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Personaggi
famosi di Crotone
Ci sono tanti personaggi illustri legati a Crotone
e alla sua
millenaria e particolare
storia,
dal filosofo Pitagora, al più grande atleta di tutti i tempi,
Milone, dal padre fondatore della medicina antica, Alcmeone,
fino ad arrivare ai più "moderni" fratelli Bandiera, ai protagonisti
delle vicende cittadine del 1800 e 1900 come Raffaele Lucente,
Armando Lucifero e Carlo Turano, e poi il mondo della musica con
Rino Gaetano e Sergio Cammariere... incontriamoli...
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Pitagora
"La città di Pitagora", Crotone è stata sempre
definita così. Infatti, fuggito da Samo, sua isola natale, intorno al 530
a.C. , il più grande filosofo di tutti i tempi, scelse Crotone come luogo in
cui fondare la propria scuola. La città, in quel periodo, usciva sconfitta
dallo scontro con Locri, e l’arrivo di Pitagora fu accolto con favore da
parte di tutti gli abitanti. La scuola dalla quale derivarono "I Pitagorici"
fu famosa per la cultura e la dote atletica dei suoi allievi. Secondo la
tradizione, i seguaci del maestro si riunivano nel tempio delle Muse, che si
tende a localizzare nei pressi dell’attuale centro storico della città, un
tempo l’Acropoli. Dopo un lungo tirocinio si entrava a far parte degli
acumastici, ovvero quei discepoli che potevano ascoltare solo in silenzio le
lezioni. Non tutti diventavano matematici, cioè iniziati alle verità più
profonde delle scienze. Anche le donne, tenute in gran considerazione dal
filosofo, erano ammesse a far parte della scuola. Pitagora non lasciò mai
nulla di scritto e l’aspetto religioso della sua dottrina affondava le
radici nell’orfismo. Pitagora insegnava la Metempsicosi, ovvero la
trasmigrazione delle anime, secondo la quale l’anima di origine divina
avrebbe dovuto incarnarsi in corpi umani o addirittura in bestie, per
espiare le proprie colpe, fino alla purificazione finale che le avrebbe
ricongiunte al Tutto da cui provenivano. L’armonia del cosmo andava
riproposto nella vita degli esseri umani. Il nome di Pitagora è legato
all’omonimo teorema matematico secondo il quale il quadrato costruito
sull’ipotenusa di un triangolo rettangolo è uguale alla somma dei quadrati
costruiti sui cateti. Per Pitagora il numero rappresentava l’arché, ovvero
l’elemento primordiale dell’universo. Il 10 era il numero perfetto perché è
creato dall’unione dei primi 4 numeri (1+2+3+4=10). Sempre a lui è
attribuita la creazione della tavola dei numeri e altre spiegazioni
geometriche. Per Pitagora la scienza poteva portare l’anima umana verso la
perfezione. Altro fenomeno importante era la musica, massima forma di
armonia. Fu Pitagora che condusse la città di Crotone verso la vittoria
contro Sibari, ma dopo tale scontro la sua autorità iniziò a decadere e la
sua fine è ancora un mistero. C’è chi narra che fu ucciso da alcuni
crotoniati, chi narra che morì in battaglia e chi narra che fuggì a
Metaponto. Ma una cosa è certa, il suo pensiero continua
ad essere sempre presente ed attuale.
Alcmeone
Alcmeone, il padre fondatore della medicina
antica, è un altro orgoglio crotonese, egli nacque in questa città nel 560
a.C. Alcmeone diede origine al metodo della ricerca scientifica, basato
sull’analisi reale delle cose, operata con la selezione dei corpi umani,
fondamentale per il suo studio sull’anatomia. Scoprì che il cervello è il
centro motore delle attività umane, mentre fino ad allora si era creduto che
l’organo fondamentale fosse il fegato o il cuore. Studiò attentamente i
nervi e il sistema nervoso, intendendone le funzioni motorie, fu lui che
probabilmente scoprì le trombe di Eustachio e il nervo ottico. Aveva una
concezione democratica del sapere e non classista come Pitagora. Studiò
attentamente il corpo umano e lo interpretò in analogia con il funzionamento
della politica : per lui, infatti, malattia e salute corrispondevano a due
situazioni politiche. La salute corrispondeva alla democrazia, la malattia
alla monarchia. Come nel corpo si ha salute quando c’è equilibrio tra gli
organi, così nella politica c’è democrazia quando tutte le parti sono in
equilibrio. E dati recenti studi americani che affermano che la
predisposizione politica derivi dal cervello, comprendiamo come Alcmeone
avesse visto, già allora, molto lontano.
Milone
Crotone si distinse tra le altre città della Magna
Grecia anche per la scuola di atletica, il cui massimo rappresentante fu il
leggendario Milone, vissuto nel VI sec a.C. Egli fu il più grande atleta di
tutti i tempi, tant’è che sulle tavole antiche il suo nome appare sempre al
primo posto in ogni gare svoltasi nell’antica Grecia. Di lui ne parla Plinio
nella "Naturalis Historia". Le sue incredibili qualità fisiche e la sua
propensione verso la forza e la potenza si sono manifestate in lui sin da
giovane. Per 30 l’atleta crotoniate dominò in tutti i campionati del mondo
dell’epoca. Si narra che la sua forza primordiale salvò l’intero gruppo
aristocratico guidato da Pitagora. In occasione di un terremoto, che colse
il gruppo dirigente mentre era in riunione, proprio in casa del filosofo
Pitagora, Milone si sostituì ad una colonna spezzata dal sisma, reggendo
sulle sue spalle il soffitto dell’abitazione per quei minuti necessari a
sgomberarla completamente, salvando i convenuti. Oltre alla famosissima
capacità atletica, Milone si dimostrò un ottimo combattente: infatti, nella
lotta scoppiata tra la colonia sibarese e quella crotonese nel 510 a.C., con
la sua supremazia bellica guidò l’esercito di Crotone alla vittoria. La vita
e la morte di Milone si fondono, spesso, con la leggenda, anche la sua fine,
come quella dei più gloriosi personaggi, rimane avvolta nel mistero.
In tempi moderni hanno contribuito alla storia
della città diversi illustri personaggi, tra i quali citiamo solo alcuni
nomi. I fratelli Bandiera, i veneziani Attilio ed Emilio, che
influenzati da Mazzini, ai tempi della Giovine Italia, s'impegnarono per la
liberazione del popolo italiano dagli oppressori e per l'unione degli Stati
italiani in un'unica repubblica, organizzando una sommossa popolare a
partire proprio dalla Calabria. I due fratelli insieme ad alcuni dei loro
compagni, per volere del re Ferdinando, furono condannati a morte e fucilati
nel Vallone di Rovito nel luglio del 1844 al grido "Viva l'Italia".
Raffaele Lucente (1831-1890), politico democratico molto amato.
Armando Lucifero (1855-1933), di nobili origini, visse sempre a Crotone
e seppe anticipare i tempi, mostrandosi sensibile alle problematiche sociali
legate alle classi umili e applicando sistemi manageriali nella
gestione delle terre ed nel rapporto con i braccianti stessi. Carlo
Turano (1864-1926) notaio e sindaco progressista di Crotone nel 1892; la
sezione giuridica della sua biblioteca personale è stata donata dalla
famiglia al comune di Crotone.
Andando
ai tempi più recenti, nel mondo dell'arte,
Crotone è anche la città di Rino Gaetano e Sergio Cammariere. Gaetano è
nato a Crotone e si è trasferito a Roma all’età di dieci anni, ma nelle sue
canzoni sempre attuali (ricordiamo che è scomparso prematuramente nel 1981,
in seguito ad un incidente), canta sempre del suo Sud. Nel 2008 a lui è
stata dedicata una statua ad altezza naturale che lo raffigura in frac,
cilindro e ukulele, proprio come si era presentato a Sanremo per cantare la
celeberrima "Gianna". La statua è posta sul Lungomare, luogo di ritrovo per
grandi e bambini, che continuano ad essere accomunati dalle sue canzoni. Cammariere è inveceun eccezionale pianista e musicista che riesce ad unire
tradizioni musicali italiane reinterpretate in chiave jazz. È un artista
molto affermato in Italia e all’Estero.
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