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VISITARE
SASSARI -
INFORMAZIONI E GUIDA.
Elegante città con importanti monumenti come la Fontana di
Rosello, la Cattedrale di San Nicola e il Museo Nazionale G.A.
Sanna, Sassari è un vivace centro culturale e commerciale, porta
d'ingresso per la Sardegna settentrionale.
La seconda città più grande della Sardegna, è una città
universitaria orgogliosa e colta con un bel centro storico e
un'atmosfera piacevole.
La seconda città più grande della
Sardegna, Sassari, non si affaccia sul mare, a differenza
del capoluogo isolano. Rimane più interna, quasi timorosa o
forse solo rispettosa della immane bellezza naturale del suo
Golfo dell'Asinara, che partendo dalla punta estrema di
Stintino, ad occidente, arriva fino ad est, a Santa
Teresa di Gallura, passando per
Castelsardo e la
bella Costa Paradiso.
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La
storia ci racconta poi delle frequenti incursioni saracene ed ecco spiegato
il motivo dell'urbanizzazione interna. Siamo qui al cospetto di una delle
città più continentali della Sardegna, con poche tracce
dello spirito rurale sardo, molto più marcato in altre località
più a sud. Al 2009 la popolazione sassarese raggiungeva i
130.656 abitanti, sparsi in un totale di oltre 546km² (uno dei
comuni più estesi d'Italia) e con un intero hinterland che
arriva fino a circa 300.000 abitanti.
I
colonizzatori che
l'hanno governata nel tempo, oltre agli stessi
sardi, anche genovesi, pisani, aragonesi,
catalani, e poi spagnoli, austriaci,
piemontesi, hanno creato una città poliedrica, ricca di
storia e di un grande patrimonio culturale, unico nel suo
genere. Numerose le >attività incentrate sulla cultura, il
turismo e il commercio. Fervida la
tradizione politica,
letteraria e
giurisprudenziale.
Tre dei più noti
politici italiani del dopoguerra hanno avuto i propri
natali a Sassari,
Enrico Berlinguer,
Antonio Segni e Francesco Cossiga.
Anche
Michele Zanche era di Sassari, un
politico del XIII secolo che ha fatto il giro del mondo grazie a
Dantee alla sua
Divina Commedia (benché appartenente al XXII
canto dell'Inferno). Grandi
letterati ed
artisti hanno legato il proprio nome alla città: si
citano tra i tanti
Enrico Costa,
Pasquale Tola,
Mario Sironi,
Italo Calvino (di madre),
Costantino Nivola,
Annunzio Cervi,
Angelo Mundula. Forse molti di questi
nomi sono ai più poco famigliari, e allora ecco che il mondo
dello spettacolo propone il nome di Elisabetta Canalis
la showgirl italiana arrivata alla corte di George
Clooney.
Le
bellezze naturali della costa sassarese, espresse in
particolare dalla Riserva marina di Capo Caccia, ad
ovest, si fondono con quelle dell'immediato entroterra e con la
storia più antica. Il misterioso Altare del Monte Accodi
(unico in tutta l'area del Mediterraneo) e il complesso
nuragico di Santu Antine, sono solo un esempio di quanto
antico sia questo territorio. Il primo è una sorta di piramide a
scalinata, risalente all'epoca pre-nuragica, scoperta negli anni
'50 dello scorso secolo e posizionata a soli 11 km da Sassari.
Il secondo, situato nel comune di Torralba, chiamato
anche in sardo Sa domo de su Re (la casa del Re), è una
sorta di reggia nuragica, simile al sito UNESCO di
Barumini, nel cagliaritano. Queste antiche testimonianze
umane ci fanno comprendere quanto la stessa Sassari sia origine
di una grande caratteristica espressione storica.
L'attuale
area della città era infatti abitata sin dal neolitico e
lungo le epoche cartaginese, fenicia,
romana e medievale, questo nonostante le prime
testimonianze scritte della sua esistenza risalgano
al 1131. Pochi decenni dopo un
importante documento medievale sardo, il Condaghe di San
Pietro in Silki, del 1150-1180, cita più volte la città
donandoci numerose informazioni sulla vita popolare ed
ecclesiastica dell'epoca. >Nel XII secolo Sassari era chiamava
Tathari, e andava sviluppandosi nell'entroterra,
meglio protetto dalle
incursioni saracene. Diventerà importante
come capitale del Giudicato di Torres
(parte dell'antica divisione territoriale-giudiziaria della
Sardegna), rimanendo una città libera sotto il dominio
pisano. Ceduta a Genova
dopo il 1284, passò sotto la dominazione
aragonese, ma nel 1323 fu teatro di numerose
ribellioni contro gli Aragona.
L'arcivescovado di
Porto Torres venne trasferito a Sassari nel 1441,
mentre nel 1562 si assistete alla fondazione dell'Università.
La prosperità di Sassari andava a rivaleggiare quella di
Cagliari, tanto che privati cittadini ebbero all'epoca la
possibilità di commissionare la costruzione e la restaurazione
di ben nove tra chiese e monasteri. La piaga della
peste, nel 1652, spazzò via tanto splendore e gran
parte della popolazione. Nel 1718 Sassari passò con il
resto della Sardegna, alla casa di Savoia. >L'economia
sassarese
di oggi si basa principalmente sul turismo e sui servizi, ma
anche in parte sulla ricerca, le costruzioni, i prodotti
farmaceutici e l'industria petrolchimica.
Forte
di questa ricca tradizione culturale, Sassari è capace di
offrire al visitatore un più che interessante patrimonio di
stratificazione storica e architettonica. Il medioevo lo si
traccia nel suo centro storico, impreziosito da tortuose
stradine, eleganti passaggi commerciali e sfarzose
chiese barocche. Molte
delle chiese presenti sono espressione del lavoro di artigiani
locali, conosciuti con il nome di 'picapedras', che
diedero all'elementare stile architettonico importato dal
continente un tocco tutto sardo. Una
tendenza questa ravvisabile
anche nell'ambito artistico, negli scultori in particolare, che
durante il XVII secolo abbellirono le chiese e i monasteri
della città con innumerevoli statue ed altari.
L'enorme
colonna di legno usata nella processione dei Candelieri,
il più grande evento folcloristico di Sassari (e uno dei più
suggestivi d'Italia), ha infatti origine in questo periodo
(benché la festa sia probabilmente nata intorno al XIII secolo).
Non mancate la visita alle chiese di Sassari, tutte ricche di
importanti elementi architettonici ed artistici, tra le tante si
citano la Cattedrale di San Nicola, la chiesa di Santa
Caterina, la chiesa di Santa Maria di Betlem, la
chiesa di San Pietro di Silki e le chiese della Madonna
del Rosario e di S. Antonio Abate. Non si manchi in
assoluto, uno dei gioielli architettonici più significativi, la
Fontana di Rosello, eretta nel Seicento da alcuni artisti
genovesi.
Il
percorso turistico si concentrerà in particolare modo
nella Piazza Italia, il cuore pubblico, commerciale e
sociale di Sassari. Animata dallo shopping pomeridiano e
dalle faccende ufficiali del mattino, la piazza diventa un buon
diversivo al dopo spiaggia delle località balneari
vicine, Alghero, Stintino, Platamona.
Qualcosa di molto tipico a Sassari è anche la gastronomia:
i vini rossi e bianchi, i diversi tipi di lumache (chiamate
"ciogga"), la zuppa di cavoli e fave (la classica "Favata") e la
carne arrostita chiamata "ziminu". Organizzate la visita durante
due delle principali celebrazioni, la Cavalcata
di maggio e i
Candelieri di agosto, benché siano questi i periodi di alta
stagione turistica.
Sassari è bella da esplorare,
nonostante le prime timide apparenze non rendano fede alla sua
variegata storia. C'è molto da vedere in città e i visitatori
avranno probabilmente bisogno di un bel paio di giorni per
conoscerla al meglio, un motivo in più per apprezzarne anche i
dintorni. Oltre alle spiagge e ai siti archeologici,
non si scordi la presenza di una delle chiese più belle
d'Italia, per architettura e incredibile posizione, la
Basilica della Santissima Trinità di Saccargia, in località
Codrongianos.
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