Festival manifestazioni eventi e sagre a
Sassari
Processione dei
Candelieri
Il 14 agosto di ogni anno, al ritmo cadenzato dei
tamburi, si tiene a Sassari la Faradda di li candareri (Discesa dei
candelieri) o processione dei Candelieri. Questo spettacolare
appuntamento è una delle più sentite manifestazioni della Sardegna, con
solenne partenze nella Piazza Castello e perseguimento lungo la Via
Turritana e le altre vie del centro. Questa tradizionale processione si
originò nel Medioevo, quando i Pisani dominatori incoraggiarono la
formazione delle corporazioni di arti e mestieri, introducendo poi l'uso
dell’offerta alla Vergine, da parte di esse, di grossi ceri votivi; la festa
crebbe di importanza nel Cinquecento, quando fu attribuita alla Vergine la
fine di una grande pestilenza. |
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La processione si conclude con una cerimonia
sacra per sciogliere il voto alla Vergine Assunta che, nel XVI
secolo salvò, secondo la leggenda, la città dalla peste. I
Candelieri sono grandi e pesanti colonne di legno che vengono
trasportate per tutto il percorso dai componenti dei Gremi,
vestiti con i costumi tradizionali. I partecipanti sono divisi
tra i diversi gremi (corporazioni medievali di arti e mestieri)
e portano sulle spalle i candelieri riccamente ornati per le vie
della città, danzando fino alla chiesa di Santa Maria di
Betlem. I Gremi, attualmente sono nove: i massai (lavoratori
della terra), i contadini, i sarti, i falegnami, gli ortolani, i
calzolai, i muratori, i viandanti (coloro che viaggiano per
commercio, ossia i mercanti), i piccapietre (lavoratori della
pietra). La fattura dei loro bellissimi abiti colorati risale al
periodo della dominazione spagnola della Sardegna. Ciascun
Candeliere è riccamente ornato di nastri colorati, fiori e veli:
al suono del tamburo e del piffero viene continuamente
sollevato, abbassato, piegato, fatto ruotare con la sola forza
delle braccia.
La Discesa dei Candelieri è una festa molto
sentita dalla popolazione di Sassari che per l'evento si riversa
per le vie del centro storico dal primo pomeriggio sino a tarda
notte. Le strade e le varie piazze cittadine sono invase da
musica e canti ma dominante rimane il rimbombo dei tamburi che
accompagna la "discesa" dei gremi con i candelieri in spalla.
Il 4 dicembre 2013 l'Unesco ha
riconosciuto la Discesa dei Candelieri come Patrimonio
Immateriale dell'Umanità insieme alle altre città delle
Feste delle grandi Macchine a spalla: Nola con la sua
Festa dei Gigli, Palmi con La Varia e
Viterbo con La Macchina di Santa Rosa. Già dal 2011
la festa fu dichiarata Patrimonio d’Italia per la tradizione
come eccellenza nazionale che contribuisce a valorizzare
l’immagine dell’Italia e a generare conseguenti flussi
turistici, importante riconoscimento ottenuto dal Ministero del
Turismo.
Cavalcata Sarda
Dal 1711, lungo la via Roma e in tutte
le altre principali vie della città si svolge, la terza domenica
di maggio (l'Ascensione), la Cavalcata Sarda: grandiosa
rassegna dei costumi di tutta l'isola, con sfilata a piedi, a
cavallo o sulle traccas (i caratteristici carri addobbati con
fiori e oggetti della quotidianità). Come nella sagra del
Redentore a Nuoro ed in quella di Sant’Efisio
a Cagliari, ma con carattere più civile e turistico,
sfilano dai cinquanta ai settanta gruppi folkloristici
(complessivamente circa 3.000 persone), accompagnati da numerosi
cavalieri, in rappresentanza di altrettanti comuni. Nel
pomeriggio la manifestazione si sposta nell'ippodromo cittadino
dove cavalli e cavalieri si esibiscono in ardite pariglie e
figure acrobatiche, per terminare in serata nella Piazza
d'Italia con i canti e i balli tradizionali sardi, sulle
note di launeddas e fisarmoniche, che si protraggono per buona
parte della notte.
La prima "cavalcata" risalirebbe al 1711, sul
finire della dominazione spagnola, deliberò di "far cavalcata"
in onore al re Filippo V di Spagna. Alla manifestazione
partecipò tutta la nobiltà sassarese, orgogliosa di mettere in
mostra i propri costumi. La manifestazione odierna invece risale
al 1899 in occasione della visita del re d'Italia Umberto I
per l'inaugurazione del monumento a Vittorio Emanuele II di
Giuseppe Sartorio nella Piazza d'Italia. Con il passare del
tempo l'usanza è diventata una sfilata folkloristica dei costumi
tradizionali della Sardegna, fino ad assumere cadenza annuale
nel 1951 e a diventare uno dei più noti e apprezzati
appuntamenti culturali e turistici dell'isola.
Festa
del Voto
Ogni ultima domenica di maggio si festeggia la Festa del Voto,
molto sentita da sassaresi, in ricordo del voto che, durante
l'ultima guerra mondiale, nel 1943, fece l'allora arcivescovo di
Sassari, Arcangelo Mazzotti, alla Madonna delle Grazie
di San Pietro in Silki, dopo che una bomba cadde sulla
stazione ferroviaria. L'Arcivescovo promise con voto solenne,
che ogni anno si sarebbe svolta una processione, dal Duomo alla
Chiesa di S. Pietro, per onorare l'esaudimento del voto. Sassari
in effetti non subì più alcun bombardamento. La piccola statua è
stata della Madonna viene traslata dalla chiesa di San Pietro
sino al Duomo. Il corteo va da san Pietro a via delle Croci per
viale san Pietro, via Amendola, viale Italia, emiciclo
Garibaldi, via Brigata Sassari, piazza Castello, largo
Cavallotti, corso Vittorio Emanuele, piazza Mazzotti, via e
piazza Duomo. Successivamente la madonnina fa il percorso
inverso fino al Santuario di San Pietro in Silki.
Caddos
(maggio)
Mostra mercato delle attività economiche legate al settore
equestre per stimolare l'interesse verso un'area dell'economia e
della cultura sarda con elevate potenzialità per la crescita
economica dell'Isola. Il mondo equestre ha profonde radici nella
cultura sarda: un patrimonio fatto di allevatori, domatori,
maniscalchi, sellai e cavalieri, ma anche di Ardie, Sartiglie,
Cavalcate, Palii, Giostre, Carrele. Storie e tradizioni che
Caddos racconta e valorizza con spazi dedicati ai maestri
artigiani, agli allevatori, ai maneggi, al turismo equestre e a
tutto ciò che ruota attorno al mondo del cavallo. Durante la
manifestazione ha luogo il "Battesimo della sella", con tanto di
attestato consegnato a tutti i bambini che, per la prima volta,
saliranno in groppa ad un cavallo.
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