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Museo
del Louvre
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Il
Louvre ha origine come fortezza medievale di Filippo Augusto, venne trasformato
in palazzo reale e infine convertito in museo che raccoglie oltre 380.000 opere
d'arte.
Il museo del
Louvre è immenso ed incute sicuramente
soggezione a chi lo visita per la prima volta, un po’ come i nostri
Musei
Vaticani. Tuttavia, tutti ci vanno. È doveroso quindi che anche noi ne diciamo
qualcosa. Il Louvre esiste da fine 1100. La struttura originaria
fu man mano inglobata dalla città che cresceva. L’oscura fortezza dei primi
tempi divenne poi il sontuoso palazzo del Re Sole, Luigi XIV.
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La storia di quella che fu una dimora reale fino al XVII secolo, abbraccia un
periodo di ben sette secoli. Il nome "Louvre" deriva probabilmente da un
castello costruito da Filippo Augusto, che serviva come luogo di riunione
per la caccia al lupo in un vicino bosco (louverie dal latino medievale
lupara). Fu Carlo V di Francia a volerne fare un soggiorno regale, ma soltanto
con Francesco I ebbe inizio la ricostruzione affidata all'architetto Pierre
Lescot.
Ulteriori ampliamenti furono apportati da Enrico II e Caterina de'
Medici; quest'ultima, nel 1563, ne iniziò il congiungimento col Palazzo
delle Tuileries. Nel XVII secolo, Luigi XIII e Luigi XIV completarono la Cour
Carrée e fecero costruire da Claude Perrault la facciata est. Infine, dopo il
restauro di Napoleone I, Napoleone III portò a termine la galleria di
congiungimento con le Tuileries. Nel complesso architettonico, di forme miste
gotiche e rinascimentali, sono contraddistinte come Vieux Louvre e Nouveau
Louvre rispettivamente la parte più antica intorno alla Cour Carrée e la parte
rimanente, più moderna, eretta in fasi successive. La fronte est del palazzo è
occupata dalla famosa Colonnade, costruita tra il 1667 e il 1673 da
Claude Perrault e al quale collaborò, senza essere molto ascoltato, anche il
Gian Lorenzo Bernini.
E qui apriamo una parentesi. Bernini, il grande artista nato a Napoli da
famiglia fiorentina il 7 dicembre 1598 (era scultore, architetto, pittore,
urbanista e commediografo) nella seconda metà del '600 era ormai divenuto una
figura di fama internazionale. A testimonianza della celebrità raggiunta, nel
1664 il ministro francese Jean-Baptiste Colbert per conto del re Luigi
XIV, il re Sole, convinse il Papa a concedergli il suo artista prediletto e
così il 29 aprile 1665 l'ormai sessantaseienne Bernini, , che fino ad allora non
si era quasi mai mosso da Roma, partì per la Francia, accolto egli stesso
quasi come un sovrano, con l'ambizioso intento tra l'altro di progettare la
ristrutturazione del palazzo del Louvre. Ben presto, tuttavia, Bernini iniziò a
dimostrarsi insofferente al clima artistico francese, maturando un'ostilità
dovuta a delle divergenze d'idea in materia architettonica, a problemi pratici e
di costi, e a gelosie corporative: l'artista, addirittura, arrivò a pensare che
in realtà dietro la committenza regia del Louvre si celava l'intento di
mortificare Alessandro VII, portandogli via l'artista più importante di
cui disponeva (tra la monarchia francese e il Papato, in effetti, insistevano
delle tensioni non indifferenti). Fu per questi motivi che l'esperienza francese
durò pochi mesi: il 20 ottobre Bernini fece ritorno a Roma.
In ogni caso la ristrutturazione di Claude Perrault in stile classico a due
ordini prevedeva: su quello inferiore (basamento) una galleria con alte e
massicce colonne binate; il corpo centrale a frontone e i due laterali della
costruzione aggettanti. Le decorazioni furono costituite da due L
contrapposte (sigla di Luigi XIV) e da bassorilievi.
La Cour Carrée è un enorme
cortile quadrato su cui si affacciano vari edifici,
fra i quali i più antichi sono quelli disposti ad ovest, e cioè: il Padiglione
centrale, opera rinascimentale di Pierre Lescot (1546-50) con due ordini di
finestre sormontate da un attico, e avancorpi sporgenti a frontone, e il
Padiglione dell'Orologio eseguito dall'architetto Jacques Lemercier nel 1624. Le altre ali del
cortile furono costruite in parte da Louis Le Vau (1660) e in parte dallo stesso Perrault (1668).
Il braccio meridionale del palazzo, costruito da Enrico V
verso il 1600, è chiuso dal padiglione di Flora, già facente parte delle Tuileries. Le due ali del nuovo Louvre, erette tra il 1852 e
il 1857, sotto
Napoleone I, da Louis Visconti (che fece anche la tomba dell'imperatore) e
Hector Lefuel chiudono Place du Carrousel; esse
comprendono tre padiglioni a cupola quadrangolare e sono precedute da un
portico terreno ad arcate ornato con statue. Al centro del cortile, l'Arco di
trionfo del Carrousel, eretto nel 1806-08 da Charles Percier e
Pierre-François-Léonard Fontaine in onore di
Napoleone, presenta tre fornici con colonne in marmo bianco e rosso ed è
sovrastato da una copia dei 4 cavalli di San Marco. L'Arco di
trionfo del Carrousel congiunge il cortile del Louvre ai giardini delle
Tuileries. All'epoca della sua costruzione, era situato molto vicino all'oggi
distrutto Palazzo delle Tuileries. Il Louvre rappresenta, dunque, un tentativo
di armonizzazione di diversi stili strutturali.
Il Louvre è diventato Museo dal 1793, periodo in cui
l’enciclopedismo illuministico, che nacque, appunto, in Francia, ed i fervori
rivoluzionari esigevano, tra le altre cose, la mostra perenne dei capolavori
d’arte e cultura che si pensava dovessero appartenere di diritto al popolo
francese.
Nel 1793 il Louvre era dunque aperto al pubblico, e a
capo della commissione che lo amministrava fu designato il pittore francese
Jacques-Louis David. Già nel 1848 se ne ottenne la statalizzazione. La demolizione delle Tuileries nel 1882 segnò la
nascita del moderno Louvre. Il palazzo, non più sede di rappresentanza né casa
dei potenti, divenne unicamente luogo di conservazione di reperti antichi.
Il Louvre ora è diversissimo, sia per la sistemazione
interna e per la divisione in tanti settori (ed altrettanti dipartimenti
scientifici), sistemazione più ordinata e razionale, sia per gli interventi
architettonico - decorativi che ne hanno mutato la faccia, primo tra tutti la
costruzione della piramide di vetro realizzata dall’architetto cinese I. M. Pei,
inaugurata nel 1989. È il punto di snodo principale del museo; da qui i
visitatori possono decidere se vedere le mostre temporanee, le collezioni permanenti o se recarsi nell’auditorium, nella caffetteria, nel
bookshop, nel ristorante, nei negozi sottostanti ecc.
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Laura Panarese
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