Palio di Asti
Ripristinato
nel 1967, dopo l'interruzione dovuta alla guerra, il Palio di Asti ha ripreso
una tradizione assai antica e si corre ogni terza domenica di settembre. .
La prima menzione del Palio di Asti risale al 1275: vi fa riferimento il
cronista medievale Guglielmo Ventura nel suo Memoriale. Da allora,
nonostante le varie traversie, il palio continuò a svolgersi sino al 1936,
quando gli eventi politici e militari dell'epoca lo interruppero.
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Il Palio venne disputato fino al 1860 lungo le vie cittadine, dal 1930 al 1987
(tranne l'interruzione) nel Campo del Palio l'ex Piazza Emanuele Filiberto) e,
dal 1988, sulla pista sabbiosa tracciata in Piazza Alfieri.
Il Palio fino al 1967 si componeva di due momenti ben distinti: l'offerta del
Palio (un drappo di stoffa color cremisi) alla Collegiata di San Secondo,
che si svolgeva il primo martedì di maggio e dava l'avvio ai festeggiamenti in
onore del Santo Patrono della città; la disputa vera e propria della Corsa del
Palio, avveniva (allora come oggi) a settembre nel campo del Palio (l'ex
Piazza Emanuele Filiberto) di forma esagonale, preceduta da cerimonie
propiziatrici presso le chiese parrocchiali dei quartieri cittadini e dalla
fastosa sfilata storica in costume che dalla piazza della Cattedrale che
percorreva le vie del centro fino al luogo della gara. Partecipavano (ma questo
non è mutato) alla sfilata, unitamente al Carroccio e a un centinaio di cavalli,
circa 1000 personaggi nei caratteristici costumi dei rioni: damigelle,
cavalieri, paggi, armigeri, tamburini, sbandieratori, vessiliferi, palafrenieri,
il capitano del Palio, i magistrati, i portatori dei premi. La corsa, momento
finale e assai avvincente del Palio, si articola in batterie e nella finale ed è
disputata da fantini che montanoi cavalli a pelo, cioè senza sella.
La gara
Alla gara partecipano 21 cavalli montati a pelo, in rappresentanza dei 14 borghi
cittadini e di sette comuni della provincia. Le tre batterie eliminatorie
riducono il numero dei partecipanti a nove, i quali nell'ultima corsa si
contendono il Palio, un grande drappo di velluto cremisi recante gli stemmi
della città e di San Secondo, patrono di Asti.
Il Palio, grande drappo di velluto cremisi che reca insegne di Asti e
l'effige del patrono San Secondo, realizzato ogni anno da un artista
contemporaneo, è il premio a cui aspirano i ventuno contendenti che
rappresentano le contrade della città e alcuni comuni del Monferrato. Ogni anni
a maggio, un altro drappo con le medesime insegne viene donato alla chiesa di
San Secondo. In onore del santo il sindaco dà licenza di correre il Palio
pronunciando l'antica Formula: "Signor Capitano, vi do licenza di
correre il Palio nell'anno del Signore...Andate e che San Secondo vi assista!". La
corsa del palio è preceduta da una cerimonia propiziatrici nelle chiese dei
quartieri della città, alle quali segue una sfilata storica che dalla piazza
della cattedrale giunge fino al Campo del Palio, composta di damigelle,
cavalieri e sbandieratori nei costumi del rione di appartenenza e dal carroccio.
Analogamente a quanto avviene nel Palio di Siena, la vittoria può arrivare anche
a un
cavallo "scosso", rimasto cioè senza il fantino ruzzolato a terra durante la
corsa.
Prima della gara, i borghi, e i paesi partecipanti danno vita a una lunga
sfilata in
costume tradizionale, rievocando vari aspetti della vita medievale (dal
matrimonio dei
signori alla visita dei papi, re e personaggi nobili) e suscitando l'ammirazione
del
pubblico con arditi caroselli di bandiere, lanciate in aria per tracciare
spettacoli e coreografie.
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