20 Capolavori del Louvre

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Il Louvre custodisce alcuni tra i capolavori più celebri al mondo, come la Gioconda e la Venere di Milo, ma anche la Libertà che guida il popolo di Delacroix e le antichità egizie e romane. Di seguito i 20 capolavori più noti del grande museo parigino.

 

  1. La Gioconda di Leonardo da Vinci

  2. La Vergine delle rocce di Leonardo da Vinci

  3. Lo scriba seduto

  4. La Grande Sfinge di Tanis

  5. La Nike di Samotracia

  6. Amore e psiche di Antonio Canova

  7. Gabrielle d'Estrés e sua Sorella, la duchessa di Villars

  8. San Francesco riceve le stimmate di Giotto

  9. Cristo alla Colonna di Antonello da Messina

  10. Madonna col bambino e San Giovannino di Raffaello

  1. La Venere con le tre Grazie di Sandro Botticelli

  2. Morte della Vergine di Michelangelo Merisi da Caravaggio

  3. San Giuseppe Falegname di Georges de La Tour

  4. La Libertà guida il popolo di Eugène Delacroix

  5. L'incoronazione di Napoleone di Jacques Louis David

  6. Il Ratto delle Sabine di Jacques Louis David

  7. La merlettaia di Jan Vermeer

  8. Ritratto di Dürer con in testa un cardo, di Albrecht Dürer

  9. Il Codice di Hammurabi

  10. Statue di Michelangelo, lo schiavo morente e lo schiavo ribelle

  11. Madonna del Cancelliere Rolin di Jan van Eyck

Il Louvre è stato fondato nel 1793 ed è stato uno dei primi musei europei; inizialmente esponeva circa 500 opere, oggi è uno dei musei più visitati al mondo con oltre 35 mila opere in mostra che spaziano dall’anno mille fino alla metà del 1800. All'inizio la struttura era una fortezza, poi residenza reale ed infine museo. All'interno del Louvre sono ospitate alcune delle opere d'arte più belle del mondo, ecco le opere assolutamente da non perdere: La Gioconda, Lo Scriba Seduto, La Nike di Samotracia, La Venere di Milo, Amore e Psiche, San Francesco che riceve le stimmate, Cristo alla Colonna, Madonna col Bambino e San Giovannino, San Giuseppe falegname, La Libertà che guida il popolo 28 luglio 1830…

La piramide di vetro del cortile fu aggiunta all’edificio nel 1989 e di per sé rappresenta un’attrazione. È affiancata 3 piramidi più piccole che si riflettono alla sera nell’acqua che le circonda. Il Louvre è diventato ancor più popolare grazie al libro, poi divenuto film, Il Codice Da Vinci di Dan Brown. Vedi anche gli altri Musei di Parigi  e leggi le 20 cose da fare a Parigi per amanti dell'arte.

1. La Gioconda di Leonardo da Vinci
Ala Denon, stanza 6

Capolavori al LouvreLa Gioconda, conosciuta anche come "Monna Lisa" è uno dei dipinti più importanti e forse il più emblematico della storia dell'arte di tutti i tempi. È un olio su tavola di 77x53 centimetri e venne dipinto da Leonardo da Vinci Questo quadro venne presentato dall'autore stesso nel 1517 al Cardinale Luigi d'Aragona. Ciò che colpisce il visitatore è lo sguardo della donna ritratta e il magnetismo dei suoi occhi. Tanti studiosi hanno esaminato il volto della Gioconda e tante sono state le ipotesi circa la sua identità. Alcuni ritenevano che la donna non fosse mai esistita, mentre altri pensavano che fosse un autoritratto ambiguo di Leonardo da Vinci stesso. Oggi quasi tutti sono d'accordo sul fatto che essa sia Lisa Gherardini, moglie di un commerciante di seta di Firenze. Ci sono almeno 50 copie di questo dipinto. Inizialmente fece parte della collezione di Francesco I a Fontainebleu, poi divenne di proprietà dell'Imperatore Napoleone Bonaparte e fu posta nella sua camera da letto e dal 1804 conservata nella Grande Galerie. Nel 1911 il quadro venne rubato da un imbianchino italiano. Oggi rappresenta il tesoro del Louvre. Continua a leggere lo speciale sulla Gioconda di Leonardo  e sul furto della Gioconda.

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2. La Vergine delle rocce di Leonardo da Vinci

Vergine delle Rocce - LouvreLa Vergine delle rocce, per il contenuto simbolico complesso, è una delle opere più emblematiche di Leonardo da Vinci. Il dipinto celebra il mistero dell'incarnazione attraverso le figure di Maria, Cristo e San Giovanni. Le figure divine sono immerse nella luce morbida, la scena si svolge per la prima volta in un paesaggio enfatizzato dalle proiezioni delle rocce. Questo iconografia completamente nuova fu stato un enorme successo, testimoniata dalle numerose copie contemporanee che seguirono.

Il dipinto del Louvre era destinato ad adornare in precedenza la parte centrale di un polittico commissionato a Leonardo e hai  due fratelli Giovanni Ambrogio e Evangelista de Predis nel 1483 dalla Confraternita dell'Immacolata Concezione per una una cappella nella Chiesa di San Francesco Grande a Milano...Continua a leggere sulla Vergine delle Rocce del Louvre.

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3. Lo Scriba Seduto

Lo Scriba Seduto - Particolare - LouvreLo Scriba Seduto è una delle opere più conosciute del museo del Louvre, un'opera datata tra il 2620 e il 2350 a.C. ; la statua è alta 53,7 e raffigura uno scriba. Il termine scriba, dal  latino scribere "scrivere", indicava coloro che, in culture ed epoche diverse, si occupavano di scrivere, trascrivere, tenere la contabilità e altre attività legate al mondo della scrittura e dei libri. Gli esempi storici più famosi sono quelli degli scribi mesopotamici, ebraici  ed  appunto egiziani.

Situato al primo piano del Dipartimento delle Antichità Egizie del Museo del Louvre, rimane una delle opere in assoluto più popolari. Il dipartimento delle antichità egiziane del museo parigino espone oltre 50.000 oggetti e Lo scriba è considerato una delle opere più importanti della collezione... Continua a leggere sullo Scriba seduto.

 

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4. La Grande Sfinge di Tanis

La Grande Sfinge di Tanis (2600 a.C., Antico Regno ) rappresentazione simbolica della relazione tra il Dio del sole (il corpo del leone) e il re (la testa umana). Ritrovata durante gli scavi tra le rovine del tempio di Amon a Tanis nel 1825 è una delle più grandi sfingi custodite e esposte fuori dall'Egitto. 

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5. La Nike di Samotracia

La Nike di Samotracia risale al 190 a.C. e rappresenta la prua di una nave sulla quale si erge una figura alata. La prua della nave è realizzata con marmo grigio di Lartos, mentre la statua con marmo pario. Quest'opera fu ritrovata nel 1863 nell'isola di Samotracia, ridotto a tanti piccoli frammenti. Le mani non sono più presenti sulla statua, ma sono visibili all'interno di una teca di vetro; dai frammenti della mano è presumibile che la Nike stringesse una tromba. La statua ha un particolare slancio motorio, esaltato dal drappeggio della veste. Gli storici sono concordi nel ritenere che essa sia legata alla battaglia navale di Side, combattuta tra il 191 e il 190 a.C. La figura della Dea è raffigurata in modo così preciso che difficilmente si può credere sia stata realizzato 2.000 anni prima dell’invenzione della fotografia. La composizione ha un forte senso di movimento, una sorta di effetto spirale, creato dalle ali trattenute dietro, e dalle gambe in posizione asimmetrica. La dea sembra essere stata schizzata dall’acqua e le sue vesti trasparenti si aggrappano al suo corpo, rivelando la forma del corpo femminile nudo. Allo stesso tempo una brezza sembra soffiare tra la stoffa della veste in mezzo alle gambe donando alla statua uno straordinario realismo.

Questa statua risale al 100 a.C. ed ha un'altezza di due metri. È una scultura con il busto scoperto e le gambe rivestite da un drappeggio. La statua è priva di braccia e secondo una ricostruzione il braccio destro incrociava il corpo e quello sinistro era sollevato. Alcuni studiosi credono che tenesse in mano una mela, uno scudo, una corona o uno specchio per ammirare il suo riflesso. Molto probabilmente il piede di destra venne scolpito separatamente. La Venere di Milo rappresenta Afrodite, la dea greca dell’amore e della bellezza. Questa statua ha influenzato enormemente il modo di rappresentare il nudo femminile degli scultori occidentali.

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6. Amore e Psiche di Canova
Ala Richelieu sala 4

Amore e Psiche è una composizione scultorea di Antonio Canova realizzata nel 1793 per un nobile inglese. La scultura venne acquistata dal principe Murat e poi passò al Louvre. Si tratta di un abbraccio tra Amore (Cupido) e Psiche, le cui bocche che stanno per baciarsi rappresentano il centro della composizione. La scultura è tipicamente neoclassica ma allo stesso tempo è così precisa che le figure sembrano reali. Si notino le ali di Cupido, la faretra piena di frecce e la decorazione sulle anfore. Ammirate il modo in cui Cupido tiene il collo di Psiche e la curva dei fianchi di lei mentre si gira per abbracciarlo, il tutto mostrato con un perfetto senso della misura e del movimento. Finemente cesellati sono i dettagli anatomici, come ombelico di Psiche e le dita dei piedi aggraziati. L'opera colpì in maniera straordinaria il poeta francese Gustave Flaubert che scrisse: "Non ho guardato nulla del resto della galleria, ci sono tornato in diverse riprese e l'ultima ho baciato sotto l'ascella la donna in deliquio che tende verso l'amore le lunghe braccia di marmo. E il piede. E la testa. E il profilo. Mi si perdoni, dopo molto tempo è stato il mio solo bacio sensuale, era qualche cosa di più ancora, baciavo la bellezza stessa".

7. Gabrielle d' Estrées e sua sorella, la duchessa di Villars (anonimo)

Sempre in tema di sensualità, Gabrielle d'Estrées e sua sorella, la duchessa di Villars di fine 1500 è un dipinto anonimo della Scuola di Fontainebleau che vale però la pena di essere osservato. Sono rappresentate nel dipinto Gabrielle d'Estrées (amante preferita di Enrico IV ) e la sorella, la duchessa di Villars. La particolarità del gesto rappresentato, la duchessa difatti sta pizzicando il capezzolo di Olimpia, è stato ritenuto simboleggiare la gravidanza di quest'ultima con il figlio illegittimo di Enrico IV (Cesar de Vendome). Questa interpretazione è confermata dalla scena della giovane donna sullo sfondo che pare cucire un corredino per il bambino che nascerà.

8. San Francesco riceve le stimmate di Giotto

Questo dipinto venne realizzato da Giotto di Bondone per il convento di San Francesco e venne sottratto dagli addetti alle Belle Arti di Napoleone nel 1814. In un unico dipinto vediamo quattro raffigurazioni: la parte centrale ritrae San Francesco mentre sta ricevendo le stimmate sul monte della Verna; in basso ci sono tre piccoli riquadri che rappresentano rispettivamente il sogno di Innocenzo III, la conferma della Regola Francescana, San Francesco che predica agli uccelli. Il dipinto possiede anche la firma dell'autore, sulla cornice originale infatti c'è scritto :"OPUS IOCTI FLORENTINI". Oltre a questo, di Giotto sono pervenute solo altre due opere siglate, che si trovano a Bologna e a Firenze.


9. Cristo alla Colonna di Antonello da Messina

Il Cristo alla Colonna venne realizzato nel 1476 da Antonello da Messina. Venne comprato nel 1863 da Charles Robinson e successivamente da Francis Cook. Il Louvre lo acquistò dagli eredi di quest'ultimo. Quando il dipinto arrivò nel museo parigino si pensava fosse un'opera di Andrea Solario, solo in un secondo momento venne attribuita ad Antonello. Ciò che colpisce i visitatori è la raffigurazione del dolore, con il Cristo poggiato alla Colonna. L’attenzione viene calamitata daMadonna del Cancelliere Rolin di Jan van Eyckcrime e le gocce di sangue.

10. Madonna col Bambino e San Giovannino di Raffaello

Madonna col Bambino e San Giovannino è un dipinto a olio su tavola di 122x80 centimetri, opera di Raffaello risalente al 1507. Ciò che colpisce è lo sguardo tenero ed amorevole che la Madonna scambia con il Bambino, mentre lo tiene per il braccio. San Giovannino invece tiene in mano la Croce, simbolo della passione di Cristo, cosi come gli anemoni e le foglie di leone. Le violette invece simboleggiano la purezza della Madonna. Il dipinto venne firmato da Raffaello in basso con la dicitura "RAPHAELLO VRB".

11. La Venere con le tre Grazie di Botticelli

La Venere con le tre Grazie risale alla fine del 1400 è un affresco innovativo di Botticelli nel quale i colori sono passati sull'intonaco appena applicato in modo che si asciughino all'interno della parete, siano in essa incorporati quando l'intonaco si asciuga, diventando permanenti. Botticelli dipinse questo affresco sulle pareti di Villa Lemmi in Toscana.

12. Morte della Vergine di Michelangelo Merisi da Caravaggio

Nel dipinto Morte della Vergine, del 1605, Michelangelo Merisi da Caravaggop si mostra in tutto il suo essere narratore e pittore rivoluzionario. Mentre i suoi contemporanei lavoravano per rappresentare i santi come ideali irraggiungibili, i santi di Caravaggio mostravano tutte le angosce e le brutture della realtà. In questo particolare lavoro, le emozioni umane universali di dolore e disperazione sono esposti a noi in modo crudo. Incredibile al rappresentazione del tendaggio rosso, che occupa un terzo della tela. Caravaggio dipinse un capolavoro dalla forte carica emotiva.

13. San Giuseppe falegname di Georges de La Tour

San Giuseppe falegname è un a olio su tela realizzato da Georges de La Tour nel 1642. L’opera è ispirata ai quadri del Caravaggio e in essa la sola fonte di luce proviene da una candela che illumina i volti dei due protagonisti. San Giuseppe è intento nel suo lavoro con quella forza di volontà che l'ha sempre contraddistinto. Dipinto molto realista all'interno del quale viene data importanza ai dettagli, come nel caso degli attrezzi da carpentiere posti sul basso.

14. La Libertà guida il popolo. 28 luglio 1830 di Eugène Delacroix
Stanza 77

La Libertà guida il popolo è un olio su tela opera di Eugène Delacroix del 1830 ed è divenuta negli anni il simbolo della Rivoluzione Francese. In essa è raffigurata una donna, che simboleggia la libertà, guida persone di ogni rango sociale, mente avanza con la bandiera francese e un fucile tra le mani. Sul suo capo il berretto dei giacobini. Si noti come la Libertà appare più luminosa rispetto a tutto, simbolo di illuminazione morale, in contrasto con lo sfondo scuro fumoso. Accanto a lei vediamo un ragazzo con il tamburino e una pistola, che i critici ritengono sia un ragazzo che durante la rivoluzione sfondò la barriera sulla Senna, e morì a causa di questo episodio. Secondo alcuni studiosi l'uomo con il cilindro sarebbe un autoritratto dello stesso Delacroix, che aderì con fervore alla Rivoluzione.

15. L’incoronazione di Napoleone di Jacques Louis David
Stanza 75

Nell’incoronazione di Napoleone, Jacques Louis David rappresenta l’episodio avvenuto il 2 dicembre del 1804, dell’autoproclamazione di Napoleone come imperatore dei francesi. L’incoronazione avvenne nella Cattedrale di Notre Dame, con la benedizione di Papa Pio VII ed è dipinta su un’enorme tela di 6 metri per 10. La cerimonia appare condotta secondo il cerimoniale tradizionale della monarchia francese, ma la corona non viene poggiata dal Papa, ma da Napoleone stesso, che dimostra così la sua indipendenza dalla chiesa. Grande la minuzia nel rappresentare i particolari. Il pittore partecipò alla cerimonia di incoronazione e quindi rappresentò l'evento con dettagli impeccabili, aderendo alla richiesta di Napoleone di trasmettere un messaggio simbolico e politico, glorificando l'evento per dargli un posto unico nella storia. 

16. Il ratto delle Sabine di Jacques Louis David

Sempre di Jacques Louis David, il Ratto delle Sabine fu dipinto nel 1794 e rappresenta una donna che si frappone eroicamente tra Romani e Sabini per evitare una battaglia fratricida. Il dipinto divenne un monito contro la guerra che infuriava in Francia alla fine del 17.

17. La merlettaia di Jan Vermeer
Ala Richelieu sala 38

La MerlettaiaLa merlettaia è uno stupendo, piccolo capolavoro di Jan Vermeer del 1665 e rappresenta una donna che ricama, probabilmente la moglie del pittore. Quello delle donne impegnate nelle loro attività domestiche quotidiane è un tema caro a Vermeer, che le inserisce nel loro ambiente in modo spontaneo, privilegiando rispetto allo sfondo spoglio, la figura femminile, la concentrazione del volto impegnato nell’arte del ricamo. In primo piano nel dipinto si nota anche un piccolo libro, forse una Bibbia che aggiunge un livello di lettura morale e religioso. Vermeer mostra l’intensità della concentrazione nel lavoro, ed il punto focale del dipinto sono proprio il filo tra le dita della donna e la bobina. Gli oggetti diventano meno definiti via via che ci si allontana dalla scena principale, imitando il campo ottico naturale dell'occhio umano. Van Gogh ha elogiato questo dipinto per la sua miscela armoniosa di colori, in particolare i colori del cuscino da cucito e dei filati variopinti.

18. Ritratto di Dürer con in testa un cardo di Albrecht Dürer
Ala Richelieu, stanza 8

Il ritratto dell'artista con in testa un cardo di Albrecht Dürer è un quadro sorprendente e uno dei primi autoritratti della storia. Dürer ha creato questo ritratto di se stesso nel 1493 quando aveva solo 22 anni di età. L'artista è in possesso di un cardo che rappresenta un impegno di fedeltà alla sua fidanzata o un'allusione alla passione di Cristo. La composizione di un busto tre quarti era tipica della pittura del periodo. I più osservatori potranno rilevare una certa goffaggine nel ritratto perché l'artista stava lavorando riproducendo il suo riflesso nello specchio.

19. Il Codice di Hammurabi

Molti di noi si ricordano questo nome, studiato alle medie. Il codice è in realtà una grande stele di basalto nero, alta oltre 2 metri, contenente 282 leggi, scolpita proprio durante il regno del re babilonese Hammurabi, tra il 1792 al 1750 a.C. In alto si riconosce il re in piedi, che venera il dio della giustizia Shmash, che a sua volta porge le leggi sacre al sovrano. La stele rappresenta una delle più antiche raccolte di leggi mai ritrovate. Fu rinvenuta a Susa, in Iran, dall’archeologo Jacques de Morgan.

20. Statue di Michelangelo, lo schiavo morente e lo schiavo ribelle

Lo Scriba Seduto - Particolare - LouvreLe due grandi statue di due metri e 15 centimetri, (che originariamente facevano parte di un gruppo di 6) sono capolavori di Michelangelo che mostrano il suo genio in termini di capacità tecnica e profondità emotiva. La coppia di sculture comprende lo Schiavo morente (che sta per essere rapito da un dolce sonno eterno) e lo Schiavo ribelle, che al contrario, è occupato in una lotta violenta. Entrambi sono incatenati e mostrati nudi per sottolineare la loro vulnerabilità. Alcuni storici dell'arte hanno interpretato le sculture a simboleggiare l'anima umana che è gravata dal corpo. Michelangelo scolpì le statue nel 1513 come parte di un progetto monumentale per la tomba di Papa Giulio II concepito ne 1505. Un altro progetto della tomba, meno grandioso per motivi finanziari, fu elaborato dopo la morte del papa. Giulio II, che aveva sognato di un mausoleo indipendente a San Pietro a Roma, fu sepolto nella Basilica di San Pietro in Vincoli sempre a Roma in una tomba a muro, adornata con il famoso Mosè di Michelangelo (un contemporaneo degli Schiavi). Le due statue degli Schiavi rimasero nello studio dell'artista, quando vennero eliminate dal monumento nel progetto finale della tomba del 1542. Nel 1546 Michelangelo donò le due opere che oggi si possono ammirare al Louvre a Roberto Strozzi, figlio di Filippo, della potente famiglia di banchieri fiorentini, per sdebitarsi della generosa accoglienza ricevuta nella sua casa romana durante le malattie del luglio 1544 e del gennaio 1546. Quando lo Strozzi fu esiliato a Lione, dopo la sconfitta del padre nella Battaglia di Montemurlo contro le truppe di Cosimo I de' Medici, si fece inviare le due statue nella città francese nell'aprile 1550. Nell'aprile del 1578 vennero viste sotto due nicchie nel cortile del castello del connestabile di Montmorency a Ecouen (Château d'Ecouen), nei pressi di Parigi. Nel 1632 furono regalate da Enrico II di Montmorency al Cardinale Richelieu, che le fece mettere nel suo castello di Poitou, dove vennero viste da Gianlorenzo Bernini durante il suo famoso soggiorno francese, che ne fece anche un illustrazione. Gli altri quattro "Schiavi" di marmo che dovevano fare parte della tomba di Giulio II si trovano oggi all'Accademia di Firenze.

21. Madonna del Cancelliere Rolin di Jan van Eyck

Lo Scriba Seduto - Particolare - LouvreLa Madonna del Cancelliere Rolin è una grande tavola votiva commissionata a Jan van Eyck da Nicolas Rolin (1376/1380 - 1462), potente cancelliere del duca di Borgogna Filippo il Buono, e ne è anche protagonista, da cui il nome. Nel quadro, un ex voto, il protagonista sta accanto alle figure divine, dialogando con loro, sottolinea ancora di più il rango elevatissimo raggiunto dal committente. Poche persone, tra cui regnanti e ricchissimi mercanti, si potevano permettere di commissionare un quadro a Jan van Eyck (per esempio i Coniugi Arnolfini, ricchissimi mercanti di Lucca)...Continua a leggere sulla Madonna del Cancelliere Rolin.

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