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Cosa vedere a Nuoro -
8 luoghi interessanti da visitare
Nuoro, racchiusa sotto il
Monte Ortobene, è la meta ideale per chi, durante una
vacanza in Sardegna vuole coniugare cultura e divertimento.
Vero orgoglio della città è Grazia Deledda, premio nobel
per la letteratura nel 1926, alla quale Nuoro diede i natali.
Visitando questa città, infatti, non si può fare a meno di
visitare il Museo Deleddiano, situato nella casa dove
l’autrice nacque. Qui è possibile, dal 1983, ammirare le
stanze della casa, rimaste identiche, con tanto di foto,
oggetti personali, appunti e manoscritti di Grazia Deledda,
che qui visse, gli anni della sua infanzia e giovinezza,
prima di trasferirsi definitivamente a Roma.
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Per comprendere a pieno il volto di
questa città, non si può fare a meno di visitare il Museo
della Vita e delle Tradizioni Popolari Sarde, dove sono
stati ricostruiti i costumi tipici di Nuoro, ma dove vivono
ancora le tradizioni semplici, con la riproduzione e la
conservazione di oggetti ed utensili, appartenenti ad una
cultura antica, della quale andare fieri. Per comprendere,
invece, la cultura moderna, non può mancare una visita al
Museo d’Arte della Provincia di Nuoro dove vengono allestite
numerose mostre di artisti, moderni e contemporanei, provenienti
dalla Sardegna ed artisti Internazionali.
Per gli amanti della natura, Nuoro offre la possibilità di
numerose passeggiate in una flora incontaminata, come quella che
circonda il Monte Ortobene o il Parco di Sant’Onofrio immerso in
una splendida pineta.
Scopriamo ora insieme quali sono le altre cose assolutamente da
vedere a Nuoro.
Piazza Sebastiano Satta
Il punto nevralgico della città è Piazza Sebastiano Satta,
situata nel centro storico di Nuoro, è la piazza dei caffè,
degli appuntamenti e delle chiacchierate. Fino al 1965 si
chiamava Piazza del Plebiscito, da quella data, invece, si è
deciso di dedicarla a Sebastiano Satta, un poeta
della Sardegna, famoso in tutta Italia. La casa di questo poeta,
si trova proprio adagiata sulla piazza a lui intitolata. Questo
luogo non ha una forma regolare, da fare da pavimento, poi, vi
sono delle lastre di granito. I turisti e gli abitanti,
che intendono trascorrere qualche ora, in questa piazza si
possono sedere sulle panchine, costruite sempre con il granito,
a forma di parallelepipedo. La piazza venne progettata da
Costantino Nivola, uno scultore del posto, che ha pensato di
inserire dei piedistalli ai quali arrivare con alcuni gradini.
Su ogni piedistallo vi sono delle statue in bronzo. Molto
particolare, inoltre, è l’effetto ottico, realizzato dal bianco
delle abitazioni che danno sulla piazza.
La Chiesa della Madonna delle Grazie
Gli abitanti di Nuoro chiamano questo luogo La Chiesa Vecchia o
La Chiesa Antica. Questo edificio venne costruito durante il
1600, per tale ragione, nel suo aspetto complessivo richiama
molto lo stile gotico, sia per quanto riguarda la pianta,
che per le decorazioni presenti all’interno e all’esterno. La
volta dell’edificio è a botte, la pianta a forma di rettangolo
con il presbiterio ce si trova sopra la navata. Il portale
contiene un frontone che riprende lo stile dei manieristi, così
come le decorazioni che si trovano sullo stesso. La chiesa è
dedicata a Santa Maria delle Grazie ed è presente anche una
iscrizione latina, che conferma questa dedica, accanto al nome
di colui che commissionò il tutto, ovvero Nicolau Puju Manca.
Alla chiesa si può accedere mediante il portone principale o
attraverso un’altra porta che si trova dalla parte sinistra.
Duomo di Nuoro
Il Duomo è noto anche come la Cattedrale di Santa Maria della
Neve. La costruzione venne progettata da Antonio Cano, un
architetto, ma anche un frate, il quale durante i lavori cadde
da uno dei ponteggi. La facciata del Duomo riprende lo stile
classico, ed ha quasi la forma di un tempio, con quattro
colonne che reggono un timpano a forma di triangolo. Fanno
sempre parte della facciata anche i due campanili, inseriti in
una sola cupola. Al suo interno, la Cattedrale è suddivisa in
una sola navata e per ogni lato sono presenti tre
cappelle. Il presbiterio è rialzato è qui è custodito uno dei
tesori di questo luogo, ovvero il Cristo Morto; dipinto
realizzato da Alessandro Taurini, discepolo del grande Carracci.
Molto particolare è il coro in legno, che si trova nell’abside.
L’intero edificio è decorato da opere che risalgono al 1800 o al
1900, interamente realizzati da artisti del luogo.
La Chiesa di San Bartolomeo
Questa costruzione risale al XVII secolo e si trova
all’interno di uno dei quartieri più caratteristici di Nuoro,
ovvero quello di Santu Pedru. Anche la chiesa è molto
caratteristica, perché riprende le tradizioni sarde ed è
interamente costruita in pietra rosa. Lo stile della
facciata è semplice, con una monofora a tutto sesto, posta sul
portale, dal quale si accede all’interno della chiesa. Dalla
parte sinistra sono presenti due contrafforti. Al suo interno,
l’edificio è suddiviso in un’unica navata. In questo luogo venne
sepolto Francesco Ciusa, artista nuorese ed al suo
interno è conservata una copia dell’opera Madre dell’Ucciso,
realizzata dallo stesso. Da ammirare, in questa chiesa, il
tabernacolo ligneo e le statue dedicate alla Madonna, a San
Francesco, a Santa Lucia e a San Carlo Borromeo, al quale è
dedicata.
La Chiesetta di Valverde
Questa chiesa molto particolare, dedicata a Nostra Signora di
Valverde è formata da una sola navata, con due archi in
pietra, sui quali poggiano le travi lignee. Un tempo la pianta
della chiesa era a croce latina, con due navate. La navata
attuale, si presenta in uno stile semplice, mentre il
presbiterio, molto ricco, è separato ancora oggi, dal resto
della costruzione da un cancello in ferro battuto. Quando la
chiesa venne costruita, l’altare era in pietra, ma nel 1699 il
cappellano Salvatore Sulis Manca, volle realizzare quello
attuale e la nicchia, dove è custodita la statua della Madonna.
L’altare è decorato con disegni e maioliche. Sappiamo che l’idea
di questa chiesa nacque il 3 maggio del 1685, grazie
all’atto di fondazione della stessa, che è sopravissuto fino ad
oggi. In questo atto, si evince che la vedova di Francesco sul
Demonti, Nicolosa Solis Manca, era profondamente devota alla
Vergine, per tale ragione decise di erigere una chiesa dedicata
alla Madonna di Valverde. Anche se sulla sua edificazione vi
sono anche alcune leggende, come quella che vuole che l’edificio
venne realizzato da alcuni banditi, che in questo luogo avevano
trovato riparo, da chi li voleva uccidere.
Il Museo Archeologico
Per gli amanti della cultura e della storia, consigliamo
vivamente una visita al Museo Archeologico di Nuoro, dove è
possibile comprendere come il territorio di Nuoro si sia
sviluppato, dal tempo del Paleolitico,fino al medioevo.
Numerosi sono i reperti raccolti nella zona ed ognuno di essi
contiene una dettagliata spiegazione. Questo museo è situato
vicino al Duomo. Inizialmente i reperti trovati erano stati
catalogati i maniera approssimativa, ma con l’aumento degli
scavi, si è riusciti a catalogare ogni suppellettile in base al
periodo storico, al quale si riferiva, in questo modo, visitando
le sale di questo Museo, si ha una visione completa
dell’archeologia del territorio. La sede del museo, in
Piazza Asproni è un palazzo risalente al XIX secolo,
appartenuto all’intellettuale Giorgio Asproni, che amava
trascorrere le sue giornate, nello splendido giardino, che fa da
cornice alla costruzione. Il Museo è aperto il Martedì e il
Giovedì dalle ore 09.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.00 alle
ore 17.00. Il Mercoledì, il Venerdì ed il Sabato l’orario di
apertura è dalle ore 09.00 alle ore 13.00. La Domenica e il
Lunedì sono giorni di chiusura.
Il Museo Ciusa
Questo Museo è dedicato a Francesco Ciusa, uno dei più
grandi artisti della Sardegna ed al suo interno possiamo
ammirare tutte le opere realizzate dallo stesso. Il Museo è
formato da sei sale, ed il tesoro di questo spazio è La Madre
dell’Ucciso, l’opera che Ciusa presentò alla Biennale di
Venezia nel 1907. Nel ciclo de I Caniti viene
rappresentata l’anima rude della sua terra. Molto particolari
sono le ceramiche e le opere come l’Anfora Sarda e il
Fromboliere.
Villaggio nuragico di
Tiscali
Del
villaggio archeologico di Tiscali, in Sardegna, non
si sapeva niente fino all'inizio del Novecento, quando nel 1910
venne visitato da Ettore Pais, studioso di storia
dell'antichità e grande conoscitore dell'isola, di cui era anche
originario. Venne poi fotografato nel 1927 da Antonio
Taramelli, archeologo friulano. Iniziamo con il dire che qui
non stiamo parlando di Tiscali - gestore informatico
internet di Renato Soru, ma di tutt'altro, e che ha
infatti preso il nome dall'antico villaggio situato nel centro
più interno della Sardegna...Continua a leggere sul
Villaggio nuragico di Tiscali.
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