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SZENTENDRE - INFORMAZIONI E GUIDA.
Questa antica città di confine era un passaggio obbligato dalla via dell’ambra alla
grande pianura ungherese. Questa piccola perla medievale è un melting pot di
culture diverse: celtiche, romane, germane, slave e magiare. Dall’Austria ne
raccoglie i richiami storici, seppur il richiamo verso all’Ungheria rimane più
importante. Da vivere le pittoresche vie e le piccole piazze del centro storico
di stampo barocco, così come la natura dei dintorni, parte del patrimonio
UNESCO.
  
Sopron
è una piccola città di confine, situata tra Austria e Ungheria. Una sorpresa
per chi si appresta ad attraversare queste terre. Lunghe le sue notti
storiche, i suoi gioielli nascosti e la delicata armonia del suo territorio,
che mai pretende il palcoscenico delle sue più immediate vicinanze. Una
comunità che fonde passato e presente su se stessa, che ancora oggi crea un
ponte tra l'Ungheria e i suoi vicini occidentali, i viennesi, una porta a
servizio di chiunque si appresti ad entrare in visita in un Paese per molti
versi ancora tutto da scoprire.
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In molti la conosceranno per le cure dentali a basso costo,
altri ancora per essere zona al centro di un'importante
regione vinicola, con produzione di vino bianco e rosso, tra
cui pregiati Blaufränkisch (rosso) e Gewürztraminer
(bianchi), di certo è che Sopron merita più di una visita.
Odenburgo,
il suo nome storico italiano, nasce ai piedi dei monti Sopron e nei
pressi del lago di Neusiedl (Fertő tó, in ungherese) ed è una
sorta di enclave ungherese in territorio austriaco. Una piccola città
bilingue di neanche 61 mila abitanti, più vicina a
Vienna (soli 60 km) che a
Budapest (220 km). Gli abitanti della città sono famosi per la loro
ospitalità e la fedeltà tramandata al proprio territorio. Questo è anche
simboleggiato nella 'Porta della Fede', situata lungo il lato meridionale
della Torre del fuoco (Tűztorony), eretta nel 1921 e oggi il monumento
più rappresentativo della città.
Abitata
storicamente da alcune tribù celtiche, Sopron venne insediata dagli antichi
romani sotto il nome latino di Scarbantia.
L'importanza del territorio diede seguito a stanziamenti di Germani, Avari,
Slavi e Magiari, e presto venne considerata uno dei punti forti di quel percorso
che oggi conosciamo come 'Strada dell'Ambra', un'antica rotta commerciale
che collegava il Mar Baltico con il Mare Adriatico, e che da
San Pietroburgo conduceva ad Aquileia, vicino a
Venezia, passando attraverso la Russia, l'Estonia, la Lettonia, la
Lituania, la Polonia, la Repubblica Ceca, l'Ungheria e giù fino all'Austria e
Slovenia, e quindi l'Italia.
Certo, sono
luoghi, questi, in cui la storia si sovrappone alla memoria millenaria della
gente. Basta posare lo sguardo sui resti del foro romano, su quelli delle
mura medievali e poi su quell'architettura barocca che tanto
attrae l'occhio anche meno arguto. Ufficialmente, questa è stata la città più
'fedele' dell'Ungheria, considerando un riferimento al 1921, quando in un
referendum i cittadini di Sopron scelsero di non venire assorbiti dall'Austria
(come stabiliva il Trattato di pace del Trianon, con il quale le potenze
vincitrici della Prima guerra mondiale stabilirono le sorti del Regno d'Ungheria
a seguito della dissoluzione dell'Impero Austro-Ungarico).
Al visitatore
che arriva in auto dall'Austria, consigliamo di osservare il territorio che
costeggia la città, caratterizzato da vigneti, e quindi, parcheggiando non
lontano dal centro, addentrarsi a piedi fino al cuore storico della località,
chiamato Belváros. Lo si riconosce dall'architettura medioevale,
dalle strade lastricate e dalla forma particolare a ferro di cavallo.
Considerando che la città è anche conosciuta come la più ricca di monumenti
di tutta l’Ungheria, diventa obbligata una visita più approfondita.
Il primo punto
di riferimento del centro storico è la graziosa piazzetta, spaziosa,
caratterizzata da locali di ristorazione con servizio all'aperto. A farla da
padrona, al suo centro, è la Colonna della Trinità, ritenuta uno dei
monumenti barocchi più importanti di questa parte d'Ungheria. Il simbolo della
città rimane tuttavia l'imponente "Feuerturm" (Tuztorony,
Fo tér), la Torre del Fuoco,
alta 60 metri e nel cui interno è oggi ospitato il museo di storia di Sopron.
Salire sulla torre per una vista panoramica sul centro abitato e le foreste che
la circondano è altamente consigliabile. Nel frattempo si avrà già avuto modo di
affiancare la Chiesa delle Orsoline, neo-gotica, costruita lungo quello
che era il fossato, e a cui si affianca una fila intera di edifici lungo quello
che era il perimetro delle antiche mura. Al suo interno merita si ammira una
statua della Madonna.
Si prosegua la
visita presso la Casa degli Storno (Stornó
ház), in Fö tér 8, oggi un museo e un tempo residenza della
famiglia Storno (famiglia ticinese di spazzacamini ma anche di restauratori,
giunti a Sopron e capaci di fare fortuna; la loro casa è oggi la fotografia più
vera della Sopron nobiliare di un tempo). La collezione di questa famiglia è
esposta nelle sale che furono residenza privata tra il 1875 ed il 1984. Gli
interni sono arredati con antichi reperti e opere d'arte della famiglia e
forniscono per l'appunto un autentico spaccato del modo di vivere di un nucleo
benestante a Sopron nel tardo XIX secolo. La casa venne acquistata dalla
famiglia Storno nel 1872, ma presenta
origini ben più antiche (nel XV secolo fu di proprietà della famiglia
Haberleiter, che fornirono alloggio al re Mattia tra il 1482 ed il
1483 (Mattia Corvino, Mátyás Hunyadi, detto Mattia il giusto), durante l'assedio
di Vienna; divenne quindi proprietà della famiglia Sárkány nel VII secolo
e della famiglia Festetich nel XVIII secolo.
Per visitare
una delle case più antiche della città, è necessario dirigersi verso la
Fabricius ház, in Fö tér 6, anch'essa adibita a museo. Al suo interno sono
ospitate testimonianze di diversi periodi architettonici, al primo del XVII
secolo al secondo del XVIII secolo, mentre nel seminterrato sono esposti i
resti archeologici di Scarbantia, la Sopron romana: tra cui il santuario
originale dedicato al dio Mitra rinvenuto nei pressi di Fertőrákos, e
nella sala del lapidario, quello dedicato ad una donna romana, Scarbantilla,
dal nome di Sopron, Scarbantia, oltre ad enormi statue in marmo.
Il Museo
della Farmacia è un altro interessante punto di riferimento in città.
Raccoglie antichi arredi e rari libri di scienze farmaceutiche. La demolizione
del locale venne impedita dal re Luigi II. Il documento originario è oggi
custodito negli archivi. Fu residente della Casa Farmacia Adam Gensel
(1677-1720), meteorologo e medico, il quale studiò gli effetti del clima sul
corpo umano. Dopo il restauro del 1966-1967 la casa divenne un museo, uno dei
primi del suo genere.
Un altro punto
di sicuro interesse in città è la Chiesa della Capra (Kecske-templom),
in stile neogotico: un nome curioso, così chiamata perché secondo la leggenda fu
costruita grazie ad un tesoro rivenuto da una capra (molto probabilmente deriva
il nome dallo stemma della famiglia che ne commissionò la costruzione). La
chiesa presenta un campanile poligonale, caratteristico della zona, un interno a
tre navate strette e ricchi arredi barocchi.
Consigliamo
anche la visita all'antica Sinagoga medievale di Sopron, costruita tra il
XII secolo ed il XIII secolo: fu tabernacolo, sala riunioni e scuola, ed famosa
per essere uno dei primi esempi di architettura gotica a Sopron. Nel 1526, gli
abitanti cacciarono la popolazione ebraica e la sinagoga fu lasciata in rovina.
Venne restaurata alla fine degli anni '60 dello scorso secolo.
In città
consigliamo anche di non perdere la visita all'antico panificio di Sopron,
oggi Museo del Pane, proprietà di panettieri già a partire dal XVII
secolo (il primo proprietario di cui si ha testimonianza fu un certo Joachim
Hübner, fornaio durante 1686-1699). Quando l'ultimo panettiere morì, nel
1972, il comune acquistò l'intero caseggiato, con arredi e accessori.
Nella parte
superiore della città, in un territorio conosciuto con il nome di Lővér,
troviamo la Chiesa di San Michele (Szent Mihály-templom),
costruita tra il XIII ed il XV secolo e caratterizzato da alcuni doccioni molto
caratteristici. Poco più a sud, si trova la piccola cappella romanico-gotica
di San Giacomo (Szent Jakab-kápolna), la struttura più antica della
città e in origine un ossario.
Non si scordi
infine che Sopron è molto legata al compositore
Franz Liszt
e in città
sono diversi gli itinerari tematici a lui dedicati, così come i numerosi
concerti in suo onore (non si perdano per esempio il
Wagner - Liszt Fesztivál di Fertőrákos).
Infine, non si
manchi una passeggiata lungo i dintorni di Sopron, attraverso i sentieri
delle colline boscose, le sorgenti di montagna e il lago di Fertő (la cui
area, Parco Nazionale Fertő-Hanság, è parte del patrimonio UNESCO). Uno
dei territori più belli dell'Ungheria.
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