è parte integrante del sito costruito per la necessità di
proteggere il passaggio sul fiume. Sulla sponda sinistra del
fiume si trova la Torre Tara, che, nel corso della storia
ha avuto la funzione di luogo di stoccaggio per la polvere da sparo
e le munizioni. Per questo motivo i muri di questa torre hanno uno
spessore di circa tre metri. La Torre di Tara ospita oggi il
circolo dei tuffatori, giovani di Mostar che seguono
l'antica tradizione di tuffarsi dagli oltre 20 metri di altezza
del famoso Ponte Vecchio nelle acque azzurre della Neretva. In
passato lo facevano per attirare l'attenzione delle ragazze,
oggi per guadagnare qualche soldo dai turisti. Nel mese di
luglio si tiene addirittura una gara di tuffi, che non è stata
sospesa nemmeno negli anni della guerra.
Gli
altri ponti di Mostar
Il ponte Musala (ponte
di Tito) è il secondo ponte più antico di Mostar. È stato costruito
nel 1882 in nome dell'imperatore d'Austria, Francesco Giuseppe,
ma poi fu ribattezzato ponte di Tito (1945-1992) in onore del generale
a capo della federazione Jugoslava. Oggi è chiamato ponte Musala,
dal nome della omonima piazza sulla riva sinistra del fiume. Con
l’inizio della guerra, è stato il primo ponte ad essere
distrutto, ma oggi, come tutti i ponti di Mostar, è tornato al
proprio posto.
Il
ponte storto (Kriva Cuprija) nella foto a lato. Imperdibile
una passeggiata fino a questo ponte. ?la versione in scala
ridotta del famossissimo Ponte Vecchio, simbolo della città. Si
dice che probabilmente fu costruito nel 1558 proprio per fungere
da modello prima della costruzione del mitico ponte che dona
alla città il suo fascino inconfondibile. Subì la stessa sorte
del fratello più famoso e venne distrutto nel 1993 e ricostruito
dopo la guerra. Sorge in una posizione molto graziosa, alla
confluenza tra i fiumi Radobolja e Neretva, le cui rive sono
costeggiate da antichi mulini di pietra (anch'essi riportati a
nuova vita dopo la guerra), in pieno centro storico, davanti
alla moschea Neziraga. Quest'ultima risale al 1550 ma
ovviamente è stata ricostruita dopo la guerra del 1990. ?
piccola e graziosa specialmente di notte, quando l'illuminazione
mette in risalto il suo minareto nella notte. Dalla moschea, che
si trova in posizione sopraelevata sul fiume, si può vedere
anche un bel panorama sulla città e le montagne circostanti.
Il ponte Lucki, fu costruito nel 1913 durante il periodo
austro-ungarico. Si dice che sia stato finanziato dal sindaco della
città più conosciuto di tutti i tempi: Mujaga Komadina. Esso è caratterizzato
da una campata unica con una lunghezza di 72 metri.
Il ponte Carinski (ponte
dell’Imperatore) fu costruito nel 1917. In un primo momento
fu costruito per essere un ponte ferroviario, ma è oggi uno dei
ponti più trafficati di Mostar. Questo ponte sorge a 54 metri sopra
il livello medio del fiume Neretva e si estende con due volte. Come
tutti i ponti di Mostar è stato distrutto nel 1992, ma è stato il
primo ponte ad essere ricostruito dopo la guerra, nel 1996.
Kujundziluk
?sicuramente la via più pittoresca
della città ed era in passato il cuore pulsante del commercio
dell'intera regione, con la presenza di oltre cinquecento
botteghe in epoca Ottomana. Si trova sulla sponda orientale del
fiume e può essere ammirata anche dalla sponda opposta del
fiume, da dove si vedono le tipiche casette di pietra. Il nome
di questa via deriva dalla parola orefice (kujundzija)
che in passato era il mestiere qui grandemente praticato.
Oltre agli orefici, a Mostar c'erano mercanti di ferrame,
pellicciai, orologiai ecc. Oggi la via ospita soprattutto
locande e negozi di souvenir turistici, come le tradizionali
pashmine (foulard), le penne fatte con i vecchi proiettili,
magliette, oggetti in rame e chincaglieria varia. La notte le
botteghe sono chiuse e si possono ammirare le massicce porte di
legno scuro. All'altezza del numero civico 1, si può godere di
uno splendido panorama sul Ponte Vecchio.
Bazar,
la čaršija musulmana
Quello di Mostar è un tipico bazar
orientale, dove i venditori stanno sulle soglie dei loro
negozietti, parlando tra di loro.
Brace Fejica
Giunti al termine della pittoresca Kujundziluk, si
imbocca Brace Fejica, l'antica via commerciale di Mostar (vedi
foto a lato). ?una via interessante da percorrere, anche per
osservare il lento scorrere della vita quotidiana locale,
lontani dal più turistico centro storico. Percorrendo questa via
si vedono edifici che recano ancora i segni dei bombardamenti,
negozi, locali, bar moderni e due delle moschee cittadine.
In fondo alla Brace Fejica si arriva a quello che un tempo era
il cuore asburgico della città.
Gli edifici dell'Impero Austro
Ungarico (XIX-XX sec.)
A Mostar si trovano numerosi edifici risalenti al periodo
Austro-Ungarico che coniugano lo stile architettonico
occidentale con quello orientale. Tra i più interessanti: la
prestigiosa Scuola Secondaria del 1898 (indirizzo:
Španski trg) e il Bagno Pubblico (indirizzo Musala) del
1914, oggi accessibile (piscine coperte, fitness e massaggi). Si
tratta di palazzi imponenti in stile austroungarico ma con
originali decori moreschi. Da visitare anche il Palazzo
Metropolitan del 1908, in stile neoBarocco, dal quale si
gode una bella vista panoramica sulla città. La facciata è
decorata in modo assai originale, con nicchie in cui sono
inserite statue di santi e decorazioni a forma di conchiglia.
Le
residenze turche
La casa Turca Biscevica, la casa Kajtaz
e Muslibegovića, sono tra le strutture residenziali più
belle del periodo turco. Residenze Ottomane (XVI-XIX sec.),
visitatele per carpire l'atmosfera della vita quotidiana durante
il periodo Ottomano. Si tratta delle abitazioni delle famiglie
influenti del periodo, le famiglie Bišćević e Kajtaz (XVIII
secolo) e Muslibegović (fine XIX sec.). Antiche dimore, eleganti
e ben conservate, che testimoniano come doveva essere la vita
domestica, ospitano ancora oggi pregiati tappeti e piccole
biblioteche con libri rari. Ogni abitazione è circondata da alte
mura, che servivano per proteggere la privacy della famiglia
musulmana. Belli sono i cortili interni, con i decori sul
pavimento, le fontane, le piante e gli alberi da frutto.
La casa
Muslibegovica
in particolare, fu costruita per i commercianti e i proprietari
terrieri, essa si distingue perché è rimasta nelle mani di una
sola famiglia, dalla sua costruzione, durante i periodi gloriosi
della città di prosperità economica e nei giorni bui della
guerra.
La
casa di Biscevic
è la più importante e bella abitazione di Mostar in stile
orientale, con una originale struttura architettonica che si
slancia sul fiume grazie a alti pilastri incuneati nelle rocce
della riva sinistra del fiume Neretva. Interessante il doppio
salotto al primo piano, uno per gli uomini e uno per le donne,
arredati in modo vivace, con colorati tappeti orientali, mobili
di legno intarsiato, divani con gli schienali affacciati sul
fiume, vecchie cartoline e fotografie ingiallite a decorare le
pareti.
Casa Bišćević, Bišćevića ulica b.b.; tel. +387 (0)36 550 677
Casa Kajtaz, Gaše Ilića b.b.
Casa Muslibegović, Osmana Đikića 41; tel. +387 (0)36 551 379
Tabahana
La Tabahana di Mostar
era un antico bagno turco, adesso è una a zona piena di
bar e ristoranti da cui godere incantevoli scorci sulla città.
Arrivati all'altezza dell'Ufficio informazioni turistiche,
accanto alla moschea Tabacica, deviate dalla strada
principale e giungete alla piazza acciottolata che ospita un
vecchio hammam restaurato e su cui si apre la porta di accesso
alla Tabahana. L'interno è costituito da una piazza circolare
attraversata da un ponticello. Uscendo dal lato opposto, si gode
una splendida vista sulle acque della Neretva.
Le
moschee di Mostar
La moschea Karađozbeg
è considerata la più bella moschea nella regione della Erzegovina.
Con la sua grande cupola ed il suo alto minareto è anche la più
grande della città. È stata costruita dall’architetto turco Mimar
Sinan nel 1557. Nella seconda guerra mondiale fu gravemente danneggiata,
e durante gli ultimi conflitti jugoslavi fu quasi completamente
distrutta. Tuttavia, oggi la moschea è stata ricostruita con grande
orgoglio. Vi si arriva percorrendo Brace Fejica, l'antico
quartiere commerciale che si imbocca uscendo dal centro storico.
Ha una bella veranda di legno e il cortile con la tradizionale
fontana. Al suo interno c'è anche la più antica biblioteca
pubblica di Mostar (restaurata anch'essa dopo la guerra). Di
fronte sorge un piccolo cimitero.
La Moschea del pascià
Koski Mehmed è la seconda moschea di Mostar e fu completata
nel 1618. È leggermente più piccola della moschea Karađozbeg. Si
trova a soli 150 metri a nord del Ponte Vecchio.
Merita in particolar modo faticare per salire sulla cima del minareto, dalla
quale è possibile ammirare una vista indimenticabile della città.
Fa particolare effetto ammirare i minareti mescolati ai campanili
di chiese cristiane. Questa moschea fu quasi distrutta nella
recente guerra, ma è ora è del tutto ricostruita.
Nella piazza adiacente viene allestito
un mercato di prodotti agricoli e di abbigliamento.
Moschea di Nesuh-aga Vucijakovic,
risalente al 1529. Ha la tradizionale fontana interna per le
abluzioni e il portico all'entrata all'edificio. Durante il
regime comunista la moschea fu utilizzata soprattutto come
magazzino. Questa moschea sorge proprio all'inizio della
scalinata della Bajatova.
Bajatova
La Bajatova è una via
particolare, che nasce come una scalinata che dal centro di
Mostar e sale per circa 2 Km, presentando diversi edifici
interessanti. All'inizio di questa strada sorge un cimitero,
che al termine del conflitto degli anni '90 si è riempito di
tante lapidi bianche. Il cimitero di Mostar colpisce
molto prima di tutto per la sua ubicazione, nel centro della
città. Camminando e avvicinandosi sembra solo un grande parco alberato, le tombe si
scorgono dopo. Osservando le lapidi si nota che le iscrizioni
hanno tutte la stessa data, 1993, e capisci che qui
riposano coloro che hanno perso la vita durante la recente
guerra. Le tombe sono molto curate e molto visitate dagli
abitanti di Mostar. Intorno al cimitero, palazzi moderni,
bar e ristoranti, suonano una nota stridente per noi
italiani abituati a cimiteri fuori dalla città e nascosti da
alte mura. La Bajatova fa angolo con la moschea Nesuhaga
Vicijakovic, incontra la seicentesca Torre dell'orologio, il
Museo dell'Erzegovina e quindi, procedendo ancora oltre un
sottopassaggio, arriva fino alla chiesa ortodossa. Il Cimitero
di Mostar
Tra i luoghi di culto cristiani
vanno segnalate la nuova chiesa ortodossa, la cattedrale
cattolica, la Franjevačka crkva, ovvero la
chiesa col più alto
campanile della Bosnia-Erzegovina.
A Mostar è possibile visitare
anche il museo dell’Erzegovina (indirizzo Bajatova
4). Il museo è ospitato nei locali della casa in cui abitò
Džemal Bijedić, ex capo del Governo jugoslavo morto in un
disastro aereo nel 1977. L'edificio, costruito nel periodo
Austro-Ungarico, rappresenta una riuscita contaminazione dello
stile delle abitazioni austriache con elementi architettonici
delle residenze orientali. ?presente una ricca collezione di
reperti archeologici ed etnografici, una ricca raccolta di
documenti storici preziosi e una collezione di oggetti e arredi
originali antichi.
Per non dimenticare l'assurdità della
guerra fate un giro anche sulle ex linee del fronte per
sentire con i vostri cuori gli orrori della guerra.
Meritano inoltre una visita i quartieri distrutti nel conflitto
jugoslavo degli anni ‘90. Sono infatti ancora oggi visibili numerosi
edifici segnati dai colpi di artiglieria degli eserciti coinvolti
nel conflitto.
Altro interessante
edificio infine, il Ginnasio, ovvero il liceo della città
di Mostar. ?un grande edificio eretto imitando lo stile
autro-ungarico della fine del 1800 ed è decorato in stile
orientale; è stato ricostruito e dipinto in colore arancione e
risalta nella piazza, quasi a voler sottolineare quanto Mostar
conti sulle nuove generazioni per ritornare ai suoi antichi
splendori.
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