VISITARE PARIGI - INFORMAZIONI E GUIDA (articolo long form)
Benvenuti a Parigi, la città dell'amore, della moda e dell'arte. Una città dalla storia millenaria, che ha visto nascere grandi rivoluzioni e importanti movimenti artistici e culturali. Parigi è famosa per la sua eleganza, la bella architettura, gli splendidi musei, le boutique alla moda e la buona cucina. Passeggiare per le sue strade significa immergersi in un'atmosfera romantica e bohémien fatta di viali alberati, caffè con tavolini all'aperto, negozi di antiquariato e artisti di strada. Se vi state chiedendo dove trascorrere un weekend o una vacanza indimenticabile all'insegna dell'arte, della cultura e del divertimento, Parigi è il luogo perfetto per voi.
di Massimo Serra
Introduzione
Nella
"Ville Lumière", si viene per vivere intensamente, non per
indulgere in malinconie (non troppe almeno). Bastano una
manciata di ore nei boulevard, quei viali infiniti, e il
gioco è fatto. La capitale francese è un grande ed enorme
palcoscenico, con una infinità di scenari per tutti. Jean
Cocteau, a tal proposito, diceva che: "Tutti a Parigi
vorrebbero essere attori e nessuno spettatore".
Vista dal fiume, Parigi è una visione mozzafiato. Nessuna
città europea ruota tutta intorno al suo fiume come la
capitale francese. Le distanze qui sono misurate
relativamente alla
Senna, che si divide in due zone distinte,
la riva destra e la riva sinistra, la famosa "rive Gauche",
con il
Quartiere Latino, a sud, chiamato così per
l'università Sorbona, dove la lingua usata da insegnanti e
studenti era quella di Cicerone. Queste due aree tagliate
dal fiume sono talmente ben definite da avere quasi dei
confini ufficiali. Parigi è divisa anche dal punto di vista
storico: la parte orientale è legata alle antiche origini
della città, quella occidentale al XIX e XX secolo.
Quasi tutti gli edifici di una certa importanza sorgono
lungo le rive della Senna o nelle immediate vicinanze. In
ogni caso tutte le
Strade di Parigi hanno una storia da
raccontare, attraverso i loro nomi, in molti casi cambiati
nel corso del tempo, oppure attraverso i personaggi che le
hanno vissute.
Perché Parigi viene chiamata la "Ville Lumière"?
La
prima illuminazione pubblica
Il
termine "Ville Lumière" ha radici storiche e simboliche che
risalgono al XVII secolo. Uno dei primi riferimenti a Parigi
come "Città delle Luci" può essere attribuito a Luigi XIV,
il Re Sole, che intraprese un ambizioso progetto di
rinnovamento urbano e illuminazione pubblica. Sotto il suo
regno, la capitale vide la costruzione di strade più ampie,
piazze e giardini pubblici, e l'installazione di lanterne a
olio per illuminare le strade durante la notte. Queste
innovazioni fecero di Parigi un faro di progresso e
modernità. Il soprannome "Ville Lumière" rifletteva il suo
status di città all'avanguardia.
Il simbolismo
della luce e della conoscenza
"Ville Lumière" ha anche un significato simbolico e
culturale. Nel corso dei secoli, Parigi è stata il centro di
importanti movimenti intellettuali, artistici e filosofici
che hanno contribuito a plasmare la cultura europea. Durante
l'Illuminismo (cosa c'è di più luminoso di questo
termine?), la città divenne un punto di incontro per
pensatori e scrittori come
Voltaire,
Rousseau
e Diderot, che promuovevano l'importanza della
ragione, della scienza e della libertà di pensiero. In
questo contesto, la luce rappresenta la conoscenza e
l'illuminazione intellettuale, e Parigi viene celebrata come
la città che ha guidato il mondo verso una nuova era di
progresso e comprensione.
La Ville Lumière
nel XX secolo e oltre
Nel corso del XX secolo, il termine "Ville Lumière" ha
continuato a evolvere e ad adattarsi alle trasformazioni di
Parigi. La città ha mantenuto il suo ruolo di centro
culturale, artistico e intellettuale, attirando talenti da
tutto il mondo e dando vita a movimenti come l'Impressionismo,
l'Espressionismo, il Surrealismo e l'Esistenzialismo.
Allo stesso tempo, Parigi ha continuato a essere
all'avanguardia nella progettazione urbana e
nell'illuminazione pubblica. Fu una delle prime capitali in
questo.
Oggi, il soprannome "Ville Lumière" è diventato parte
integrante dell'immagine e dell'identità di Parigi. La città
celebra regolarmente il suo legame con la luce attraverso
eventi e manifestazioni, come la Fête des Lumières o
la Nuit Blanche che trasformano le strade e i
monumenti di Parigi in spettacolari installazioni artistiche
e luminose.
Breve
riassunto della storia della città
La
storia di Parigi, è un'affascinante narrazione di sviluppo e
cambiamento nel corso dei secoli. La città fu fondata come
Lutetia dai Romani nel 52 a.C. e divenne la capitale del
regno franco quando
Clodoveo I si convertì al Cristianesimo nel 496 d.C. Nel
corso dell'Impero Carolingio di Carlo Magno, Parigi
contribuì all'espansione culturale e politica dell'epoca.
Tuttavia, la città subì attacchi e assedi da parte dei
vichinghi tra l'845 e l'886.
Con l'ascesa della dinastia dei Capetingi, a partire dal
regno di Ugo Capeto nel 987, Parigi conobbe un
periodo di prosperità e stabilità. Uno dei simboli della
città, la
Cattedrale di
Notre-Dame, fu costruita tra il 1163 e il 1345,
riflettendo la sua acquisita grandezza.
Durante la Guerra dei Cent'anni (1337-1453),
Parigi fu coinvolta nel lungo conflitto tra Francia e
Inghilterra, e la città passò di mano più volte. Il
Rinascimento portò una rinascita culturale e artistica anche
a Parigi. Il 24 agosto 1572 cominciò il
terribile evento del Massacro di San Bartolomeo (o
Notte di San Bartolomeo), quando vennero trucidati tra 5.000
e 30.000 ugonotti (protestanti francesi) da parte dei
cattolici durante le guerre sanguinose guerre di religione
che afflissero la Francia per circa 40 anni (1562-1598).
La Rivoluzione Francese (1789-1799) segnò un
momento cruciale e spartiacque nella storia di Parigi e
della Francia, con eventi come la Presa della Bastiglia
e l'esecuzione di Luigi XVI e di sua moglie Maria
Antonietta. Il periodo napoleonico (1799-1815) vide la
città trasformarsi grazie alla costruzione di numerosi
monumenti e all'ampliamento della città.
Nella metà del XIX secolo, il barone Haussmann
per ordine di Napoleone III, ristrutturò Parigi,
dandole il suo aspetto moderno con i suoi caratteristici
boulevard. Nel 1889, la
Torre Eiffel
fu costruita come simbolo dell'Esposizione Universale,
diventando da allora l'icona più riconoscibile della città.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, Parigi fu occupata
dai nazisti dal 1940 al 1944. Per fortuna non subì seri
danni dal conflitto e fu risparmiata da ben più grandi
distruzioni che subirono altri luoghi. Dal dopoguerra a
oggi, la città si è sviluppata come centro culturale,
artistico e finanziario, mantenendo e valorizzando il
lascito del suo passato e il suo patrimonio architettonico.
Di seguito credo giusto parlarvi del periodo più
importante che ha reso Parigi la città che è oggi, la
Belle Époque. Quando visiterete la città, sappiate che
la gran parte dei luoghi simbolo e del vostro immaginario
della città, ancora prima di partire viene da questo
periodo.
La Parigi della Belle
Époque
Parigi,
ah! Fateci caso, quando la immaginiamo è come se venissimo
trasportati indietro nel tempo. Vengono in mente immagini di
caffè pieni di artisti, di ballerine che ballano il can can,
di strade illuminate da luci fioche, perché quelli erano i
primi lampioni moderni. Probabilmente gran parte del nostro
immaginario parigino farà rifermento a quel periodo
fortunato chiamato "Belle Époque", un capitolo della
storia che sembra essere sfuggito dalle pagine di un
romanzo. Questa era, estendendosi dalla fine del XIX secolo
fino all'alba della Prima Guerra Mondiale, rappresenta un
periodo dorato per l'Europa, un'epoca caratterizzata da pace
e prosperità, durante la quale Parigi risplendeva come una
delle gemme più luminose.
Visualizzate per un momento quella Parigi: una metropoli in
piena metamorfosi, emblema di modernità e fascino. Le strade
si animavano sotto i primi lampioni elettrici, una
meraviglia quasi magica a cui all'inizio era davvero
difficili abituarsi. E poi, i monumenti che ancora oggi
incantano il mondo, come la Torre Eiffel e il
Grand Palais. Immaginate l'emozione di vederli per la
prima volta, novità che sembrava fantascienza, simboli di
un'era rivolta al futuro con ottimismo e coraggio. Ecco,
questo era la sensazione di trovarsi nella Parigi di quegli
anni. Non dimentichiamo poi le Esposizioni Universali,
veri e propri crocevia globali dove le nazioni si
ritrovavano per condividere invenzioni, scoperte e sogni di
futuri incredibili. Un'era di esplorazioni umane, culturali
e artistiche e innovazioni tecnologiche, dove tutto sembrava
alla portata.
L'arte si reinventa: i movimenti artistici della Belle
Époque
In questo humus fertile nacquero e fiorirono movimenti
artistici che avrebbero segnato indelebilmente la storia
dell'arte. L'Impressionismo,
con i suoi giochi di luce e colore, con le sue pennellate
rapide e vibranti, gettò una nuova luce sulla realtà,
mostrandola in tutta la sua fuggevole bellezza. I pittori
impressionisti, come Monet, Renoir,
Degas e Pissarro, uscirono dai loro atelier
per catturare sulla tela attimi di vita quotidiana, la luce
cangiante sui boulevard, la folla brulicante dei café.
E poi c'era il Simbolismo, con la sua ricerca di una
realtà oltre le apparenze, di un significato nascosto dietro
il velo delle cose, esplorando sogni, incubi, desideri
inconfessati.. Il simbolismo fu un movimento letterario e
artistico che si affermò tra il 1880 e il 1900, basato
sull'uso di simboli, immagini e suggestioni per esprimere le
emozioni e le idee dell’artista. Tra i principali esponenti
ci furono
Baudelaire, Verlaine, Rimbaud e
Mallarmé nella letteratura, Moreau, Redon
e Gauguin nella pittura, Debussy nella musica.
E come non menzionare l'Art
nouveau, con le sue linee sinuose e organiche, con i
suoi motivi floreali e le sue forme languide? Questo stile
permeò ogni aspetto della vita parigina, dalla Metro alle
insegne dei negozi, portando una ventata di novità e di
eleganza. L'Art Nouveau fu uno stile decorativo che si
diffuse tra il 1890 e il 1910, ispirato alle forme naturali
e organiche, con linee curve e sinuose. Si manifestò
soprattutto nell’architettura, nel design e nelle arti
grafiche. Tra i principali esponenti ci furono
Gaudì, Horta,
Guimard nell’architettura, Tiffany, Lalique,
Gallé nel design,
Mucha,
Toulouse-Lautrec e
Klimt
nelle arti grafiche.
Parigi, in quegli anni, era una calamita per artisti e
intellettuali di ogni dove. Scrittori, pittori, musicisti,
poeti: tutti accorrevano nella Ville Lumière, attratti da
quell'atmosfera unica, da quella promessa di libertà
creativa. I caffè erano officine di idee, luoghi dove si
discuteva animatamente di arte, di filosofia, di politica. I
cabaret erano palcoscenici per sperimentazioni audaci, per
un'arte che sfidava le convenzioni. I salotti erano punti
d'incontro per menti brillanti, dove l'ingegno scintillava
come i lampadari.
Era come se Parigi avesse spalancato le sue porte a tutti
coloro che avevano qualcosa di nuovo da dire, una visione
originale da proporre. La città si offrì come una tela
bianca su cui dipingere sogni e visioni, come un pentagramma
su cui comporre melodie mai udite prima.
Non è un caso che la Parigi di fine secolo sia stata
definita il "luogo dove tutto era possibile". Perché lì, in
quell'incredibile crogiolo di talenti e di energie creative,
sembrava davvero che nessun traguardo fosse precluso, che
ogni forma d'arte potesse rinnovarsi e reinventarsi. Le
possibilità erano infinite, limitate solo dall'immaginazione
e dall'audacia degli artisti.
Quella straordinaria effervescenza artistica e intellettuale
rese Parigi il cuore pulsante della Belle Époque, il simbolo
di un'epoca in cui la creatività regnava sovrana. E ancora
oggi, ripensando a quegli anni, non possiamo che provare un
senso di meraviglia e di nostalgia per quel momento
irripetibile, per quell'esplosione di genio creativo che ha
illuminato il mondo intero.
La vita quotidiana dei parigini nella Belle Époque era
molto diversa a seconda della classe sociale a cui
appartenevano. La borghesia, che aveva beneficiato della
crescita economica e industriale, si dedicava al consumo e
al divertimento, frequentando i caffè, i teatri, i
ristoranti e i locali notturni che animavano la città. Tra
questi, il più famoso era il celeberrimo
Moulin Rouge,
dove si potevano ammirare le ballerine di can-can e i
celebri manifesti di Toulouse-Lautrec. Le classi
popolari, invece, vivevano in condizioni più difficili,
spostate nelle periferie e sottoposte a lunghe giornate di
lavoro nelle fabbriche. Tuttavia, anche loro cercavano di
godersi la vita, partecipando ai café-concert, dove si
poteva ascoltare musica e assistere a spettacoli comici o
satirici. La vita quotidiana dei parigini era anche
influenzata dalle novità tecnologiche che cambiavano il modo
di comunicare, di viaggiare e di informarsi. Tra queste, si
possono citare il telefono, il cinema, la fotografia,
l’automobile, la bicicletta e la metropolitana, invenzioni
non da poco.
Il crepuscolo di un sogno: la fine della Belle Époque
Certo, ripensare alla "Belle Époque" porta con sé anche un
pizzico di malinconia, consapevoli del suo epilogo nella
tragedia della Prima Guerra Mondiale. È come se tutta quella
magnificenza e progresso fossero stati pagati a carissimo
prezzo. Noi, con il senno di poi, sappiamo che questa "epoca
bella", portava già in sé i germi della sua fine. Mentre la
Parigi dei caffè e dei cabaret brillava di luce propria,
nell'ombra si annidavano tensioni sociali e politiche che
presto avrebbero fatto precipitare l'Europa nell'abisso
della Grande Guerra. Quegli anni di progresso e ottimismo
sarebbero stati pagati con il sangue di una generazione
intera, con il fango delle trincee, con lo sconvolgimento di
un intero continente.
E forse è proprio questo contrasto, questa consapevolezza
del destino ultimo di questo periodo, a renderlo così
affascinante. Ogni luce ha la sua ombra, ogni periodo di
splendore porta in sé i semi del proprio declino. La Belle
Époque, in tutta la sua gloriosa tragicità, ne è forse
l'esempio più lampante.
Parigi, in quegli anni a cavallo tra due secoli, era una
fucina ribollente di creatività, un crogiolo in cui le arti
si fondevano e si reinventavano. Era come se la città stessa
fosse pervasa da un'energia elettrizzante, da
un'irrefrenabile voglia di sperimentare, di spingersi oltre
i confini del già noto.
Trasformazioni urbanistiche
La Parigi della Belle Époque fu caratterizzata da
importanti trasformazioni urbanistiche, che cambiarono il
volto della città e ne fecero uno dei centri più moderni e
avanzati del mondo. Il Barone Haussmann, prefetto del
dipartimento della Senna, fu il principale artefice di
queste trasformazioni, che includevano l'ampliamento delle
strade, la costruzione di nuovi ponti e la creazione di
parchi e giardini. Uno dei risultati più notevoli di queste
riforme fu il Boulevard Haussmann, una strada maestosa che
collega Place de la Concorde e Place de l'Étoile.
Innovazioni tecnologiche
La Belle Époque fu un'epoca di grandi innovazioni
tecnologiche, che influenzarono profondamente la vita
quotidiana dei parigini. Tra queste, la costruzione della
Torre Eiffel, che divenne rapidamente il simbolo della città
e un punto di riferimento per l'ingegneria e l'architettura
mondiale. Allo stesso tempo, l'elettrificazione cittadina e
l'introduzione dei primi mezzi di trasporto pubblico, come
la metropolitana e i tram, facilitarono la mobilità urbana e
allo stesso tempo contribuirono alla crescita economica di
Parigi.
Vita culturale
Durante la Belle Époque, Parigi divenne, come abbiamo
visto, un centro di cultura e di arte, attirando artisti e
intellettuali da tutto il mondo. Inoltre, la vita letteraria
parigina fiorì grazie a grandi scrittori come Émile
Zola, Marcel Proust e Guy de Maupassant, che resero famosi i
caffè letterari e i salotti culturali della città.
Trasformazioni sociali e politiche
La Belle Époque fu anche un'epoca di profonde
trasformazioni sociali e politiche. La lotta per i diritti
delle donne, il movimento operaio e la nascita di nuove
correnti politiche come il socialismo e l'anarchismo
influenzarono la vita quotidiana dei parigini e cambiarono
il volto della società francese. Inoltre, la nascita del
cinema e la diffusione dei giornali contribuirono a creare
un senso di comunità e di consapevolezza politica tra la
popolazione.
Esposizioni Universali
Le Esposizioni Universali, che si tennero a Parigi nel
1889 e nel 1900, furono eventi chiave della Belle Époque,
che attirarono milioni di visitatori da tutto il mondo e
contribuirono a consolidare la reputazione di Parigi come
capitale culturale e tecnologica. Queste esposizioni
presentarono nuove invenzioni e scoperte scientifiche, come
il telefono, la fotografia e il cinematografo dei fratelli
Lumière, e mostrarono le ultime tendenze in architettura e
design.
Moda e stile di vita
La Belle Époque fu un'epoca di grande eleganza e
raffinatezza nella moda e nello stile di vita. Il famoso
stilista francese Charles Worth, considerato il padre
della "Haute Couture", rivoluzionò il mondo della moda con i
suoi abiti da sera e le sue creazioni sontuose, mentre le
grandi case di moda, come Chanel e Lanvin, si
affermarono come simboli di lusso e di buon gusto. Allo
stesso tempo, i caffè, i ristoranti e i teatri divennero
luoghi di incontro e di socializzazione per la borghesia
parigina, che cercava di emulare lo stile di vita dei nobili
dell'Ancien Régime.
La fine della Belle Époque
La Belle Époque ebbe fine con l'inizio della Prima Guerra
Mondiale nel 1914. La guerra portò distruzione, morte e
sofferenza su vasta scala, e il mondo che ne uscì fu
profondamente cambiato. Parigi, che aveva conosciuto un
periodo di splendore e di prosperità, fu colpita duramente
dalla guerra e dalle sue conseguenze economiche e sociali.
Simboli e
luoghi della Belle Époque oggi
Parigi conserva ancora oggi molti simboli e luoghi
emblematici della Belle Époque, che continuano a
testimoniare l'importanza di questo periodo nella storia
della città.
Torre Eiffel (Champ de Mars, 5 Avenue Anatole France,
75007 Parigi)
La Torre Eiffel, costruita per l'Esposizione Universale del
1889, è probabilmente il simbolo più iconico della Belle
Époque e continua a dominare lo skyline di Parigi.
Opéra Garnier (Place de l'Opéra, 75009 Parigi)
Questo magnifico edificio in stile neobarocco, progettato
dall'architetto Charles Garnier e inaugurato nel 1875, è uno
dei luoghi più emblematici della Belle Époque, con i suoi
interni sfarzosi; il foyer è altrettanto lussuoso.
Le Grand Palais e Le Petit Palais (Avenue Winston
Churchill, 75008 Parigi)
Costruiti per l'Esposizione Universale del 1900, questi due
edifici in stile Beaux-Arts rappresentano l'apice
dell'architettura della Belle Époque. Oggi, Le Grand Palais
ospita mostre d'arte e eventi culturali, mentre Le Petit
Palais è sede del Musée des Beaux-Arts de la Ville de Paris.
Maxim's (3 Rue Royale, 75008 Parigi)
Famoso ristorante e locale notturno della Belle Époque,
Maxim's era frequentato dall'alta società parigina e dagli
artisti più in voga. L'arredamento e l'atmosfera del
ristorante conservano ancora il fascino di quel periodo.
Le Printemps e Galeries Lafayette (Boulevard
Haussmann, 75009 Parigi)
Questi due grandi magazzini, aperti rispettivamente nel 1865
e nel 1895, sono esempi di architettura e design della Belle
Époque. Oggi, continuano a essere importanti centri
commerciali e luoghi di interesse turistico.
Cabaret du Moulin Rouge (82 Boulevard de Clichy,
75018 Parigi)
Inaugurato nel 1889, il Moulin Rouge è uno dei luoghi più
iconici della Belle Époque e continua ad attirare turisti e
parigini con i suoi spettacoli di cabaret e can-can.
Di seguito vi parlerò di un altro degli aspetti a cui
associamo Parigi: la moda. Che siate attratti o meno da
questo argomento, quando visiterete la capitale francese,
troverete molti rimandi alla moda. Ma quando è nata
l'associazione tra Parigi e la moda e perché?
La moda parigina: l'influenza della capitale francese sulle
passerelle internazionali
La
moda parigina è sinonimo di eleganza, raffinatezza e
innovazione. La città ha svolto un ruolo fondamentale nello
sviluppo dell'industria della moda, influenzando le
passerelle internazionali e cementando la sua posizione come
capitale mondiale del settore.
Storia della moda parigina
La storia della moda parigina può essere fatta risalire al
XVII secolo, quando il re Luigi XIV di Francia trasferì la
corte reale a
Versailles
e iniziò a promuovere l'industria tessile francese. Durante
il XVIII secolo, la moda francese cominciò a diventare
sempre più influente in tutta Europa, grazie a prodotti
dall'estetica sofisticata e all'attenzione ai dettagli.
Tuttavia, fu durante il XIX secolo che Parigi si affermò
come capitale della moda, grazie all'introduzione dei grandi
magazzini e alla nascita della Haute Couture.
Quest'ultimo è un termine francese che significa "Alta
Sartoria" e si riferisce alla creazione di abiti su misura
di altissima qualità, realizzati con materiali pregiati e
con tecniche di sartoria tradizionali. Charles Frederick
Worth, un inglese trasferitosi a Parigi, è considerato
il padre della Haute Couture, avendo aperto la sua "maison",
la sua casa di moda, nel 1858. Worth fu il primo a firmare
le sue creazioni e a presentare le sue collezioni su modelle
viventi, rivoluzionando il modo in cui la moda veniva
presentata e venduta. Nel corso degli anni, altri stilisti,
come abbiamo visto, si unirono a Worth, e Parigi divenne il
centro mondiale della Haute Couture.
I grandi magazzini e la democratizzazione della moda
Nel XIX secolo, Parigi vide la nascita dei grandi magazzini,
come Le Bon Marché, Printemps e Galeries
Lafayette, nomi attivi ancora oggi. Questi negozi
offrivano un'ampia gamma di prodotti, tra cui abbigliamento
e accessori, e contribuirono a democratizzare la moda,
rendendola accessibile a un pubblico più ampio. I grandi
magazzini divennero luoghi di socializzazione e di svago per
la borghesia parigina e contribuirono a diffondere le
tendenze della moda parigina in tutto il mondo.
Le icone della moda parigina
La moda parigina è stata plasmata e influenzata da numerose
icone di stile che hanno contribuito a definire l'estetica
della città nel corso degli anni. Alcune di queste figure
includono Coco Chanel, che rivoluzionò la moda
femminile con il suo stile semplice e chic; Christian
Dior, che introdusse il "New Look" negli anni '40,
caratterizzato da una silhouette accentuata in vita e gonne
ampie; e Yves Saint Laurent, che rese popolare lo
smoking femminile e contribuì a emancipare la moda
femminile.
I marchi di lusso parigini
Parigi è la patria di alcuni dei marchi di moda più
prestigiosi e influenti del mondo. Tra questi, vi sono nomi
storici come Chanel, Dior, Louis Vuitton,
Givenchy e Lanvin, così come marchi
contemporanei come Balenciaga, Saint Laurent,
Céline e Isabel Marant. Questi marchi hanno
fatto della qualità, dell'eleganza e dell'innovazione i loro
pilastri, contribuendo a consolidare la reputazione di
Parigi come capitale mondiale della moda.
Le settimane della moda e le passerelle internazionali
La settimana della moda di Parigi è uno degli eventi più
attesi dell'anno, attirando a Parigi stilisti, giornalisti,
buyer, cioè quelli che poi diffondono i prodotti, e
appassionati da tutto il mondo. Le collezioni presentate
cercano di essere ogni anno innovative, audaci e
all'avanguardia. Il tentativo è quello di influenzare, o
cercare di farlo, le tendenze globali, riaffermando
l'importanza della città nel panorama internazionale della
moda. Le passerelle di Parigi sono state per esempio il
trampolino di lancio per numerosi designer emergenti
stranieri, che si sono poi imposti sulla scena
internazionale, come Alexander McQueen, John
Galliano e Stella McCartney.
La moda di strada parigina
Oltre alle passerelle e alle maison di alta moda, Parigi è
anche nota per la sua moda di strada, che incarna l'eleganza
e lo stile casual chic tipici della città. Le donne parigine
sono spesso ammirate e copiate per il loro approccio senza
sforzo alla moda, che combina capi classici con pezzi
contemporanei e accessori di tendenza, in abbinamento magari
con capi usati e riutilizzati in contesti nuovi. Alcuni
elementi chiave dello stile parigino includono trench coat,
le cosiddette ballerine, le borse a tracolla e i foulard di
seta, che sono stati adottati dalle donne di tutto il mondo
come sinonimo di eleganza francese.
L'influenza della cultura e dell'arte sulla moda parigina
La moda parigina è strettamente legata alla cultura e
all'arte della città, con stilisti e artisti che si
influenzano a vicenda nel corso degli anni. La Belle
Époque, di cui vi ho già parlato, il periodo periodo
d'oro senza guerre in Francia e in Europa, di prosperità
culturale e artistica tra il 1871 e il 1914, ha dato vita a
un'estetica opulenta e ornamentale, che ha influenzato la
moda dell'epoca e in parte quella che è arrivata fino a noi.
Allo stesso modo, movimenti artistici come l'impressionismo,
il cubismo e il
surrealismo hanno lasciato il segno sulle creazioni di
stilisti come Paul Poiret, Elsa Schiaparelli e
Pierre Cardin.
L'importanza dell'industria della moda per l'economia
francese
L'industria della moda è un settore cruciale per l'economia
francese, generando miliardi di euro di entrate ogni anno e
impiegando centinaia di migliaia di persone. Parigi, in
particolare, à il centro nevralgico di questa industria che
contribuisce anche al turismo, con visitatori provenienti da
tutto il mondo che si recano a Parigi per partecipare alle
settimane della moda, visitare le boutique di lusso,
respirare e sperimentare lo stile di vita parigino.
Quali sono i luoghi più emblematici
della moda a Parigi?
- Avenue Montaigne: Questa prestigiosa strada è
considerata il cuore del lusso e della moda parigina,
con boutique di famosi marchi come Dior, Chanel, Louis
Vuitton, Valentino e Saint Laurent.
- Rue Saint-Honoré: Altra famosa strada
parigina, che ospita una varietà di boutique di alta
moda e marchi di lusso, tra cui Balenciaga, Hermès e
Lanvin.
- Le Marais: Quartiere storico noto per le sue
stradine acciottolate, gli edifici antichi e le numerose
boutique di moda indipendenti, concept store e negozi
vintage.
- Palais-Royal: Zona che ospita boutique
esclusive e marchi di moda di lusso, come Stella
McCartney, Marc Jacobs e Maison Kitsuné.
- Galeries Lafayette e Printemps: Questi
storici grandi magazzini offrono una vasta gamma di
marchi di moda, dai più accessibili ai più lussuosi, e
sono una tappa imperdibile per gli amanti dello
shopping.
- Saint-Germain-des-Prés: Elegante quartiere
della Rive Gauche famoso per le sue boutique di moda di
fascia alta e i marchi di lusso, come Sonia Rykiel,
Ralph Lauren e Christian Louboutin.
- Le Bon Marché: Il primo grande magazzino di
Parigi, Le Bon Marché è una destinazione d'élite per lo
shopping di lusso e ospita marchi di moda di alta gamma
e designer emergenti.
- Place Vendôme: Piazza storica, cuore della
gioielleria e dell'orologeria di lusso a Parigi, con
negozi di marchi prestigiosi come Cartier, Boucheron e
Van Cleef & Arpels.
- Rue de Rivoli: Lunga strada offre una varietà
di negozi di moda, dai grandi magazzini come BHV Marais
ai negozi di marchi di lusso e di tendenza.
- Rue du Faubourg Saint-Honoré: Strada che
ospita molte boutique di moda di lusso e ambasciate.
Ed ora lasciatemi parlare dell'ovvio, l'associazione tra
Parigi e l'amore.
Le più grandi storie d'amore nella storia di Parigi
In
una città dove il tempo sembra sospeso, e le ombre del
passato si fondono con le luci del presente, Parigi aspira a
essere, e spesso ci riesce, un eterno simbolo dell'amore,
oltre tutto il resto. Ha catturato i cuori di innumerevoli
innamorati, dando vita a storie d'amore indimenticabili.
L'aria di Parigi è pervasa dal sussurro dei baci rubati,
dagli sguardi furtivi e dalle passioni ardenti, ed è
inevitabile che l'amore abbia lasciato tracce indelebili nel
tessuto storico e culturale della città. Parigi è stata la
scenografia di amori celebri e tragici, di passioni che
hanno scosso il mondo e di sentimenti che hanno ispirato
capolavori d'arte e grande letteratura.
Tentando un viaggio che ci conduce attraverso i vicoli del
tempo, si possono scoprire amori tormentati e appassionati,
sentimenti che hanno bruciato come fuoco ardente e relazioni
che hanno sfidato le convenzioni del loro tempo. Dalle rive
della Senna alle scalinate di Montmartre, dalle terrazze di
Saint-Germain-des-Prés ai giardini di Versailles, si può
provare a seguire le orme di innamorati celebri e
sconosciuti, tuffandoci nell'intensità delle loro emozioni e
nel fascino delle loro storie. E, in fondo, è proprio questo
sentimento che rende Parigi la città che è. Ora esploreremo
alcune delle più grandi storie d'amore che hanno avuto luogo
tra le sue strade.
Abelardo ed Eloisa
Una delle storie d'amore più tragiche e commoventi della
storia di Parigi è quella di Abelardo ed Eloisa,
due amanti del XII secolo. Abelardo, filosofo e teologo di
grande talento, venne assunto per istruire la giovane
Eloisa, nipote del canonico Fulbert. Ben presto, i due si
innamorarono appassionatamente l'uno dell'altro e
intrattennero una relazione segreta. Quando Fulbert scoprì
il loro amore, Abelardo fu castrato e costretto a diventare
monaco, mentre Eloisa fu mandata in un convento. Nonostante
la loro separazione, i due continuarono a scriversi lettere
appassionate fino alla fine della loro vita. Le loro tombe
si trovano ora nel Cimitero di Père Lachaise, dove i
visitatori possono ancora oggi rendno omaggio al loro amore
eterno.
Victor Hugo e Juliette Drouet
Victor Hugo, il celebre autore de I Miserabili e
Notre-Dame de Paris, ebbe una lunga e appassionata
relazione con l'attrice Juliette Drouet.
Inizialmente, Juliette fu l'amante di Hugo, ma ben presto
divenne la sua musa e confidente, dedicando la sua vita al
grande scrittore. Per più di cinquant'anni, i due si
scrissero migliaia di lettere d'amore e trascorsero lunghi
periodi insieme a Parigi e in altre città francesi. Anche se
Hugo ebbe altre relazioni amorose, il legame tra lui e
Juliette rimase indissolubile fino alla morte di lei nel
1883.
George Sand e Frédéric Chopin
L'incontro tra la scrittrice George Sand e il
compositore Frédéric
Chopin a Parigi nel 1836 diede inizio a una delle
storie d'amore più intense e tumultuose della storia
letteraria e musicale. Nonostante le differenze di
personalità e le difficoltà di salute di Chopin, i due
trascorsero nove anni insieme, durante i quali si
influenzarono reciprocamente nei loro lavori. Sand scrisse
romanzi ispirati alla loro relazione, mentre Chopin compose
alcune delle sue opere più emozionanti e profonde durante
gli anni trascorsi con Sand. La loro storia d'amore, sebbene
tormentata, rimane un'icona dell'amore romantico nella
Parigi del XIX secolo.
Simone de
Beauvoir e Jean-Paul Sartre
Simone de Beauvoir e Jean-Paul Sartre, due tra
i più grandi intellettuali del XX secolo, condivisero una
relazione amorosa e intellettuale straordinaria che durò più
di cinquant'anni. Incontratisi per la prima volta a Parigi
nel 1929, de Beauvoir e Sartre stabilirono un legame unico e
profondo che univa amore, amicizia e collaborazione
intellettuale. Nonostante avessero entrambi altre relazioni
sentimentali, i due mantennero un'intensa connessione
emotiva e intellettuale fino alla morte di Sartre nel 1980.
La loro storia d'amore è intrisa dello spirito di Parigi,
dai caffè di Saint-Germain-des-Prés dove discutevano di
filosofia, ai luoghi che frequentavano insieme, come il
teatro e i musei. La relazione tra de Beauvoir e Sartre ha
influenzato profondamente il pensiero e la letteratura del
XX secolo, lasciando un'impronta indelebile sulla cultura
parigina.
Pablo Picasso e Dora Maar
Una delle storie d'amore più appassionate e tormentate nella
storia dell'arte moderna è quella tra il pittore spagnolo
Pablo Picasso e la fotografa e pittrice francese
Dora Maar. Incontratisi a Parigi nel 1936,
Picasso e la
Maar iniziarono una relazione intensa che durò quasi un
decennio. Durante questo periodo, Maar divenne la
musa e l'amante di Picasso, apparendo in numerose
opere dell'artista, tra cui il celebre dipinto
Guernica.
Sebbene la loro relazione fosse caratterizzata da alti e
bassi emotivi e da episodi di gelosia e infedeltà, Picasso e
Dora Maar continuarono a influenzarsi reciprocamente nel
loro lavoro artistico.
Edith Piaf e Marcel Cerdan
La storia d'amore tra la leggendaria cantante francese
Edith Piaf e
il campione di pugilato Marcel Cerdan
è una delle più affascinanti e tragiche nella storia di
Parigi. Incontratisi nel 1947, la Piaf e Cerdan iniziarono
una relazione intensa e appassionata, diventando rapidamente
una delle coppie più celebri dell'epoca. La loro storia
d'amore fu immortalata nella canzone Hymne à l'amour,
scritta da Piaf come tributo a Cerdan. La storia purtroppo
ebbe un tragico epilogo nel 1949, quando Cerdan morì in un
incidente aereo mentre era in volo per raggiungere proprio
la Piaf che si esibiva a New York. La prematura scomparsa di
Cerdan segnò profondamente la vita e la carriera di Piaf,
che continuò a cantare l'amore e la passione nella sua
musica fino alla sua morte nel 1963.
Anaïs Nin e Henry Miller
La relazione tra la scrittrice Anais Nin e lo
scrittore americano Henry Miller è una delle più
celebri e intense nella storia della letteratura del XX
secolo. Incontratisi a Parigi nel 1931, Nin e Miller
iniziarono una relazione appassionata e tumultuosa che
sarebbe durata per molti anni. Durante questo periodo, i due
scrittori si influenzarono profondamente a vicenda,
condividendo idee e confidenze, e supportandosi nel loro
lavoro creativo. La storia d'amore tra Nin e Miller è
emblematica della Parigi bohémienne degli anni '30,
caratterizzata da un fervore intellettuale e artistico senza
precedenti. La loro relazione ha ispirato alcune delle opere
più iconiche e provocatorie della letteratura del XX secolo,
tra cui il Diario di Anais Nin e il romanzo di Miller
Tropico del Cancro.
Napoleone Bonaparte e Josephine de Beauharnais
Napoleone Bonaparte e Joséphine de Beauharnais, Giuseppina,
come la conosciamo da noi in Italia, la sua prima moglie,
condivisero una relazione appassionata e tumultuosa.
Inizialmente, Napoleone fu follemente innamorato di
Joséphine, scrivendole lettere d'amore ardenti, mentre lei
era più cauta nei suoi sentimenti, spaventata dalla "forza
della passione" che le dimostrava. Col tempo, il loro amore
aumentò anche se affrontarono problemi come tradimenti e la
sterilità di Joséphine. La loro storia d'amore rappresenta
uno dei grandi amori della storia francese e della Parigi
dell'epoca napoleonica. Ricordiamo che Joséphine introdusse
il giovane corso alla Parigi che contava. Se Napoleone non
avesse incontrato "Giuseppina", probabilmente la sua
carriera sarebbe stata diversa, ma si sa, la storia non si
fa con i "se".
F. Scott
Fitzgerald e Zelda Fitzgerald
F.
Scott Fitzgerald, l'autore de Il grande Gatsby
e di Tenera e la notte, e sua moglie Zelda,
ebbero una relazione intensa e travagliata nella Parigi
degli anni '20. La coppia fece parte della "generazione
perduta", un gruppo di scrittori e artisti americani che
vissero e lavorarono a Parigi durante quel periodo. Sebbene
il loro amore fosse appassionato e profondo, la relazione
tra F. Scott e Zelda fu anche segnata da problemi di
alcolismo, malattia mentale e infedeltà. La loro storia
d'amore rappresenta il lato più oscuro del glamour e
dell'eccitazione della Parigi degli anni '20.
Amedeo Modigliani
e Jeanne Hébuterne
Amedeo
Modigliani, il grande pittore livornese, e la sua
compagna Jeanne Hébuterne, anch'essa pittrice,
condivisero un amore intenso e tragico nella Parigi del
primo Novecento. Insieme per poco più di due anni, la coppia
visse una relazione tormentata, aggravata dalla povertà,
dalla malattia e dall'abuso di alcol di Modigliani. Quando
quest'ultimo morì nel 1920, Hébuterne, incinta del loro
secondo figlio, si suicidò gettandosi da una finestra. La
loro tragica storia d'amore è un simbolo dell'intensità e
della passione che caratterizzarono la vita degli artisti
nella Parigi di quell'epoca.
Simone Signoret e Yves Montand
Simone Signoret e Yves Montand (Ivo Livi da
Monsummano Terme) sono stati una delle coppie più celebri e
ammirate del cinema francese del XX secolo. Iniziata negli
anni '50, la loro relazione durò più di trent'anni,
caratterizzata da un profondo affetto e una grande
complicità artistica. Nonostante gli alti e bassi, tra cui
le relazioni extraconiugali di Montand, il loro amore
resistette alle difficoltà, e i due rimasero uniti fino alla
morte di Signoret nel 1985.
Coco Chanel e Boy
Capel
La celebre stilista Coco Chanel e l'uomo d'affari
inglese Boy Capel condivisero una storia d'amore
appassionata e tragica nella Parigi del primo Novecento.
Iniziata nel 1910, la loro relazione fu segnata da
un'intensa attrazione e da un profondo affetto reciproco.
Capel sostenne Chanel sia emotivamente che finanziariamente,
aiutandola a lanciare la sua carriera nel mondo della moda.
La loro storia d'amore ebbe un tragico epilogo nel 1919,
quando Capel morì in un incidente automobilistico, lasciando
Chanel devastata dal dolore.
Queste sono solo alcune delle grandi storie d'amore
incredibili che sono accadute a Parigi. E ce ne sono milioni
ignote, che nessuno conoscerà mai, e ce ne saranno ancora
altrettante nel corso del tempo. Basterà guardarsi intorno,
e guardare gli innumerevoli luoghi romantici e suggestivi
di questa città, che potrebbero essere considerati simboli
degli innamorati ignoti.
Di seguito vorrei parlarvi di quello di cui quasi tutti
parlano dopo un po' pensando a Parigi, il cibo. Ma non
parlerò, per ora, di piatti tipici, ma del perché a Parigi è
stato inventato il mondo stesso della ristorazione.
Perche Parigi è da sempre la capitale mondiale della
ristorazione?
La
capitale francese ha una lunga storia di eccellenza
culinaria che risale a secoli fa, e questa tradizione
continua a prosperare nel presente. Intanto, fateci caso,
"ristorante" viene dal francese, e usiamo anche altri
termini francesi come "chef" e "menù.", solo per citare i
più ovvi. Ma c'è di più di questo, la gastronomia parigina
si è piano piano costruita attorno alla propria cultura e,
cosa non da poco, in base agli avvenimenti politici e
sociali che si sono succeduti. Senza la Rivoluzione Francese
e senza il cambiamento progressivo e l'emancipazione delle
classi sociali del paese, oggi non staremo probabilmente a
parlare della gastronomia parigina come della più importante
al mondo e probabilmente quello che oggi chiamiamo
universalmente "ristorante" si chiamerebbe in un modo
diverso.
Le origini della cucina parigina
La storia della gastronomia parigina affonda le sue radici
nel Medioevo, quando la città era un importante centro
commerciale e culturale europeo. I mercati di Parigi erano
allora rinomati per la loro abbondanza di prodotti freschi e
di alta qualità. La nobiltà consumava pasti a più portate a
base di selvaggina, carne, frutta e cereali, mentre i
contadini seguivano una dieta ricca di verdure e legumi. Il
sale, molto costoso, e le spezie importate erano ampiamente
utilizzate nelle cucine dell'élite ed erano considerate uno
"status symbol". Avendo pochi modi per conservare il cibo,
nell'antichità si decideva quali ingredienti utilizzare in
base a ciò che si aveva a disposizione nell'immediato. Anche
la cucina francese moderna utilizza ingredienti freschi e di
stagione. I membri dell'alta borghesia, a volte ancora più
benestanti dei nobili ma senza titoli, utilizzavano spesso
questi ingredienti stagionali per organizzare banchetti o
feste che mettevano in mostra la loro ricchezza. Questi
piatti venivano presentati in modo elaborato per
impressionare gli ospiti, e questa enfasi sulla
presentazione viene ancora oggi mantenuta nella cucina
francese moderna. Durante il Rinascimento, la cucina
francese e quella europea in generale, fu influenzata dalla
scoperta di nuovi ingredienti provenienti dalle Americhe,
come il pomodoro e il peperone, che arricchirono
ulteriormente la tavolozza dei sapori.
I primi ristoranti
Il ristorante è un'invenzione moderna e, soprattutto,
parigina. Naturalmente, ci sono sempre state locande e
taverne dove i viaggiatori potevano mangiare qualcosa. Ma
l'atmosfera era tendenzialmente maschile, la cucina
approssimativa e pronta, i tavoli condivisi. In origine la
parola "ristorante" indicava un luogo dove ricevere
letteralmente un "ristoro", dove riposarsi e riprendersi.
Nel XVIII secolo, con lo sviluppo di Parigi, i macellai
cominciarono a vendere i cosiddetti "bouillons", brodi
nutrienti fatti con i ritagli di carne, a operai e
commercianti. Questi primi chioschi di zuppe divennero noti
come "ristoranti"; un decreto del 1786 permise a
"ristoratori e ristoratrici [coloro che preparano zuppe
corroboranti]" di servire il pubblico sul posto. Ora era
possibile sedersi a un tavolo per gustare la zuppa, invece
di doverla portare via.
Questo decreto coincise con la costruzione del Palais
Royale, con i suoi eleganti portici progettati per ospitare
negozi e atelier nello stile di un bazar orientale. Questo
nuovo centro commerciale necessitava di un'area di ristoro
per i parigini affamati, e molti dei primi ristoranti si
trovavano al suo interno e nei dintorni. Le Grand Vefour
occupa ancora lo stesso angolo dove c'era un ristorante dal
1784. È forse il più bel ristorante del mondo. Le sue pareti
sono dipinte con ninfe e ghirlande nello stile di Luigi XVI
che ricorda una villa romana, e i tavoli recano piccole
targhe con i nomi degli ex clienti: Napoleone,
Victor Hugo, Jean Cocteau, Jean-Paul Sartre,
solo per citarne alcuni.
La Rivoluzione Francese spazzò via il vecchio ordine,
l'Ancien Regime. Prima, le corporazioni avevano diviso il
cibo in specialità protette. Ad esempio, solo i "charcutier"
potevano preparare le salsicce e solo i "boulanger"
potevano fare il pane. Un "rôtissiseur" poteva
arrostire carne, ma non cuocere uno stufato in forno.
Tuttavia, queste corporazioni furono smantellate durante la
Rivoluzione. Parigi si riempì di politica e di complotti, di
pamphlet e di provinciali affamati; i ristoranti sorsero
ovunque per sfamarli. E anche il cibo cambiò, e molto. Gli
elaborati banchetti dell'ancien regime, in cui interi
animali venivano impagliati e vestiti e messi in tavola
tutti insieme, furono sostituiti da piatti serviti dai
camerieri in un piatto, in stile russo. I nuovi ristoranti
incarnavano il cambiamento dei tempi: menu a scelta,
porzioni individuali servite a chiunque potesse pagare. La
democrazia nel piatto.
Quasi subito dopo aver inventato il ristorante, i
parigini inventarono la scena gastronomica. Il primo critico
di ristoranti, Grimod de la Reynière, scriveva
recensioni nella sua gazzetta, l'Almanacco del Gourmet.
Quando Napoleone fu sconfitto per la prima volta, nel 1814,
l'almanacco elencava più di 300 ristoranti a Parigi (!). Il
lessico della cucina lo seguì presto. Marie-Antoine
Carême fu il primo chef famoso, che cucinò per re e
imperatori e scrisse il codice della cucina francese,
classificando le cinque grandi salse madri (besciamella,
espagnole, velouté, olandese e
pomodoro) da cui derivavano tutte le altre. In seguito,
Escoffier organizzò la cucina del ristorante secondo
la rigida gerarchia che vige ancora oggi: dai commis chef in
basso, agli chef de parties che supervisionano le diverse
postazioni di carne o pesce o antipasti freddi, fino ai sous
chef e allo chef de cuisine. Nel frattempo, Jean Anthelme
Brillat-Savarin, un avvocato che coniò il termine
gastronomo, aveva fatto un salto intellettuale: il
piacere del cibo non era solo una piacevole distrazione ma
un'arte civilizzatrice di importanza esistenziale. Come
scrisse una volta: "Dimmi cosa mangi e ti dirò cosa sei".
Tutta la grammatica e il lessico di ciò che conosciamo e
intendiamo nel mondo dei "ristoranti" sono stati sviluppati
dai francesi nel XIX secolo. Il menu, la progressione di
tartine e antipasti seguiti da entrée, piatto e dessert, la
marcia di accompagnamento di aperitivo, vino, caffè e
digestivo. Il modo in cui un Maître D (Maître
d'hôtel, o padrone di casa) accoglie gli ospiti, la
formalità dei camerieri che indossano la tradizionale
cravatta nera. C'era uno specifico sfarzo in un ristorante,
diverso da quello di una tavola calda, di un pub o di una
taverna. Con il tempo, il ristorante è diventato sinonimo di
una raffinatezza che è stata vista come una prerogativa
speciale dei parigini e dei francesi in genere.
Nel corso del XIX secolo, il ristorante fiorì e si
evolse. Il bistrot era un allegro locale di
quartiere, spesso gestito da marito e moglie. Le
brasseries erano birrerie portate a Parigi dai rifugiati
alsaziani della guerra franco-prussiana del 1870, che
servivano choucroute e birra alla spina. I bouillons
erano caffetterie popolari della classe operaia che
servivano cibo a buon mercato in vaste sale da pranzo che
potevano ospitare centinaia di persone alla volta.
Tra il 1850 e il 1950 a Parigi c'erano decine di bouillons.
Molte erano catene - i primi gruppi di ristoranti, forse
anche i primi fast-food - che sfruttavano le economie di
scala rifornendosi all'ingrosso e girando i tavoli alla
stessa velocità di una porta girevole.
La Belle Époque e la nascita della haute cuisine
La Belle Époque, come abbiamo visto, tra la fine del XIX
secolo e l'inizio del XX secolo, fu un altro periodo di
grande effervescenza per la gastronomia parigina. La città
divenne il fulcro della cosiddetta "haute cuisine",
l'alta cucina, una cucina raffinata e sofisticata basata
sull'utilizzo di ingredienti di alta qualità e sulla cura
meticolosa dei dettagli. In questo periodo, sorsero numerosi
ristoranti di lusso, come
Maxim's, La Tour d'Argent e Le Grand Véfour,
che divennero simboli dell'eleganza e della raffinatezza
della cucina parigina.
Poi arrivò la Michelin...
La Guida Michelin fu pubblicata per la prima volta nel
1900 per incoraggiare i primi automobilisti a visitare i
ristoranti di provincia e divenne presto il grande arbitro
della cucina francese. Oscura, definitiva, evocanva
l'immagine di un ispettore solitario e corpulento in grado
di ingurgitare interi fegati d'oca in un solo sorso, la
Michelin aveva il potere di un re di assegnare stelle e
risollevare o affossare del tutto le sorti di un ristorante.
Dai grandi chef alla Nouvelle Cuisine
La reputazione di Parigi come capitale mondiale della
gastronomia si è consolidata nel corso del XX secolo grazie
alla figura di chef di fama internazionale come Auguste
Escoffier,
Paul Bocuse e Alain Ducasse. Questi cuochi hanno
contribuito a diffondere la cultura culinaria francese in
tutto il mondo, creando piatti iconici e innovativi che
hanno ispirato generazioni di chef.
Le scuole di cucina di Parigi, come Le Cordon Bleu e
l'École de Cuisine Alain Ducasse, hanno avuto un
ruolo fondamentale nella formazione di chef talentuosi e
nella diffusione della tradizione culinaria francese. Queste
istituzioni hanno attirato studenti da tutto il mondo,
desiderosi di imparare le tecniche e i segreti della cucina
francese.
Nelle cucine dei ristoranti francesi c'è sempre stata una
tensione tra tradizione e innovazione. Alla fine degli anni
'60, una giovane generazione di chef si ribellò al vecchio
ordine, mentre la rottura tra i vecchi e i giovani nel 1968
spingeva al cambiamento anche nei ristoranti.
Questo movimento divenne noto come Nouvelle Cuisine e
fu sostenuto da una nuova guida che sperava di rovesciare il
regime della Michelin. La Nouvelle Cuisine si
concentrava sulla "semplicità". Per la prima volta, gli chef
francesi inviarono la pietanza già accuratamente disposta
sul piatto. Non c'erano più i teatrini a tavola; i camerieri
erano relegati a trasportare i piatti. Ma i piatti erano
diventati belli come un quadro e, per la prima volta, i
libri di cucina degli chef cominciarono a contenere
fotografie a colori. La Nouvelle Cuisine fu una rivoluzione
tanto estetica quanto culinaria.
Gli chef moderni e i loro clienti soddisfatti devono molto
al movimento della Nouvelle Cuisine - l'arte
dell'impiattamento, il pesce cotto leggermente fino a
diventare opalescente invece che lanoso, l'uso liberale
delle erbe aromatiche - ma all'epoca molte persone ridevano
della pignoleria della presentazione e si lamentavano che le
porzioni erano troppo piccole. Le innovazioni e le reazioni
ad esse sono sempre state parte del dibattito in cucina. Nel
1996, alcuni noti chef francesi, tra cui Joël Robuchon,
famoso per il purè di patate, e Alain Ducasse,
pubblicarono un manifesto che denunciava la "globalizzazione
della cucina" e l'innovazione fine a sé stessa. Diciotto
mesi dopo il manifesto reazionario, alcuni chef di pari
livello - il cosiddetto "gruppo degli otto" - hanno risposto
al fuoco, rifiutando la nostalgia a favore della
sperimentazione in cucina.
La gastronomia parigina oggi: una fusione di tradizione e
innovazione
Nel XXI secolo, Parigi ha continuato a essere una
capitale mondiale della gastronomia, con una scena culinaria
vivace e dinamica che unisce tradizione e innovazione. I
ristoranti stellati Michelin, come L'Ambroisie,
Guy Savoy
e L'Arpège, rappresentano l'eccellenza della Haute
Cuisine, l'Alta Cucina, offrendo esperienze
gastronomiche di livello assoluto. Allo stesso tempo, la
città è anche diventata la culla di una nuova generazione di
chef e ristoratori che sperimentano nuove tecniche e
ingredienti, creando una cucina innovativa e cosmopolita.
La scena culinaria parigina si è arricchita grazie
all'influenza di culture diverse, come quella asiatica,
africana e mediorientale, che hanno portato nuovi sapori e
idee nel panorama gastronomic. Questa fusione di tradizione
e innovazione si riflette anche nella varietà di ristoranti
e bistrot che si possono trovare oggi a Parigi, che
spaziano dalle brasserie storiche alle nuove proposte di
cucina "fusion" e "street food gourmet".
Perché vi ho raccontato tutto questo sulla cucina
parigina? Oltre a sperare che lo abbiate trovato
interessante, ogni volta che che farete un pasto in questa
città durante il vostro soggiorno vi verranno in mente forse
in mente un po' di queste cose.
Proseguendo a farvi vedere le varie sfaccettature di
questa città, ora vi parlerò di una non meno affascinante
Parigi, quella letteraria.
Parigi e la letteratura: i luoghi che hanno ispirato i
grandi scrittori
Parigi
è stata a lungo un luogo di ispirazione per scrittori, poeti
e artisti, grazie alla sua ricchezza culturale, alla sua
storia, felice e tragica, alla bellezza architettonica e al
suo fascino senza tempo. Molti grandi scrittori francesi e
di tante altre nazionalità hanno chiamato Parigi casa (tra
gli altri il recentemente scomparso
Milan Kundera),
mentre altri hanno visitato la città e si sono immersi nella
sua atmosfera unica, trovando una scintilla illuminante per
dar vita a qualche opera letteraria. La letteratura francese
è profondamente intrecciata con la città di Parigi. Dai
poemi epici medievali delle chansons de geste alle
opere esistenzialiste del XX secolo di Jean-Paul Sartre, gli
scrittori francesi sono stati a lungo incantati dalla Città
della Luce. Alcuni dei più famosi di loro, come Victor Hugo,
Marcel Proust e Simone de Beauvoir, hanno avuto una
complessa relazione con Parigi. Il contesto culturale e
storico di una città come questa ha influenzato la loro
scrittura in modo totalizzante, compresi i tumulti politici
della Rivoluzione francese, l'epoca della Belle Époque e le
proteste del 1968. Ora esploreremo alcuni luoghi
parigini che hanno ispirato alcuni dei più grandi scrittori
della storia.
I.
Quartieri letterari di Parigi
Quartiere Latino
Situato sulla Rive Gauche della Senna, la riva sinistra del
fiume, il Quartiere Latino è stato per secoli il cuore della
vita intellettuale e letteraria di Parigi. La presenza della
Sorbona,
una delle università più antiche e prestigiose del mondo, ha
contribuito a creare un'atmosfera di fervore culturale che
ha attirato scrittori, filosofi e artisti vari. Tra gli
scrittori legati al Quartiere Latino vi sono Victor Hugo,
Ernest Hemingway, James Joyce e Simone de
Beauvoir.
Saint-Germain-des-Prés
Anche Saint-Germain-des-Prés, situato sulla Rive Gauche, è
stato un importante centro letterario di Parigi. Famoso per
i suoi caffè e le sue librerie, il quartiere è stato il
fulcro della vita bohémienne e intellettuale della città, in
particolare durante gli anni '20 e '50 del XX secolo.
Scrittori come Jean-Paul Sartre,
Albert Camus
e Julio Cortázar frequentavano i caffè di
Saint-Germain, come il Café de Flore e Les Deux
Magots, per discutere di letteratura, filosofia e
politica.
II. I caffè letterari di Parigi
Café de Flore e Les Deux Magots
Questi due celebri caffè di Saint-Germain-des-Prés hanno
svolto un ruolo centrale nella vita letteraria parigina per
decenni. Frequentati da scrittori come Sartre, Camus, de
Beauvoir e Hemingway, questi caffè erano luoghi di incontro,
di discussione e di ispirazione per i grandi intellettuali
del tempo. Oggi, i visitatori possono ancora sedersi ai
tavoli all'aperto di questi luoghi iconici, assaporando un
caffè e immaginando le conversazioni che hanno avuto luogo
tra le loro mura. Il Café de Flore si trova al 172 Boulevard
Saint-Germain. Les Deux Magots si trova a breve distanza dal
primo, al 6 Place Saint-Germain-des-Prés. Il quartiere di
Saint-Germain-des-Prés, si trova nel 6° arrondissement di
Parigi.
La Closerie des Lilas
Situato nel quartiere di Montparnasse, La Closerie des
Lilas è un altro celebre caffè letterario di Parigi.
Frequentato da scrittori come Paul Éluard, André
Breton, Henry Miller e Vladimir Nabokov,
il caffè era un luogo di ritrovo per gli artisti e gli
intellettuali dell'epoca. Ernest Hemingway scrisse parte del
suo romanzo "Fiesta: Il sole sorgerà ancora" nel 1925
a La Closerie des Lilas, e la sua presenza è ancora onorata
con una placca che ne ricorda il tavolo preferito.
Le Procope
Fondato nel 1686, Le Procope è considerato il più
antico caffè di Parigi e uno dei più antichi caffè del mondo
ancora in funzione. Situato nel Quartiere Latino, il caffè è
stato frequentato da numerosi scrittori, filosofi e
personaggi storici, tra cui
Voltaire,
Rousseau,
Diderot, Balzac e Hugo. Le Procope è un
pezzo di storia letteraria di Parigi che offre ancora oggi
ai visitatori la possibilità di immergersi nell'atmosfera
del passato.
III. Le librerie storiche di Parigi
Shakespeare and Company
Shakespeare and Company è una delle più famose librerie
indipendenti di Parigi, fondata nel 1919 da Sylvia Beach.
La libreria, situata sulla Rive Gauche, divenne un punto di
riferimento per la comunità letteraria anglofona a Parigi,
ospitando e sostenendo scrittori come lo stesso Hemingway,
F.
Scott Fitzgerald, T.S. Eliot e Gertrude
Stein. La libreria originale fu chiusa durante la
seconda guerra mondiale, ma fu riaperta nel 1951 da
George Whitman con lo stesso spirito di supporto alla
comunità letteraria.
La Galerie des Libraires
Questa antica libreria, situata vicino alla cattedrale di
Notre-Dame, è stata fondata nel 1801 e vanta una vasta
collezione di libri rari e antichi. La Galcierie des
Libraires ha attratto scrittori e bibliofili per secoli, tra
cui Victor Hugo, che trovò ispirazione tra i suoi scaffali
per il suo capolavoro "Notre-Dame de Paris".
IV. I luoghi di residenza degli scrittori
Ci sarebbero innumerevoli posti da elencare in questa
sezione. Per ora ne cito un paio, ma in seguito potrei
aggiungerne altri.
La Maison de Victor Hugo
La casa di Victor Hugo, situata nella splendida
Place des
Vosges, è stata trasformata in un museo dedicato
alla sua vita e alle sue opere. Hugo visse in questa casa
per 16 anni e fu qui che scrisse parte del suo romanzo "Les
Misérables". Il museo offre ai visitatori un'opportunità
unica di vedere da vicino l'ambiente in cui questo grande
scrittore ha creato alcune delle sue opere più famose.
L'Hôtel Lutetia
Questo storico hotel, situato nel cuore di
Saint-Germain-des-Prés, è stato un rifugio per scrittori e
artisti sin dalla sua apertura nel 1910. Scrittori come
James Joyce, Samuel Beckett, Jean Cocteau
e Albert Camus hanno soggiornato all'Hôtel Lutetia,
che offre un'atmosfera elegante e sofisticata ma allo stesso
tempo fa sentire gli ospiti a proprio agio.
Come si può vedere Parigi, è stata ed è tuttora una fonte di
ispirazione per scrittori e artisti di tutto il mondo. La
città, con i suoi quartieri storici, i suoi caffè letterari,
le sue librerie e le sue residenze di scrittori, offre una
panoramica unica della ricca tradizione letteraria che ha
influenzato e ispirato generazioni di autori. Passeggiare
per le sue strade, sedersi in uno dei suoi caffè senza tempo
o visitare le case degli scrittori che hanno abitato la
città, è un'esperienza che permette di entrare in contatto
con l'eredità letteraria della città e di comprendere il
fascino e la magia che la Ville Lumière ha esercitato su
tanti grandi scrittori.
Attraverso i secoli, Parigi ha mantenuto il suo status di
capitale letteraria, continuando a attirare nuovi scrittori
e intellettuali in cerca di ispirazione e di una comunità
creativa. La città è anche sede di numerosi festival
letterari, premi e manifestazioni culturali, che celebrano
la letteratura e incoraggiano il dialogo tra autori, critici
e lettori.
Ecco alcuni dei più importanti premi letterari che si
svolgono a Parigi:
-
Prix Goncourt: il più prestigioso premio letterario
francese, assegnato ogni anno ad un'opera di narrativa.
La cerimonia di premiazione si tiene a novembre al
Drouant, un ristorante nel 2° arrondissement.
-
Prix Renaudot: premio letterario istituito nel 1926 da
un gruppo di amici tra cui lo scrittore Renaudot. Viene
assegnato in contemporanea al Goncourt.
-
Prix Femina: premio letterario creato nel 1904 e
destinato a opere scritte da autrici donne francesi o
straniere.
-
Prix Medicis: premio assegnato annualmente ad un'opera
di narrativa francese o straniera. La cerimonia si
svolge al Museo Jacquemart-André.
-
Prix Interallié: riconoscimento letterario nato nel 1930
e conferito in autunno al Cercle de l'Union Interalliée.
-
Grand Prix du Roman de l'Academie Française: premio
conferito dall'Académie Française ad un'opera di
narrativa in lingua francese.
-
Prix Décembre: premio fondato nel 1989 da Philippe
Tesson e assegnato ogni anno a dicembre.
Di seguito parlerò dell'associazione di Parigi con cinema. A
parte il fatto che il cinema è nato praticamente a Parigi,
chi di noi non ha mai visto un film con la scenografia della
città. La storia è lunga e la lista ancora una volta
infinita...
Il cinema francese e Parigi: i luoghi più iconici delle
pellicole d'autore
Parigi
ha ispirato e ospitato innumerevoli film di autori di fama
mondiale, diventando essa stessa un personaggio iconico sul
grande schermo. Ci sono molti luoghi emblematici di Parigi
che sono stati immortalati in alcune delle più importanti
pellicole d'autore, luoghi che rappresentano l'influenza che
la città ha avuto sull'immaginario cinematografico. Del
resto, il termine che ancora oggi usiamo tutti, cioè
"cinema" è una forma abbreviata di "cinematografo",
l'invenzione rivoluzionaria dei fratelli Lumière.
I.
L'inizio del cinema parigino e francese
Alla fine del XIX secolo, i fratelli Auguste e Louis
Lumière inventarono una macchina che poteva sia
registrare che proiettare immagini in movimento, il
cinematografo, appunto. Il 28 dicembre 1895, i fratelli
Lumière organizzarono la prima proiezione pubblica di film
al
Grand Café sulla Boulevard des Capucines a Parigi, che
esiste ancora oggi. Questo evento segnò l'inizio del cinema
come forma d'arte e intrattenimento. Inizialmente, i film
erano cortometraggi senza trama e senza sonoro, che
mostravano scene di vita quotidiana, come treni in arrivo
alle stazioni, operai che uscivano dalle fabbriche o
attività di svago. Tuttavia, ben presto, i registi
iniziarono a sperimentare la narrazione e la tecnica
cinematografica, dando vita a nuovi generi e stili
cinematografici.
Nel corso dei primi anni del XX secolo, Parigi divenne un
centro di produzione cinematografica e un centro di
sperimentazione artistica. Registi come Georges Méliès
e Alice Guy-Blaché crearono alcuni dei primi film
narrativi e contribuirono a plasmare l'evoluzione del
cinema. Méliès, in particolare, è noto per i suoi film a
effetti speciali e le sue opere fantasy, come "Le Voyage
dans la Lune" (1902), che è considerato uno dei primi
capolavori del cinema.
Cinema muto e d'avanguardia: negli anni '20, il
cinema francese si distingueva per la sua sperimentazione e
per il suo approccio all'avanguardia. Registi come René
Clair, Abel Gance e Jean Epstein hanno
creato film sperimentali e surrealisti che hanno influenzato
generazioni di cineasti. Film come "Entr'acte" (1924)
di Clair e "La Roue" (1923) di Gance sono esempi di
questa fase creativa.
Il cinema poetico e realista degli anni '30: in
questo periodo, il cinema francese si è evoluto per
abbracciare storie più poetiche e realistiche. Registi come
Jean Renoir, Marcel Carné e Julien Duvivier
hanno creato film che riflettevano la società e la cultura
francesi dell'epoca. Tra i film più noti di questo periodo
ci sono "La Grande Illusion" (1937) di Renoir, "Le
Jour se lève" (1939) di Carné e "Pépé le Moko"
(1937) di Duvivier.
L'occupazione e la resistenza: durante la Seconda
Guerra Mondiale e l'occupazione nazista, il cinema francese
è stato soggetto a censura e restrizioni. Tuttavia, alcuni
registi come Henri-Georges Clouzot e Robert
Bresson hanno continuato a lavorare, creando film che
riflettevano la realtà della guerra e della resistenza. "Le
Corbeau" (1943) di Clouzot e "Les Dames du Bois de
Boulogne" (1945) di Bresson sono due esempi di questo
periodo.
Il cinema francese del dopoguerra e degli anni '50:
nel dopoguerra, il cinema francese si è rinnovato grazie
all'energia creativa di registi come Jacques Becker,
Jacques Tati e Max Ophüls. Film come "Casque
d'or" (1952) di Becker, "Les Vacances de Monsieur
Hulot" (1953) di Tati e "La Ronde" (1950) di
Ophüls hanno contribuito a definire il cinema francese del
periodo. Inoltre, l'ascesa di stelle del cinema come
Gérard Philipe e Simone Signoret ha contribuito a
rafforzare la presenza del cinema francese sullo scenario
internazionale.
II. Parigi e la Nouvelle Vague
La Nouvelle Vague, o Nuova Ondata, è stato un
movimento cinematografico francese degli anni '50 e '60 che
ha rivoluzionato il linguaggio e l'estetica del cinema.
Registi come François Truffaut, Jean-Luc Godard
e Claude Chabrol hanno cercato di rompere con le
convenzioni narrative e stilistiche del cinema dell'epoca,
creando film caratterizzati da una maggiore libertà
espressiva e sperimentazione.
Les Quatre Cents Coups (I 400 colpi - 1959) di
François Truffaut
Les Quatre Cents Coups è uno dei film più emblematici
della Nouvelle Vague e ha segnato il debutto alla regia di
François Truffaut. Il film racconta la storia di Antoine
Doinel, un adolescente ribelle e incompreso che vive nel
Quartiere Latino di Parigi. Alcune delle riprese più
importanti del film includono il lungofiume della Senna,
il Jardin du Luxembourg e la Torre Eiffel.
À bout de souffle (Fino all'ultimo respiro - 1960) di
Jean-Luc Godard
À bout de souffle è un altro capolavoro della
Nouvelle Vague diretto da Jean-Luc Godard. Il film narra la
storia di un criminale in fuga e della sua relazione con una
giovane americana a Parigi. Tra i luoghi emblematici del
film figurano il Boulevard Saint-Germain, il Café
de Flore e l'Hotel de Suede, dove i protagonisti
si rifugiano.
III. Parigi e il cinema d'autore degli anni '70 e '80
Negli anni '70 e '80, Parigi ha continuato a essere
un'importante fonte d'ispirazione per il cinema d'autore,
con registi come Éric Rohmer, Louis Malle,
Luis Buñuel e Agnès Varda che hanno esplorato la
città e le sue diverse sfaccettature.
Le charme discret de la bourgeoisie (Il fascino
discreto della borghesia - 1972) di Luis Buñuel
Le charme discret de la bourgeoisie è un film
satirico del regista spagnolo Luis Buñuel, ambientato in
gran parte a Parigi e nei suoi dintorni. Il film segue le
vicende di un gruppo di borghesi che cercano di organizzare
una cena, ma sono continuamente ostacolati da eventi
bizzarri e surreali. Le location del film includono il
quartiere di Saint-Germain-des-Prés e i lussuosi boulevard
del XVI arrondissement.
Les Amants du Pont-Neuf (Gli amanti del Pont-Neuf -
1991) di Leos Carax
Les Amants du Pont-Neuf è un film d'amore diretto da
Leos Carax che racconta la storia di due vagabondi,
interpretati da Juliette Binoche e Denis Lavant, che si
innamorano sul Pont-Neuf, il più antico ponte di Parigi. Il
film, girato in gran parte di notte, offre una visione
suggestiva e romantica della città, con scene memorabili
ambientate lungo la Senna, sulla piazza della
Bastiglia e nel quartiere di Belleville.
IV. Parigi e il cinema contemporaneo
Il legame tra Parigi e il cinema si è mantenuto forte anche
negli anni recenti, con registi francesi e internazionali
che continuano a sfruttare la città come sfondo per le loro
storie.
Le Fabuleux Destin d'Amélie Poulain (Il favoloso
mondo di Amélie - 2001) di Jean-Pierre Jeunet
Amélie è una commedia romantica diretta da
Jean-Pierre Jeunet che racconta la storia di Amélie Poulain,
una giovane cameriera che vive a Montmartre e cerca di
migliorare la vita delle persone che la circondano. Il film,
con una storia accattivante, la sua fotografia vivida e il
suo stile fiabesco, ha contribuito a rafforzare l'immagine
di Parigi come città romantica e magica. Tra i luoghi più
iconici del film figurano il Café des Deux Moulins,
dove Amélie lavora, e la Basilica del Sacro Cuore.
La Môme - La Vie en Rose (2007) di Olivier Dahan
"La Môme", conosciuto anche come "La Vie en Rose",
è un biopic diretto da Olivier Dahan sulla vita della
cantante francese
Édith Piaf.
Il film segue la sua ascesa dalla povertà alle luci della
ribalta e offre uno sguardo affascinante sulla Parigi degli
anni '30 e '40. Alcune delle location più evocative del film
includono il quartiere di Belleville, dove Piaf è
cresciuta, e l'Olympia, un famoso teatro parigino
dove si è esibita.
Midnight in Paris (2011) di Woody Allen
Midnight in Paris è una commedia romantica diretta da
Woody Allen che segue le avventure di uno sceneggiatore
americano in visita a Parigi che scopre di poter viaggiare
indietro nel tempo e incontrare i grandi artisti e scrittori
del passato. Il film, conosciuto per la sua celebrazione
della bellezza e della cultura parigina, presenta numerosi
luoghi iconici, tra cui Montmartre, il Museo Rodin
e il Pont Alexandre III.
Di seguito una vera e propria passione internazionale legata
a Parigi e alle sue strade, quella per il commissario
Maigret e i libri di Georges Simenon.
La Parigi del Commissario Maigret: un viaggio nella città di
Simenon e del suo celebre detective
La
Parigi del Commissario Maigret è una città affascinante e
misteriosa, dove i vicoli tortuosi e le strade acciottolate
nascondono segreti e intrighi che solo il celebre detective
creato da Georges Simenon è in grado di svelare. Per chi è
appassionato di Maigret, e ce ne sono molti, vi invitiamo a
scoprire la Parigi del commissario, passeggiando nei luoghi
che lo scrittore belga ha immortalato nei suoi romanzi e che
hanno reso il suo personaggio uno dei più amati e apprezzati
del genere poliziesco.
I. Georges
Simenon e il Commissario Maigret
Georges Simenon (1903-1989) è stato uno degli scrittori più
prolifici e acclamati del XX secolo, con oltre 400 romanzi e
racconti all'attivo. Nato a Liegi, in Belgio, Simenon si
trasferì a Parigi nel 1922, dove iniziò la sua carriera
giornalistica e letteraria. La sua prima opera di successo
fu 'Pietr-le-Letton' (Pietro il Lettone), pubblicata
nel 1931, in cui fece la sua comparsa il personaggio del
Commissario Maigret.
Il Commissario Jules Amedée François Maigret è il
protagonista di 75 romanzi e 28 racconti brevi di Simenon,
ambientati principalmente a Parigi e con puntate nella
provincia francese più profonda. Maigret è un personaggio
complesso e affascinante, noto per la sua pazienza, la sua
intuizione e la sua empatia nei confronti dei sospettati e
delle vittime. Le sue indagini lo portano spesso a esplorare
i quartieri più caratteristici di Parigi, dalla rive gauche
alla rive droite, e a frequentare i luoghi simbolo della
città, come i bistrot, le brasserie e i boulevards.
II. La Parigi di
Maigret: i luoghi delle indagini
Il Quai des Orfèvres e il Palazzo di Giustizia
La Quai des Orfèvres è il luogo di lavoro del Commissario
Maigret, la sede della polizia giudiziaria di Parigi.
Situata sull'Île de la Cité, la Quai des Orfèvres è un
edificio imponente che si affaccia sul fiume Senna e che
ospita anche il Palazzo di Giustizia, dove si svolgono i
processi e le udienze penali. Nei romanzi di Simenon, la
Quai des Orfèvres è il punto di partenza delle indagini di
Maigret e il luogo dove il commissario interroga i
sospettati e discute con i suoi collaboratori.
Les Halles e il Quartiere del Marais
Les Halles, il vecchio mercato centrale di Parigi, è un
luogo emblematico nei romanzi di Maigret, spesso descritto
come un labirinto di bancarelle e di viuzze affollate di
venditori e acquirenti. Sebbene il mercato sia stato
trasferito a Rungis negli anni '70, l'area conserva ancora
parte del suo fascino storico. Il vicino Quartiere del
Marais di cui abbiamo già parlato e parleremo più avanti,
con le sue strade strette e i suoi palazzi storici, è un
altro luogo chiave nelle indagini di Maigret, che spesso si
inoltra in questo affascinante angolo di Parigi per seguire
i suoi sospettati e scoprire nuovi indizi.
I caffè e i bistrot di Parigi
I caffè e i bistrot di Parigi sono il teatro di molte scene
dei romanzi di Maigret, dove il commissario si incontra con
i suoi informatori, riflette sulle sue indagini o si rilassa
dopo una lunga giornata di lavoro. Tra i caffè più celebri
frequentati da Maigret, si possono citare il Café de la
Paix, il Café de Flore, Les Deux Magots e
La Closerie des Lilas. Questi luoghi offrono
un'immersione nell'atmosfera autentica della Parigi di
Simenon, dove potrete gustare un pasto, un caffè o un
bicchiere di vino, immaginando di condividere il tavolo con
il celebre commissario.
La rive gauche e la rive droite
Le indagini di Maigret spaziano dai quartieri eleganti della
rive gauche, come Saint-Germain-des-Prés e il Quartiere
Latino, ai quartieri popolari della rive droite, come
Montmartre, Belleville e Ménilmontant. La Parigi di Maigret
è una città in continua evoluzione, dove le tradizioni e la
modernità si fondono e si scontrano, creando un'atmosfera
unica e affascinante che caratterizza l'opera di Simenon.
Place Dauphine
La Place Dauphine è una delle piazze più affascinanti e
romantiche di Parigi, dove Maigret e sua moglie, Madame
Maigret, si trasferiscono nel romanzo Maigret e il ladro
indolente. Qui potrete ammirare la tranquillità e la
bellezza di questa piazza nascosta sull'Île de la Cité,
circondata da eleganti palazzi e alberi secolari.
Gare du Nord
La stazione ferroviaria della Gare du Nord, è un posto
dove Maigret si reca spesso per recarsi in missione nelle
province francesi o per accogliere testimoni e sospettati
che arrivano a Parigi. La Gare du Nord è uno dei luoghi più
affascinanti e frenetici della città, che vi permetterà di
immergervi nella vita quotidiana dei parigini.
Brasserie Dauphine
La Brasserie Dauphine è un locale immaginario creato da
Simenon, dove Maigret e i suoi colleghi si ritrovano spesso
per discutere dei casi e rilassarsi dopo il lavoro. Sebbene
la Brasserie Dauphine non esista realmente, potete trovare
numerosi locali simili nei dintorni della Quai des Orfèvres,
dove potrete gustare una birra o un piatto tipico della
cucina parigina.
Pont des Arts
Il Pont des Arts, uno dei ponti più celebri e romantici
di Parigi, che compare in diverse scene dei romanzi di
Maigret. Attraversando il Pont des Arts, potrete godere di
una vista spettacolare sulla Senna e sui suoi dintorni, e
immaginare di passeggiare al fianco del commissario mentre
riflette sui suoi casi più intricati.
Una sola Parigi o tante?
La Parigi di oggi, come non mai, è un crogiolo di razze.
Qui, per viaggiare da una parte all'altra del mondo, non è
più necessario fare voli intercontinentali, cambiare fusi
orari, avere il passaporto: basta acquistare un biglietto
del metrò, e il gioco è fatto. Amate l'Africa nera? Scendete
a St. Paul e dirigetevi in
Rue Elzévir, non a caso chiamata Rue de la
Petite Afrique. Oppure andate fino alla stazione del
metrò di Château Rouge, dalle parti di
Montmartre: le strade lì intorno (Rue
Poissonniers, Rue Myrha,
Rue Polonceau...) sono piene di negozi che ricordano
gli empori di Dakar, con il meglio della sartoria
africana: tende, cuscini...
Se
invece preferite il lontano oriente, andate nel XIII
arrondissement,
metrò Porte De Choisy: qui è pieno di
ristoranti cinesi, vietnamiti, cambogiani, thailandesi. E
nei negozi potete rifornirvi di spezie, frutta secca, anatre
laccate, tè e tisane d'ogni tipo, compresa quella ai fiori
di leone. Un tempo in questo quartiere vissero grandi
rivoluzionari della rivolta della Comune di Parigi,
come Emile Duval e
Luis Auguste Blanqui. Qui vissero, a Rue Godefroy,
non lontano da Place d'Italie, due futuri leader
cinesi, come Zhou Enlai e Deng Xiaoping; erano
giovani e pieni di energia, nonostante la precarietà e la
povertà, e il loro programma era semplicemente quello di "Salvare
la Cina e il mondo". Nel corso della sua permanenza a
Parigi, Zhou fondò il primo nucleo del Partito Comunista
Cinese.
In tempi recenti è esplosa la mania dell'India,
quindi un po' ovunque a Parigi sono spuntati ristoranti,
negozi di sari, negozi specializzati in prodotti alimentari
(dal curry alla marmellata di lime, ai semi di finocchio
glassati) e altri ancora che vendono musica e film di
Bollywood, il più delle volte "onestamente" taroccati.
Il viaggio intorno al mondo non finisce qui: si può andare
nella
Russia
degli zar, a Cuba, in Cile, in
Brasile, nel Magreb. Fumare il narghilè e bere tè
alla menta seduti su un pouf di un café egiziano è un
"must", una cosa che da fare. Ma sono ben rappresentati
anche paesi meno esotici come l'Olanda, la Svezia, il
Belgio.
E
non preoccupatevi: sugli
Champs Elysées, al
Centre Pompidou,
sotto la
Torre Eiffel
e sulla scalinata che porta alla
Basilica del Sacro Cuore
(Sacré-Coeur) la lingua più parlata è l'italiano
(anche al
Moulin Rouge). Perché noi siamo turisti pragmatici:
prima vogliamo vedere tutte le attrazioni classiche e poi,
se rimane un po' di tempo, lo dedichiamo al resto. Il
problema è che le attrazioni classiche sono così numerose
(si può non andare al
Louvre (leggi per fare prima il nostro articolo sui
capolavori da non perdere) al
Museo Picasso, al
Museo D'Orsay, al
Museo Rodin
al
Pantheon, ai
Jardin de Tuileries
fare una passeggiata a
Saint Germain de Prés, vedere l'Operà
di Parigi, ammirare
Nôtre Dame?), che alla fine non rimane quasi mai
tempo per altro, con il rischio di portarsi dietro il
ricordo di una Parigi da cartolina.
Il II arrondissement, tra
rivoluzionari e scrittori
Un
luogo che è diventato una metà di pellegrinaggio di tanti
sudamericani a Parigi è il II arrondissement. Qui al
numero 63 di Rue de Richelieu, visse nel 1806 il
Libertador, Simón Bolívar che, contribuì in
misura decisiva all'indipendenza di Bolivia, Colombia,
Ecuador, Panama, Perù e Venezuela, e insieme all'argentino
Josè de San Martin, all'emancipazione di tutta l'America
Latina dalla Spagna. Bolívar fu un fervido ammiratore
di Napoleone, di cui assistette all'incoronazione e
di cui divenne in seguito parte della sua scorta personale.
I suoi soggiorni a Parigi furono fondamentali per rafforzare
la sua decisione di ribellarsi alle condizioni coloniali
della sua terra. La sua visione politica era però troppo in
anticipo sui tempi: voleva creare gli Stati Uniti del Sud
America, ma tradito e incompreso, non ci riuscì. Il II
arrondissement rappresenta da sempre per Parigi un
importante distretto commerciale ospitando un gran numero di
attività finanziarie ed economiche, con numerose sedi
bancarie raggruppate attorno alla ex Borsa di Parigi.
Qui si trovano anche la Bibliothèque Nationale, l'Opéra
e l'Opéra Comique.
Al numero 10 di Rue Saint-Joseph nacque lo scrittore
Émile Zola, che dirà la famosa frase "Essere poveri a
Parigi, significa essere poveri due volte", per via
della sua difficile giovinezza seguita alla morte del padre
quando aveva 7 anni. Nei suoi romanzi descrisse la nuova
Parigi
del
Barone Haussmann, l'urbanista di Napoleone III,
che demolì parte della città medievale per fare posto ai
boulevard, ai palazzi, alle Les Halles (i mercati
generali) e ai grandi magazzini. Zola è considerato il
creatore dello stile letterario chiamato Naturalismo,
che si proponeva di descrivere la realtà psicologica e
sociale con gli stessi metodi usati dalle scienze naturali.
A questo stile letterario furono poi associati scrittori del
calibro di Balzac e
Flaubert. Zola diventò celebre in tutta la Francia
per via del suo atto d'accusa, il famoso "J'accuse",
contro le autorità in occasione del processo al capitano
Albert Dreyfus, un ufficiale ebraico - alsaziano
accusato di tradimento e di spionaggio a favore dell'Impero
Tedesco. Il paese si divise in colpevolisti e innocentisti.
Zola sostenne questi ultimi, e così facendo si creò tanti
nemici. Detestato e calunniato (anche per le sue origini
italiane), fu costretto ad abbandonare la Francia per
l'Inghilterra per breve tempo. Tornato a Parigi, morì il 29
settembre del 1902, vittima di esalazioni di monossido di
carbonio. Anche se fu più volte minacciato di morte, le
autorità chiusero subito il caso archiviandolo come
incidente. Anni dopo tuttavia, un imprenditore ultra
nazionalista Henri Buronfosse,
rivelò in punto di morte a un parente di essere stato
l'assassino di Zola, al quale ostruì il camino della sua
camera avvelenandolo con il monossido e riaprendolo il
mattino successivo. Il tutto venne fuori solo nel 1953 dopo
un articolo del quotidiano
Liberation.
Parigi, misteri e
seduzione
Parigi
è piena di misteri, anche in questo sta il suo fascino senza
tempo. Dai misteri alle seduzioni il passo è breve. Nello
stesso quartiere, in Rue Mandar visse il principe
della seduzione,
Giacomo Casanova, che abitò nella capitale francese
più di 5 anni. Nelle sue Memorie scrisse: "Eccomi
in questa Parigi unica al mondo, che devo guardare come la
mia patria, poiché non posso più pensare di tornare in
quella che mi ha dato la casualità dei natali [...] questa
immensa Parigi è luogo di miseria o di fortuna, a secondo
che vi si sappia adattare bene o male: starà a me cogliere
bene la direzione del vento."
Un'altra figura entrata nell'immaginario mondiale è
Cyrano de
Bergerac
che nacque in Rue Dussoubs, sempre nel II
arrondissement,
diventato celebre grazie all'opera teatrale che porta il
suo nome, pubblicata nel 1897 dal poeta drammatico francese
Edmond Rostand (1868-1918). Bergerac fu nel '600,
precursore della letteratura fantascientifica, un
personaggio coraggioso, innamorato della libertà, delle
scienze, dei libri e della natura.
Rimpiangeva
il fatto di perdere tempo, un tempo che non sarebbe tornato
più. Morì a soli 36 anni, vittima della caduta di una trave.
Anche in questo caso qualcuno ha sempre sostenuto che non si
trattò di un incidente. Venne poi reso immortale dall'opera
di Rostand, Cirano (a Rossana): "…per la tua felicita
darei in cambio la mia quand'anche tu non lo sapessi mai,
cosi, soltanto per sentirti ridere qualche volta, da
lontano, da quella gioia data dal mio sacrificio…"
Insomma, dietro la sua affascinante facciata, Parigi
nasconde, come molte altre città, anche un lato oscuro e
misterioso che affonda le sue radici nella storia, nella
leggenda e nel folklore.
Le catacombe di Parigi
Sotto le strade trafficate e i caffè vivaci di Parigi, si
cela un labirinto di tunnel e cripte noto come le Catacombe.
Questo vasto ossario sotterraneo, che ospita i resti di
oltre sei milioni di parigini, fu creato nel XVIII secolo a
seguito della chiusura dei cimiteri cittadini per motivi di
igiene. Le catacombe di Parigi sono avvolte in un'atmosfera
sinistra e misteriosa, e sono state protagoniste di numerose
leggende e storie di fantasmi nel corso dei secoli.
La maledizione di Belfagor, il fantasma del Louvre
Il Louvre, uno dei musei più famosi del mondo, è circondato
da una serie di misteri e leggende, tra cui quella di
Belfagor, un fantasma che si dice infesti le sue sale.
Secondo la leggenda, Belfagor era un nobile italiano del XVI
secolo che fu ucciso a Parigi in circostanze misteriose. Il
suo spirito maledetto avrebbe trovato rifugio nel palazzo
che ospita il famoso museo parigino, dove si aggira tra le
opere d'arte e semina terrore tra i visitatori. La storia di
Belfagor ha ispirato romanzi, film e serie televisive,
contribuendo a consolidare il mistero del Louvre.
La leggenda del Fantasma dell'Opéra
Il Palais Garnier, l'opera di Parigi, è un altro luogo
leggendario associato a storie di fantasmi e misteri. Il
celebre romanzo di Gaston Leroux, "Il fantasma dell'Opera",
narra la storia di un genio musicale deforme che vive
nascosto nelle profondità dell'edificio e si innamora di una
giovane cantante lirica. Sebbene sia una storia di finzione,
la leggenda del Fantasma dell'Opéra si basa su eventi reali
e voci che circolavano tra gli artisti e il personale
dell'epoca, alimentando l'aura di mistero che circonda il
Palais Garnier.
Il mistero della mummia di Saint-Denis
La Basilica di Saint-Denis, situata nella periferia
di Parigi, è il luogo di sepoltura dei re e delle regine di
Francia e ospita numerosi sarcofagi e monumenti funerari.
Una delle storie più inquietanti associate a questa chiesa
riguarda la mummia di un nobile sconosciuto, che si dice
abbia ispirato la figura del vampiro nella letteratura
gotica (figura rivendicata da tanti in Europa). Secondo la
leggenda, nel XIX secolo, durante i lavori di restauro, fu
scoperta una cripta segreta contenente un sarcofago con una
mummia perfettamente conservata, con indosso vestiti del XV
secolo e un anello d'oro. Da allora, la mummia di
Saint-Denis è stata al centro di numerosi racconti di
vampiri e resurrezioni, aggiungendo un altro strato di
mistero alla storia di Parigi.
Le storie di alchimisti e maghi a Parigi
L'alchimia e la magia hanno avuto un ruolo importante nella
storia di Parigi, e si dice che con molti personaggi
leggendari abbiano vissuto e operato nella città nel corso
dei secoli. Uno dei più famosi alchimisti associati a Parigi
è
Nicolas Flamel, un libraio e studioso del XIV secolo
che, secondo la leggenda, avrebbe scoperto il segreto della
pietra filosofale e dell'elisir di lunga vita. Oggi la casa
di Flamel, situata nel Marais, è oggi un luogo di
"pellegrinaggio" per gli appassionati di esoterismo e
misteri.
Parigi noir,
da Vidocq a Fred Vergas
Non
bisogna dimenticare poi che Parigi è la capitale mondiale
del "giallo" o, come dicono da queste parti, del
noir. Del resto qui è nato Eugène-François Vidocq
(1775-1857) che fu un criminale francese che in seguito
divenne un investigatore e il fondatore della Sûreté
Nationale, una delle prime agenzie di polizia investigative
moderne. Vidocq è spesso considerato il primo detective
privato della storia e il padre della criminologia
moderna. Utilizzando le sue conoscenze del mondo criminale e
le sue esperienze passate, Vidocq sviluppò nuove tecniche
investigative e metodi per combattere il crimine. Introdusse
l'uso di travestimenti e di tecniche di sorveglianza per
ottenere informazioni, la raccolta di impronte digitali e
l'analisi della grafia per identificare i criminali, e l'uso
della scienza nella risoluzione dei crimini.
Dopo aver lasciato la Sûreté nel 1833, Vidocq fondò la sua
agenzia di detective privata, il Bureau des Renseignements
Universels pour le commerce et l'Industrie. La sua agenzia
offriva servizi di investigazione a clienti privati e
commerciali e divenne un modello per future agenzie di
detective in tutto il mondo.
La figura di Vidocq ha ispirato numerosi personaggi di
detective nella letteratura e nel cinema, tra cui Jean
Valjean e l'ispettore Javert ne "I miserabili"
di Victor Hugo e il personaggio di Eugène Sue, il
detective privato Rodolphe. La sua vita avventurosa e
il suo passaggio dal crimine all'applicazione della legge
hanno catturato l'immaginazione di scrittori, registi e
lettori per oltre due secoli.
Uno scrittore come Edgar Allan Poe creò, primo fra
tanti, il personaggio dell'investigatore privato parigino
Auguste Dupin. Dupin è uno dei primi detective letterari
della storia e il protagonista di tre racconti: "I
delitti della Rue Morgue", "Il mistero di Marie Rogêt"
e "La lettera rubata". Dupin utilizza la logica
deduttiva e l'analisi per risolvere casi intricati. Ma non
dobbiamo dimenticare l'altra faccia della legge,
rappresentata dal personaggio di Arsène Lupin.
Sebbene sia principalmente un ladro gentiluomo, Arsène
Lupin, creato da Maurice Leblanc, spesso assume anche
il ruolo di detective per risolvere misteri e crimini. Le
sue avventure si svolgono a Parigi e in altre parti della
Francia. La sua intelligenza, il fascino e le abilità di
travestimento lo rendono un personaggio popolare nella
letteratura e nel cinema.
Parigi, come abbiamo raccontato, è la città di Jules Amedée
François Maigret, meglio conosciuto come il Commissario
Maigret, personaggio creato da Georges Simenon. Ma è
anche la città di Nestor Burma, creato dallo
scrittore francese Léo Malet. Nestor Burma è un
detective privato parigino noto per la sua astuzia e la sua
abilità nel risolvere misteri complessi. Le sue avventure
sono state adattate sia in romanzi che in serie televisive.
E che dire della Parigi di Fred Vargas e del suo
personaggio, il commissario Adamsberg? "Fred Vargas"
è lo pseudonimo sotto il quale Frédérique Audoin-Rouzeau
scrive i suoi romanzi gialli. Inoltre, lei è anche
un'archeozoologa di fama internazionale. Nata nel 1957 a
Parigi, Vargas ha scritto numerosi romanzi gialli ambientati
nella capitale francese, molti dei quali sono incentrati sul
personaggio di Adamsberg, un commissario di polizia atipico
e intuitivo.
La Parigi di Fred Vargas è un luogo di mistero e fascino,
dove il passato e il presente si intrecciano in modo
inestricabile. Attraverso i suoi romanzi, Vargas offre uno
sguardo unico sulla città, esplorando i suoi angoli più
oscuri e i suoi segreti nascosti. Le storie di Vargas sono
ambientate in diversi quartieri di Parigi, tra cui
Montmartre, Marais e Saint-Germain-des-Prés, offrendo ai
lettori un'immersione nella vita quotidiana dei parigini e
nella loro cultura.
Uno degli aspetti distintivi dei romanzi di Vargas è l'uso
della storia e dell'archeologia come sfondo per le indagini
di Adamsberg. Le trame dei suoi romanzi spesso coinvolgono
elementi storici o mitologici che si rivelano cruciali per
la risoluzione dei misteri. Ad esempio, in "L'uomo a
rovescio" (L'Homme à l'envers), la storia ruota attorno
alla leggenda del lupo mannaro e alla sua presenza nella
cultura popolare francese. In "Nei boschi eterni"
(Dans les bois éternels), Adamsberg si imbatte in un caso
che coinvolge un antico sito archeologico e una setta
pagana.
I personaggi nei romanzi di Vargas sono spesso eccentrici,
affascinanti e complessi, il che riflette la diversità e la
ricchezza culturale di Parigi. Oltre al commissario
Adamsberg, Vargas ha creato una serie di personaggi
ricorrenti che lavorano con lui, tra cui il suo braccio
destro, il capitano Danglard, e una varietà di altri
poliziotti, esperti e informatori che contribuiscono a
risolvere i casi.
Questi sono solo alcuni dei personaggi 'noir' più noti che
hanno avuto come palcoscenico delle loro narrazioni Parigi.
Con le loro storie, hanno contribuito a creare un'aura di
mistero e fascino attorno alla città.
I luoghi delle rivoluzioni a Parigi
Parigi,
come quasi tutti sappiamo, è stata spesso al centro di
rivoluzioni storiche che hanno trasformato la Francia e
influenzato il corso della storia mondiale. I luoghi di
queste rivoluzioni sono ancora oggi testimoni del coraggio e
della determinazione dei parigini che hanno combattuto per
la libertà e l'uguaglianza.
Palazzo delle
Tuileries - Jardin des Tuileries
113 Rue de Rivoli, 75001 Parigi
Il Palazzo delle Tuileries, oggi scomparso, fu un
tempo la residenza dei sovrani francesi e il centro del
potere politico. Durante la Rivoluzione francese, il palazzo
fu occupato dai rivoluzionari e divenne la sede del governo
rivoluzionario. Anche se il palazzo fu distrutto nel 1871,
il Giardino delle Tuileries, che lo circondava, è ancora
aperto al pubblico tutti i giorni dalle 7:30 alle 19:30.
Place de la
Bastille
La Place de la Bastille è il luogo simbolo della
Rivoluzione francese, dove il 14 luglio 1789 la popolazione
assaltò la prigione della Bastiglia, dando il via alla
rivolta. Oggi, la piazza ospita l'Opéra Bastille
e la
Colonne de Juillet, un monumento dedicato alle
rivoluzioni del 1830 e del 1848.
Place de la
Concorde
Durante la Rivoluzione francese, la Place de la Concorde
(allora Place de la Révolution) fu teatro di numerosi eventi
drammatici, tra cui l'esecuzione di Luigi XVI e
Maria Antonietta. Oggi, la piazza è dominata
dall'obelisco di Luxor, messo li nel 1836, accanto alle
fontane, ma è impossibile non pensare alla sua storia
tumultuosa mentre si passeggia tra i suoi spazi aperti.
Hôtel de Ville
Place de l'Hôtel de Ville
L'Hôtel de Ville, la sede del governo cittadino di
Parigi, è stato al centro di molte rivoluzioni e proteste.
Durante la Comune di Parigi del 1871, l'Hôtel de Ville fu
temporaneamente occupato dai rivoluzionari. L'edificio è
aperto al pubblico solo in occasione di mostre temporanee,
ma la piazza antistante è accessibile 24 ore su 24.
Place de la
République
La Place de la République è un luogo simbolico di
protesta e di celebrazione della libertà e dell'uguaglianza
a Parigi. Al centro della piazza si erge il Monumento alla
Repubblica, un'imponente statua di bronzo che rappresenta
Marianne, la personificazione della Repubblica Francese. La
piazza è stata teatro di innumerevoli manifestazioni, sia
nel passato che nel presente, ed è diventata un punto di
riferimento per gli attivisti e i cittadini parigini che
cercano di esprimere le loro opinioni e rivendicare i loro
diritti.
Les Invalides
129 Rue de Grenelle, 75007 Parigi
Les Invalides, un complesso di edifici militari che
ospita tra l'altro il Musée de l'Armée, ha avuto un
ruolo fondamentale durante la Rivoluzione francese. Qui, il
14 luglio 1789, i rivoluzionari si impadronirono delle armi
e dei cannoni conservati nell'edificio, poco prima
dell'assalto alla Bastiglia. Les Invalides è aperto al
pubblico tutti i giorni dalle 10:00 alle 18:00 (orario
esteso fino alle 21:00 il martedì).
Place Vendôme
La Place Vendôme è stata spesso al centro di rivolte
e manifestazioni. Durante la Comune di Parigi, la
colonna di Napoleone al centro della piazza fu abbattuta dai
rivoluzionari come simbolo del potere imperiale. Oggi, la
piazza è nota per le sue lussuose boutique e gli eleganti
hotel, ma conserva il fascino della sua storia turbolenta.
Parigi e i luoghi del '68
Nel
1968, Parigi divenne il fulcro di una serie di proteste e
rivolte che avrebbero cambiato il corso della storia. Il
movimento studentesco e i lavoratori uniti si sollevarono
contro il governo e le istituzioni tradizionali, chiedendo
riforme sociali, politiche e culturali. Questi eventi, noti
come il "Maggio '68" o semplicemente "il '68", ebbero un
impatto duraturo non solo sulla società francese, ma anche
su quella mondiale.
Il
contesto del '68
Il clima sociale e politico della Francia negli anni '60 era
caratterizzato da un crescente malcontento nei confronti del
governo e delle istituzioni tradizionali. I giovani, in
particolare, si sentivano oppressi da un sistema rigido e
conservatore, che non rispecchiava i loro ideali di libertà,
uguaglianza e fraternità. Allo stesso tempo, la Guerra
Fredda e la guerra del Vietnam alimentavano un clima di
tensione e paura, mentre l'emergere di nuove correnti
culturali e filosofiche, come il femminismo e
l'ambientalismo, stimolavano un desiderio di cambiamento.
Le proteste e le
rivolte del '68
Le proteste del '68 ebbero inizio alla Sorbona,
l'antica università di Parigi, dove gli studenti
protestarono contro la chiusura di un edificio
universitario. La polizia intervenne con la forza,
scatenando una serie di manifestazioni e scontri che si
diffusero rapidamente in tutta la città. Il movimento
studentesco, guidato da leader carismatici come Daniel
Cohn-Bendit e Alain Geismar, si unì ai
lavoratori, che scioperarono in massa per chiedere aumenti
salariali e migliori condizioni di lavoro. In poche
settimane, la protesta si trasformò in una rivolta, con
milioni di persone che scesero in strada per manifestare il
loro dissenso. Il governo di Charles de Gaulle,
inizialmente colto di sorpresa, reagì con fermezza,
dichiarando lo stato d'emergenza e mobilitando l'esercito.
Tuttavia, le proteste continuarono fino a quando il governo
non accettò di negoziare con i manifestanti e di concedere
alcune riforme.
L'eredità del '68
Il '68 fu un momento cruciale nella storia del XX secolo,
che segnò una svolta nella mentalità e nelle aspirazioni
della società francese e mondiale. Le proteste e le rivolte
di Parigi ebbero un impatto duraturo sulle istituzioni, sui
valori e sulle pratiche culturali, spingendo verso una
maggiore apertura, tolleranza e democrazia.
Inoltre, il '68 influenzò profondamente i movimenti di
protesta e di contestazione in tutto il mondo, contribuendo
a diffondere nuove idee e forme di attivismo politico e
sociale. Dalla
Primavera di Praga in Cecoslovacchia alle
proteste contro la guerra del Vietnam negli Stati Uniti, il
'68 diventò un simbolo di resistenza e di cambiamento, che
ispirò generazioni di attivisti e di intellettuali a lottare
per i loro diritti e per un mondo migliore.
Tra le riforme e le conquiste più significative del '68,
possiamo citare:
- L'emancipazione delle donne. Il movimento
femminista emerse come una forza potente durante il '68,
con le donne che rivendicavano il diritto
all'uguaglianza, all'autonomia e al controllo del
proprio corpo. Le proteste di Parigi contribuirono a
promuovere l'adozione di nuove leggi e politiche che
favorirono l'emancipazione femminile, come il diritto
all'aborto e l'eguaglianza salariale.
- L'apertura culturale. Il '68 segnò la fine di
un'epoca di conservatorismo culturale e l'inizio di
un'era di sperimentazione e di apertura. La musica, il
cinema, la letteratura e le arti visive furono
profondamente influenzati dalle idee e dalle energie del
movimento, dando vita a nuove correnti e stili artistici
che riflettevano il desiderio di libertà e di
cambiamento.
- La democratizzazione dell'istruzione. Il '68
portò a una profonda trasformazione del sistema
educativo francese e internazionale, con l'introduzione
di riforme che miravano a rendere l'istruzione più
accessibile e democratica. La creazione di nuove
università, la riforma dei programmi di studio e
l'abolizione delle gerarchie accademiche furono alcune
delle conquiste più importanti di questo periodo.
- Il rafforzamento della democrazia e dei diritti
civili. Il '68 contribuì a rafforzare la democrazia
e i diritti civili, sia in Francia che all'estero. Le
proteste e le rivolte di Parigi dimostrarono il potere
della partecipazione popolare e della resistenza civile,
spingendo i governi a rispettare e a promuovere i
diritti umani e le libertà fondamentali.
Anche se sono passati molti anni da questi eventi
rivoluzionari, i luoghi che hanno fatto da palcoscenico a
questi momenti del nostro passato recente continuano a far
parte del paesaggio urbano di Parigi, testimoni silenziosi
del desiderio incessante di libertà e uguaglianza.
Quartiere Latino
Il Quartiere Latino, situato sulla Rive Gauche (sponda
sinistra) della Senna, fu l'epicentro delle proteste del
maggio '68. Questo storico quartiere, noto per i suoi caffè,
le sue librerie e le sue università, fu il teatro di scontri
tra studenti e forze dell'ordine, nonché di assemblee,
dibattiti e manifestazioni. Tra i luoghi più simbolici del
Quartiere Latino, si trovano:
La Sorbona
47 Rue des Écoles, 75005 Parigi
L'Università della Sorbonne è stata un fulcro della vita
intellettuale e politica a Parigi per secoli. Durante gli
eventi del maggio 1968, gli studenti occuparono l'ateneo per
protestare contro le rigide gerarchie universitarie e le
condizioni di vita degli studenti. La Sorbona è generalmente
accessibile solo agli studenti e al personale universitario,
ma è possibile visitare l'ateneo in occasione di visite
guidate su prenotazione.
Place Saint-Michel, Questa famosa piazza, situata nel
cuore del Quartiere Latino, fu teatro di alcuni dei più
violenti scontri tra manifestanti e polizia durante le
proteste. Ancora oggi, Place Saint-Michel è un luogo di
ritrovo e di protesta per gli studenti parigini.
Boulevard
Saint-Michel
Il Boulevard Saint-Michel, che attraversa il
Quartiere Latino, fu un altro punto nevralgico delle
manifestazioni del maggio '68. Gli studenti marciarono lungo
il boulevard, costruendo barricate e scontrandosi con la
polizia. Attualmente, il Boulevard Saint-Michel è una vivace
strada commerciale, ma conserva ancora le tracce del suo
passato "rivoluzionario".
Odéon-Théâtre de
l'Europe
L'Odéon-Théâtre de l'Europe, situato nei pressi dei
Giardini del Lussemburgo, fu occupato dagli studenti e dai
lavoratori il 15 maggio 1968. Durante l'occupazione, il
teatro divenne un luogo di dibattito politico e culturale,
con la partecipazione di numerosi intellettuali e artisti.
L'Odéon è ancora oggi un importante teatro parigino, che
ospita spettacoli di teatro, danza e musica.
L'Università di
Nanterre
Situata nella periferia ovest di Parigi, l'Università di
Nanterre fu il luogo in cui ebbero inizio le proteste
studentesche nel marzo del 1968. L'occupazione della facoltà
da parte degli studenti e l'espulsione di alcuni di loro
furono gli eventi scatenanti che portarono alle
manifestazioni del maggio '68. Oggi, l'Università Paris
Nanterre è un importante centro di studi e ricerca, e il
campus è stato recentemente ristrutturato per ospitare nuovi
edifici e servizi per gli studenti.
Les Invalides e
Place de la Bastille
Il complesso di edifici storici de Les Invalides, di cui
abbiamo già accennato, situato nel VII arrondissement di
Parigi, fu teatro di un grande raduno il 24 maggio 1968,
quando circa 30.000 manifestanti si riunirono per protestare
contro il governo e chiedere riforme sociali e politiche.
Les Invalides è ancora oggi un importante sito turistico,
noto per ospitare la tomba di Napoleone Bonaparte e il Musée
de l'Armée. Anche Place de la Bastille, storicamente
associata alle rivoluzioni e alle proteste fu teatro delle
proteste, manifestazioni e scontri tra studenti e forze
dell'ordine nel maggio '68.
Rue Gay-Lussac
Questa strada del Quartiere Latino, situata nelle vicinanze
del Pantheon e del Liceo Henri-IV, fu uno dei principali
luoghi di scontro tra manifestanti e forze dell'ordine
durante il maggio '68. Le barricate erette dagli studenti
lungo la Rue Gay-Lussac divennero simbolo della resistenza e
della lotta per la libertà. Oggi, la strada è una tranquilla
via residenziale, ma conserva ancora il fascino e
l'atmosfera del passato.
La Parigi
preferita dai parigini
Cosa
preferiscono i parigini della loro città? Ecco allora un
consiglio per avere un "assaggio" della Parigi più amata dai
"parigini doc": 1, 4, 10, 11. Che non sono numeri da giocare
al lotto, ma i numeri degli arrondissements, i quartieri da
non perdere. Il I (Primo) arrondissement, possiede
monumenti e luoghi quali la Banque de France, il
Museo del Louvre, il Palais Royal, la
Comédie-Française, i
Giardini delle Tuileries, la Rue de Rivoli,
il Pont Neuf e il Pont des Arts e la Place
Vendôme con al centro la Colonna di Austerlitz.
Quest'ultima ispirata alla colonna Traiana a Roma, venne
costruita per celebrare una delle più grandi vittorie
napoleoniche, la Battaglia di Austerlitz appunto,
usando come materiale tra i 133 e i 180 cannoni sottratti
agli austriaci e ai russi sul campo di battaglia.
Place Vendôme venne creata nel 1702 come monumento
alla gloria degli eserciti di Luigi XIV. Inizialmente fu
chiamata Place des Conquêtes (ovvero Piazza delle
Conquiste), poi Place Louis le Grand quando le
conquiste si rivelarono temporanee. Dopo la morte di
Louvois, il re acquistò il terreno e commissionò
all'architetto
Hardouin-Mansart di progettare la piazza e le abitazioni
che vi si sarebbero affacciate
Dove ora si trova la Colonna di Austerlitz, messa li
da Napoleone, si trovava la statua equestre del re Luigi
XVI, successivamente distrutta, durante la Rivoluzione
Francese. Il sito della piazza fu un tempo l'hôtel
particulier, cioè la residenza privata di César, duca di
Vendôme, figlio illegittimo di Enrico IV e della sua
amante Gabrielle d'Estrées. Successivamente il
ministro delle finanze di Luigi XIV Louvois, acquistò
questo pezzo di terra, con l'obiettivo di costruire una
piazza, sul modello di successo
Place des Vosges del secolo precedente. Louvois andò
incontro a difficoltà finanziarie e il suo progetto non si
realizzò. Dopo la sua morte, il re acquistò il terreno e
commissionò all'architetto
Hardouin-Mansart di progettare la piazza e le
abitazioni che vi si sarebbero affacciate. Altri
problemi economici rallentarono il progetto che venne
portato avanti dal finanziere
John Law, considerato il creatore della carta moneta.
Sotto di lui la piazza venne completata nel 1720. Quando
però la sua Banca del Missisipi (il Missisipi allora faceva
parte della Luisiana francese) fallì, dovette vendere ai
membri della famiglia Borbone-Condé. Questi ultimi erano un
ramo collaterale della famiglia reale esiliata per dispute
dinastiche, che poi rientrò nel paese per reclamare la loro
terra nella città di Vendôme stessa.
Tra il 1720 e il 1797, questa famiglia acquisì gran parte
della piazza, tra cui una parziale piena proprietà del sito
su cui si trova oggi l'Hotel Ritz di Parigi. Se
questa piazza potesse parlare... al numero 12 di Place
Vendôme visse e morì di tubercolosi,
Frederick Chopin; al numero 15 dove si trova il
Ritz, visse Coco Chanel; Virginia Oldoini,
Contessa di Castiglione e cugina di Cavour, venne
inviata da quest'ultimo in missione alla corte francese di
Napoleone III per cercare di sedurlo e perorare presso
l'imperatore l'alleanza franco-piemontese, ci riuscì e fu la
sua amante per più di un anno e abitò al numero 26 di Place
Vendôme; Lady Diana e il suo compagno, Dodi
al-Fayed trascorsero qui le loro ultime ore di vita
prima di entrare nel Tunnel dell'Alma, dove persero
la vita in un tragico incidente.
Una passeggiata nel Marais, un quartiere alla moda
Regalatevi
una passeggiata nelle stradine del
Marais (IV arrondissement), dove quasi ogni
giorno nascono nuovi negozi, gallerie e locali, ma nel rispetto della
tradizione: nell'antico ghetto ebraico hanno detto "no" a McDonald's, riuscendo
così a salvare un
hammam, un bagno turco. Il Marais era un tempo una
zona paludosa, da cui prese anche il nome. Crebbe di importanza sin dal XIV
secolo, grazie alla sua vicinanza con il Louvre, residenza preferita di Carlo
V di Francia (detto il Saggio).
Raggiunse il massimo del suo splendore nel XVII secolo, quando divenne zona
residenziale per le classi più abbienti, proprietari di sontuosi palazzi
(gli Hôtels) che sono stati in seguito restaurati e trasformati in musei. Nella
bellissima
Place des Vosges
visse Victor Hugo, l'autore de I
Miserabili, prima di essere esiliato per la sua politica contro
Napoleone III. Ora la sua casa è stata trasformata in un museo. Hugo fu uno
dei primi intellettuali a usare il termine "Libero Pensiero". Lottò
contro la schiavitù, a favore dei diritti delle donne, contro la pena di morte,
per l'istruzione gratuita e obbligatoria e coltivò il sogno di vedere un giorno
gli
Stati Uniti d'Europa. Una curiosità: uno dei palazzi che
si affaccia su Place des Vosges fu il teatro del delitto che fece da sfondo al
romanzo "L'ombra cinese" di
Georges Simenon
con protagonista il Commissario Maigret, che
vedremo altre volte di seguito in questo articolo.
In questa zona, ancora ricca di fascino, si alternano
boutiques, piccoli ristoranti e negozi alla moda.
Sempre nello stesso arrondissement, in Place de
HÔtel-de-Ville, un tempo Place de Grèves,
avvenivano le decapitazioni, le impiccagioni e i supplizi
pubblici decisi dall'autorità. Fu in questa piazza che venne
usata per la prima volta la ghigliottina, il 25 aprile 1792,
diventando uno dei simboli tragici della
Rivoluzione Francese. La prima esecuzione riguardò
Nicolas Pelletier, accusato di furto e omicidio. Le
cronache riportano la grande delusione della folla accorsa
numerosa che, grazie alla rapidità dello strumento, non ebbe
letteralmente il tempo di vedere alcunché di spettacolare.
In questa zona si trova anche il sempre interessante
Museo Picasso,
da non perdere per tutti gli appassionati del grande
artista spagnolo. Ricordiamo che
Pablo Picasso si trasferì a Parigi all'età di 19
anni nel 1900 e vi trascorse gran parte della sua vita e
della sua carriera artistica. Picasso abitò in diversi
luoghi a Parigi durante la sua vita. Tra i più famosi ci
sono il Bateau-Lavoir, uno studio d'arte dove visse tra il
1904 e il 1912, e l'Hôtel Salé, dove visse negli anni '30 e
che ora ospita proprio il Musée Picasso di Parigi. Inoltre,
Picasso visse in molti altri luoghi a Parigi durante la sua
vita, tra cui appartamenti in rue La Boétie, rue des Grands
Augustins e avenue de Friedland.
Insomma, questa, come avrete capito, è una zona molto
interessante di Parigi da visitare. Quando sarete da queste
parti non mancate di assaggiare gli ottimi falafel
che si possono mangiare in uno dei tanti ristorantini
yiddish nei dintorni.
L'as du Falafel al numero 32 di Rue des Rosiers
sostiene di fare semplicemente il miglior falafel del mondo.
Chissà...
I canali di Parigi
Altra
zona da scoprire a Parigi è quella intorno a Canal
Saint-Martin (X arrondissement). I
Canali di Parigi, con il loro via vai di battelli, i
ponti di ferro e le chiuse erano uno degli scenari preferiti
dal commissario Maigret. Oggi, la zona, è stata
rivalutata da stilisti e giovani creativi che aprono i loro
atelier negli hangar e nelle tipografie abbandonate. Nel
1934 in questo quartiere, tra i canali, Jean Vigo,
regista maledetto, realizzò il film L'Atalante,
con Michel
Simon
e Dita Parlo, una delle storie d'amore più amate
dagli appassionati e dagli studiosi di cinema. Il regista è
ritenuto il precursore della Nouvelle Vague
della cinematografia francese. L'umidità dei canali e
l'inverno, durante la lavorazione del lungometraggio,
aggravarono lo stato di salute di Jean Vigo, affetto da
tubercolosi, che morì poco dopo, a soli 29 anni. La sequenza
che vede il personaggio principale Jean tuffarsi nel canale
e "vedere" la sua Juliette vestita da sposa, è familiare al
pubblico italiano grazie all'utilizzo nella sigla del
programma notturno Fuori orario, su Rai 3.
I
canali hanno svolto un ruolo cruciale nello sviluppo storico
e economico di Parigi e, oggi, rappresentano un'attrazione
turistica affascinante e un'alternativa rilassante al caos
della metropoli. Il Canal Saint-Martin, che si estende
per oltre 4,5 chilometri, collegando il bacino de la
Villette al porto dell'Arsenale, fu costruito nel XIX secolo
per fornire acqua potabile alla crescente popolazione
parigina e per facilitare il trasporto di merci tra il fiume
Senna e il bacino de la Villette. Oggi, il Canal
Saint-Martin è una destinazione popolare per i parigini e i
turisti, che amano passeggiare lungo le sue rive alberate,
attraversare i suoi pittoreschi ponti di ferro e osservare
le chiuse in azione. La zona intorno al canale è rinomata
per la sua atmosfera bohémienne e i suoi numerosi bar,
ristoranti e negozi di design.
Il Canal de l'Ourcq è un altro importante canale di
Parigi, che si estende per oltre 100 chilometri dalla Senna
fino alla città di Mareuil-sur-Ourcq. Anche questo canale fu
costruito nel XIX secolo, con lo scopo di trasportare merci
e approvvigionare Parigi di acqua potabile. Il Canal de
l'Ourcq fu fondamentale per lo sviluppo industriale della
città, consentendo il trasporto di legname, carbone e grano
tra Parigi e le regioni circostanti. Oggi, il Canal de
l'Ourcq è un luogo di svago e relax per i parigini, che lo
utilizzano per praticare sport acquatici come canottaggio e
kayak, o per fare picnic e passeggiate lungo le sue rive.
Durante l'estate, il canale si trasforma in una spiaggia
urbana temporanea, con l'evento "Paris Plages", che
offre ai visitatori la possibilità di rilassarsi su sdraio e
godersi concerti e attività all'aperto.
Il Canal Saint-Denis è un altro canale storico di
Parigi, che si estende per circa 7 chilometri tra il bacino
de la Villette e il fiume Senna. Costruito nel XVIII secolo,
il canale fu progettato per facilitare il trasporto di merci
e alleggerire il traffico sul fiume Senna. Il Canal
Saint-Denis ebbe un ruolo significativo nello sviluppo
industriale della città, attirando numerose fabbriche e
magazzini lungo le sue rive. Oggi, lungo le sue rive si
trovano parchi, spazi espositivi e studi artistici. Inoltre,
il canale è il punto di partenza di numerose crociere
fluviali che offrono ai visitatori la possibilità di
scoprire Parigi da una prospettiva unica e affascinante.
XI
arrondissement, grande vita notturna
Se amate la vita notturna passate almeno una serata
nei bistrot, club e bar dell'XI arrondissement, il
quartiere con la più alta densità demografica d'Europa,
quello che va dalla
Bastiglia
a Place de la République. Rue de Lappe, Rue
Oberkampf, Avenue Palmentier, Rue de Charonne, Boulevard
Voltaire. Questi ultimi sono indirizzi ben noti ai
nottambuli: in queste strade c'è la più alta concentrazione
di locali di tutta la città, qui la vita e il casino vanno
avanti fino alle prime ore dell'alba. Leggi anche
Café, bar e locali di Parigi . In questo stesso
quartiere potrete visitare due interessanti musei.
Il
primo, il
Musée
Édith Piaf, occupa un paio di stanze di un
appartamento privato, dedicato a
Edith Piaf, la grande cantante francese e si trova
al numero 5 di Rue Crespin du Gast. Possiede vari cimeli
appartenuti all'artista, tra cui la sua collezione di
porcellane, i vestiti, scarpe, fotografie, lettere di fan,
spartiti musicali, manifesti e registrazioni. L'ingresso è
gratuito. Il secondo, il Musée du fumeur, il
Museo del Fumo, al numero 7 di Rue Pache, racconta
un'interessante storia del fumo come fenomeno prima elitario
e poi di massa, con una collezione di oggetti che vanno
dalle pipe europee e cinesi al narghilè egiziano, ai vari
tipi di sigarette e sigari, con disegni scientifici e stampe
sulla pianta del tabacco. Tra le altre curiosità di questo
quartiere, quando passeggerete per le sue strade, potete
imbattervi nel numero
17 di Rue de la Roquette, dove visse il poeta Paul
Verlaine. Oppure fermatevi al numero 150 di Boulevard
Voltaire, dove il critico d'arte Max Jacob e
Pablo Picasso
condivisero un appartamento. Oppure ancora al numero 132 di
Boulevard Richard Lenoir, uno degli scrittori di gialli più
amati di sempre,
Georges Simenon, domiciliò qui il suo
personaggio più famoso, il già citato
commissario Maigret.
Parigi che cambia
Parigi
è una città che vanta un'incredibile ricchezza architettonica, come abbiamo
visto. Ma la città non è ferma nel tempo: nuove strutture e progetti audaci
continuano a sorgere, arricchendo il panorama urbano con tocchi di modernità e
design all'avanguardia. Un esempio emblematico di questa evoluzione è la
piramide di vetro progettata dall'architetto Ieoh Ming Pei
all'ingresso del Louvre, che ha suscitato un acceso dibattito quando è stata
inaugurata nel 1989. Oggi, è considerata un'icona della Parigi contemporanea, un
esempio di come la città sia in grado di fondere tradizione e innovazione in
modo armonioso.
Altri esempi di architettura moderna includono il
Centre Pompidou, con la sua struttura esposta e
colorata, la Fondation Louis Vuitton, un'opera d'arte
avveniristica progettata da Frank O. Gehry, e la
nuova Philarmonie de Paris, un gioiello
architettonico nel Parc de la Villette.
Stare appresso alla città che cambia non è facile perché,
nonostante la crisi economica, qui si continuano a
realizzare progetti faraonici: il MK2 Bibliothéque ne
è un esempio. È
un grande complesso attiguo alla Bibliothéque
Nationale de France François Mitterrand che si trova nel
XIII arrondissement e ospita 14 sale cinematografiche, tre
ristoranti, un caffè, due negozi di DVD e CD (ora anche
vinili) e due spazi per esposizioni. La linea 14 della
metropolitana, la cosiddetta Meteor, quella
ipertecnologica che funziona senza conducente, è stata
prolungata fino alla Gare de Saint Lazare. Inoltre
degni di nota sono il Musée du quai Branly – Jacques
Chirac (Museo delle arti e delle civiltà), inaugurato
nel 2006; la riconversione di diversi immobili; la
creazione di un immenso "Balcone verde" nell'area
attorno alla
Gare du Nord e alla Gare de l'Est (si tratta
di un giardino pubblico grande più di settemila metri
quadrati); la nuova sede della Cinématèque français
(progetto firmato anche in questo caso dall'architetto
Frank O. Gehry, lo stesso del
Guggenheim di Bilbao), con cineteca, biblioteca,
archivi e sale proiezioni.
Anche lo stile di vita parigino sta cambiando e adattandosi
ai nuovi tempi. La città sta abbracciando nuove tendenze
nell'ambito della mobilità urbana, come le biciclette in
condivisione e i monopattini elettrici, che stanno
trasformando il modo in cui i parigini si muovono e
interagiscono con lo spazio urbano. Inoltre, le iniziative
eco-sostenibili stanno guadagnando terreno, con
l'installazione di giardini pensili, la promozione
dell'agricoltura urbana e la riduzione dell'inquinamento
attraverso l'adozione di veicoli elettrici.
La scena gastronomica di Parigi è un altro ambito in cui si
può osservare un interessante equilibrio tra tradizione e
innovazione. Sebbene la città sia famosa per i suoi bistrot
storici, le baguette appena sfornate e i formaggi prelibati,
è anche un laboratorio di sperimentazione culinaria, con
chef che reinventano la cucina francese e la fondono con
influenze internazionali. Dal cibo di strada gourmet ai
ristoranti stellati Michelin, Parigi offre un'infinita
varietà di sapori e esperienze gastronomiche che rispetta la
tradizione, ma che allo stesso tempo è in continua
evoluzione.
La Parigi dei grandi musicisti: un viaggio attraverso la
storia musicale della Ville Lumière
Parigi
è stata da sempre un centro nevralgico per la musica e la
cultura, attirando alcuni dei più grandi compositori,
musicisti e artisti di ogni epoca. La città ha dato vita a
innumerevoli opere d'arte, spettacoli e concerti, lasciando
un'eredità musicale inestimabile che continua a vivere nel
presente. In questo articolo, esploreremo la Parigi dei
grandi musicisti, ripercorrendo la storia musicale della
città e scoprendo i luoghi e le istituzioni che hanno
contribuito a plasmarla.
Il
Barocco e il Classicismo: Lully, Rameau e Gluck
La storia musicale di Parigi ha le sue radici nel periodo
barocco e classico, quando compositori come Jean-Baptiste
Lully, Jean-Philippe Rameau e Christoph Willibald
Gluck contribuirono a definire il suono della musica
francese. Lully, ad esempio, fu il principale compositore
alla corte di Luigi XIV e fondò l'Opéra national de Paris,
una delle più antiche compagnie d'opera del mondo.
Nel corso del XVIII secolo, Parigi divenne un centro di
sperimentazione e innovazione musicale, con compositori come
Rameau e Gluck che rivoluzionarono il genere dell'opera,
introducendo nuovi stili e forme musicali. Molti dei loro
lavori furono eseguiti al Palais-Royal e all'Opéra-Comique,
che sono ancora oggi tra i principali teatri d'opera della
città.
Il Romanticismo:
Berlioz, Chopin e Liszt
Il XIX secolo fu un periodo di grande fervore musicale a
Parigi, con la città che divenne il fulcro del Romanticismo
musicale. Compositori come Hector Berlioz,
Frédéric Chopin e Franz Liszt si stabilirono
nella capitale francese, attratti dalla sua effervescenza
culturale e dalla possibilità di esibirsi nei suoi
prestigiosi teatri e saloni.
Berlioz, ad esempio, fu un pioniere della musica sinfonica e
dell'orchestrazione, e le sue opere furono eseguite in
luoghi emblematici come la Salle Le Peletier e il Théâtre
des Champs-Élysées. Chopin e Liszt, invece, furono tra i più
grandi pianisti del loro tempo e tennero numerosi concerti
nei saloni parigini, contribuendo a consolidare la
reputazione della città come centro di eccellenza musicale.
La
Belle Époque e l'Impressionismo: Debussy, Ravel e Satie
La Belle Époque segnò un altro periodo di grande innovazione
musicale a Parigi, con compositori come Claude Debussy,
Maurice Ravel e Erik Satie che rivoluzionarono
il linguaggio musicale e diedero vita all'Impressionismo e
al Neoclassicismo. Le loro opere furono eseguite in luoghi
storici come l'Opéra Garnier, la Salle Pleyel e la Salle
Gaveau, che ancora oggi sono tra i più importanti teatri e
sale da concerto della città.
Il Novecento e
oltre: Stravinsky, Poulenc e Boulez
Nel XX secolo, Parigi continuò a essere un crogiolo di
talenti e innovazione musicale, con compositori come Igor
Stravinsky, Francis Poulenc e Pierre Boulez
che lasciarono il segno nella storia della musica.
Stravinsky, ad esempio, fu uno dei principali esponenti del
modernismo e della musica neoclassica, e la sua
rivoluzionaria opera "La sagra della primavera" fu eseguita
per la prima volta al Théâtre des Champs-Élysées nel 1913,
provocando uno scandalo e un tumulto tra il pubblico.
Poulenc, membro del gruppo dei "Sei" (Les Six) e noto per le
sue melodie affascinanti e la sua scrittura elegante,
contribuì a definire il suono della musica francese del
Novecento. Boulez, invece, fu una figura chiave
dell'avanguardia musicale e un pioniere della musica
elettronica, contribuendo a plasmare il panorama musicale
contemporaneo.
I
luoghi e le istituzioni musicali di Parigi
Parigi è costellata di luoghi e istituzioni che hanno svolto
un ruolo fondamentale nella storia musicale della città. Tra
questi, spiccano l'Opéra national de Paris, che ospita
l'Opéra Garnier e l'Opéra Bastille, la Philharmonie de
Paris, il Théâtre des Champs-Élysées, la Salle Pleyel e la
Salle Gaveau.
La città è anche sede di prestigiose scuole di musica, come
il Conservatoire national supérieur de musique et de danse
de Paris e l'École Normale de Musique de Paris, che hanno
formato generazioni di compositori e musicisti di talento.
Infine, Parigi ospita numerosi festival e manifestazioni
musicali, come il Festival d'Automne, la Fête de
la Musique e il Paris Jazz Festival, che
contribuiscono a mantenere viva la tradizione musicale della
città e ad arricchire la sua scena culturale.
Parigi e i grandi compositori italiani: un legame storico
tra musica e cultura
Parigi
è stata una città di grande importanza nella storia della
musica, non solo per i compositori francesi, ma anche per
molti grandi artisti italiani. La capitale francese ha
attratto compositori e musicisti italiani per secoli,
proponendo loro l'opportunità di lavorare, studiare e
esibirsi in un ambiente culturalmente vivace e stimolante.
Vincenzo Bellini
Vincenzo Bellini è stato uno dei più grandi compositori
italiani dell'Ottocento, celebre per le sue opere liriche
caratterizzate da melodie espressive e ricche di emozione.
Anche se la sua carriera si è principalmente sviluppata in
Italia, Bellini ha avuto un legame significativo con Parigi,
dove ha trascorso parte della sua vita e ha composto una
delle sue opere più famose, I Puritani. Bellini
arrivò a Parigi nel 1833, all'età di 32 anni, dopo aver già
ottenuto un notevole successo in Italia con opere come La
Sonnambula e Norma. Nella capitale francese il
musicista catanese fu accolto dalla società artistica e
musicale della città, che riconobbe il suo talento e lo
invitò a comporre una nuova opera per il Théâtre-Italien.
Bellini compose I Puritani per il Théâtre-Italien. Il
capolavoro del bel canto, con arie celebri come Vien,
diletto e A te, o cara, era ambientata durante la
guerra civile inglese tra i puritani e i realisti. Fu
eseguita per la prima esecuzione a Parigi il 24 gennaio 1835
e fu un enorme successo, tanto da essere ripresa in numerosi
teatri europei nei mesi successivi.
Sebbene Bellini abbia trascorso solo una parte della sua
vita a Parigi, il suo soggiorno nella città ebbe un impatto
duraturo sulla sua carriera e sulla sua musica. La scena
musicale parigina del tempo era ricca di stimoli e
influenze, e Bellini ebbe modo di confrontarsi con
compositori francesi come Hector Berlioz e con la tradizione
dell'opéra comique. Queste esperienze contribuirono ad
arricchire il suo stile compositivo e a consolidare la sua
reputazione internazionale.
Rossini e la
conquista dell'Opéra
Gioachino Rossini è uno dei primi grandi compositori
italiani ad aver lasciato il segno nella scena musicale
parigina. Nel 1824, Rossini fu invitato a dirigere l'Opéra
de Paris, dove presentò alcune delle sue opere più famose,
come Il Barbiere di Siviglia, La Cenerentola e
Guglielmo Tell. Durante il suo soggiorno a Parigi,
Rossini divenne una figura influente nel panorama musicale
della città e contribuì a diffondere la musica italiana in
Francia.
Verdi e la Parigi dell'opera
Anche Giuseppe Verdi fu attratto dalla scena musicale
parigina e trascorse diversi anni della sua vita lavorando
nella capitale francese. Verdi compose alcune delle sue
opere più celebri per i teatri parigini, come "I Vespri
Siciliani", "Don Carlos" e "La Traviata". L'influenza di
Verdi sulla scena musicale parigina fu profonda e duratura,
e il suo stile compositivo influenzò numerosi compositori
francesi del tempo, come Charles Gounod e Georges Bizet.
Puccini e l'incontro con la bohème parigina
Giacomo Puccini fu un altro grande compositore italiano che
trascorse del tempo a Parigi e ne trasse ispirazione per le
sue opere. La sua visita alla capitale francese gli permise
di scoprire il mondo della bohème parigina, che divenne il
soggetto della sua celebre opera "La Bohème". Quest'opera è
ambientata nel Quartiere Latino di Parigi e racconta la
storia di un gruppo di giovani artisti e intellettuali che
lottano per realizzare i loro sogni in una città
affascinante ma spietata.
Novecento:
Mascagni, Respighi e oltre
Nel XX secolo, molti altri compositori italiani continuarono
a essere attratti dalla scena musicale parigina. Pietro
Mascagni, ad esempio, fu influenzato dalla musica di Debussy
e Ravel, e compose diverse opere per i teatri parigini.
Ottorino Respighi, invece, trascorse alcuni anni a Parigi
studiando con il grande maestro Maurice Ravel e assorbendo
le nuove tendenze musicali della città.
Il legame storico tra Parigi e i grandi compositori italiani
è una testimonianza della ricchezza culturale e
dell'apertura internazionale che caratterizzano la capitale
francese. La presenza di artisti italiani nella Ville
Lumière ha contribuito a creare un patrimonio musicale unico
e inestimabile, che ancora oggi continua a ispirare e
affascinare musicisti e appassionati di tutto il mondo.
Bellini e Rossini hanno anche un'altra cosa in comune: sono
entrambi sepolti nel cimitero di Père Lachaise. Bellini morì
prematuramente a causa di una malattia a soli 33 anni nel
1835. La sua morte fu un grande shock per il mondo della
musica, e fu deciso di seppellirlo nel cimitero di Père
Lachaise, un luogo di riposo per molti artisti e personalità
illustri dell'epoca. La tomba di Bellini è ornata da un
monumento scultoreo realizzato dall'artista italiano
Giovanni Battista Amendola.
Gioachino Rossini, invece, trascorse una parte
significativa della sua vita a Parigi. Durante il suo
soggiorno nella capitale francese, Rossini divenne una
figura di primo piano nella scena musicale e culturale della
città, dirigendo l'Opéra de Paris e componendo alcune delle
sue opere più famose, come
Guglielmo Tell. Rossini morì a Parigi nel 1868,
all'età di 76 anni, e fu sepolto inizialmente nella chiesa
di Saint-Antoine-des-Quinze-Vingts. Tuttavia, nel 1887, i
suoi resti furono trasferiti al cimitero di Père Lachaise
per rendere omaggio alla sua importanza nella storia della
musica e al suo legame con la città di Parigi. Il monumento
funebre di Rossini fu realizzato dallo scultore francese
Henri Chapu.
Parigi e il
periodo d'oro del jazz
Il
periodo d'oro del jazz a Parigi ebbe inizio negli anni '20 e
si protrasse fino agli anni '50. Durante questo periodo,
Parigi divenne un importante centro per lo sviluppo e la
diffusione del jazz, attirando numerosi musicisti americani
e internazionali che contribuirono a creare un'atmosfera
vibrante e cosmopolita nella scena musicale della città.
Dopo la fine della Prima Guerra Mondiale, Parigi divenne un
luogo di rifugio e di libertà creativa per molti artisti,
scrittori e musicisti. La città offriva un'atmosfera di
tolleranza e di apertura culturale che favoriva lo scambio e
l'innovazione. Il jazz, un genere musicale che aveva le sue
radici nelle comunità afroamericane degli Stati Uniti, trovò
terreno fertile a Parigi, dove fu accolto con entusiasmo dal
pubblico e dalla critica.
Uno dei principali fattori che contribuirono
all'affermazione del jazz a Parigi fu l'arrivo di numerosi
musicisti afroamericani, che lasciarono gli Stati Uniti per
sfuggire al razzismo e alle limitazioni imposte dalla
segregazione. Tra questi, figurano artisti leggendari come
Sidney Bechet, Josephine Baker, Louis
Armstrong e Duke Ellington. Essi trovarono a
Parigi un ambiente più accogliente e liberatorio, in cui
poter esprimere liberamente la propria creatività e il
proprio talento.
Le principali sedi per la musica jazz a Parigi durante il
periodo d'oro includevano club come Le Boeuf sur le Toit,
Bricktop's e Le Grand Duc, dove musicisti e
amanti del jazz si incontravano per ascoltare e suonare
insieme. Questi luoghi divennero anche ritrovi per
intellettuali, artisti e scrittori, creando un ambiente
stimolante e dinamico in cui le idee e le influenze
culturali si mescolavano liberamente.
Il jazz influenzò anche altri aspetti della cultura francese
durante il periodo d'oro, tra cui la moda, la danza e il
cinema. I ballerini di Charleston e i musicisti jazz
divennero icone di stile e di modernità, mentre registi come
Jean Renoir e Marcel Carné iniziarono a
utilizzare la musica jazz nelle loro colonne sonore.
Il periodo d'oro del jazz a Parigi terminò gradualmente
negli anni '50, a causa di diversi fattori, tra cui il
declino dell'immigrazione di musicisti afroamericani e
l'emergere di nuovi generi musicali, come il rock and roll e
la musica popolare francese. Tuttavia, l'eredità del jazz e
il suo impatto sulla cultura parigina sono rimasti
indelebili, e ancora oggi la città vanta una vivace scena
jazz, con numerosi club e festival dedicati a questo genere
musicale.
In conclusione, il periodo d'oro del jazz a Parigi fu un
momento di grande effervescenza culturale e di apertura, in
cui la musica jazz e i suoi protagonisti contribuirono a
creare un'atmosfera di innovazione e di scambio che ha
lasciato un'impronta duratura sulla scena musicale e
culturale della città. Attraverso le esibizioni nei club, le
collaborazioni artistiche e l'influenza sul cinema, la moda
e la danza, il jazz divenne un elemento fondamentale della
vita culturale parigina durante il periodo d'oro.
Mentre il periodo d'oro del jazz a Parigi si è concluso, la
città ha continuato a mantenere la sua reputazione come una
delle capitali mondiali del jazz. Musicisti di tutto il
mondo continuano a visitare e a stabilirsi a Parigi,
portando con sé nuovi stili e influenze che contribuiscono a
mantenere viva la tradizione del jazz nella città.
Alcuni dei luoghi storici del jazz a Parigi, come il New
Morning, il Caveau de la Huchette e il Duc des
Lombards, continuano ad attirare sia musicisti che
appassionati, offrendo un'ampia varietà di stili jazz, dal
bebop al jazz moderno. Inoltre, Parigi ospita numerosi
festival e eventi dedicati al jazz, come il Paris Jazz
Festival, il Banlieues Bleues e il Jazz à
Saint-Germain-des-Prés, che celebrano la ricchezza e la
diversità del genere musicale.
L'eredità del periodo d'oro del jazz a Parigi vive anche
attraverso l'insegnamento e la ricerca. Il Conservatoire
National Supérieur de Musique et de Danse de Paris offre
corsi di jazz e musica improvvisata, formando la prossima
generazione di musicisti jazz. Inoltre, la Bibliothèque
nationale de France custodisce un'importante collezione di
registrazioni, partiture e documenti relativi alla storia
del jazz a Parigi e oltre.
In definitiva, il periodo d'oro del jazz a Parigi ha
lasciato un segno indelebile sulla storia culturale della
città e continua a influenzare la scena musicale
contemporanea. Grazie a questa eredità, Parigi rimane un
luogo di grande importanza per il jazz, offrendo un ambiente
stimolante e accogliente per musicisti e appassionati di
tutto il mondo.
La
Parigi di Paolo Fresu
Molti di voi conosceranno Paolo Fresu, un
trombettista e flicornista italiano, noto a livello
internazionale per il suo stile musicale unico, che mescola
il jazz con elementi di musica etnica, classica e
contemporanea. Sebbene Fresu sia originario della Sardegna,
in Italia, ha trascorso parte della sua carriera esibendosi
e collaborando con musicisti a Parigi, una città che ha
avuto un impatto significativo sulla sua evoluzione
artistica.
La Parigi di Paolo Fresu è una città vibrante, cosmopolita e
ricca di opportunità musicali, che ha nutrito la sua
creatività e gli ha permesso di sviluppare un linguaggio
musicale distintivo. Fresu ha spesso collaborato con
musicisti francesi e internazionali, tra cui il pianista e
compositore francese François Couturier e il bassista Michel
Benita. Queste collaborazioni gli hanno permesso di
esplorare nuovi territori musicali e di arricchire il suo
repertorio con nuove influenze e sonorità.
Fresu si è esibito in numerosi luoghi prestigiosi e club di
jazz a Parigi, come il Duc des Lombards, il New Morning e il
Sunset/Sunside. Questi luoghi sono stati fondamentali per la
sua crescita artistica, offrendogli la possibilità di
suonare davanti a un pubblico appassionato e conoscitore di
jazz e di condividere il palco con alcuni dei più grandi
nomi della scena musicale internazionale.
Parigi e il Valzer
Continuando
il nostro viaggio a Parigi capita di imbattersi in curiosità
che sembrano provenire da altri luoghi. Ne è un esempio il
valzer. Infatti, anche se indissolubilmente associato a
Vienna, il successo del
Sul Bel Danubio Blu di
Johann Strauss figlio, cominciò in realtà a Parigi.
I viennesi inizialmente snobbarono il valzer, ancora
attaccati (e come dargli torto) ai fasti musicali di
Beethoven,
Schubert
e
Wolfgang Amadeus Mozart. Ma tutto cambiò
nell'estate del 1867 quando la capitale francese ospitò l'Esposizione
Universale. Per quell'occasione Pauline von
Metternich, moglie dell'ambasciatore Richard Clemens
von Metternich, figlio del celebre cancelliere austriaco
al
Congresso di Vienna, aveva deciso di dare un
sontuoso ricevimento. Voleva stupire gli ospiti, ma
soprattutto dimostrare all'Imperatore Napoleone III
che l'Austria, nonostante la sconfitta patita dalla
Prussia, non si faceva abbattere. Per
l'intrattenimento musicale Pauline aveva ingaggiato Strauss
e la sua orchestra. Ed è proprio nelle sale dell'ambasciata
austriaca a Parigi che il "Danubio Blu" conquistò
finalmente i cuori. I viennesi, che si sentivano sempre un
po' provinciali rispetto ai parigini, rivendicarono da quel
momento questa musica immortale che da allora divenne
sinonimo della capitale austriaca.
Nel XIX secolo, il valzer divenne estremamente popolare
in Francia, soprattutto a Parigi, grazie alla sua melodia
coinvolgente e al suo ritmo vivace. La danza si diffuse nei
salotti parigini e nei balli pubblici, diventando un
fenomeno sociale che coinvolse diverse classi sociali.
Inoltre, Parigi era all'epoca un importante centro culturale
e artistico, dove molti compositori, musicisti e ballerini
si recavano per studiare, esibirsi e condividere le loro
idee. Questo clima di scambio e di effervescenza contribuì a
diffondere il valzer in tutta Europa e a farlo diventare una
delle danze più amate e praticate del tempo.
Alcuni compositori francesi, come Émile Waldteufel e
Maurice Ravel, contribuirono a consolidare la popolarità del
valzer a Parigi e nel resto del mondo, grazie alle loro
composizioni raffinate e originali. Waldteufel, in
particolare, compose numerosi valzer di grande successo,
come Les Patineurs e Estudiantina, che
divennero famosi in tutta Europa e negli Stati Uniti.
Inoltre, Parigi fu la città in cui si svilupparono alcune
varianti del valzer, come il valzer-musetta, un tipo di
valzer caratterizzato da un ritmo più lento e da una melodia
più malinconica, tipico della musica parigina dell'epoca.
La Parigi del cantautorato
francese
Il
cantautorato francese era di base a Parigi, come è facile
immaginare. Come per i cantautori italiani, questo genere
musicale e poetico, è caratterizzato dalla presenza di
autori-compositori-interpreti che raccontano storie e
condividono emozioni attraverso le loro canzoni, diventando
una rappresentazione di quella Francia e di quella Parigi.
Il cantautorato francese influenzò non poco, specialmente
nella sua parte intimista, il cantautorato italiano, quindi,
in un certo senso, gli echi parigini, risuonarono anche
nelle radio, nei nostri dischi e nelle nostre strade.
Il cantautorato francese affonda le sue radici nelle
tradizioni popolari e nella poesia del XIX e XX secolo. Tra
i precursori di questo genere, possiamo citare i poeti e
cabarettisti come Aristide Bruant, che cantava le sue
poesie nei cabaret di Montmartre, e il poeta Paul
Verlaine, il cui stile lirico e musicale influenzò molti
futuri cantautori.
Tuttavia, è negli anni '50 e '60 che il cantautorato
francese raggiunse il suo apice, con l'emergere di una nuova
generazione di artisti che unirono musica e poesia in un
linguaggio originale e coinvolgente. Parigi, con i suoi
caffè, i suoi teatri e i suoi quartieri bohémien, divenne il
centro nevralgico di questo movimento culturale e artistico.
I
grandi cantautori parigini:
Georges Brassens: Nato a Sète nel 1921, Brassens è
considerato uno dei padri del cantautorato francese. Le sue
canzoni, caratterizzate da una profonda sensibilità,
umorismo e ironia, raccontano storie di vita quotidiana, di
amore e di libertà. Brassens visse gran parte della sua vita
a Parigi, dove si esibì nei più importanti teatri e cabaret
della città.
Jacques Brel: Nato a Bruxelles nel 1929, Brel è un
altro pilastro del cantautorato francese. Le sue canzoni,
intense e appassionate, esplorano temi universali come
l'amore, la morte e la condizione umana. Brel si trasferì a
Parigi all'inizio degli anni '50, dove la sua carriera
musicale decollò grazie alle sue esibizioni nei cabaret e
nelle sale da concerto della capitale.
Édith Piaf: Nata a Parigi nel 1915, Piaf è una delle
voci più iconiche e amate della musica francese. La sua voce
straordinaria e le sue canzoni struggenti, che parlano di
amore, dolore e speranza, ne hanno fatto una leggenda del
cantautorato e della chanson française. Piaf visse e lavorò
a Parigi per tutta la sua vita, diventando un simbolo della
città e del suo spirito indomabile.
Charles Aznavour, nato a Parigi nel 1924 da
genitori armeni, è stato un'icona indiscussa del
cantautorato francese. Venne scoperto da Édith Piaf, che lo
portò in tournée in Francia, negli Stati Uniti d'America e
in Canada, per la quale scrisse anche diverse canzoni. Le
sue canzoni, intrise di emotività e di un'impressionante
sincerità, narrano storie d'amore, di perdita e di
resilienza. Aznavour ha vissuto e lavorato a Parigi per gran
parte della sua vita, calcando i palcoscenici più
prestigiosi e diventando una figura emblematica della scena
musicale parigina.
Boris Vian, nato a Ville-d'Avray nel 1920, è stato
un artista eclettico e multiforme, il cui talento si è
espresso attraverso la musica, la letteratura e il teatro.
Trombettista di talento, amante del jazz, scrisse circa 500
canzoni, spesso satiriche e provocatorie, affrontano temi
quali l'amore, la critica sociale e la politica. Vian ha
trascorso gran parte della sua vita a Parigi, dove si è
esibito in numerosi teatri e cabaret, contribuendo a
definire l'identità artistica della città e diventando un
punto di riferimento imprescindibile della cultura parigina.
Morì non ancora quarantenne, ma le sue canzoni vennero
riprese da moltissimi artisti, tra cui Juliette Gréco,
Nana Mouskouri, Yves Montand, e alti e, tra
gli italiani, anche Fausto Amodei, Ivano Fossati, Luigi
Tenco, Ornella Vanoni. Anche lo stesso Serge Gainsbourg
venne profondamente influenzato da Boris Vian.
Serge Gainsbourg: nato a Parigi nel 1928,
Gainsbourg è stato uno dei cantautori francesi più
innovativi e controversi. Le sue canzoni, spesso
provocatorie e trasgressive, spaziano da temi sociali e
politici a storie d'amore e passione. Gainsbourg sperimentò
diversi generi musicali, dalla chanson française al rock, al
jazz e alla musica elettronica, rendendo la sua opera
estremamente varia e influente. La sua carriera artistica si
svolse principalmente a Parigi, dove visse fino alla sua
morte nel 1991.
Léo Ferré: Nato a Monaco nel 1916, Ferré è stato un
altro grande protagonista del cantautorato francese. Le sue
canzoni, caratterizzate da un linguaggio poetico e da una
profonda sensibilità, affrontano temi come la libertà,
l'ingiustizia sociale e l'amore. Ferré visse a Parigi per
molti anni, dove si esibì nei più prestigiosi teatri e
cabaret della città e divenne una figura di riferimento
della cultura parigina.
Nonostante il passare del tempo, il cantautorato francese
continua a evolversi e a influenzare la musica
contemporanea. Nuovi artisti, come Benjamin Biolay,
Zaz e Vincent Delerm, si ispirano all'eredità
dei grandi cantautori del passato e danno vita a nuove
canzoni e storie che riflettono le sfide e le emozioni del
nostro tempo. Parigi, con la sua atmosfera unica e la sua
tradizione artistica, rimane un luogo di ispirazione e di
incontro per questi nuovi talenti.
I luoghi più
emblematici del cantautorato francese a Parigi
Quartiere di Montmartre
Montmartre, con le sue stradine acciottolate e la sua
atmosfera bohémienne, è da sempre legato all'arte e alla
musica. Qui si trova il famoso cabaret Le Lapin Agile,
dove artisti come Georges Brassens, Charles Aznavour e Boris
Vian si esibivano nei primi anni della loro carriera. La
piazza du Tertre, con i suoi pittori e musicisti di strada,
e le sue tipiche brasserie, è un altro luogo emblematico del
cantautorato francese a Parigi.
Le Bateau-Lavoir
Situato nel cuore di Montmartre, il Bateau-Lavoir è
un antico edificio dove vissero e lavorarono numerosi
artisti, tra cui Pablo Picasso e Amedeo Modigliani. Anche il
cantautore francese Georges Brassens vi soggiornò per un
breve periodo negli anni '50. Sebbene l'edificio sia stato
in gran parte distrutto da un incendio nel 1970, è stato
successivamente restaurato e rimane un importante luogo di
cultura e di memoria.
La Rue de Verneuil
La Rue de Verneuil, situata nel VII arrondissement di
Parigi, è nota per essere stata la residenza di Serge
Gainsbourg, uno dei più grandi cantautori francesi del XX
secolo. La sua casa, situata al numero 5, è diventata un
luogo di pellegrinaggio per i fan di Gainsbourg, che vi
lasciano messaggi e disegni in suo omaggio.
L'Olympia
Questo storico teatro situato sul Boulevard des Capucines è
uno dei luoghi più emblematici della musica parigina. L'Olympia
ha ospitato le esibizioni di alcuni dei più grandi
cantautori francesi, tra cui Édith Piaf, Jacques Brel,
Georges Brassens, Charles Aznavour e Serge Gainsbourg (ma
anche il nostro Paolo Conte per esempio). Ancora oggi, il
teatro propone un'ampia programmazione di concerti e
spettacoli, tra cui le esibizioni di artisti della nouvelle
chanson française.
Les Trois Baudets
Les Trois Baudets è un celebre cabaret situato nel
quartiere di Pigalle, fondato nel 1947 dal cantautore
Jacques Canetti. Nel corso degli anni, il locale ha lanciato
le carriere di molti cantautori francesi, tra cui Charles
Aznavour e Boris Vian, che vi si esibirono nei loro primi
anni di carriera. Les Trois Baudets è stato ristrutturato
nel 2008 e continua a essere un importante centro di
diffusione della musica d'autore francese.
La Coupole
Situata nel quartiere di Montparnasse, La Coupole è
una delle brasserie più famose e storiche di Parigi. Fondata
nel 1927, La Coupole è stata frequentata da numerosi artisti
e intellettuali dell'epoca, tra cui cantautori come Léo
Ferré, Charles Aznavour e Boris Vian. Ancora oggi, il locale
conserva il suo fascino d'antan e offre ai visitatori
l'opportunità di immergersi nell'atmosfera della Parigi
artistica e bohémienne del passato.
Le gemme nascoste di Parigi: un viaggio fuori dai sentieri
battuti
Ah, Parigi! La Città delle Luci, la città dell'amore, la
casa del Louvre, della Torre Eiffel, di Notre Dame...ecc
ecc. Ora però parliamo di alcuni luoghi meno conosciuti, ma
che sono altrettanto interessanti, sicuramente meno
affollati e che offrono scorci della città a volte unici.
1. La Promenade Plantée - 1 Coulée verte René-Dumont,
75012 Paris, Francia
Prima
di tutto, lasciate che vi presenti la
Promenade Plantée. No, non è una passeggiata con
piante che camminano (anche se sarebbe piuttosto divertente,
non credete?), ma un meraviglioso parco sopraelevato
costruito su una vecchia linea ferroviaria. È come il High
Line di New York, se siete stati da quelle parti, ma senza i
food truck che vendono hot dog a 15 euro. Qui potrete
passeggiare tra fiori, piante varie e alberi ombrosi e
godervi una vista unica sulla città. E il bello? Non c'è
bisogno di salire su una torre altissima (senza fare nomi) e
pagare un biglietto salato per godersi la vista.
Questo parco sopraelevato, che si estende per
quasi 5 chilometri, è un'oasi di pace e
tranquillità lontano dal trambusto della città
sottostante. La Promenade Plantée, conosciuta
anche come la Coulée verte René-Dumont, è stata
inaugurata nel 1993 e fu il primo parco
sopraelevato del suo genere al mondo, precedendo
per l'appunto il famoso High Line di New York di
quasi 16 anni. È stata costruita su una vecchia
linea ferroviaria dismessa che una volta
attraversava l'intera città. Situata nel
12° arrondissement, la Promenade inizia vicino alla Place de
la Bastille, presso l'Opéra Bastille, e si estende fino al
Bois de Vincennes, uno dei più grandi parchi di Parigi. La
passeggiata è suddivisa in due parti: la parte sopraelevata,
che offre una vista unica sulla città, e la parte a livello
del suolo, che si snoda attraverso giardini e aree verdi.
Uno dei punti salienti della Promenade è il
Viaduc des Arts, una serie di archi sotto
la parte sopraelevata del parco che ospita una
serie di negozi di artigianato e gallerie
d'arte. È il posto perfetto per fare una pausa
dalla passeggiata e ammirare il lavoro di
artisti e artigiani locali.
Ma la vera bellezza della Promenade Plantée
sta nella sua vegetazione. Il parco è pieno di
una varietà di piante e fiori, da rose e lavanda
a aceri e ciliegi. In primavera, è un tripudio
di colori, mentre in autunno le foglie si
trasformano in una tavolozza di rossi, arancioni
e gialli.
Insomma. si tratta di un luogo perfetto per
una passeggiata tranquilla, un picnic o anche
solo per leggere un libro su una delle numerose
panchine lungo il percorso. Il posto è aperto
dalle 8 di mattina alle 20.30 ogni giorno.
2. Quartiere di Belleville
Avete
mai desiderato vedere la Torre Eiffel, ma senza la folla di
turisti che cercano di fare il selfie perfetto? Allora
Belleville è il posto che fa per voi. Questo quartiere
vivace e multiculturale offre una vista panoramica sulla
città che vi farà dire "Wow, posso vedere la Torre Eiffel da
qui, e non c'è nessuno che mi spinge!". Si tratta di un
quartiere multietnico, e mentre siete lì, non dimenticate di
esplorare i mercati locali, i caffè alla moda e l'arte di
strada. È come un viaggio intorno al mondo, ma senza il jet
lag.
Nel cuore pulsante di Parigi, lontano dai riflettori dei
monumenti più celebri, Belleville, è un vero e proprio
mosaico di culture e tradizioni. Con le sue strade vivaci, i
suoi colori sgargianti e la sua atmosfera effervescente,
Belleville è un luogo che cattura l'essenza della Parigi più
autentica e multiculturale. Qui, l'Oriente incontra
l'Occidente, il passato si fonde con il presente e l'arte di
strada si mescola con l'architettura tradizionale. Questo
quartiere è un crogiolo di culture, dove convivono comunità
provenienti da tutto il mondo, ognuna con le sue tradizioni,
i suoi sapori e i suoi colori. Potrete esplorare i mercati
all'aperto, dove i banchi sono colmi di spezie profumate,
frutta esotica e specialità culinarie da tutto il mondo.
Potrete ammirare l'arte di strada che decora i muri dei
palazzi, con murales colorati che raccontano storie di vita,
di sogni e di speranze.
Belleville è anche un luogo di storia e di memoria. Qui
si trova il Parc de Belleville, da cui si può godere di una
vista panoramica sulla città. Il parco ospita anche un
vigneto, un omaggio alla tradizione vinicola del quartiere,
che un tempo era famoso per i suoi vini.
Belleville è anche il luogo dove lo scrittore Daniel
Pennac, pseudonimo di Daniel Pennacchioni, ha inscenato le
avventure di Benjamin Malaussène, capro espiatorio
professionista e della sua colorata famiglia, iniziate con
il leggendario "Il Paradiso degli Orchi". Belleville, nel
contesto dei romanzi di Pennac, è rappresentata come un
quartiere vivace e multiculturale, pieno di personaggi
eccentrici e affascinanti. Il quartiere è dipinto con una
pennellata di realismo magico che mescola la dura realtà
della vita urbana con elementi fantastici e surreali.
La serie Malaussène è composta da diversi libri, tra cui "La
fée carabine", "La petite marchande de prose", "Monsieur
Malaussène", "Des chrétiens et des maures", e "Monsieur
Malaussène au théâtre". Ogni libro segue le avventure di
Benjamin e della sua famiglia mentre navigano attraverso le
sfide della vita a Belleville, affrontando tutto, dai
crimini misteriosi ai problemi familiari.
3. Parc de la Villette - 211 Avenue Jean Jaurès,
75019 Paris, Francia
Se
siete stanchi di vedere parchi che sembrano tutti uguali,
con le solite statue di uomini a cavallo e fontane che
spruzzano acqua, allora il Parc de la Villette farà
al caso vostro. Questo parco futuristico è pieno di
strutture geometriche rosse, prati verdi e persino un
sottomarino! Sì, avete letto bene, un sottomarino.
Nel cuore pulsante del 19° arrondissement di Parigi, dove
la città incontra la periferia, si trova il Parc de la
Villette sfida le convenzioni:. Con le sue strutture
geometriche rosse, i suoi prati verdi e la sua architettura
audace, il Parc de la Villette è un luogo che sembra
appartenere più al futuro che al presente. Un paesaggio
urbano futuristico, un luogo dove l'arte, la scienza, la
musica e la natura si fondono in un affascinante mosaico di
esperienze.
Progettato dall'architetto Bernard Tschumi e
inaugurato nel 1987, il Parc de la Villette è il più grande
parco urbano di Parigi. Si estende su una superficie di 55
ettari, un tempo occupata dai macelli della città. Ma non
lasciatevi scoraggiare da questa storia macabra. Oggi, il
parco è un luogo di gioia e di scoperta, un luogo dove
potete esplorare, giocare e imparare. Uno dei punti salienti
del Parc de la Villette è la Cité des Sciences et de
l'Industrie, il più grande museo scientifico d'Europa.
Qui, potrete scoprire i segreti dell'universo, esplorare il
mondo della biologia e della fisica, e persino fare un
viaggio nel corpo umano. E se avete bambini, non perdete il
Cité des Enfants, un'area interattiva dove i più piccoli
possono imparare giocando.
Ma il Parc de la Villette non è solo scienza. È anche
arte e musica. Il parco ospita la Philharmonie de Paris,
una sala da concerto di fama mondiale, e il Conservatoire
de Paris, una delle più prestigiose scuole di musica e
danza del mondo. E non dimenticate di visitare la Grande
Halle, un'imponente struttura in ferro e vetro che
ospita mostre d'arte, spettacoli teatrali e festival
musicali.
E poi, naturalmente, c'è la natura. Il Parc de la
Villette è disseminato di giardini tematici, ognuno con il
suo carattere e il suo stile. C'è il giardino del bambù, il
giardino degli specchi, il giardino delle isole... e molti
altri. E se avete voglia di fare una passeggiata lungo il
fiume, il parco si estende fino al Canal de l'Ourcq, dove
potete fare un giro in barca o semplicemente sedervi e
guardare le barche passare.
4. Mercatino delle pulci di Saint-Ouen - 93400
Saint-Ouen, Francia
Se
amate lo shopping, ma non potete permettervi di spendere un
patrimonio in un negozio di alta moda, allora il
mercatino delle pulci di Saint-Ouen, posto a nord di
Parigi, è il posto che fa per voi. Qui potrete trovare di
tutto, dai mobili vintage ai vinili rari, dai libri antichi
ai gioielli di seconda mano. È come un enorme tesoro
nascosto, ma senza la necessità di una mappa o di scavare. E
il bello è che potete contrattare i prezzi. Quindi affilate
le vostre abilità di negoziazione e preparatevi a fare
affari!
Il Mercatino delle Pulci di Saint-Ouen non è un mercato
ordinario. È un labirinto di bancarelle e negozi che si
estende per chilometri, un luogo dove ogni oggetto ha una
storia da raccontare. Qui, potrete trovare di tutto, dai
mobili d'epoca ai vinili rari, dai libri antichi ai gioielli
di seconda mano. È un luogo che vi invita a esplorare, a
cercare, a scoprire, diviso in diverse sezioni, ognuna con
il suo carattere e il suo stile. C'è il Marché Dauphine,
famoso per i suoi libri antichi e le sue stampe d'epoca. C'è
il Marché Biron, dove potrete trovare mobili d'arte e
oggetti d'arte di alta qualità. C'è il Marché Vernaison,
con le sue bancarelle piene di oggetti vintage e curiosità.
E molti altri.
Ma il Mercatino delle Pulci di Saint-Ouen non è solo
shopping. È anche un luogo di incontro, un luogo dove le
persone vengono per passeggiare, per chiacchierare, per fare
un pasto in uno dei tanti ristoranti e caffè. È un luogo
dove la cultura parigina si mescola con le culture del
mondo, creando un'atmosfera unica e affascinante.
5. Le Catacombe - 1 Avenue du Colonel Henri
Rol-Tanguy, 75014 Paris, Francia
Ne abbiamo già accennato, ma ora che abbiamo parlato di
parchi, quartieri e mercati, è il momento di scendere un po'
più in profondità. Letteralmente. Le Catacombe di Parigi
sono una rete di tunnel sotterranei che ospitano le ossa di
oltre sei milioni di persone. Sì, avete letto bene, sei
milioni. È un po' macabro, lo ammetto, ma è anche
incredibilmente affascinante. E non preoccupatevi, non ci
sono fantasmi. Almeno, non che io sappia...Comunque se
volete approfondire questa è la nostra pagina dedicata:
Catacombe di Parigi
6. La Petite Ceinture
La
Petite Ceinture è un'altra gemma nascosta che vale la pena
esplorare, un viaggio a Parigi nel viaggio. Si tratta di una
vecchia linea ferroviaria che circonda la città, ora
trasformata in un sentiero per passeggiate. È un po' come
fare un viaggio nel tempo. E il bello è che è molto meno
affollata della Promenade Plantée. Quindi se volete fare una
passeggiata tranquilla, questo è il posto che fa per voi.
La Petite Ceinture, che significa "la piccola cintura",
prende il nome dalla sua forma: una cintura di binari che
una volta circondava Parigi. Costruita nella metà del XIX
secolo, la linea era usata per trasportare merci e
passeggeri tra le diverse stazioni di Parigi. Ma con
l'avvento della metropolitana e dei bus, la linea è stata
gradualmente abbandonata e, alla fine, chiusa al traffico
nel 1934.
Ma la Petite Ceinture non è scomparsa. Al contrario, è
stata reinventata. Negli ultimi anni, parti della linea sono
state trasformate in sentieri per passeggiate, offrendo ai
parigini e ai visitatori un luogo unico per esplorare la
città. Lungo il percorso, potrete vedere vecchie stazioni
ferroviarie trasformate in caffè e ristoranti, tunnel
coperti di graffiti e persino tratti di binari ancora
intatti.
Ma la Petite Ceinture non è solo un luogo di passeggiate.
È anche un rifugio per la fauna selvatica. Con il passare
del tempo, la natura ha ripreso i suoi diritti, trasformando
la linea in un corridoio verde nel cuore della città. Qui,
potrete vedere una varietà di piante e animali, da uccelli a
farfalle, da fiori selvatici a alberi secolari.
7. Le Marché aux Puces de la Porte de Vanves
- Avenue Georges Lafenestre, 75014 Paris, Francia
Il
Marché aux Puces de la Porte de Vanves è meno conosciuto
rispetto al mercato delle pulci di Saint-Ouen, ma è
altrettanto affascinante. Qui potrete trovare di tutto, dai
mobili vintage ai libri antichi, dai dischi in vinile ai
gioielli di seconda mano. E il bello è che è aperto tutto
l'anno, quindi potete fare shopping fino allo sfinimento in
qualsiasi momento. Questo mercato delle pulci è uno dei
tesori nascosti della città, un luogo dove è possibile
trovare di tutto.
Le Marché aux Puces de la Porte de Vanves non è un
mercato ordinario. È un labirinto di bancarelle che si
estende per due chilometri. Il mercato si tiene ogni fine
settimana, indipendentemente dal tempo. Pioggia o sole,
freddo o caldo, troverete sempre i venditori con le loro
bancarelle piene di oggetti, a volte cianfrusaglie a volte
tesori.
8. Parco di Bercy - 128 Quai de Bercy,
75012 Paris, Francia
Nel
12° arrondissement di Parigi, tra l'animato quartiere di
Bercy e la Senna, si trova un luogo che offre un respiro di
tranquillità lontano dal trambusto della città: il Parco di
Bercy. Questo affascinante parco urbano, con i suoi giardini
tematici, i suoi sentieri ombrosi e la sua ricca storia, è
un luogo perfetto per una pausa rilassante nel cuore della
capitale francese.
Il Parco di Bercy non è un parco ordinario. È un luogo
che combina la bellezza naturale con la storia e la cultura.
Si estende su 14 ettari e si compone di tre giardini
tematici: il Giardino Romantico, con i suoi laghetti
e le sue passerelle; il Giardino delle Delizie, con i
suoi giochi per bambini e le sue aiuole fiorite; e il
Giardino delle Vigne, che ricorda il passato vinicolo
del quartiere di Bercy. Un tempo, Bercy era un importante
porto fluviale e un centro per il commercio del vino. Questa
storia è ancora visibile nel parco, con vecchie rotaie e
pavimentazioni in pietra che ricordano il passato
industriale del luogo. E non dimenticate di visitare la
Maison du Jardinage, dove potrete scoprire tutto sul
giardinaggio urbano, o la Cinémathèque Française, che
ospita una vasta collezione di film e memorabilia
cinematografica.
9. Le Musée de la Magie - 11 Rue Saint-Paul, 75004
Paris, Francia
Se
siete fan di Harry Potter o semplicemente amate l'idea di un
mondo pieno di incantesimi e pozioni, allora il Musée de
la Magie è il posto che fa per voi. Questo museo,
nascosto in un seminterrato nel Marais, è un tesoro di
artefatti magici, da antichi libri di incantesimi a conigli
che saltano fuori dai cappelli. E il bello è che ci sono
spettacoli di magia dal vivo per intrattenere sia i bambini
che gli adulti. Quindi preparatevi a dire qualche
"Abracadabra!" e a entrare in un mondo di meraviglie
magiche.
Il Musée de la Magie, noto anche come Musée de la
Curiosité et de la Magie e Académie de la Magie, è un
affascinante viaggio nel mondo dell'illusione e
dell'incanto. Situato nel 4° arrondissement di Parigi, al 11
di rue Saint Paul, questo museo privato offre un'esperienza
unica per gli amanti della magia e della storia.
Il museo occupa le cantine del XVI secolo sotto la casa
del Marchese de Sade, offrendo un'atmosfera storica e
misteriosa. La collezione del museo comprende una vasta
gamma di oggetti legati agli spettacoli di magia, tra cui
illusioni ottiche, scatole segrete, giocattoli a molla,
specchi magici, occhiali trasparenti e poster. Questi pezzi
non solo rappresentano la storia della magia, ma offrono
anche un'opportunità per i visitatori di esplorare i
meccanismi dietro le illusioni magiche.
Oltre alla sua collezione permanente, il Musée de la
Magie offre anche spettacoli di magia, permettendo ai
visitatori di vivere la magia in prima persona. Questi
spettacoli, insieme alle numerose esposizioni interattive,
rendono il museo un luogo divertente e educativo per
visitatori di tutte le età.
Nello stesso edificio si trova anche il Musée des
Automates, che contiene più di 100 automi storici e
contemporanei. Questi automi, che vanno dalle semplici
figure meccaniche ai complessi robot, offrono un ulteriore
sguardo sulla storia dell'intrattenimento e della
tecnologia. Nonostante la sua ricca collezione e le sue
numerose attrazioni, il Musée de la Magie rimane un tesoro
nascosto di Parigi. La sua posizione discreta e il suo
orario di apertura limitato lo rendono un luogo tranquillo e
intimo per esplorare la storia della magia. È aperto solo,
sabato, domenica, lunedì e mercoledì dalle 14 alle 19. Unico
problema con questi musei è secondo me il prezzo, al momento
di 12 euro.
10. Le Parc des Buttes-Chaumont - 1 Rue Botzaris,
75019 Paris, Francia
Se
siete stanchi dei soliti parchi con prati perfettamente
tosati e alberi ordinatamente allineati, allora il Parc
des Buttes-Chaumont vi farà sorridere. Questo parco, con
le sue colline, i suoi laghetti e la sua grotta con cascata,
sembra uscito da un film fantasy. È il posto perfetto per
fare un picnic, leggere un libro o semplicemente sognare ad
occhi aperti. E se salite fino alla cima della collina,
avrete una vista mozzafiato sulla città. Quindi non
dimenticate di portare la vostra macchina fotografica!
Il Parc des Buttes-Chaumont è uno dei parchi più
affascinanti e unici di Parigi. Situato nel 19°
arrondissement, nel nord-est della città, il parco si
estende su 24,7 ettari, rendendolo il quinto parco più
grande di Parigi.
Aperto nel 1867, durante il periodo al potere di Napoleone
III, il parco è stato progettato da Jean-Charles Adolphe
Alphand, l'architetto che ha creato tutti i principali
parchi di Parigi su richiesta dell'imperatore. Il parco è
caratterizzato da 5,5 chilometri di strade e 2,2 chilometri
di sentieri. La caratteristica più famosa del parco è il
Tempio della Sibilla, ispirato al Tempio di Vesta a Tivoli,
in Italia, e posizionato in cima a una scogliera a cinquanta
metri sopra le acque del lago artificiale.
Prende il nome dalla collina desolata che occupava il sito,
che a causa della composizione chimica del suo suolo, era
quasi priva di vegetazione - era chiamata Chauve-mont, o
collina calva. L'area, appena fuori i limiti di Parigi fino
alla metà del XIX secolo, aveva una reputazione sinistra;
era il sito del Gibbet di Montfaucon, il luogo notorio dove
dal XIII secolo fino al 1760, i corpi dei criminali
impiccati venivano esposti dopo le loro esecuzioni.
Il lavoro sul parco iniziò nel 1864, sotto la direzione di
Alphand, che utilizzò tutta l'esperienza e le lezioni
apprese nella realizzazione del Bois de Boulogne e del Bois
de Vincennes. Furono necessari due anni solo per terrazzare
il terreno. Poi fu posata una ferrovia per trasportare
duecentomila metri cubi di terriccio. Mille lavoratori
rifecero il paesaggio, scavando un lago e modellando i prati
e i pendii delle colline. Gli esplosivi furono utilizzati
per scolpire il paesaggio e la vecchia cava in una
pittoresca montagna alta cinquanta metri con una grotta
interna, pinnacoli e archi. Le pompe idrauliche furono
installate per sollevare l'acqua dal canale del fiume Ourcq
fino al punto più alto, per creare una spettacolare cascata.
Il cuore del parco è un lago artificiale di 1,5 ettari che
circonda l'Île de la Belvédère, un'isola rocciosa con ripide
pareti fatte dalla vecchia cava di gesso. In cima si trova
il Tempio della Sibilla, a cinquanta metri sopra il lago.
L'isola è collegata al resto del parco da due ponti. L'isola
è circondata da sentieri, e una ripida scalinata di 173
gradini porta dalla cima del belvedere attraverso la grotta
fino al bordo del lago.
Il parco ospita una varietà di specie di piante, alberi e
arbusti, sia indigeni che esotici. Tra questi, si possono
trovare cedri del Libano piantati nel 1880, cedri
dell'Himalaya, Ginkgo Biloba, noccioli bizantini, olmi
siberiani, agrifogli europei e frassini con foglie di bambù,
tra molti altri. Questa diversità botanica contribuisce a
creare un ambiente ricco e variato, che offre qualcosa di
nuovo da scoprire in ogni stagione.
11. Le Passage des Panoramas - 11 Boulevard
Montmartre, 75002 Paris, Francia
Se
amate lo shopping, ma odiate i centri commerciali affollati,
allora il Passage des Panoramas è il posto che fa per
voi. Questo antico passaggio coperto è pieno di piccoli
negozi e ristoranti, lontano dal trambusto della città. Qui
potrete trovare di tutto, dai francobolli rari ai giocattoli
vintage, dai libri antichi ai gioielli fatti a mano. E il
bello è che è coperto, quindi potete fare shopping anche
quando piove. Quindi preparatevi a fare un viaggio nel tempo
e a scoprire un lato di Parigi che non avreste mai
immaginato.
Il Passage des Panoramas è uno dei luoghi più
affascinanti di Parigi, un luogo dove il tempo sembra
essersi fermato. Situato nel 2° arrondissement, tra il
boulevard Montmartre a nord e la rue Saint-Marc a sud,
questo passaggio coperto è il più antico di Parigi e uno dei
primi in Europa.
Aperto nel 1800, il Passage des Panoramas deve il suo
nome a un'attrazione costruita sul sito: due grandi
"rotunde" dove venivano esposti dipinti panoramici di
Parigi, Tolone, Roma, Gerusalemme e altre città famose.
Questi erano un'impresa commerciale dell'inventore americano
Robert Fulton, che era venuto a Parigi per offrire le sue
ultime invenzioni - il battello a vapore, il sottomarino e
il siluro - a Napoleone e al Direttorio francese. Per
"rotunde" si riferisce a due strutture di forma circolare o
semicircolare. Queste strutture erano solitamente
caratterizzate da un tetto a cupola e potevano essere
utilizzate per una varietà di scopi. Nel contesto del
Passage des Panoramas a Parigi, le "rotunde" erano strutture
in cui venivano esposti dipinti panoramici di varie città
famose. Questi dipinti erano disposti in modo tale da creare
un'esperienza immersiva per il visitatore, dando l'illusione
di essere in un altro luogo. Questo tipo di esposizione era
molto popolare nel XIX secolo e offriva una forma di
intrattenimento e di istruzione, permettendo alle persone in
qualche modo di "viaggiare" in luoghi lontani senza lasciare
la loro città.
Il passaggio è stato costruito sul sito della residenza
cittadina del Maresciallo de Montmorency, Duca di
Lussemburgo, costruita nel 1704. L'ingresso dell'edificio
moderno, della casa, che si apriva sulla rue Saint-Marc, di
fronte alla rue des Panoramas, era il portale dell'originale
dimora signorile.
Nel 1800, le strade di Parigi erano strette, buie,
fangose e affollate, e poche avevano marciapiedi o
illuminazione. Il primo passaggio coperto, al Palais Royal,
era stato aperto nel 1786, seguito dal passage Feydau nel
1790-91, il Passage du Caire nel 1799, e il Passage des
Panoramas nel 1800.
Nel corso degli anni, il Passage des Panoramas è
diventato un luogo di ritrovo per i commercianti di
francobolli e cartoline, e alcuni ristoranti si sono
trasferiti lì. La parte del passaggio vicino al boulevard
Montmartre è riccamente decorata, mentre la parte più
lontana è più modesta.
12. Rue Crémieux - 75012 Paris, Francia
Infine,
ma non meno importante, c'è la Rue Crémieux. Questa
strada pittoresca è famosa per le sue case colorate e i suoi
ciottoli. È come essere in un film di Wes Anderson, ma senza
Bill Murray che passeggia in accappatoio. È il posto
perfetto per fare una passeggiata, scattare qualche foto e
sognare di vivere in una di quelle case.
La Rue Crémieux è una strada pedonale di un solo isolato
nel 12° arrondissement di Parigi, originariamente costruita
per abitazioni popolari. Questa strada è ampiamente
raccomandata ai turisti per le sue pittoresche facciate
delle case dipinte e si è trasformata in una popolare
destinazione per le riprese cinematografiche e per le foto
sui social media.
La strada fu progettata come sviluppo Millaud nel 1857,
per fornire alloggi ai lavoratori, e quasi tutti gli edifici
furono costruiti in quel periodo. Era conosciuta come Rue
Millaud dal 1865 al 1898, quando fu rinominata in onore di
Adolphe Crémieux. Durante la Grande Alluvione di Parigi del
1910, l'acqua della Senna raggiunse un'altezza di 1,75 metri
su uno degli edifici. Una targa commemorativa segna il
luogo. La strada fu chiusa ai veicoli nel 1993.
La Rue Crémieux è lunga 144 metri, corre tra Rue de Lyon
e Rue de Bercy, ed è lastricata, fiancheggiata su entrambi i
lati da case terrazzate relativamente piccole, da un lato un
po' più di una stanza di profondità. La maggior parte delle
facciate delle case sono dipinte in colori pastello,
descritte da uno scrittore come "colori caramella", e alcune
hanno anche decorazioni trompe-l'œil, tra cui lilla
addestrato attorno a un ingresso e un gatto che insegue gli
uccelli. È stata paragonata a Portobello Road a Londra e
all'isola veneziana di Burano e ampiamente raccomandata per
le foto turistiche e utilizzata per le riprese di moda.
Un avviso, la popolarità della strada per i selfie, i
post su Instagram e le riprese video è diventata fastidiosa
per i residenti, che hanno avviato un account Instagram
tutto loro per raffigurare coloro che scattano e posano per
le foto e hanno chiesto al consiglio comunale un cancello
per chiudere la Rue Crémieux nei fine settimana e la sera.
Quindi, siate discreti.
Ecco, cari amici, abbiamo fatto un piccolo itinerario
attraverso alcuni luoghi un po' più nascosti di Parigi.
Spero che vi sia piaciuto e che vi abbia fatto venire voglia
di esplorare luoghi diversi. Ricordate, Parigi è molto più
della Torre Eiffel e del Louvre, che pure sono magnifici, ma
c'è sempre molto altro da esplorare. Quindi mettete le
scarpe comode, prendete la mappa e partite all'avventura. E
non dimenticate di farci sapere se scovate qualche altre
gemma nascosta.
Parigi suggestiva
Gli amanti della storia troveranno a Parigi un paradiso
di scoperte. La città è un libro aperto, le cui pagine
rivelano episodi dalla sua fondazione gallo-romana fino ai
giorni nostri. Un punto di partenza eccellente per esplorare
la storia di Parigi è il
Museo Carnavalet, dedicato specificamente alla
storia della città. Questo museo è ospitato in due splendidi
palazzi adiacenti del XVI e XVII secolo, offrendo un viaggio
affascinante attraverso i secoli.
Per una panoramica della storia militare della Francia,
l'Hôtel des
Invalides è un must. Questo complesso di edifici del
XVII secolo, originariamente costruito come ospedale e casa
di riposo per i veterani militari, oggi ospita vari musei e
monumenti militari, tra cui la tomba di Napoleone
Bonaparte. L'architettura imponente e le collezioni
straordinarie dell'Hôtel des Invalides ne fanno un luogo di
grande interesse storico.
Anche il
Cimitero di Père-Lachaise è un luogo carico di
storia. Come cimitero più visitato del mondo, è l'ultimo
luogo di riposo di molti personaggi famosi, tra cui Jim
Morrison, Edith Piaf e Oscar Wilde. Passeggiare tra le sue
strade alberate, circondati da monumenti funerari artistici,
è un'esperienza unica e suggestiva.
Un aspetto interessante e poco noto di Parigi è il suo
gemellaggio esclusivo con
Roma. Questo legame speciale tra le due città,
riassunto nel motto "Solo Parigi è degna di Roma; solo
Roma è degna di Parigi", sottolinea la loro storica
amicizia e il reciproco rispetto.
Altri luoghi suggestivi tra i tanti che potete visitare
sono alcuni di cui vi abbiamo già accennato come Le
Passage Couverts, un esempio di passaggi coperti,
costruiti principalmente nel XIX secolo, sono un elemento
unico del panorama parigino, che un tempo erano il fulcro
della vita sociale e commerciale della città, con negozi di
moda, caffè e teatri. Oggi, passeggiate lungo questi
passaggi è come fare un salto indietro nel tempo. Il Passage
des Panoramas, il Galerie Vivienne e il Passage Jouffroy
sono tra i più affascinanti e ben conservati. Anche delle
catacombe di Parigi, del quartiere di Belleville
e del Canale Saint-Martin vi abbiamo già
accennato. Se ci andate fateci sapere la vostra opinione, ci
sarà utile. Un'ultima cosa che mi viene in mente di insolito
e di suggestivo è una visita alla Moschea di Parigi.
Nel Quartiere Latino, lontano dalla folla dei turisti, si
trova la Grande Moschea di Parigi. Costruita negli anni '20
in stile moresco, è un'oasi di pace nel cuore della città.
Puoi passeggiare nel suo cortile ornamentale, rilassarti nel
tradizionale hammam e gustare un tè alla menta nel suo
accogliente caffè.
In conclusione, Parigi è una città che affascina, ispira
e incanta da secoli. La sua ricchezza culturale, storica e
artistica la rende un luogo unico al mondo, capace di
offrire un'esperienza indimenticabile a chiunque la visiti.
Ogni angolo della città racconta una storia, ogni strada
nasconde una sorpresa, ogni monumento risveglia ricordi del
passato. Questa guida non ha fatto altro che sfiorare la
superficie della profonda bellezza di Parigi, ma speriamo
che abbia destato l'interesse che questa città merita.
Vi invitiamo a scoprire di persona le straordinarie
bellezze di Parigi e a creare le vostre storie in questa
città magica. Bon voyage!
Consigli
pratici per viaggiare a Parigi
Per godere al meglio del fascino parigino, è essenziale
prepararsi in anticipo e comprendere alcune peculiarità
locali. Questo saggio esamina vari aspetti che i visitatori
devono considerare, dalle preoccupazioni pratiche come
l'elettricità e il parcheggio, alle questioni di sicurezza e
rispetto delle norme locali.
Aspetti
Pratici
Elettricità
La Francia utilizza un sistema elettrico a 220 volt, con
prese di tipo E a due perni rotondi. I visitatori
provenienti da paesi con standard diversi, come gli Stati
Uniti (110 volt, tipo A/B) o il Regno Unito (230 volt, tipo
G), dovranno portare con sé un adattatore di corrente per i
propri dispositivi elettronici. Per i visitatori provenienti
dall'Italia, non ci dovrebbero essere problemi con
l'elettricità a Parigi. Entrambi i paesi utilizzano un
sistema elettrico a 220-230 volt e condividevano lo stesso
tipo di prese (tipo F in Italia e tipo E in Francia) che
sono quasi intercambiabili. Le prese francesi accettano
spesso le spine italiane a due perni. Comunque, per evitare
qualsiasi problema, potrebbe essere utile avere un
adattatore universale.
Parcheggio
Se state pensando di visitare Parigi in auto dall'Italia,
ci sono diverse cose importanti da considerare in termini di
parcheggio.
Parigi è una città molto trafficata, con una densità di
traffico elevata e molte restrizioni di parcheggio. Il
centro della città, in particolare, può essere difficile da
navigare a causa delle strade strette e affollate. Inoltre,
le regole del parcheggio possono essere complesse per i
visitatori.
- Zone di Parcheggio: Le strisce blu
lungo il bordo del marciapiede indicano le zone di
parcheggio a pagamento. Le strisce bianche indicano i
parcheggi gratuiti, ma spesso questi sono riservati ai
residenti con permessi speciali. Le strisce gialle
indicano aree in cui il parcheggio è vietato.
- Tariffe di Parcheggio: Il
parcheggio sulla strada in centro a Parigi può essere
piuttosto costoso. Le tariffe variano a seconda della
zona: in centro, le tariffe possono raggiungere i 4 euro
all'ora. Ricorda che il parcheggio sulla strada è
gratuito la domenica e nei giorni festivi, e ogni sera
dalle 20:00 alle 9:00.
- Parcheggi a Lungo Termine: Se
prevedi di rimanere a Parigi per più giorni, potrebbe
essere più conveniente e sicuro utilizzare un parcheggio
a lungo termine. Ci sono vari parcheggi sotterranei e
garage in tutta la città che offrono tariffe
giornaliere. Alcuni esempi includono i parcheggi di
Interparking e Q-Park, che offrono posti a prezzi
competitivi, soprattutto se prenotati in anticipo
online.
- Zona a Traffico Limitato (ZTL):
Parigi ha introdotto una Zona a Traffico Limitato nel
centro della città, che è attiva nei giorni feriali. Per
entrare in questa zona con un veicolo, è necessario
avere un bollino ecologico Crit'Air. Questo vale anche
per i veicoli stranieri, quindi è importante richiedere
questo bollino prima del viaggio.
- Parcheggi Fuori dalla Città:
Un'altra opzione da considerare è il parcheggio fuori
dal centro di Parigi e l'utilizzo dei mezzi pubblici per
spostarsi in città. Ci sono diverse opzioni di
parcheggio P+R (Park and Ride) situate vicino alle
stazioni della metropolitana alla periferia della città,
dove si può lasciare l'auto per un costo molto inferiore
rispetto al centro.
In conclusione, sebbene sia possibile portare la propria
auto a Parigi, può essere più comodo ed economico utilizzare
i trasporti pubblici o il noleggio di biciclette per
spostarsi in città una volta arrivati.
Acqua Potabile
L'acqua del rubinetto a Parigi non solo è sicura da bere,
ma è anche di alta qualità e buona al gusto. La città si
impegna a fornire ai suoi abitanti e visitatori un'acqua
potabile eccellente, sottoponendola a rigorosi controlli di
qualità. Oltre 600.000 test vengono effettuati ogni anno per
assicurare la sua purezza.
Parigi ha una durezza dell'acqua relativamente bassa, il
che significa che ha un basso contenuto di minerali come
calcio e magnesio. Questo rende l'acqua molto dolce e
piacevole al gusto. Anche se può variare leggermente a
seconda della zona della città, in generale l'acqua di
Parigi è leggera e rinfrescante.
Per chi è interessato a una soluzione ancora più
eco-friendly e pratica, la città ha installato una serie di
fontane di acqua potabile in tutta Parigi. Queste fontane
non forniscono solo acqua normale, ma anche acqua frizzante.
Sì, hai capito bene, acqua frizzante gratuita direttamente
dalle fontane pubbliche! Questo progetto unico è stato
lanciato nel 2010 e si chiama "Eau de Paris".
Le fontane di acqua frizzante sono facili da riconoscere
grazie alla loro struttura moderna e blu e sono sparse in
tutti i 20 quartieri della città. Puoi trovare la fontana
più vicina a te tramite il sito web o l'app di Eau de Paris.
Servizi Medici
Parigi, come molte grandi città, dispone di un'ampia
gamma di servizi medici, dai medici di base agli ospedali
specializzati. Ecco cosa devi sapere in caso di necessità
durante la tua visita.
- Emergenze: In caso di emergenza
medica, dovresti chiamare il 112, che è un numero di
emergenza gratuito operativo in tutta l'Unione Europea.
I servizi di emergenza francesi sono molto efficienti, e
il personale di risposta è multilingue, quindi dovresti
essere in grado di comunicare la tua situazione in
inglese, se necessario.
- Assistenza Medica Non Urgente: Se
hai bisogno di assistenza medica non urgente, potresti
andare a un centro medico o a un medico generico. Ci
sono molti medici che parlano inglese a Parigi. È
possibile cercare un medico attraverso il sito web
dell'Ordine dei Medici di Parigi (Ordre des Médecins).
Ricorda che dovrai pagare per la visita, anche se molte
assicurazioni viaggi rimborsano queste spese.
- Farmacie: Le farmacie in Francia
sono indicate da un segno a forma di croce verde.
Vendono medicinali su prescrizione e da banco, e spesso
il farmacista può dare consigli su problemi medici
minori. Alcune farmacie sono aperte 24 ore su 24, 7
giorni su 7, soprattutto in zone turistiche.
- Ospedali: Ci sono diversi ospedali
pubblici e privati a Parigi. Tra i più noti ci sono
l'Hôpital Pitié-Salpêtrière, l'Hôpital Européen
Georges-Pompidou e l'Hôpital Necker per i bambini. Se
hai bisogno di assistenza ospedaliera, è probabile che
dovrai mostrare la prova dell'assicurazione sanitaria.
Esempio pratico
Immaginiamo che tu stia visitando Parigi e
improvvisamente ti senti male con sintomi che non sono
gravi, ma richiedono comunque l'attenzione di un medico.
Puoi fare quanto segue:
- Trova un medico di base (médecin généraliste) che
parla inglese utilizzando il sito web dell'Ordre des
Médecins. È consigliabile chiamare per un appuntamento.
- Dopo la visita, il medico potrebbe prescrivere dei
farmaci. Puoi portare la prescrizione a una farmacia
locale per acquistare i farmaci.
- Assicurati di conservare tutte le ricevute e i
documenti medici. Avrai bisogno di queste informazioni
per fare un reclamo alla tua assicurazione viaggi.
In conclusione, è importante avere un'assicurazione
sanitaria viaggio che copra le spese mediche quando si
viaggia all'estero. Prima di partire, controlla la copertura
della tua assicurazione e capisci come fare un reclamo in
caso di necessità.
Sicurezza
Parigi è generalmente una città sicura, ma come in
qualsiasi grande metropoli, ci sono problemi di
microcriminalità. I borseggi sono comuni nei luoghi
turistici e sui mezzi pubblici. È sempre importante tenere
d'occhio i propri beni personali e evitare di mostrare
oggetti di valore in modo evidente.
È vero che ci sono preoccupazioni riguardo alla
criminalità di strada commessa da bande di origine
nordafricana, ma è importante non generalizzare o
etichettare interi gruppi in base alle azioni di pochi
individui. La chiave per una visita sicura a Parigi è la
consapevolezza del proprio ambiente e l'adozione di misure
precauzionali ragionevoli.
Ci sono alcuni rischi di cui essere consapevoli e misure
precauzionali da prendere per assicurarsi di avere un
viaggio sicuro e piacevole.
- Microcriminalità e Borseggi:
Parigi, come molte altre metropoli turistiche, ha una
certa quantità di microcriminalità, inclusi borseggi e
piccoli furti, in particolare nelle aree turistiche
affollate e sui mezzi pubblici. Per minimizzare il
rischio, è importante mantenere un alto livello di
vigilanza. Non esporre oggetti di valore come
smartphone, macchine fotografiche o gioielli. Inoltre, è
saggio dividere il denaro e i documenti importanti tra
diversi posti su di te e non portare con sé tutti i tuoi
soldi o carte di credito quando esci. Se viaggi in
metropolitana o in autobus durante le ore di punta,
tieni il tuo zaino o la borsa davanti a te.
- Truffe: Ci sono alcune truffe
comuni a Parigi di cui dovresti essere consapevole.
Queste includono la truffa dell'anello d'oro (qualcuno
"trova" un anello d'oro per terra e prova a venderlo a
te), la truffa della petizione (ti viene chiesto di
firmare una petizione e poi ti viene chiesto del denaro)
e la truffa dei giochi di strada come il gioco del
shell. Se qualcuno cerca di coinvolgerti in una di
queste situazioni, è meglio ignorarlo e allontanarsi.
- Sicurezza Notturna: Parigi è
generalmente sicura di notte, ma ci sono alcune aree,
come Barbès-Rochechouart e alcune parti del 18° e 19°
arrondissement, che possono essere meno sicure dopo il
tramonto. È sempre meglio rimanere in aree illuminate e
trafficate e evitare strade laterali deserte.
- Emergenze: In caso di emergenza,
puoi chiamare il 112, un numero di emergenza gratuito
accessibile in tutta l'UE. È importante notare che
questo numero dovrebbe essere utilizzato solo in caso di
emergenza reale.
Moneta
La moneta ufficiale della Francia è l'euro (€). Le carte
di credito sono ampiamente accettate, anche se alcuni
piccoli negozi o caffè potrebbero accettare solo contanti.
Ci sono molti sportelli automatici (ATM) in tutta la città,
ma fai attenzione alle commissioni bancarie per le
transazioni internazionali.
Costo della Vita
Parigi è una delle città più costose d'Europa. Tuttavia,
esistono modi per mantenere bassi i costi. I musei statali,
ad esempio, sono gratuiti la prima domenica del mese. Molti
ristoranti offrono "formules" o "menus" a prezzo fisso per
il pranzo, che includono un antipasto, un piatto principale
e un dessert. I mercati all'aperto sono un ottimo posto per
acquistare prodotti freschi a un prezzo inferiore rispetto
ai supermercati.
Ecco un'analisi più dettagliata del costo della vita a
Parigi.
- Alloggio: Il costo dell'alloggio a
Parigi può variare notevolmente a seconda del tipo di
struttura e della sua posizione. Un hotel nel centro
della città può costare da 100 a 300 euro a notte per
una camera doppia standard, mentre un ostello può
offrire letti a partire da 20-50 euro a notte. Un
appartamento in affitto su piattaforme come Airbnb può
costare tra 60 e 200 euro a notte.
- Cibo: Il cibo a Parigi può variare
da molto economico a molto costoso. Un pasto in un
ristorante di fascia media può costare tra 15 e 40 euro
a persona, mentre un pasto in un ristorante di lusso può
facilmente superare i 100 euro. Tuttavia, ci sono anche
molte opzioni economiche, come i panini e i crepes
venduti nei chioschi stradali, che costano da 5 a 10
euro. La spesa nei supermercati è relativamente
paragonabile a quella in altre città europee, con la
possibilità di risparmiare se si sceglie di cucinare in
casa.
- Trasporti: Il sistema di trasporto
pubblico di Parigi è efficiente e relativamente
economico. Un singolo biglietto per la metropolitana o
l'autobus costa 1,90 euro. Esistono anche pass per i
trasporti illimitati, come il Paris Visite Travel Card,
che può costare da 12 euro al giorno fino a 66 euro per
cinque giorni.
- Attrazioni Turistiche: L'ingresso
alle attrazioni turistiche può aggiungere un costo
significativo al tuo budget di viaggio. Per esempio,
l'ingresso alla Torre Eiffel costa 26,10 euro per gli
adulti se vuoi prendere l'ascensore fino alla cima. Il
Museo del Louvre costa 17 euro. Tuttavia, ci sono molte
attrazioni gratuite a Parigi, come la Basilica di
Sacré-Cœur, la Cattedrale di Notre Dame (solo l'esterno,
dato che l'interno è chiuso per restauro a seguito
dell'incendio del 2019), e naturalmente, passeggiare
lungo la Senna o nei vari quartieri storici della città
non costa nulla.
- Shopping: Il costo dello shopping a
Parigi dipenderà molto dai tuoi gusti personali. Puoi
spendere centinaia o addirittura migliaia di euro in
boutique di alta moda e negozi di lusso, oppure puoi
trovare affari a prezzi ragionevoli nei grandi magazzini
o nei mercati delle pulci.
Rispetto
delle Norme Locali e Ulteriori Considerazioni
Il rispetto delle usanze locali è un aspetto fondamentale
quando si visita un altro paese. Vi potrebbero sembrare
delle cose scontate, ma sono importanti. In Francia, è
comune salutare con un bacio su entrambe le guance, ma
sicuramente già lo sapete. Quando entrate in un negozio o un
ristorante, è consuetudine dire "Bonjour" (buongiorno) o
"Bonsoir" (buonasera) a seconda dell'ora del giorno. Al
termine del pasto, è normale lasciare una piccola mancia.
Per quanto riguarda la lingua, anche se molti parigini
parlano inglese, fare uno sforzo per parlare un po' di
francese è apprezzato. Frasi semplici come "Merci" (grazie),
"S'il vous plaît" (per favore), e "Excusez-moi" (scusa)
possono fare andare andare molto lontano. Per approfondire
potete dare una occhiata al
Frasario Italiano Francese.
Infine, ricordate quello che vi abbiamo già mostrato,
cioè che Parigi non è solo la Torre Eiffel e il Louvre.
Prenditevi del tempo per esplorare i quartieri meno
turistici, come il Canal Saint-Martin o Belleville, per
un'esperienza autentica.
Insomma, visitare Parigi è un'esperienza emozionante e
arricchente e con una pianificazione adeguata e una
comprensione delle norme locali, si può godere pienamente di
tutto ciò che questa meravigliosa città ha da offrire.
Bibliografia su Parigi
- "A Moveable Feast" di Ernest Hemingway - 1964,
Charles Scribner's Sons. Un libro di memorie del periodo
in cui Hemingway visse a Parigi negli anni Venti.
- "The Flâneur: A Stroll through the Paradoxes of
Paris" di Edmund White - 2001, Bloomsbury. Una storia
culturale di Parigi, incentrata sulla storia delle
passeggiate e della flânerie della città.
- "Paris to the Moon" di Adam Gopnik - 2000, Random
House. Una raccolta di saggi su Parigi, la sua cultura e
la sua gente.
- "The Sweet Life in Paris: Delicious Adventures in
the World's Most Glorious - and Perplexing - City" di
David Lebovitz - 2009, Broadway Books. Un libro di
cucina e memorie sul periodo trascorso da Lebovitz a
Parigi.
- "Paris: The Biography of a City" di Colin Jones -
2004, Viking. Una storia completa di Parigi, dalla sua
fondazione ai giorni nostri.
- "Seven Ages of Paris" di Alistair Horne - 2002,
Macmillan. Una panoramica della storia di Parigi,
suddivisa in sette periodi.
- "The Secret History of Paris" di Andrew Hussey -
2006, Granta Books. Uno sguardo ai lati nascosti di
Parigi, dalla sua storia oscura al suo squallido ventre.
- "Is Paris Burning?" di Larry Collins e Dominique
Lapierre - 1965, Simon & Schuster. Un romanzo storico
sulla liberazione di Parigi durante la Seconda Guerra
Mondiale.
- "The Paris Wife" di Paula McLain - 2011, Ballantine
Books. Un racconto romanzato della prima moglie di
Ernest Hemingway, Hadley Richardson.
- "The Greater Journey: Americans in Paris" di David
McCullough - 2011, Simon & Schuster. Un'ampia storia di
artisti, scrittori e pensatori americani che hanno
vissuto e lavorato a Parigi nel XIX e XX secolo.
- "Paris 1919: Six Months That Changed the World" di
Margaret MacMillan - 2001, Random House. Una storia
della Conferenza di pace di Parigi del 1919, che pose
fine alla Prima guerra mondiale.
- "Bright Lights Paris: Shop, Dine & Live...Parisian
Style" di Angie Niles - 2015, Berkley. Una guida allo
shopping, alla ristorazione e allo stile di vita
parigino.
- "Parisians: An Adventure History of Paris" di Graham
Robb - 2010, W. W. Norton & Company. Una storia
narrativa di Parigi, dalla sua fondazione ai giorni
nostri. Un ritratto di una strada di Parigi e delle
persone che ci vivono e lavorano.
- "The Only Street in Paris: Life on the Rue des
Martyrs" di Elaine Sciolino - 2015, W. W. Norton &
Company
- "Paris: The Novel" di Edward Rutherfurd - 2013,
Doubleday. Un ampio romanzo storico su Parigi, dalla sua
fondazione ai giorni nostri.
- "Paris: A Love Story" di Kati Marton - 2012, Simon &
Schuster
- "The Other Paris" di Luc Sante - 2015, Farrar,
Straus and Giroux. Uno sguardo al lato nascosto di
Parigi, dalla sua storia oscura ai suoi squallidi
bassifondi.
- "L'eleganza del Riccio" di Muriel Barbery - 2004,
Edizioni e/o, (Italino). Un romanzo su una portinaia e
un ragazzino che stringono un'improbabile amicizia in un
condominio parigino.
- "Notre-Dame de Paris" di Victor Hugo - 1831,
Gosselin (in Francese)
Alcuni titoli in italiano
- "Il ventre di Parigi" di Émile Zola - 1873, Editori
Riuniti
- "Parigi era una festa" (titolo originale "A Moveable
Feast") di Ernest Hemingway - 1964, Mondadori
- "Notre-Dame de Paris" di Victor Hugo - 1831, Einaudi
- "La vita quotidiana dei surrealisti a Parigi nel
1920" di Marc Dachy - 1990, Laterza
- "Parigi o cara" di Giuseppe Culicchia - 2012,
Einaudi
- "Parigi. Una storia d'amore" (titolo originale
"Paris: A Love Story") di Kati Marton - 2013, Rizzoli
- "Il mio Parigi" di Jacques Prevert - 1992, Longanesi
- "Il Parigi di Modiano" di Giuseppe Scaraffia - 2015,
Donzelli Editore
- "Storia di Parigi" di Yves-Marie Bercé - 2009,
Salerno Editrice
- "Il lato B di Parigi" di Roberto Peregalli - 2019,
Adelphi
- "Una storia d'amore e di tenebra" di Amos Oz - 2004,
Feltrinelli
- "Parigi insolita e segreta" di Jacques Garance, Maud
Ratton - 2011, Jonglez
- "Parigi è un desiderio" di Romano Battaglia - 2002,
Mondadori
- "Parigi vista da vicino" di Dominique Lesbros -
2007, Ponte Alle Grazie
- "Parigi. Guida alla città letteraria" di François
Ceresa - 2007, Newton Compton Editori
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