INFORMAZIONI
SU VIENNA, LA GUIDA PER VISITARE LA CAPITALE AUSTRIACA.
La maggior parte delle persone arrivano a Vienna con un'immagine vivida nella
loro mente: un luogo romantico, pieno di nostalgia
imperiale, musica classica, teatri d'opera e dolci squisiti.
La città può far girare, piacevolmente, la testa per il suo
eclettismo di stili architettonici: dall'Alto Barocco
attraverso i monumentali progetti imperiali della fine del XIX secolo, allo stile decorativo Jugendstil (Art Nouveau)
dell'inizio del XX, usato con grande effetto anche su molte
delle splendide stazioni della metropolitana della città.
Il tutto fa da sfondo a capolavori artistici e musicali,
insieme alla cultura dei caffè e alle "gustose" scene
gastronomiche e di design.
Esistono
luoghi come
Vienna, che un po' tutti, prima o poi,
vorrebbero visitare. Si è attirati dai
ricordi, visti, letti o sentiti chissà dove (libri,
tv, cinema, ecc), di palazzi,
chiese, architetture imperiali
lasciate dagli
Asburgo, musei grandi come regge, dove
perdersi e dalla musica, che "qui", è "classica".
Perché visitare Vienna? Quello a cui abbiamo
accennato dovrebbe di per se essere sufficiente a rispondere
a questa domanda. Forse non ce ne rendiamo conto abbastanza,
ma luoghi come Vienna fanno in qualche modo parte, sotto
traccia, anche della nostra cultura e della cultura del
mondo e per questo e per mille altri motivi ne siamo
attirati e la ammiriamo. Se siete alla ricerca di risposte
prima del vostro viaggio in questa nostra guida ne troverete
molte.
Sembrerà
strano, ma molti vorrebbero visitare Vienna anche solo
vedere con i propri occhi cosa sia la "cultura del caffè", la CafeKultur,
come la chiamano qui. Ne avrete sentito parlare, si tratta
di quel modo di passare parte del proprio tempo libero a
leggere, chiacchierare, sorseggiare un caffè in una delle
storiche caffetterie viennesi, fatte di specchi e arredi
ottocenteschi anneriti dal tempo. Il caffè, inteso
come bevanda, entrò
nella storia europea nel 1683 durante l'assedio turco
di Vienna.
La città era l'ultimo baluardo europeo a resistere
contro l'avanzata ottomana; in Europa si aveva una grande
paura per le conseguenze che una sua caduta avrebbe potuto
avere. Un evento storico
che modellò la geografia e la politica del continente, ma anche
il nostra modo di vivere. Fu l'inizio della consuetudine a
bere caffè. Ricordatevene la prossima volta
che gusterete un buon "espresso" al bar. Grandi opere d'arte
sono state immaginate e create in questa città gustando una buona miscela
di caffè, nelle Kaffeehäuser, e le caffetterie hanno
finito di diventare dei veri e propri "salotti"
per i viennesi, tanto che nel 2011
sono state inserite nella lista del patrimonio culturale immateriale
dell'Unesco.
Nonostante sia una città di quasi due milioni di abitanti,
Vienna si gira molto a piedi, specialmente la parte storica
racchiusa nell'anello della
Ringstrasse,
la Innere Stadt, il centro città, quindi armatevi di
scarpe comode. In più offre una efficiente rete di trasporti,
a cominciare dalla metropolitana, la U-Bahn, veloce,
comoda e sicura, aperta dalle 5.00 alle 24.00 dal lunedì al
giovedì e ininterrottamente dalle 5.00 del venerdì alle 24.00
della domenica. I biglietti sono in vendita ai distributori
automatici o alle biglietterie delle stazioni (non dimenticatevi
di convalidare i biglietti prima di entrare nei convogli). Poi
ci si può spostare sui tram (più lenti ma più piacevoli dalle
5.15 alle 23.45 circa), acquistando i biglietti presso i chioschi
o, pagando un po' di più dal conducente; oppure ci si può affidare
agli autobus, sempre molto puntuali e con una miriade di percorsi
utili (con corse in genere dalle 5 del mattino a mezzanotte;
con meno servizi nei fine settimana). Particolarmente
utile è l'autobus notturno per le zone esterne; effettua corse
ogni 30 minuti dalle 12.30 alle 5.00. Le fermate principali
si trovano a Schwedenplatz, Schottentor e Kärntner Ring/Oper.
Molti, come è giusto che sia, sperano, venendo a Vienna,
di vedere alcuni luoghi incredibili o di sentire i concerti
nei templi della musica classica. Tenete conto però che è meglio
prenotare per tempo (anche tre mesi prima), per luoghi come
lo Staatsoper, la Musikverein, il Coro
delle Voci bianche di Vienna e la
Scuola di Equitazione
spagnola e per tutti i grandi eventi, come
i concerti dell'ultimo dell'anno (e dell'anno nuovo). Questo
per non rimanere delusi e, in questa città, sarebbe un vero
peccato.
Da
anni la capitale dell'Austria è nella prima o tra le prime città
al mondo come qualità della vita (quasi sempre in compagnia
di Zurigo
e Monaco).
Io la volevo visitare per tanti motivi fin da ragazzo, magari
d'inverno, magari arrivando in treno di notte, magari se fosse
stato possibile, in bianco e nero, come nel Terzo Uomo,
con una cuffia para freddo e timidezza rispetto al cappello
a tesa larga di Orson Wells. Poi mi piaceva la musica
classica, anche se non lo dicevo molto tra i miei amici lanciati
verso il rock dei Pink Floyd, Led Zeppelin, ma
anche di Vasco Rossi. Non che io non ascoltassi questa
musica in immense serate di approfondimento e sogni, ma ascoltavo
anche
Mozart,
Beethoven,
Schubert
o
Brahms,
Johann Strauss
e mi chiedevo dove avessero composto, vissuto, mangiato e perfino
respirato, arrovellandomi invano su quello che li poteva avere
ispirati, un po' come mi capitava pensando a
Firenze
e al
Rinascimento.
Poi
un giorno ci sono andato in
Interrail e ho cominciato
a costruire i miei ricordi della città. Avevo poco più di 16
anni e da allora sono andato tante altre volte. Passando dal
sacro al profano musicale, ascoltavo (e ascolto ancora),
Billy Joel e tanti suoi dischi mi accompagnavano nei miei
viaggi. Una delle sue più belle canzoni, si intitola proprio
Vienna (del 1977, dall'album Stranger). Avevo
la cassetta di quel disco (non il vinile purtroppo), che avevo
consumato a forza di ascoltarla. Per chi non lo sapesse il padre
di Billy Joel era tedesco e viveva a Vienna e lui di tanto in
tanto andava a trovarlo e (immagino) a recuperare un po' dell'affetto
perduto dalla distanza, "When will you realize, Vienna waits
for you".
Se siete ancora indecisi ecco
11 buoni motivi
per visitare Vienna, poi potete continuare
a leggere questa lunga introduzione alla capitale austriaca.
Vienna
è la città della musica, dove le melodie di
Mozart, Beethoven e Schubert riecheggiano ancora tra le
strade e i palazzi storici. In questa città, la musica è
molto più di un semplice intrattenimento; è un
patrimonio culturale, una passione e un modo di vivere.
Il nostro viaggio inizia nella maestosa piazza di
Stephansplatz, cuore pulsante della capitale
austriaca, dominata
dall'imponente Cattedrale di Santo Stefano. Mentre
camminiamo lungo le vie acciottolate, i suoni della
musica classica ci accompagnano come una colonna sonora,
provenienti dai numerosi negozi di dischi e dalle
strade, dove musicisti di strada suonano le melodie
immortali dei grandi maestri.
A pochi passi da Stephansplatz, ci imbattiamo nella Casa
di Mozart, o Mozarthaus, la residenza dove il celebre
compositore trascorse alcuni anni della sua vita a
Vienna. Ora trasformata in un museo, la Mozarthaus ci
invita a immergerci nella vita del genio musicale nativo
di Salisburgo che ha lasciato un'impronta
indelebile sulla storia della musica. Le stanze
espositive, arricchite da oggetti personali, manoscritti
musicali e altri oggetti appartenuti a Mozart, ci raccontano la storia di
un artista straordinario e del suo rapporto con la città
di Vienna.
Lasciando la Mozarthaus, ci dirigiamo verso il
Burggarten, un incantevole giardino nel centro di
Vienna, dove troviamo una statua di Mozart circondata da
un'aiuola di fiori a forma di pentagramma. Qui, ci
sediamo su una panchina e ci lasciamo trasportare dalla
musica di un quartetto d'archi che interpreta le note di
"Eine kleine Nachtmusik", Piccola
serenata notturna.
Proseguiamo il nostro viaggio musicale dirigendoci verso
la Casa di Beethoven, una dove l'artista ha
vissuto, situata nel tranquillo quartiere
di Heiligenstadt. Questa modesta dimora fu la residenza
di Ludwig van Beethoven per un breve periodo, durante il
quale scrisse la sua famosa "Sinfonia Pastorale". Nel
silenzio di queste stanze, possiamo quasi percepire la
presenza dello spirito tormentato di Beethoven, che
lottava con la sua crescente sordità e cercava
consolazione nella natura e nella musica. Il museo
ospita una vasta collezione di oggetti personali, tra
cui il pianoforte originale del compositore e le sue
preziose lettere.
Il nostro percorso ci porta poi al Palazzo Lobkowitz, un
edificio barocco che ospita il Theatermuseum e la
Sala
Eroica. È in quest'ultima che Beethoven presentò in
anteprima la sua Terza Sinfonia, dedicata a Napoleone
Bonaparte. Seduti tra gli splendidi affreschi e gli
arazzi, ascoltiamo un'orchestra che interpreta l'opera
di Beethoven, trasportandoci indietro nel tempo.
Non possiamo parlare di Vienna senza menzionare Franz
Schubert, altro grande compositore che nacque e visse nella capitale austriaca. La
nostra prossima tappa è proprio la Casa Natale di Schubert,
situata nel quartiere di Lichtental. La casa,
trasformata in un museo, ci mostra gli spazi dove
Schubert creò alcune delle sue opere più famose, come le
"Serenate" e "La trota". Tra gli oggetti esposti,
troviamo il pianoforte del compositore e le sue
partiture originali.
Dopo aver visitato la casa natale di Schubert, ci
dirigiamo verso il vicino quartiere di Währing per
visitare il Cimitero di St. Marx, luogo di riposo di
Wolfgang Amadeus Mozart. Mentre camminiamo tra le tombe
e i monumenti, siamo pervasi da un'atmosfera di solenne
rispetto per il genio che riposa qui. Provate a chiudere
gli occhi e pensare a una melodia mozartiana che vi sta
particolarmente a cuore. Per una fortunata coincidenza,
in onore di
Mozart, un violinista solitario suona le note di "Lacrimosa" dal Requiem", e il nostro cuore si riempie di
emozione.
Dopo aver reso omaggio al grande Amadeus, decidiamo di immergerci
nell'atmosfera musicale dei concerti viennesi. E quale
luogo migliore del Musikverein, una delle sale da
concerto più famose del mondo? La sua acustica perfetta
e l'architettura sontuosa rendono ogni performance
un'esperienza indimenticabile. Siamo fortunati ad
assistere a un concerto dell'Orchestra Filarmonica di
Vienna, che esegue le sinfonie di Beethoven e Mozart
sotto la guida di direttori d'orchestra di fama
mondiale.
Anche Johannes Brahms, uno dei grandi compositori
del Romanticismo, trascorse gran parte della sua vita a
Vienna, contribuendo significativamente alla ricca
tradizione musicale della città. Arrivò a Vienna nel 1862 e
vi rimase fino alla sua morte nel 1897. Durante il suo
soggiorno nella capitale austriaca, Brahms compose alcune
delle sue opere più famose, tra cui le sue sinfonie,
concerti e brani da camera.
Uno dei luoghi più importanti legati alla vita di Brahms
a Vienna è la Brahms-Haus, situata al Karlsgasse 4, nel
quarto distretto della città. Qui visse per diversi anni e
compose alcune delle sue opere più celebri. La casa,
purtroppo, non è aperta al pubblico come museo, ma è
possibile ammirarne l'esterno e immaginare il compositore
mentre lavora alle sue composizioni all'interno.
Brahms aveva stretti legami con altri musicisti e
personalità dell'epoca, tra cui il famoso violinista
Joseph Joachim e il critico musicale Eduard Hanslick.
Inoltre, era un grande ammiratore di Beethoven e considerava
il compositore come uno dei suoi più importanti precursori.
Nel Musikverein di Vienna, la prestigiosa sala da
concerto che abbiamo menzionato in precedenza, si possono
spesso ascoltare le opere di Brahms in concerti e
spettacoli. L'Orchestra Filarmonica di Vienna, una delle più
rinomate al mondo, ha eseguito le sue sinfonie e altre
composizioni innumerevoli volte, consolidando ulteriormente
il legame tra Brahms e la città di Vienna.
Brahms è sepolto nel celebre Cimitero Centrale di
Vienna (Zentralfriedhof), accanto alle tombe di
Beethoven, Schubert e altri grandi musicisti. Il cimitero,
situato nel distretto di Simmering, è un luogo di
grande importanza storica e culturale, dove i visitatori
possono rendere omaggio a questi giganti della musica
classica. Si tratta di un luogo di pellegrinaggio per gli
appassionati di musica di tutto il mondo.
Per Gustav Mahler (1860-1911) altre grande
compositore austriaco, Vienna è stato il luogo dove ha
passato la maggior parte della sua via vita e fu influenzato
dall'ambiente culturale e musicale della città. Durante il
periodo viennese, Mahler contribuì notevolmente
all'evoluzione del panorama musicale e culturale della
capitale austriaca. Nel 1897, divenne direttore della
prestigiosa Wiener Hofoper (oggi Wiener Staatsoper,
il Teatro dell'Opera di Vienna). Durante i suoi dieci anni
in questo ruolo, Mahler riformò e migliorò l'orchestra e il
repertorio, portando l'opera a nuovi livelli di eccellenza.
Introdusse diverse opere per l'epoca innovative, tra cui
quelle di Richard Wagner e Richard Strauss, e
fu un appassionato sostenitore della musica contemporanea.
Mahler visse in diversi luoghi a Vienna, tra cui un
appartamento in Auenbruggergasse 2, vicino al Teatro
dell'Opera, e una villa nel quartiere di Hietzing, a Döbling.
Mentre viveva a Vienna, compose alcune delle sue sinfonie
più importanti, tra cui la Sinfonia n. 5 e la
Sinfonia n. 6. Mahler era un assiduo frequentatore dei
caffè viennesi, come il Café Museum, dove si
incontrava con artisti e intellettuali dell'epoca, tra cui
il poeta Hugo von Hofmannsthal e lo scrittore Arthur
Schnitzler.
La musica di Mahler è emblematica della Vienna "fin de
siècle", un periodo di cambiamenti sociali e culturali in
cui la città si trovava al centro di una vivace scena
artistica. Le sue sinfonie, caratterizzate da un'intensa
espressione emotiva e da una ricca orchestrazione,
riflettono la tensione tra la tradizione e la modernità che
caratterizzava la Vienna di quel tempo.
Oggi, la Vienna di Gustav Mahler può essere rivisitata
attraverso un tour dei luoghi a lui legati. Inoltre, le sue
opere continuano a essere eseguite regolarmente dalle più
prestigiose orchestre della città, tra cui la Wiener
Philharmoniker e la Wiener Symphoniker, mantenendo vivo il
legame tra Mahler e la città che gli fu tanto cara.
Ma Vienna non è solo la città dei grandi maestri del
passato; è anche una città dove la musica classica è
ancora viva e pulsante. Per sperimentare la scena
musicale contemporanea, ci rechiamo al Konzerthaus, un
altro luogo emblematico della vita culturale viennese.
In questa moderna sala da concerto, assistiamo a
un'esibizione di giovani talenti che interpretano le
composizioni di grandi maestri appena citati,
dimostrando che la grande musica classica continua a
vivere nelle nuove generazioni.
Prima di concludere il nostro viaggio musicale a Vienna,
facciamo una sosta al Café Central, un luogo storico
dove i grandi compositori, artisti e intellettuali si
riunivano per discutere di musica, arte e letteratura.
Mentre assaporiamo una fetta di Sachertorte e un caffè
viennese, ci immergiamo nell'atmosfera d'altri tempi e
immaginiamo di condividere il tavolo con un grande
compositore che si prende una meritata pausa, ascoltando le loro conversazioni
appassionate sulla musica e la vita.
Il nostro viaggio nella Vienna della musica si conclude
qui, ma le melodie
dei grandi maestri continueranno a risuonare nelle
nostre menti e nei nostri cuori per sempre. Questa
città, con la sua ricca storia musicale e la sua
vibrante scena culturale, ci ha mostrato che la musica
non è solo un'arte, ma anche un linguaggio universale
che unisce le persone attraverso i secoli e le culture.
Mentre ci allontaniamo dalle strade di Vienna e dai suoi
palazzi storici, portiamo con noi i ricordi indelebili
dei luoghi che abbiamo visitato e delle melodie che
abbiamo ascoltato. Sappiamo che torneremo in questa
città incantevole, perché Vienna è, e sarà sempre, la
città della musica. Questa città ci ha dimostrato che la
musica è molto più di una semplice successione di note; è un
modo di vivere, una forma di espressione che va oltre le
parole e le barriere culturali.
Ecco gli indirizzi dei luoghi che abbiamo appena citato
nella Vienna musicale:
Stephansplatz: 1010 Vienna
Cattedrale di Santo Stefano (Stephansdom):
Stephansplatz 3, 1010 Vienna
Mozarthaus Vienna: Domgasse 5, 1010 Vienna
Burggarten: Josefsplatz 1, 1010 Vienna
Casa di Beethoven (Beethoven Wohnung Heiligenstadt):
Probusgasse 6, 1190 Vienna
Vienna
nei primi 14 anni del XX secolo: Freud, Wittgenstein,
Schiele, Klimt, Kokoschka, Schnitzler
per citarne alcuni. In quegli anni a Vienna si viveva il periodo
culturale più fulgido della storia europea, paradossalmente
prima dell'autodistruzione delle due guerre mondiali. Proprio
in quel momento, quando tutto un mondo stava per finire con
il crollo dell'Impero austro-ungarico, tante menti brillanti
nel campo della letteratura, dell'arte, dell'architettura operavano
a Vienna e qui hanno lasciato la loro eredità. Un lascito che
si vede (e si sente) ovunque camminando per queste strade.
Perché certe città, come questa, riescono a colpire
così tanto l'immaginazione dei viaggiatori?
Forse Vienna attirava tante persone per il desiderio, vano,
di essere stati lì, anche come semplici testimoni silenziosi
di un tempo cruciale, quando tutto stava cambiando e le consuetudini,
che sembravano eterne, non bastavano più. Oggi si visita Vienna
cercando di respirarne in qualche modo l'essenza del passato
ma anche la vivacità attuale, tra le note di un grande compositore,
gli stucchi di un palazzo, i riflessi d'oro di un mosaico di
Klimt. Tutto finisce e tutto ricomincia...
In
tutte le guide che leggerete su questa città viene consigliato
di visitarla a piedi, ed è un buon consiglio, soprattutto per
quando riguarda il centro storico, racchiuso in un ambito tutto
sommato limitato. Ma potete anche muovervi in bicicletta. La
città è infatti dotata di una buona rete di piste ciclabili.
Se poi volete fare i turisti fino in fondo (che male c'è) potete
prendere uno dei tipici Fiaker, le tradizionali carrozze
che si vedono sul
Graben (la strada pedonale più famosa della città) e un
po' dovunque in centro e rilassarvi a vedere i vari luoghi più
importanti a passo di trotto.
Vi sarete chiesti quanto sia grande Vienna? La
Capitale austriaca ha una estensione di 414,6 km² ed è leggermente
più piccola della altre due grandi capitali del centro Europa,
Budapest (525,2 km²) e
Praga (496 km²).
Uno
degli aspetti più sorprendenti di Vienna è certamente il cuore
della città (Innere Stadt), delimitato dal grande viale
che lo circonda, la
Ringstrasse
"l'anello", il grande boulevard che sostituì le mura cittadine
a metà Ottocento. È abbastanza facile tentare di immaginarsi
chi vi abbia vissuto, non solo nei primi anni del
XX secolo ma anche dopo; tutto è così ben conservato e mantenuto
che si può girare un angolo e meravigliarsi scioccamente, oppure
commuoversi, immaginando che Mozart, Beethoven,
Schubert, Brahms potrebbero aver visto la stessa
identica cosa che stiamo guardando noi in quel momento. Ma è
soprattutto la Vienna nel suo fasto in dissolvenza, negli ultimi
anni dell'impero (1867-1918) ad essere presente in quasi ogni
strada e in ogni veduta. La Vienna di
Freud,
di
Wittgenstein,
di
Egon Schiele, di
Klimt, e di tanti altri, ci circonda. Lo so, tra
una riflessione nostalgica e l'altra vi fermerete immancabilmente
in uno dei numerosi caffè viennesi. Ma si tratta sempre di sana
nostalgia, disdegnando (forse) la
Sachertorte
divenuta troppo ovvia.
Accanto
al passato glorioso, la vecchia metropoli sul
Danubio ha assunto aspetti nuovi (ci mancherebbe), riuscendo
ogni volta a re-inventarsi e a stare al passo con i tempi. È
ridiventata "In", dopo essere stata "In and Out" per tanti secoli,
se ci passate l'inglesismo. Oggi, accanto ai fasti della
tradizione, ne apprezzerete soprattutto la modernità e la
vivacità della scena
culturale. Oltre che come meta turistica, Vienna
è molto apprezzata anche dai suoi abitanti; riconosciuta costantemente
al top nella classifica delle migliori città europee per qualità
della vita e precede spesso le due città svizzere di
Zurigo
e
Ginevra,
molto più piccole e "gestibili".
Vienna in fin dei conti è sempre stata così, vecchia e nuova,
capitale del mondo e provinciale. Giacomo Casanova, diceva
un tempo: "Tutto a Vienna - scriveva dopo aver rischiato
l'arresto per oltraggio al pudore - era bello; vi era molto
denaro e molto lusso, ma v'erano grandi impacci per quanti erano
devoti a Venere. Una legione di vili spie, decorate con il bel
nome di commissari di castità, erano carnefici spietati di tutte
le ragazze allegre."
Nell'epoca di maggiore splendore viennese,
Sisi, (Sissi fu un nome cinematografico)
l'imperatrice triste era sposata a quella figura burbera, austera
e noiosa che era Francesco Giuseppe (Cecco Beppe per
i patrioti risorgimentali italiani) nel suo tenace ed ostinato
conservatorismo, godeva della fama poco edificante di uomo totalmente
privo di fantasia. Eppure...eppure durante il suo regno la multietnica
Vienna pullulava di artisti, scrittori, musicisti, filosofi,
scienziati, la cui opera complessiva "componeva"(è proprio il
caso di dire nella città della musica), un modello di riferimento
per la cultura mondiale.
All'epoca
l'aspetto monumentale della città cinta nel Ring era monolitico,
compatto e tranquillo. Nulla sembrava sfuggire ad una blanda
armonia anche se il
valzer che, inventato qui, che fece fortuna prima a
Parigi che a Vienna, apparentemente austero pur nel suo
andamento allegro, poteva assumere ritmi parossistici da baraonda.
Arthur Schnitzler, medico e drammaturgo, l'inventore
del "monologo interiore", vagabondava nella notte incontrando
figure inquietanti che popolavano una città segreta e Sigmund
Freud nello stesso periodo cominciava a frugare nei meandri
della psiche umana. Chi visitava Vienna, a quell'epoca come
in quelle precedenti, non poteva che tesserne le lodi. Era uno
strano e contraddittorio progressismo conservatore.
Vienna è cara? Bisogna mettere in conto, che Vienna,
essendo la capitale di una delle nazioni più ricche del
mondo, potrebbe in alcuni casi apparire costosa. Ma non
è male se paragonata a città come Londra o anche Parigi,
e di solito nelle classifiche sul costo della vita nell'UE
risulta essere appena superiore alla media.
Certo,
poi qualcuno che critica c'è sempre, ma nessuno è mai stato
così caustico come Karl Kraus, scrittore viennese che
ferocemente smontava il mito della sua città fingendo di volerlo
alimentare. E concludeva: "È un'ingiustizia parlar
male di Vienna sempre per i suoi difetti, quando val la pena
di parlar male anche dei suoi pregi". Lo stesso Kraus tuttavia
disse anche che: "Le vie di Vienna sono lastricate
di Cultura, quelle delle altre città d'asfalto."
Attorno al 1900 Vienna ospitava grandi nomi dell'arte e della
cultura, alcuni già menzionati: Freud, Klimt, Egon Schiele,
Adolf Loos, Ludwig Wittgenstein, Arnol Shömberg, Gustav Mahler,
Oskar Kokoschka (il quasi centenario, che morì nel 1980),
Kraus appunto, Arthur Schnitzler e tanti altri. Era
la grandezza prima del declino. La speranza prima di due guerre
mondiali e del nazismo, l'illusione di trovare un senso all'insensatezza.
Tutti sorseggiavano caffè, illuminati fiocamente prima dalle
candele e poi dalle prime luci artificiali, in sale ricoperte
di mobili di legno scuro, con tanti tavolini occupati spesso
da personaggi che schermavano e duellavano di intelletto. Era
questa la Café Kultur, a cui accennavo sopra, che poi
da Vienna avrebbe invaso l'Europa che oggi, purtroppo, salvo
rarissime eccezioni, non esiste più.
Il
caffè con i suoi chicchi profumati entrò nella storia europea
con l'insidioso arrivo dell'esercito ottomano, che sconfitto
alle porte della capitale austriaca, ritirandosi precipitosamente
verso sud lasciò dietro di sé, negli accampamenti abbandonati,
una decina di sacchi pieni di grossi semi ovoidali, una specie
di "fagioli" sconosciuti. Gli austriaci scambiandoli per mangime
da dare ai cammelli, incominciarono a far bollire i chicchi
nell'acqua e a masticarli, pensando di usarli come contorno.
L'esito, ovviamente fu disastroso e soltanto qualche mese dopo
ci fu la "rivelazione" che quel "mangime" non era una barbarie.
Anzi. A rendere edotti nobili e popolo sull'uso del caffè, e
di come andasse bevuto e non mangiato, fu un esploratore esperto
di ricognizioni oltre le linee dell'esercito austriaco, un certo
Georg Franz Kolschitzky, probabilmente un suddito polacco
del multietnico impero degli
Asburgo,
che aveva preso confidenza con il caffè-bevanda negli accampamenti
degli ottomani, durante le sue delicate missioni di spionaggio.
Fu lui quindi ad aprire, col permesso imperiale, il primo spaccio
di caffè nel 1685. Da allora il caffè viennese, inteso come
locale dove si beve il caffè stesso, diventò un luogo di ritrovo
e uno stile di vita. Esistono migliaia di caffetterie oggi a
Vienna, centinaia di queste sono caffetterie tradizionali, cambiate
poco o nulla da quando ci andavano i personaggi sopra citati.
I nostri bar derivano da queste caffetterie. La prossima volta
che bevete un caffè, pensate all'accampamento turco alle porte
di Vienna, ai sacchi di caffè lasciati lì nella fuga, e a tutto
quello che ne è derivato...
Vienna è la culla di una rivoluzione culturale
destinata a sconvolgere la tradizionale concezione dell'uomo,
portando alla luce le sue contraddizioni e mettendone in discussione
le certezze. (Federico Zeri)
Nei
caffé di Vienna di fine secolo non si parlava tanto del
declino dell'Impero, che sembrava impossibile, ma che incombeva
come un'ombra fredda. Il declino fu un'agonia, nel raccontare
la quale si impegnarono le migliori penne degli anni a cavallo
tra Ottocento e Novecento, da Robert Musil (L'uomo
senza qualità) a Joseph Roth, che popolavano
i celebri Café come il Central, dove a un tavolino,
ancora oggi, c'è sempre il poeta Peter Altenberg, trasformato
in manichino col giornale aperto tra le mani, o dove Leo
Bronstein, anche conosciuto come Trotski, un tempo,
prima della "Rivoluzione", giocava a carte.
Altenberg,
che non aveva neanche una casa, era il cliente più assiduo per
quanto non avesse in tasca uno scellino. Simboleggiando a meraviglia
lo spirito dell'epoca, se qualcuno si preoccupava di offrirgli
un lavoro rifiutava indispettito, dicendo che non poteva occuparsi
di nient'altro che di portare a termine la propria vita.
Sono state scritte montagne di pagine e di titoli su
questa epoca di deriva. Il Cafè Central è stato frequentato
anche da Lenin, Hitler e Tito, oltre che
da Freud.
Se state cercando un hotel, vi consigliamo di scegliere
tra quelli offerti da
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di scelta a Vienna con prezzi, foto e i commenti di chi
ha soggiornato prima di voi. Vai a
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Gli stessi personaggi che frequentavano le caffetterie il
giorno, probabilmente "bazzicavano" la sera nei Beisl
, un'altra tradizione viennese. Si tratta di un locale simile
ad un bistrot pub, che si possono trovare abbondanti ancora
oggi in tutta la città, che servono porzioni abbondanti di
gulasch, Wiener schnitzel, (le fettine impanate
come la nostra "Milanese"), Tafelspitz (carne di manzo
bollita di prima scelta) e altre prelibatezze insieme a vino
e/o birra su tavoli disadorni in legno. In estate, molti di
questi locali si aprono su terrazze o cortili acciottolati illuminati
da lanterne, creando una bella atmosfera.
Vienna
a un certo punto della sua storia, tra il XVIII e il XIX secolo,
era il cuore culturale d'Europa. Oggi chi viene qui passeggia
circondato dalle architetture maestose frutto di quel periodo.
Furono gli sforzi dei monarchi asburgici di rivaleggiare con
i loro simili europei in Francia, Inghilterra, Russia e Prussia
a dare i connotati alla città che vediamo oggi. La capitale
di un impero era il suo simbolo e doveva dimostrare, attraverso
la sua estetica e la sua grandiosità, di essere superiore alle
altre, ovunque esse si trovassero. Tra i principali fautori
di questa "grandeur" ci fu sempre lui, l'imperatore Francesco
Giuseppe, che non badò a spese per edificare una città che
esprimesse in pieno la potenza dell'impero e della sua casata
casata, altro che noioso. La città cambiò volto, vennero
abbattute alcune fortificazioni insieme a quelli che erano i
cortili per le esercitazioni militari, ormai inutili, che circondavano
la Innere Stadt. Tra il 1858 e il 1865 venne disegnata
e messa in opera la
Ringstrasse,
il largo viale in stile "boulevard parigino" a forma di anello
che racchiude il centro di Vienna.
Un decennio dopo prese il via la costruzione dei tanti maestosi
edifici che si affacciano su questa strada ancora oggi. Il "Ring",
come viene comunemente chiamato, abbraccia idealmente la maggior
parte dei tesori artistici, architettonici e culturali della
città ed è un punto di riferimento infallibile, che rende quasi
impossibile perdersi. Tra tutto quello che è possibile vedere,
potreste cominciare dal centro del centro, ovvero la
Cattedrale di Santo
Stefano, bella e particolare, con le romaniche
Torri dei Pagani, la gotica Südturm (torre meridionale)
alta 136 metri e il magnifico tetto di tegole smaltate a maiolica
con lo stemma imperiale (la famosa aquila bicipite nera).
Questa
torre doveva avere una "gemella" dall'altra parte, ma non si
finì mai ed oggi resta l'incompiuto campanile con la campana
più grande, la "Pummerin" che suona solo in occasioni
speciali. Per avere una visione d'insieme del centro storico
di Vienna potete anche decidere di salire i 343 gradini e raggiungere
la vetta della torre oppure prendere il più comodo ascensore
(il biglietto al momento costa € 4,50 dalle 9 alle 17).
Vienna in tedesco? Wien. Quindi Wiener Schnitzel,
si traduce come cotoletta viennese :).
Entrati
nella cattedrale vi troverete davanti all'immenso interno a
tre navate con colonne ornate da grandi statue, ci sono diverse
cose molte particolari (e belle) che colpiscono l'attenzione
del visitatore. Personalmente mi sono diretto subito a vedere
la Cappella Trina con il sepolcro del principe Eugenio
di Savoia, uno dei più grandi condottieri della storia,
insieme a un altro italiano, Raimondo Montecuccoli, sepolto
sempre in Austria (lavorò anch'egli al servizio degli Asburgo)
a
Linz.
Il "Principe" Eugenio combatté fino a 72 anni, senza venire
quasi mai battuto e perì di morte naturale, ricchissimo e patrono
delle arti (suo era il
Castello del Belvedere
degno di un re - per vederlo recatevi in Prinz Eugen-Straße
27); alla sua morte il suo corpo venne tumulato qui nella cattedrale,
il suo cuore, in onore della sua casata, nella
Basilica di Superga
a
Torino.
Nella
navata centrale della cattedrale si trovano il pulpito
di una bellezza emozionante, del 1515 e la Madonna della
servitù. In fondo a destra risalta l'imponenza della tomba
in marmo rosso dell’imperatore Federico III del 1493
(l'ultimo imperatore del
Sacro
Romano Impero ad essere incoronato a Roma,
il primo fu Carlo Magno il 25 dicembre dell'800).
Se si scende giù nelle catacombe, potrete vedere un ossario
che raccoglie le spoglie delle innumerevoli vittime della peste
che colpì la città. Se volete vedere, oltre alle ossa di persone
comuni, quelle imperiali ci sono le urne di rame, con dentro
le viscere degli imperatori; i corpi imbalsamati riposano invece
nella Cripta dei Cappuccini (vedere
Cripta
imperiale) che si trova sotto la Chiesa di Santa
Maria degli Angeli (detta anche Kapuzinerkirche, indirizzo
Tegetthoffstraße 2), ed i loro cuori nella cripta della Chiesa
degli Agostiniani (Augustinerkirche- indirizzo Augustinerstraße 3), luogo di grandi
matrimoni imperiali, sempre che siate interessati a questo
genere di cose. La Cripta Imperiale ospita le tombe
degli Asburgo, che hanno governato l'Austria per secoli. Con
oltre 140 sepolture, tra cui quelle dell'imperatore
Francesco Giuseppe e dell'imperatrice Elisabetta,
Sisi (o Sissi fate voi), la Cripta dei Cappuccini offre uno
sguardo affascinante sulla storia dell'Austria e sulle
tradizioni funerarie della casa imperiale.
Non
bisogna fare poi molta strada per raggiungere il Palazzo
Imperiale degli Asburgo l'Hofburg(indirizzo Michaelerkuppel), la residenza reale che è stata
tale fino al 1918: una monumentale testimonianza di ricchezza
assolutista, cultura ed eredità storica nel cuore della città.
Il Palazzo, di una vastità impressionante, comprende tra
le altre cose: la Chiesa agostiniana del XIV secolo,
un luogo da sempre legato alla musica viennese, ai suoi grandi
compositori e alla storia della città in genere; i ricchissimi
appartamenti imperiali con le collezioni di argenteria, mobilio
d'epoca (tra cui pregevoli porcellane) e tappa immancabile per
tutti i romantici, gli appartamenti privati di Francesco
Giuseppe e di Sisi; la Cappella di Corte,
la Burgkapelle costruita nel XIV secolo inizialmente
in stile gotico, e successivamente nel XVIII secolo rivisitata
in stile Barocco (ogni domenica e durante le principali festività
viene celebrata la Messa durante la quale si esibisce l'orchestra
di corte, il coro dei Piccoli Cantori di Vienna (o delle
voci bianche) e il Coro dell'Opera di Stato).
Poi
si prosegue con il favoloso (è proprio il caso di dirlo)
tesoro imperiale, che comprende la Corona Imperiale,
il simbolo stesso dell'impero, la
Sacra Lancia di Longino
dal nome del soldato romano che trafisse con la propria lancia
il costato di Gesù crocifisso, e altre reliquie religiose tra
cui uno dei chiodi della Crocifissione e una delle spine
della corona di Gesù; la
Scuola di Equitazione
spagnola (Spanische Reitschule), una delle
istituzioni più antiche della città e, nel suo genere, del mondo
dove, da oltre quattro secoli (nel 2015 sono stati esattamente
450 gli anni di vita) si pratica l'equitazione nella tradizione
rinascimentale degli allenamenti di una haute école.
Lo Hofburg comprende anche la sede della Biblioteca Nazionale,
con al suo interno, la barocca Prunksaal, la Sala d'onore
con l'affascinante collezione di vecchi strumenti musicali.
La
Biblioteca Nazionale Austriaca (Österreichische Nationalbibliothek,
indirizzo Josefsplatz 1) è la più grande biblioteca del Paese,
una delle più belle e storiche biblioteche del mondo, con 7,4
milioni di volumi presenti nelle varie collezioni. Come avrete
intuito il Palazzo Imperiale del Hofburg è in realtà un complesso
di edifici, il primo dei quali è stato costruito nel 1279, ed
è cresciuto con la crescita stessa dell'impero. Un tempo era
la residenza invernale della casa reale è si trovava fuori dal perimetro
della Vienna medievale. Con il crescere della città
oggi si trova in pieno centro, una "città" nella città. Le prime
parti circondano la corte degli svizzeri, un cortile chiamato
così per via della guarnigione di mercenari svizzeri che qui
erano di stanza (tutti i regnanti europei piccoli o grandi avevano
la loro guardia svizzera, ultimo esempio
è il Vaticano). Gli stili del Hofburg, possono apparire
non sempre armoniosi, per via del fatto che ciascun imperatore
ha sempre aggiunto, o tolto, qualcosa al lavoro svolto dai suoi
predecessori. Chiamato semplicemente Burg "il Palazzo" dai viennesi,
lo Hofburg ha resistito a tre grandi assedi, un grande incendio
e le distruzioni della Seconda Guerra Mondiale. Delle sue più
di 2.600 camere, meno di due dozzine sono aperte al pubblico.
È facile muoversi a Vienna? Muoversi a Vienna
è abbastanza semplice, grazie a una rete di trasporti molto
efficiente. Se siete dei buoni camminatori il centro storico
delimitato dal Ring, l'anello che costituiva la vecchia
cinta muraria, si percorre piacevolmente a piedi. Si consiglia
di utilizzare i mezzi pubblici perché guidare a Vienna è
più una seccatura che una comodità. In ogni caso vedere
la pagina dedicata:
Come muoversi a
Vienna e quella Dove parcheggiare
a Vienna (non è facile trovare parcheggio).
La
leggenda racconta che il compositore Johann Strauss II
fu ispirato dalle acque del maestoso Danubio quando compose
la sua celebre valzer "Sul bel Danubio blu". Il
fiume, che serpeggia attraverso dieci paesi europei, riveste
un ruolo fondamentale nella storia e nella cultura
dell'Austria e della sua capitale.
Il nostro viaggio inizia nel cuore di Vienna, dove il
Danubio si divide in due bracci principali: il Danubio
principale e il Donaukanal (Canale del Danubio). Per
apprezzare appieno la vista panoramica sul fiume e sulla
città, decidiamo di salire a bordo di una barca turistica
che offre crociere fluviali lungo il Danubio.
Mentre la barca si allontana dal molo, osserviamo come il
paesaggio urbano di Vienna lasci il posto a una vista più
naturale e suggestiva. Le rive del fiume sono costellate di
alberi rigogliosi, prati verdi e spiagge sabbiose, creando
un'atmosfera di serenità e tranquillità che contrasta con il
trambusto della città.
La nostra prima tappa è l'Isola del Danubio (Donauinsel),
un'isola lunga e stretta situata tra il Danubio e il
Donaukanal. Questo luogo, amato dai viennesi per le sue
opportunità di svago e relax, è un paradiso per gli amanti
della natura e degli sport all'aria aperta. Qui, decidiamo
di noleggiare delle biciclette per esplorare l'isola e i
suoi dintorni con un approccio più ecologico e salutare.
Pedalando lungo le piste ciclabili ben segnalate, ci
addentriamo nell'isola. Passiamo accanto a famiglie che
fanno pic-nic, coppie che si rilassano al sole e gruppi di
amici che giocano a beach volley sulle rive sabbiose del
fiume. L'atmosfera è vivace e allegra. Dopo aver esplorato
l'Isola del Danubio, proseguiamo in bicicletta lungo la
Donauradweg, una pista ciclabile che si snoda lungo il
Danubio attraverso diversi paesi europei. Mentre seguiamo il
corso del fiume, scopriamo una serie di affascinanti
paesini, vigneti rigogliosi e antiche rovine che raccontano
la storia di questa regione.
Una di queste località è Kahlenbergerdorf, un
pittoresco villaggio situato ai piedi delle colline di
Vienna. Qui, decidiamo di fare una sosta per assaggiare gli
ottimi vini prodotti nella regione e gustare alcuni piatti
tipici austriaci in una tradizionale Heuriger, una
tipica osteria viennese di cui vi parleremo in modo più
approfondito nel seguito di questo lungo articolo. Mentre ci
godiamo il nostro pasto all'aperto, circondati dai vigneti e
con una vista spettacolare sul Danubio, ci si rendiamo conto
in modo concreto della ricchezza culturale e gastronomica di
questa terra.
Proseguiamo il nostro viaggio lungo il Donauradweg,
ammirando il paesaggio che cambia costantemente intorno a
noi. Le colline si susseguono, offrendo spettacolari
panorami sul fiume e sulle campagne circostanti. La nostra
prossima tappa è Klosterneuburg, una cittadina
storica situata a pochi chilometri a nord di Vienna. Qui,
visitiamo la magnifica Abbazia di Klosterneuburg,
un'imponente costruzione in stile barocco che fu fondata nel
XII secolo dai margravi di Babenberg. L'abbazia, oltre ad
essere un luogo di culto, ospita anche un museo che
custodisce una vasta collezione di opere d'arte sacra, tra
cui il famoso altare Verduner di Nicolaus Verdun.
Dopo aver visitato l'abbazia, decidiamo di concederci una
breve pausa e ci fermiamo in un caffè locale per gustare una
fetta di Sachertorte, la celebre torta al cioccolato
viennese che si può trovare praticamente ovunque.
Decidiamo di tornare a Vienna per concludere il nostro tour
in bicicletta lungo il Danubio, ma questa volta optiamo per
una strada diversa, attraversando il Parco Nazionale
Donau-Auen. Questo esteso parco naturale, situato tra
Vienna e Bratislava, protegge uno degli ultimi grandi
ecosistemi fluviali d'Europa, caratterizzato da una vasta
gamma di flora e fauna. Tra le fronde degli alberi scorgiamo
aironi e cicogne, mentre sulle rive del fiume avvistiamo
castori e nutrie. Il parco offre un'esperienza unica di
immersione nella natura, a due passi dalla città di Vienna.
Infine, giungiamo nuovamente nella capitale austriaca, dove
concludiamo il nostro viaggio lungo il Danubio, il sole
tramonta dietro le colline e il fiume si tinge di sfumature
arancioni e rosate. Mentre riponiamo le biciclette e ci
prepariamo a salutare il fiume si vengono in mente un po' di
considerazioni. Che si tratti di esplorare l'Isola del
Danubio, pedalare lungo la Donauradweg o navigare sulle sue
acque in barca, questo grande fiume offre un'infinita
varietà di esperienze e panorami mozzafiato che si fondono
armoniosamente con la storia, la cultura e le tradizioni
della regione. Il "Danubio Blu" non è solo un fiume, ma un
simbolo di unità, un ponte tra culture e un filo conduttore
che lega insieme il passato e il presente.
Vienna,
è sempre stata una città che ha attratto l'attenzione del
mondo cinematografico. Con la sua architettura "imperiale",
gli eleganti caffè e la sua ricca storia culturale, la
capitale austriaca è diventata la protagonista di numerosi
film e documentari nel corso degli anni. Il nostro viaggio
"cinematografico" inizia nella città vecchia di Vienna, dove
le strade acciottolate e gli edifici barocchi hanno fornito
la scenografia ideale per molti film storici e drammatici.
Uno degli esempi più famosi è il celebre Il terzo uomo
del 1949, diretto da Carol Reed e interpretato da Orson
Welles. Ambientato nella Vienna del dopoguerra, il film
utilizza luoghi emblematici come il Palazzo di Schönbrunn,
la Wiener Riesenrad (la storica ruota panoramica nel
Prater)
e le fogne sotterranee della città per raccontare una storia
di intrighi e misteri.
Un altro film degno di nota che ha utilizzato la città di
Vienna come sfondo è Before Sunrise del 1995, diretto
da Richard Linklater e interpretato da Ethan Hawke e Julie
Delpy. Questa pellicola romantica segue la storia di due
giovani che si incontrano casualmente su un treno e
trascorrono una notte insieme a Vienna. Il film mostra
alcuni dei luoghi più suggestivi della città, come il
quartiere di Spittelberg, il Donaukanal e il Friedhof der
Namenlosen (il cimitero dei senza nome).
Vienna è stata anche la scelta ideale per registi che
cercano di ricreare l'atmosfera dell'Europa centrale e
dell'Europa dell'Est durante la Guerra Fredda. Un esempio è
il film The Living Daylights del 1987, l'ultimo film
di James Bond interpretato da Timothy Dalton. Le sequenze
girate a Vienna includono scene nel Palazzo di Schönbrunn e
nella Volksoper, il teatro dell'opera popolare di Vienna.
Oltre ai film di successo, Vienna è anche la patria di
numerosi festival cinematografici che celebrano il talento e
la creatività sia a livello locale che internazionale. Uno
dei festival più importanti è la Viennale, che si
tiene ogni anno in ottobre. Fondato nel 1960, il festival
della Viennale è diventato uno degli eventi cinematografici
più prestigiosi d'Europa, attirando cineasti e appassionati
di cinema da tutto il mondo. Il festival offre una selezione
di film internazionali, documentari e cortometraggi, oltre a
retrospettive dedicate ai grandi maestri del cinema e a
nuovi talenti emergenti.
Un altro evento cinematografico degno di nota a Vienna è il
LET'S CEE Film Festival, che si concentra sul cinema
dell'Europa centrale e orientale. Questo festival, che si
tiene annualmente in primavera, offre una piattaforma per i
registi e gli attori emergenti dell'Europa centrale e
orientale per mostrare il loro lavoro e condividere le loro
visioni con un pubblico internazionale. Il festival presenta
una selezione di lungometraggi, documentari e cortometraggi
provenienti da paesi come la Polonia, la Repubblica Ceca,
l'Ungheria, la Romania e molti altri. Inoltre, il LET'S CEE
Film Festival offre workshop, masterclass e dibattiti con
cineasti e professionisti del settore, promuovendo la
collaborazione e lo scambio culturale.
Per gli appassionati di cinema indipendente e sperimentale,
il Vienna Independent Shorts (VIS) è un evento
imperdibile. Questo festival annuale, che si svolge a
maggio, è dedicato ai cortometraggi e alla promozione di
giovani talenti nel campo della produzione cinematografica
indipendente. Il VIS presenta una vasta gamma di generi, dai
film d'animazione ai documentari, passando per opere
sperimentali e video musicali, offrendo una panoramica della
creatività e dell'innovazione nel cinema contemporaneo.
Non possiamo parlare del legame tra Vienna e il cinema senza
menzionare la sua fiorente scena cinematografica locale. La
città è la patria di numerosi talenti emergenti nel campo
della regia, della sceneggiatura e della produzione
cinematografica. Tra questi, si possono citare registi come
Michael Haneke, vincitore di due Palme d'oro al
Festival di Cannes, e Ulrich Seidl, noto per il suo
stile provocatorio e controverso.
Vienna offre anche una vasta gamma di cinema e sale
cinematografiche dove gli appassionati possono godersi film
di tutti i generi e provenienti da tutto il mondo. Tra i
cinema storici di Vienna, il Burg Kino merita una
menzione speciale. Questo elegante cinema, situato vicino
all'Opernring, è stato inaugurato nel 1912 e conserva ancora
il fascino dell'epoca d'oro del cinema. Il Burg Kino è
famoso per le sue proiezioni regolari de Il terzo uomo,
permettendo ai visitatori di immergersi nell'atmosfera del
film e scoprire la Vienna del dopoguerra.
Un altro aspetto interessante del legame tra Vienna e il
cinema riguarda i numerosi tour cinematografici offerti
nella città. Questi tour, organizzati da guide esperte e
appassionate di cinema, vi porteranno attraverso le location
di film celebri, permettendovi di rivivere le scene più
iconiche e di scoprire aneddoti e curiosità legati alla
produzione cinematografica. Per esempio, il tour de Il
terzo uomo è una delle esperienze più popolari tra i
turisti.
Per gli appassionati di cinema d'epoca, un'esperienza unica
è offerta dallo storico cinema Gartenbaukino. Questa
elegante sala cinematografica, inaugurata nel 1960, è uno
dei pochi cinema a Vienna ad avere ancora un grande schermo
panoramico, ideale per la proiezione di film classici e in
pellicola. Il Gartenbaukino organizza regolarmente eventi
speciali e retrospettive dedicate ai grandi maestri del
cinema, offrendo un'esperienza cinematografica autentica e
nostalgica.
Vienna è anche una città che celebra l'arte del documentario
attraverso il Crossing Europe Film Festival. Questo
evento annuale, che si tiene ad aprile, si concentra sulla
produzione documentaristica europea, con particolare
attenzione ai film che esplorano temi sociali, politici e
culturali. Il festival offre una piattaforma per i registi
emergenti e affermati per presentare le loro opere e
interagire con un pubblico internazionale.
Infine, per chi è interessato alla storia del cinema e alle
sue tecniche, il Filmmuseum di Vienna è un luogo
imprescindibile. Questo museo, situato nel quartiere dei
musei (MuseumsQuartier), offre una vasta collezione di film,
fotografie, poster e materiali d'archivio che documentano la
storia del cinema austriaco e internazionale. Il Filmmuseum
organizza anche retrospettive, conferenze e workshop
dedicati alla storia e alla teoria del cinema, rendendolo un
centro culturale e educativo per gli appassionati di cinema
di tutte le età.
Ecco gli indirizzi dei luoghi menzionati:
Palazzo di Schönbrunn: Schönbrunner
Schloßstraße 47, 1130 Vienna
Wiener Riesenrad (ruota panoramica nel
Prater): Riesenradplatz 1, 1020 Vienna
Spittelberg: Spittelberggasse, 1070
Vienna
Donaukanal: Donaukanal, Vienna, Austria
Friedhof der Namenlosen: Alberner Hafen,
1110 Vienna
Volksoper: Währinger Str. 78, 1090
Vienna
Burg Kino: Opernring 19, 1010 Vienna
Filmmuseum: Augustinerstraße 1, 1010
Vienna
MuseumsQuartier: Museumsplatz 1, 1070
Vienna
Gartenbaukino: Parkring 12, 1010 Vienna
Per quanto riguarda i festival, di solito si
svolgono in diverse sedi in tutta la città,
quindi non c'è un indirizzo specifico. Tuttavia,
è possibile trovare ulteriori informazioni sui
siti web dei singoli festival:
Non
è facile vedere una città come Vienna in pochi giorni, ma se
proprio non potete trattenervi abbastanza almeno non mancate
di visitare uno dei migliori musei del mondo, un monumento di
per sé, il
Museo di Storia dell'Arte
di Vienna (Kunsthistorisches Museum indirizzo
Maria-Theresien-Platz) che espone le opere d'arte fatte arrivare
a Vienna dagli Asburgo durante tutto il loro dominio e comprende
un'impareggiabile collezione di quadri di Caravaggio,
Giorgione,
Rubens,
Mantegna, Peter Brueghel il Vecchio, Raffaello,
Perugino,
Vermeer,
Albrecht Dürer,
Velázquez,
Hieronymus Bosch,
Jan van Eyck, Correggio,
Rembrandt,
Tiziano
e
Tintoretto.
È difficile, se non impossibile, riuscire a vedere
tutto in una sola visita e bisogna fare attenzione anche
a non prendere il torcicollo per osservare gli stupendi soffitti
decorati o a non farvi venire la Sindrome di Stendhal.
Non
andate via senza prima essere passati per la stupenda caffetteria
del museo, ci si potrebbe stare un pomeriggio da quanto è comoda.
Il moderno quartiere museale Museumsquartier (indirizzo
Museumsplatz 1) è la destinazione perfetta per le giornate di
pioggia: i suoi bellissimi
musei (Museo di Arte Moderna, Museo Leopold,
la Kunsthalle, l'Esposizione di Arte Contemporanea, lo
Zoom Museo per bambini, il Centro di Architettura
di Vienna), le caffetterie, gli spazi pubblici accoglienti,
lo hanno reso la terza attrazione di Vienna. Tutti questi musei
sono concentrati attorno a Museumsplatz.
Se
siete tra gli amanti del mondo della psicologia, non potete
fare a meno di visitare la Casa Museo di Sigmund Freud
che si trova negli appartamenti dove il padre della psicanalisi
viveva e lavorava. Il museo è stato aperto nel 1971 e si trova
nel quartiere di Alsergrund al numero 19 di Berggasse.
All'interno potrete trovare, oltre ai mobili originali del dottore
(tra cui il primo divanetto dove Freud ascoltava i suoi pazienti,
poi preso a modello da tanti psicologi), documenti, fotografie
e diversi oggetti curiosi, tra i qual un compendio di storia
della psicoanalisi.
Al
di fuori del centro della città si trova lo splendido
Belvedere (indirizzo Prinz Eugen-Straße 27), di cui vi ho
già accennato, costruito da Johann Lukas von Hildebrandt,
per il principe Eugenio di Savoia, il grande condottiero
italiano e grande amante dell'arte che sconfisse i turchi che
minacciavano l'impero asburgico e l'intera Europa. Il Palazzo
è in realtà formato da due edifici separati, come si può vedere
dalla foto al lato, Belvedere superiore e Belvedere Inferiore.
Il palazzo superiore, da cui si gode un bellissimo panorama
della città ospita oggi la Galleria austriaca, con le opere in particolare dell'arte austriaca dal Medioevo
ad oggi, a cui si aggiungono alcuni capolavori stranieri.
La
collezione artistica di questo museo è impressionante ma, come
con la Gioconda di Leonardo al
Louvre,
c'è un dipinto che ne è diventato il simbolo: il Bacio
di Gustav Klimt. La raccolta dei quadri di Klimt qui
ospitata include anche Giuditta, altro dipinto entrato
nei manuali di storia dell'arte e altri pregevoli capolavori
di Egon Schiele, Oskar Kokoschka, opere dell'Impressionismo
francese e capolavori del Biedermeier viennese,
solo per citarne alcuni. Nel Belvedere Inferiore, si trovano
gli appartamenti e le sale di rappresentanza usati dal principe
Eugenio per intrattenere i suoi ospiti di alto lignaggio, che
sono di assoluta bellezza.
Prima
di riprendere il cammino verso casa, se potete, tenetevi un
po' di tempo per visitare l'altro grande e celebre palazzo Barocco
della città, dichiarato patrimonio dell'umanità dall'Unesco,
il Castello di Schönbrunn (indirizzo Schönbrunner Schloßstraße
47); si tratta del monumento in assoluto più visitato dell'Austria,
che ha visto tra i suoi residenti, più o meno stabili, Maria
Teresa, la l'Imperatrice Elisabetta di Baviera (meglio
conosciuta come Sisi, oppure Sissi per via dei film), Napoleone
Bonaparte (che conquistò Vienna due volte).
L'interno
si presenta quasi integralmente nel suo aspetto originale, con
lo stile tipico del tardo Barocco importato dalla Francia, il
rococò, con riccioli e arabeschi dappertutto, con 2000 stanze,
una cappella e un teatro, siamo di fronte a un'altra città nella
città. Nel cosiddetto Salone degli Specchi,
Mozart
(vedere anche
Mozart a Vienna)
eseguì, a sei anni, il suo primo concerto reale al cospetto
di Maria Teresa. Pare che l'imperatrice restò entusiasta
dell'esecuzione del piccolo genio della musica, tanto che il
padre annotò orgoglioso nel suo diario, "Wolferl (diminutivo
affettuoso di Wolfang) è saltato in grembo a Sua Maestà,
abbracciandola e sbaciucchiandola per benino". La Sala
di Napoleone (che qui soggiornò saltuariamente tra il 1805
e il 1809) curiosamente espone un'allodola crestata impagliata.
Vienna e pericolosa di Notte? La città è considerata
una delle più sicure in Europa e in generale donne e uomini
non avranno problemi a camminare di notte. Evitare la notte
zone come il Prater e il Praterstern. Una zona poco adatta
e dove ci possono essere problemi e la via a "luci rosse"
Ausstellungsstrasse.
A
Vienna è facile trovare aneddoti gustosi sulle vite dei grandi
uomini che sono nati qui o che vi hanno vissuto. Ho trovato questo episodio sulla vita di uno dei più
grandi compositori della storia che mi ha molto divertito
e ve lo racconto. "Beethoven!" Gridò il padrone di casa.
"Che cosa ha fatto? Non si possono fare dei buchi nei miei
muri solo perché si vuole una vista degli alberi!", "Posso.
E lo farò, "rispose il grande compositore. Beethoven sapeva
di essere Beethoven. Beh, il buco è stato riempito, gli alberi
se ne sono andati, e i personaggi di questo scambio di vedute
sono morti da tempo (il padrone di casa di Beethoven si chiamava
Johann von Pasqualati ed era un grande appassionato di
musica che perdonò tutto al suo famoso e irruento inquilino),
ma ritrovarsi nel punto esatto di questa storia rende tutto
così vicino che la musica finisce col riempire il sottofondo
dei miei pensieri (leggi anche
Beethoven a Vienna).
Volete
un po' di modernità nel rispetto della tradizione viennese?
Andate a vedere la Hundertwasserhaus (indirizzo Kegelgasse
36-38), un complesso multicolore di case popolari che prendono
il nome dall'architetto e artista Friedensreich Hundertwasser
che le costruì nel quartiere di Landstraße, a est del
centro città. Il complesso di piani ondulati, con un tetto ricoperto
d'erba, 52 appartamenti, quattro uffici, 16 terrazze private
e tre terrazze comuni, e 250 alberi, fu costruito tra
il 1983 e il 1985, secondo le idee e i concetti di Hundertwasser
che lavorò con i colleghi architetti Joseph Krawina e
Peter Pelikan per la fase esecutiva. La cosa incredibile
è che questo moderno
Gaudì
che è stato Hundertwasser (morto nel 2000) non prese alcun
compenso per il suo lavoro, dichiarando che ne valeva la pena,
per evitare che qualcosa di brutto potesse essere costruito
al suo posto. Oggi, proprio come gli edifici del grande
architetto spagnolo a
Barcellona,
la Hundertwasserhaus è diventata uno dei luoghi più visitati
di Vienna e ormai fa parte a pieno titolo del patrimonio culturale
dell'Austria. Per chi volesse approfondire vedere l'articolo
dedicato
Hundertwasser Krawina Haus .
Anche
se può non sembrare, Vienna è una delle città europee che più
attraenti i giovani visitatori. Il centro storico racchiuso
dalla Ringstrasse ospita locali di tutti i tipi, bar, jazz club,
discoteche in cui trascorrere piacevoli serate, anche ascoltando
della buona musica dal vivo. Particolarmente frequentata è la
zona del
MuseumsQuartier,
in cui il divertimento si coniuga all'arte e alla cultura. Un'altra
zona dove trovare numerosi locali, ristoranti e caffè è anche
il quartiere dello Spittelberg. Poi c'è il Bermudadreieck,
letteralmente il "Triangolo delle Bermuda" della vita notturna
viennese, dove nel raggio di pochi metri si concentra una grande
quantità di circoli culturali e music bar.
Altra zona parecchio frequentata dai giovani è quella della
Gürtel, la terza cintura periferica della città che unisce
il nord con il sud di Vienna. Tra le arcate Jugendstil
della metropolitana sopraelevata progettata da Otto Wagner,
in un modo molto intelligente, sono stati recuperati numerosi
spazi dove hanno aperto locali "di tendenza", cioè che poi vengono
replicati da altre parti. Un miscuglio di stili che sono riusciti
ad armonizzare creando qualcosa di interessante tra ritmi di
musica rock, pop e techno, intellettuali, artisti, gallerie
e musicisti d'avanguardia.
Quali sono i piatti di Vienna più famosi? Senza
fare classifiche, diciamo che i più conosciuti sono la già
citata Cotoletta Viennese (Wiener Schnitzel), la Sachertorte,
il Gulasch nella variante austriaca (leggermente meno speziato),
lo Strudel di mele Apfelstrudel e l'insalata di patate (Erdäpfelsalat).
Per altri piatti consultate la pagina
Cosa mangiare a
Vienna.
L'inverno
è la stagione più suggestiva per visitare Vienna, ma, come tutti
sospettano, fa parecchio freddo. In molti hanno in mente le
classiche immagini da cartolina, con la città imbiancata e un
Natale fiabesco. Neve sul terreno, fresca aria notturna, gruppi
di amici nascosti nel vapore che si alzavano da tazze di vino
caldo, castagne di arrosto, candele, e il tipo di decorazioni
natalizie che avevamo prima di scoprire che Babbo Natale non
esiste. Tutte queste immagini devono tenere conto, che in inverno
si possono toccare i -15 gradi celsius in alcuni giorni. Se si
parte preparati poco male, in caso contrario può diventare complicato.
In ogni caso l'atmosfera natalizia veramente unica ripaga sempre
di qualche piccolo sforzo.
Un vantaggio dell'estate è che gran parte della popolazione
locale scompare nelle residenze estive o va in vacanza, quindi
c'è più spazio per chi visita e la città è meno congestionata.
Lo svantaggio è che troverete molti più visitatori come voi.
Oltre al bel tempo, l'estate porta anche tutta una serie di
eventi e manifestazioni culturali. Potrete sedervi nella notte
in un tavolino all'aperto godendo le delizie dei tanti ottimi
caffè, bar, ristoranti e taverne del vino, i famosi Heurigen
(come quelli della zona di
Grinzing).
Molti hanno i loro giardini proprio per questo scopo, con le
viti arrampicate alle pareti e la sensazione di essere in campagna.
Anche le autorità comunali di Vienna fanno un ottimo lavoro
colorando la città di fiori e non solo nei parchi e nei giardini.
I vantaggi delle stagioni di mezzo, primavera autunno, sono
che si può avere il meglio di Vienna, senza le code dell'estate
o del Natale. Chi lo può fare troverà una città più accomandante.
Trovare alloggi economici a Vienna può essere un problema,
soprattutto a
Natale,
Pasqua e tra giugno e settembre, quindi conviene prenotare il
prima possibile (se lo fate con noi attraverso le pagine che
trovate in alto a sinistra e in basso ancora meglio, risparmiate
e ci date una mano ☺). Per mangiare non avrete che l'imbarazzo
della scelta con ristoranti per tutte le tasche e tutti i gusti
(date un'occhiate qui al riguardo
Ristoranti a Vienna).
Stessa cosa dicasi per quanto riguarda la vita notturna (leggetevi
questo nostro articolo sulla
Vita notturna a Vienna).
Ora
va molto chiedere a qualcuno dopo un viaggio se si è "divertito".
Divertirsi, infinito presente del verbo divertire, è una parola
un po' cacofonica (almeno secondo me), riferita a un viaggio.
Certo, ci si può anche divertire a Vienna, come in qualsiasi
altro luogo, ma il viaggio è sempre qualcosa di diverso, dove
sarebbe meglio usare i verbi, scoprire, riflettere, e perché
no, imparare. Ad ogni modo, Vienna, essendo una metropoli, offre
molti luoghi dove intrattenersi, o divertirsi, fate voi, ve
ne abbiamo già parlato in questa pagina e in tutto il resto
della nostra guida alla capitale austriaca. Questo è vero per
l'arte e per i musei. Questo è ancora più vero specialmente
nella musica, come abbiamo visto ampiamente. Se vi piace la
musica classica, si può assistere a concerti e a meravigliose
opere nella
Staatsoper,
l'Opera di Stato di Vienna, o nel Theater an der Wien.
Oppure, tenendo d'occhio il calendario, ogni anno si tengono
importanti manifestazioni legate alla musica e al teatro, come
i Wiener Festwochen (da metà maggio a metà giugno) o
il famoso carnevale viennese, accompagnato da concerti
eseguiti da orchestre, balli e walzer. Poi, per quando riguarda
gli amanti della danza, per quelli che rivedono anche la sesta
replica di "Sissi" con Romy Schneider, e che appena mettono
piede in città gli risuonano nelle mente le note del "Bel
Danubio Blu" sono da non perdere, potendolo fare,
i "famosi balli viennesi": soprattutto il Ballo delle Debuttanti
nel periodo del carnevale e il Kaiserball (ballo imperiale)
per l'ultimo dell'anno. Divertenti? Forse, sicuramente appassionanti.
Insomma, spero di avervi dato l'idea giusta di questa città,
cari lettori di tutte le età. Vienna sembra ormai eterna.
Come tutte le cose eterne sembra quasi un pensiero d'amore,
lo diceva anche il grande Dino Buzzati. Si ha quasi l'impressione
che quel misticismo, progressista e conservatore al tempo stesso,
di cui è impregnata la città, abbia cercato, forse senza trovarla,
una malinconica dignità per gli uomini, quasi come in un valzer
che si vorrebbe infinito. Ho reso l'idea? Buona Vienna.
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