VISITARE
NUORO - INFORMAZIONI E GUIDA.
Questa città ha avuto la sua rinascita culturale nel XIX e
all'inizio del XX secolo quando è diventata un focolaio di
talento artistico. Oggi i musei del centro storico rendono
omaggio alle leggende locali, tra cui il premio Nobel Grazia
Deledda, l'acclamato poeta Sebastiano Satta, lo scrittore
Salvatore Satta e lo scultore Francesco Ciusa. Ad accrescere
ulteriormente la vitalità culturale di Nuoro ci sono
l'università, con il suo programma di laurea in studi
ambientali e sviluppo sostenibile, e il museo etnografico,
recentemente rinnovato.
Nuoro
è una delle città più importanti e conosciute della Sardegna.
Storico capoluogo di provincia, si trova al centro della regione ed
ha una popolazione di circa 37.000 abitanti.
La città che ha dato i natali al Premio Nobel per la
letteratura,
Grazia Deledda, è posta su una scenografica un’altura ed intorno ad essa è possibile
ammirare splendide cime e valli. La pastorizia è una delle
attività economiche principali della città, accanto alle
coltivazioni di viti, ulivi e mandorleti. Per capire
appieno la Sardegna si deve visitare Nuoro e i suoi
bellissimi dintorni.
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Nuoro vanta
una storia antichissima, infatti, come per la maggior
parte delle città sarde, qui è possibile ancora oggi ammirare
diverse costruzioni nuragiche, infatti la zona venne abitata già
dal IV-III millennio a.C. e durante l’epoca romana fu una
delle principali città della Sardegna. Il suo nome attuale
risale al 1100 o al 1200 e deriva da "Nùgoro" infatti la
pronuncia esatta è "Nùoro" e non "Nuòro" come siamo abituati a
dire. Da sempre Nuoro ha rappresentato un crocevia per i
commerci interni all’isola e per quelli esterni e durante il XVIII e XIV secolo essa ha rappresentato uno dei luoghi
principali a livello politico ed amministrativo. Lo stemma
cittadino risale al XIX secolo ed è formato da tre Montagne, il
sole, ed un bue. Le montagne rappresentano la regione dell’Ogliastra,
della Barbagia e del Marghine, mentre il Bue rappresenta
Monsignor Bua, il vescovo grazie al quale, nel 1836 Nuoro
divenne città.
Passeggiando
per questa città è impossibile non imbattersi in Corso
Garibaldi, la via principale, quella dove è possibile fare
shopping e divertirsi tra le vetrine. Qui, oltre ai negozi alla
moda, è possibile anche perdersi tra le numerose botteghe
artigianali, che si occupano di riprodurre, con gesti di
maestria antica, oggetti lignei, tessuti ed ori.
La città e
suddivisa in due sezioni, una parte più antica che
rappresenta il nocciolo stesso di Nuoro e una parte moderna,
costruita intorno a quella antica. Il centro storico è davvero
un insieme di tante vie, molto strette, che in alcuni punti si
possono percorrere solo a piedi, e con le scarpe comode. La
parte moderna, invece, come si può ben comprendere, è la sede
degli edifici pubblici e le sue strade sono molto più larghe,
adatte ad accogliere la città che muta, che ogni giorno si
sveglia per andare a scuola o a lavoro.
Un turista,
per comprendere in pieno l’anima di Nuoro, oltre a visitare il
suo centro storico, dovrebbe visitare il Museo della Vita e
delle Tradizioni Popolari Sarde. In questo luogo è proprio
riprodotto un villaggio tipico della regione, e qui sono
conservati tutti gli oggetti appartenuti alla cultura contadina
di un popolo, che vuole ancora oggi tener salde le proprie
radici. La visita di questo museo, inoltre, è un vero e proprio
toccasana anche per il corpo, perché esso si trova all’interno
di un parco da dove è possibile godere di una vista davvero
unica sui Monti Oliena. Per un tour completo della città
consigliamo anche la visita al Duomo (Cattedrale di
Santa Maria della Neve), risalente al XIV secolo, in tipico
stile neoclassico.
Nuoro è da
sempre stata una città di cultura e qui nacque il 28 settembre
1871 Grazia Deledda, premio nobel per la Letteratura nel
1926, autrice di opere come “canne al vento?. A Nuoro, in Via
Grazia Deledda al numero 42 troverete la casa natale di questa
grande donna. La casa dove ha vissuto la sua giovinezza e dove
tutto è rimasto praticamente intatto.
Una
particolarità di questa città sono anche i suoi caffè storici,
dove è possibile sedersi e discutere di ogni argomento, se vi
trovate su Corso Garibaldi, non potete fare a meno di
sorseggiare qualcosa seduti sulle sedie del Caffè Tettamanzi,
qui presente dal lontano 1875.
I piatti
tipici della tradizione di Nuoro, sono piatti semplici,
le cui ricette vengono tramandate da madre a figlia, sono i
piatti delle tavole dei pastori, realizzati attraverso un mix di
verdure e carne, come la classica "curritolata".
Durante
l’anno, il ritmo dei giorni, qui a Nuoro, è segnato anche
dall’organizzazione di numerose sagre o fiere. Come la
Sagra del Redentore, che termina il 29 agosto e dura quasi
15 giorni. La Festa di Nostra Signora delle Grazie,
invece è un appuntamento fisso il 21 Novembre, durante questa
manifestazione è possibile ammirare anche i costumi tipici della
tradizione sarda, indossate dalle giovani della città. Alla
Madonna delle Grazie è dedicato anche uno splendido Santuario
realizzato durante il XVII secolo. La popolazione è molto legata
a questa Santa ed alla festa, perché la tradizione vuole che
durante il 1600 un pastore ritrovò la statua di legno della
Santa che da allora è considerata portatrice di miracoli. Per la
festa, durante la processione, 12 giovani offrono 12 candele
alla Madonna, perché la città di Nuoro è formata da 12 rioni.
Sempre a Novembre è possibile partecipare alla festa Mastros
in Nuguro, una festa dedicata interamente ai prodotti
artigianali e a quelli tipici. Nell’ambito di questa
manifestazione è possibile ammirare anche i riti tradizionali di
preparazione e di svolgimento delle feste nuziali con i costumi
della tradizione. Il 16 e il 17 gennaio, invece, si svolge a
festa dedicata a Sant’Antonio Abate, dove è possibile
ammirare i numerosi falò, che si realizzano in vari punti della
città sorseggiando del buon vino, mangiando il tradizionale pane
carasau, e assaporando il sapore di una minestra antica,
preparata con le fave e il lardo del maiale. Come sempre, si fa
a gara su chi riesce a realizzare il falò più grande, più bello
o quello intorno al quale ci si diverte di più.
A Nuoro è
presente anche l’università, motivo di richiamo per
numerosi giovani provenienti anche da altre città della
Sardegna, che contribuiscono a rendere la città giovane e vivace
dal punto di vista culturale e da quello ricreativo.
È proprio
l’inverno che dà alla Barbagia quella profondità di territorio
vivo, che differenzia il viaggiatore dal vacanziere. Perché come
l’estate sostanzia il mare, l’inverno sostanzia i monti. A
Nuoro, in Barbagia, d’inverno… Se veniste da queste parti,
dunque, dove sono nato io, dovreste affrontare il tratto più
straordinario dell’intera strada statale 131, dal mare fino
all’interno, salendo appena sareste gratificati nella vista e
nell’olfatto. Da Olbia a Nuoro tutto profuma. Prendetevela
comoda, fateli lentamente, col finestrino abbassato, quei cento
chilometri scarsi di verde e d’azzurro, di pini, di lentischio,
vigneti, querceti; di mare e montagne che si baciano. Nuoro è
più in là, seminascosta, sull’altipiano.
(Salvatore Niffoi)
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