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PARIGI : INFORMAZIONI E PICCOLA GUIDA
  
A Parigi,
è noto, si va per agguantare la vita in un momento di
ebbrezza, non per gingillarsi in malinconie (non troppe
almeno). Basta una manciata di ore nei boulevard, quei
viali infiniti, e il gioco è fatto. Parigi è un grande
ed enorme palcoscenico, con una infinità di scenari
per tutti. Jean Cocteau, a tal proposito diceva
che: Tutti a Parigi vorrebbero essere attori e nessuno
spettatore.
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Vista dal fiume Parigi è una visione mozzafiato. Nessuna
città europea ruota intorno al suo fiume come Parigi.
Le distanze qui sono misurate relativamente alla
Senna,
che si divide in due zone distinte, la riva destra e
la riva sinistra, la famosa rive Gauche, con il
Quartiere Latino,
a sud. Queste due aree tagliate dal fiume sono talmente
ben definite da avere quasi dei confini ufficiali. Parigi
è divisa anche dal punto di vista storico: la parte
orientale è legata alle antiche origini della città,
quella occidentale al XIX e XX secolo.
Quasi tutti gli edifici di una certa importanza sorgono
lungo le rive della Senna o nelle immediate vicinanze.
In ogni caso tutte le
Strade di Parigi hanno una storia da
raccontare, attraverso i loro nomi, in molti casi cambiati
nel corso del tempo, oppure attraverso i personaggi che le
hanno vissute.
Parigi, una sola
o tante?
La Parigi di oggi, come non mai, è un crogiolo di razze.
Qui, per viaggiare da una parte all'altra del mondo,
non è più necessario fare voli intercontinentali, cambiare
fusi orari, avere il passaporto: basta acquistare un
biglietto del metrò, e il gioco è fatto. Amate l'Africa
nera? Scendete a St. Paul e dirigetevi in
Rue Elzévir, non a caso chiamata Rue de la Petite
Afrique.
Oppure andate fino alla stazione del metrò di Château Rouge,
dalle parti di
Montmartre:
le strade lì intorno (Rue Poissonniers, Rue Myrha,
Rue Polonceau...) sono piene di negozi che ricordano
gli empori di Dakar, con il meglio della sartoria africana:
tende, cuscini...
Se
invece preferite il lontano oriente, andate nel XIII arrondissement,
metrò Porte De Choisy: qui è pieno di ristoranti cinesi,
vietnamiti, cambogiani, thailandesi. E nei negozi potete
rifornirvi di spezie, frutta secca, anatre laccate, tè e tisane
d'ogni tipo, compresa quella ai fiori di leone. Un tempo in
questo quartiere vissero grandi rivoluzionari della rivolta
della Comune di Parigi, come Emile Duval e
Luis Auguste Blanqui. Qui vissero, a Rue Godefroy,
non lontano da Place d'Italie, due futuri leader cinesi,
come Zhou Enlai e Deng Xiaoping; erano giovani
e pieni di energia, nonostante la precarietà e la povertà, e
il loro programma era semplicemente quello di "Salvare la
Cina e il mondo". Nel corso della sua permanenza a Parigi,
Zhou fondò il primo nucleo del Partito Comunista Cinese.
In
tempi recenti è esplosa la mania dell'India, quindi un
po' ovunque a Parigi sono spuntati ristoranti, negozi di sari,
negozi specializzati in prodotti alimentari (dal curry alla
marmellata di lime, ai semi di finocchio glassati) e altri ancora
che vendono musica e film di Bollywood, il più delle
volte "onestamente" taroccati. Il viaggio intorno al mondo non
finisce qui: si può andare nella
Russia
degli zar, a Cuba, in Cile, in
Brasile,
nel Magreb. Fumare il narghilè e bere tè alla menta seduti su
un pouf di un café egiziano è un "must", una cosa che da fare.
Ma sono ben rappresentati anche paesi meno esotici come l'Olanda,
la Svezia, il Belgio.
E
non preoccupatevi: sugli
Champs Elysées,
al
Centre Pompidou,
sotto la
Torre Eiffel
e sulla scalinata che porta alla
Basilica del Sacro Cuore
(Sacré-Coeur) la lingua più parlata è l'italiano (anche
al
Moulin Rouge).
Perché noi siamo turisti pragmatici: prima vogliamo vedere tutte
le attrazioni classiche e poi, se rimane un po' di tempo, lo
dedichiamo al resto. Il problema è che le attrazioni classiche
sono così numerose (si può non andare al
Louvre (leggi per fare prima il nostro articolo
sui
capolavori da non perdere)
al
Museo Picasso,
al
Museo D'Orsay,
al
Museo Rodin
al
Pantheon,
ai
Jardin de Tuileries
fare una passeggiata a
Saint Germain de Prés,
vedere l'Operà
di Parigi, ammirare
Nôtre Dame?),
che alla fine non rimane quasi mai tempo per altro, con il rischio
di portarsi dietro il ricordo di una Parigi da cartolina.
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Il II arrondissement,
tra rivoluzionari e scrittori
Un
luogo che è diventato una metà di pellegrinaggio di tanti sudamericani
a Parigi è il II arrondissement. Qui al numero 63 di
Rue de Richelieu, visse nel 1806 il Libertador, Simón
Bolívar che, contribuì in misura decisiva all'indipendenza
di Bolivia, Colombia, Ecuador, Panama, Perù e Venezuela, e insieme
all'argentino Josè de San Martin, all'emancipazione di
tutta l'America Latina dalla Spagna. Bolívar fu un fervido
ammiratore di Napoleone, di cui assistette all'incoronazione
e di cui divenne in seguito parte della sua scorta personale.
I suoi soggiorni a Parigi furono fondamentali per rafforzare
la sua decisione di ribellarsi alle condizioni coloniali della
sua terra. La sua visione politica era però troppo in anticipo
sui tempi: voleva creare gli Stati Uniti del Sud America,
ma tradito e incompreso, non ci riuscì. Il II arrondissement
rappresenta da sempre per Parigi un importante distretto commerciale
ospitando un gran numero di attività finanziarie ed economiche,
con numerose sedi bancarie raggruppate attorno alla ex Borsa
di Parigi. Qui si trovano anche la Bibliothèque Nationale,
l'Opéra e l'Opéra Comique.
Al numero 10 di
Rue Saint-Joseph nacque lo scrittore Émile Zola,
che dirà la famosa frase "Essere poveri a Parigi, significa
essere poveri due volte", per via della sua difficile giovinezza
seguita alla morte del padre quando aveva 7 anni. Nei suoi romanzi
descrisse la nuova Parigi
del
Barone Haussmann, l'urbanista di Napoleone III,
che demolì parte della città medievale per fare posto ai boulevard,
ai palazzi, alle Les Halles (i mercati generali) e ai
grandi magazzini. Zola è considerato il creatore dello stile
letterario chiamato Naturalismo, che si proponeva di
descrivere la realtà psicologica e sociale con gli stessi metodi
usati dalle scienze naturali. A questo stile letterario furono
poi associati scrittori del calibro di Balzac e Flaubert.
Zola diventò celebre in tutta la Francia per via del suo atto
d'accusa, il famoso "J'accuse", contro le autorità in
occasione del processo al capitano Albert Dreyfus, un
ufficiale ebraico - alsaziano accusato di tradimento e di spionaggio
a favore dell'Impero Tedesco. Il paese si divise in colpevolisti
e innocentisti. Zola sostenne questi ultimi, e così facendo
si creò tanti nemici. Detestato e calunniato (anche per le sue
origini italiane), fu costretto ad abbandonare la Francia per
l'Inghilterra per breve tempo. Tornato a Parigi, morì il 29
settembre del 1902, vittima di esalazioni di monossido di carbonio.
Anche se fu più volte minacciato di morte, le autorità chiusero
subito il caso archiviandolo come incidente. Anni dopo tuttavia,
un imprenditore ultra nazionalista Henri Buronfosse,
rivelò in punto di morte a un parente di essere stato l'assassino
di Zola, al quale ostruì il camino della sua camera avvelenandolo
con il monossido e riaprendolo il mattino successivo. Il tutto
venne fuori solo nel 1953 dopo un articolo del quotidiano
Liberation.
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Parigi, misteri e seduzione
Parigi
è piena di misteri, anche in questo sta il suo fascino senza
tempo. Dai misteri alle seduzioni il passo è breve. Nello stesso
quartiere, in Rue Mandar visse il principe della seduzione,
Giacomo Casanova, che abitò nella capitale francese più
di 5 anni. Nelle sue Memorie scrisse: "Eccomi in questa
Parigi unica al mondo, che devo guardare come la mia patria,
poiché non posso più pensare di tornare in quella che mi ha
dato la casualità dei natali [...] questa immensa Parigi è luogo
di miseria o di fortuna, a secondo che vi si sappia adattare
bene o male: starà a me cogliere bene la direzione del vento."
Un'altra figura entrata nell'immaginario mondiale è Cyrano
de
Bergerac
che nacque in Rue Dussoubs, sempre nel II arrondissement,
diventato celebre grazie all'opera teatrale che porta il
suo nome, pubblicata nel 1897 dal poeta drammatico francese
Edmond Rostand (1868-1918). Bergerac fu nel '600, precursore
della letteratura fantascientifica, un personaggio coraggioso,
innamorato della libertà, delle scienze, dei libri e della natura.
Rimpiangeva il fatto di perdere tempo, un tempo che non sarebbe
tornato più. Morì a soli 36 anni, vittima della caduta di una
trave. Anche in questo caso qualcuno ha sempre sostenuto che
non si trattò di un incidente. Venne poi reso immortale dall'opera
di Rostand, Cirano (a Rossana): "…per la tua felicita darei
in cambio la mia quand'anche tu non lo sapessi mai, cosi, soltanto
per sentirti ridere qualche volta, da lontano, da quella gioia
data dal mio sacrificio…"
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La Parigi preferita
dai parigini
Ecco allora un consiglio per avere un "assaggio" della Parigi
più amata dai "parigini doc": 1, 4, 10, 11. Che non sono numeri
da giocare al lotto, ma i numeri degli arrondissements, i quartieri
da non perdere. Il I (Primo) arrondissement, possiede
monumenti e luoghi quali la Banque de France, il
Museo del Louvre,
il Palais Royal, la Comédie-Française, i
Giardini delle Tuileries,
la Rue de Rivoli, i ponti Pont Neuf e Pont
des Arts e la Place Vendôme con al centro la Colonna
di Austerlitz. Quest'ultima ispirata alla colonna Traiana
a Roma, venne costruita per celebrare una delle più grandi vittorie
napoleoniche, la Battaglia di Austerlitz appunto, usando
come
materiale
tra i 133 e i 180 cannoni sottratti agli austriaci e ai russi
sul campo di battaglia.
Place Vendôme venne creata nel
1702 come monumento alla gloria degli eserciti di Luigi XIV.
All'inizio venne chiamata Place des Conquêtes, piazza
delle conquiste, poi Place Louis le Grand, piazza Luigi
il Grande, quando le conquiste si rivelarono temporanee; dove
ora si trova la Colonna di Austerlitz si trovava la statua equestre
del re, successivamente distrutta, durante la Rivoluzione Francese.
Il sito della piazza fu un tempo l'hôtel particulier,
cioè la residenza privata di César, duca di Vendôme, figlio
illegittimo di Enrico IV e della sua amante Gabrielle
d'Estrées. Successivamente il ministro delle finanze di
Luigi XIV Louvois, acquistò questo pezzo di terra, con
l'obiettivo di costruire una piazza, sul modello di successo
Place des Vosges del secolo precedente. Louvois andò
incontro a difficoltà finanziarie e il suo progetto non si realizzò.
Dopo la sua morte, il re acquistò il terreno e commissionò all'architetto
Hardouin-Mansart di progettare la piazza e le abitazioni
che vi si sarebbero affacciate. Altri problemi economici
rallentarono il progetto che venne portato avanti dal finanziere
John Law, considerato il creatore della carta moneta.
Sotto di lui la piazza venne completata nel 1720. Quando però
la sua Banca del Missisipi (allora colonia francese) fallì,
dovette vendere ai membri della famiglia Borbone-Condé. Questi
ultimi erano un ramo collaterale della famiglia reale esiliata
per dispute dinastiche, che poi rientrò nel paese per reclamare
la loro terra nella città di Vendôme stessa.
Tra
il 1720 e il 1797, questa famiglia acquisì gran parte della
piazza, tra cui una parziale piena proprietà del sito su cui
si trova oggi l'Hotel Ritz di Parigi. Se questa piazza
potesse parlare... al numero 12 di Place Vendôme visse e morì
di tubercolosi,
Frederick Chopin; al numero 15 dove si
trova il Ritz, visse Coco Chanel; Virginia Oldoini,
Contessa di Castiglione e cugina di Cavour, venne inviata
da quest'ultimo in missione alla corte francese di Napoleone
III per cercare di sedurlo e perorare presso l'imperatore
l'alleanza franco-piemontese, ci riuscì e fu la sua amante per
più di un anno e abitò al numero 26 di Place Vendôme; Lady
Diana e il suo compagno, Dodi al-Fayed trascorsero
qui le loro ultime ore di vita prima di imbucare il Tunnel
dell'Alma.
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Una passeggiata nel Marais, un quartiere alla moda
Regalatevi
una passeggiata nelle stradine del
Marais (IV arrondissement),
dove quasi ogni giorno nascono nuovi negozi, gallerie e locali,
ma nel rispetto della tradizione: nell'antico ghetto ebraico
hanno detto "no" a McDonald's, riuscendo così a salvare un
hammam, un bagno turco. Il Marais era un tempo una zona
paludosa, da cui prese anche il nome. Crebbe di importanza sin
dal XIV secolo, grazie alla sua vicinanza con il Louvre, residenza
preferita di Carlo V.
Raggiunse il
massimo del suo splendore
nel XVII secolo, quando divenne zona residenziale per le classi
più abbienti, proprietari di sontuosi palazzi (gli HÔtels)
che sono stati in seguito restaurati e trasformati in musei.
Nella bellissima
Place des Vosges
visse Victor Hugo, l'autore de I Miserabili,
prima di essere esiliato per la sua politica contro Napoleone
III. Ora la sua casa è stata trasformata in un museo. Hugo
fu uno dei primi intellettuali a usare il termine "Libero
Pensiero". Lottò contro la schiavitù, a favore dei diritti
delle donne, contro la pena di morte, per l'istruzione gratuita
e obbligatoria e coltivò il sogno di vedere un giorno gli
Stati Uniti d'Europa. Una curiosità: uno dei palazzi che
si affaccia su Place des Vosges fu il teatro del delitto che
fece da sfondo al romanzo "L'ombra cinese" di
Georges Simenon
con protagonista il Commissario Maigret, che vedremo
altre volte di seguito in questo articolo.
In questa zona, ancora ricca di fascino, si alternano boutiques,
piccoli ristoranti e negozi alla moda. Sempre nello stesso
arrondissement, in Place de HÔtel-de-Ville,
un tempo Place de Grèves, avvenivano le decapitazioni,
le impiccagioni e i supplizi pubblici decisi della autorità.
Fu in questa piazza che venne usata per la prima volta la ghigliottina,
il 25 Aprile 1792, diventando uno dei simboli tragici della
Rivoluzione Francese. La prima esecuzione riguardò
Nicolas Pelletier, accusato di furto e omicidio. Le cronache
riportano la grande delusione della
folla
accorsa numerosa che, grazie alla rapidità dello strumento,
non ebbe letteralmente il tempo di vedere alcunché di spettacolare.
In questa zona si trova anche il
Museo Picasso
da non perdere. Quando sarete da queste parti non
mancate di assaggiare gli ottimi falafel che si possono
mangiare in uno dei tanti ristorantini yiddish nei dintorni.
L'as du Falafel al numero 32 di Rue des Rosiers sostiene
di fare semplicemente il miglior falafel del mondo. Chissà...
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I canali di Parigi

Altra zona da scoprire a Parigi è quella intorno a Canal
Saint-Martin (X arrondissement). I
Canali di Parigi,
con il loro via vai di battelli, i ponti di ferro e le chiuse
erano uno degli scenari preferiti dal commissario Maigret.
Oggi, la zona, è stata rivalutata da stilisti e giovani creativi
che aprono i loro atelier negli hangar e nelle tipografie abbandonate.
Nel 1934 in questo quartiere, tra i canali, Jean Vigo,
regista maledetto, realizzò il film L'Atalante,
con Michel
Simon
e Dita Parlo, una delle storie d'amore più amate dagli
appassionati e dagli studiosi di cinema. Il regista è ritenuto
il precursore della Nouvelle Vague della
cinematografia francese. L'umidità dei canali e l'inverno, durante
la lavorazione del lungometraggio, aggravarono lo stato di salute
di Gibilterra, affetto da tubercolosi, che morì poco dopo, a
soli 29 anni. La sequenza che vede il personaggio principale
Jean tuffarsi nel canale e "vedere" la sua Juliette vestita
da sposa, è familiare al pubblico italiano grazie all'utilizzo
nella sigla del programma notturno Fuori orario.
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XI arrondissement,
grande vita notturna
Se amate la vita notturna passate almeno una serata nei
bistrot, club e bar dell'XI arrondissement, il quartiere
con la più alta densità demografica d'Europa, quello che va
dalla
Bastiglia
a Place de la République. Rue de Lappe, Rue Oberkampf,
Avenue Palmentier, Rue de Charonne, Bolulevard Voltaire.
Questi ultimi sono indirizzi ben noti ai nottambuli: in queste
strade c'è la più alta concentrazione di locali di tutta la
città, qui la vita e il casino vanno avanti fino alle prime
ore dell'alba. Leggi anche
Café, bar e locali di
Parigi . In questo stesso quartiere
potrete visitare due interessanti musei.
Il primo, il Musée
Édith
Piaf, occupa un paio di stanze di un appartamento privato,
dedicato a
Edith Piaf,
la grande cantante francese e si trova al numero
5 di Rue Crespin du Gast. Possiede vari cimeli appartenuti dell'artista,
tra cui la sua collezione di porcellane, i vestiti, scarpe,
fotografie, lettere di fan, spartiti musicali, manifesti e registrazioni.
L'ingresso è gratuito. Il secondo, il Musée du fumeur,
il Museo del Fumo, al numero 7 di Rue Pache, racconta
un'interessante storia del fumo come fenomeno prima elitario
e poi di massa, con una collezione di oggetti che vanno dalle
pipe europee e cinesi al narghilè egiziano, ai vari tipi di
sigarette e sigari, con disegni scientifici e stampe sulla pianta
del tabacco. Tra le altre curiosità di questo quartiere, quando
passeggerete per le sue strade, potete imbattervi nel numero
17 di Rue de la Roquette, dove visse il poeta Paul
Verlaine. Oppure fermatevi al numero 150 di Boulevard Voltaire,
dove il critico d'arte Max Jacob e
Pablo Picasso
condivisero un appartamento. Oppure ancora al numero 132 di
Boulevard Richard Lenoir, uno degli scrittori di gialli più
amati di sempre,
Georges Simenon,
domiciliò qui il suo personaggio più famoso, il già citato
commissario Maigret.
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Parigi che cambia
Stare
appresso alla città che cambia non è facile perché, nonostante
la crisi economica, qui si continuano a realizzare progetti
faraonici: il MK2 Bibliothéque ne è un esempio. E'
un grande complesso attiguo alla Bibliothéque Nationale
de France François Mitterrand che si trova nel XIII arrondissement
e ospita 14 sale cinematografiche, tre ristoranti, un caffè,
due negozi di Dvd e Cd e due spazi per esposizioni. La linea
14 della metropolitana, la cosiddetta Meteor, quella
ipertecnologica che funziona senza conducente, è stata prolungata
fino alla Gare de Saint Lazare. Inoltre degni di nota
sono il MAC (Museo delle arti e delle civiltà) inaugurato
nel 2006; la riconversione di diversi immobili; la creazione
di un immenso "Balcone verde" nell'area attorno alla
Gare du Nord e alla Gare de l'Est (si tratta di
un giardino pubblico grande più di settemila metri quadrati);
la nuova sede della Cinématèque français (progetto firmato
dall'architetto Frank O. Gehry, lo stesso del
Guggenheim di Bilbao),
con cineteca, biblioteca, archivi e sale proiezioni.
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Parigi e il Valzer
Anche
se indissolubilmente associato a
Vienna,
il successo del
Sul Bel Danubio Blu di
Johann Strauss
figlio, cominciò in realtà a Parigi. I viennesi inizialmente
snobbarono il valzer, ancora attaccati (e come dargli torto)
ai fasti musicali di
Beethoven,
Schubert
e
Wolfgang Amadeus Mozart. Ma tutto cambiò nell'estate
del 1867 quando la capitale francese ospitò l'Esposizione
Universale. Per quell'occasione Pauline von Metternich,
moglie dell'ambasciatore Richard Clemens von Metternich,
figlio del celebre cancelliere austriaco al
Congresso di Vienna,
aveva deciso di dare un sontuoso ricevimento. Voleva stupire
gli ospiti, ma sopratutto dimostrare all'Imperatore Napoleone
III che l'Austria, nonostante la sconfitta patita dalla
Prussia, non si faceva abbattere. Per l'intrattenimento
musicale Pauline aveva ingaggiato Strauss e la sua orchestra.
Ed è proprio nelle sale dell'ambasciata austriaca a Parigi che
il "Danubio Blu" conquista finalmente i cuori. I viennesi,
che si sentivano sempre un po' provinciali rispetto ai parigini,
rivendicarono da quel momento questa musica immortale che da
allora divenne sinonimo della capitale austriaca.
Parigi suggestiva
Gli amanti della Storia a Parigi troveranno il paradiso, tali
e tante sono le cose da vedere e da scoprire. A cominciare
dal
Museo Carnavalet,
il museo dedicato alla storia della città, dal periodo
gallo-romano fino ai giorni nostri e ospitati in due
bellissimi palazzi adiacenti del XVI e XVII secolo. Un monumento da
non perdere, a questo proposito, è l'Hôtel
des Invalides, per avere una panoramica della
storia militare della Francia, qui si trova anche la
tomba di Napoleone. Un altro luogo pieno di suggestione
è il
Cimitero di Père-Lachaise,
il cimitero più visitato del mondo, dove sono sepolti tantissimi
personaggi tra i più amati di tutti i tempi. Un'ultima curiosità,
Parigi è gemellata in modo esclusivo solo con
Roma.
Ringraziandovi per il vostro continuo supporto, Informagiovani
Italia vi augura Buona Parigi!
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