|
Sei qui:
Biografie
>
Antonio Canova -
Biografia e opere
Lo scultore
Antonio Canova, famoso per le sue sculture in
marmo di delicati nudi, fu probabilmente il massimo
esponente della scultura neoclassica, la riscoperta
dei capolavori della scultura greca, con i corpi
perfetti degli atleti e le figure bellissime delle
dee, considerato il livello più alto mai raggiunto
dall'arte. Uno dei massimi massimi teorici ed
esponenti del neoclassicismo Johann Joachim
Winckelmann nel suo celebre aforismo del resto
diceva: "L'unica via por noi di farci più grandi,
e, dove possibil fosse, inimitabili, è l'imitazione
degli Antichi". |
|
Lavorando dopo gli eccessi dello stile
barocco, Canova si ritagliò una nicchia nel mondo
dell'arte neoclassica. Chiamato 'il supremo ministro della
bellezza' e 'un uomo unico e veramente divino' dai
suoi contemporanei, Canova fu molto acclamato ai suoi tempi, una
autentica celebrità, tanto che si contendevano i suoi servigi
ricchi borghesi, papi, principi e l'imperatore Napoleone hanno
ammirato le sue sculture e hanno fatto a gara per farsi ritrarre
da lui nel marmo.
Le sue opere più famose includono Apollo che si incorona
(1781, J Paul Getty Museum, Los Angeles), Teseo e il
Minotauro (1781,
Victoria and Albert Museum,
Londra), Cupido e Psiche (1786-93,
Louvre,
Parigi), e Paolina Bonaparte Borghese come
Venere Vittoriosa (1808,
Roma,
Villa Borghese). La sua tomba per papa Clemente
XIV invita al confronto diretto con la concezione del Bernini
del sepolcro papale; l'abbagliante policromia di quest'ultimo è
stata sostituita dal marmo di Carrara non isolato di Canova,
mentre le forme curvilinee e le forti diagonali sono state
sostituite da un rigido sistema di orizzontali e verticali.
Anche se in seguito la critica ha sostenuto che il classicismo
di Canova ha portato ad una fatale perdita di vitalità
artistica, i suoi contemporanei hanno assunto una visione più
alta, elogiandolo per il suo superlativo sentimento per la
scultura greca. Per esempio, gli spettatori che videro per la
prima volta Teseo e il Minotauro erano sicuri che si
trattasse di una copia di un originale greco e rimasero
scioccati nell'apprendere che si trattava di un'opera
contemporanea.
Carriera e formazione iniziale
Antonio Canova nasce il 1º novembre 1757 a Possagno
, un piccolo paese della Repubblica di Venezia, dove erano
presenti numerose e importanti cave di marmo. Figlio di uno
scalpellino morto nel 176, non appena ebbe l'età giusta iniziò
ad imparare i principi del disegno dal nonno, a sua volta
scalpellino.
Suo nonno aveva una buona conoscenza del disegno, delle
opere ornamentali e dell'architettura. Canova scoprì rapidamente
il talento per la scultura e, nello studio del nonno, scolpì
diverse opere in marmo prima dell'adolescenza. Fu in questo
studio che il giovane venne all'attenzione del senatore
veneziano Falier, che sarebbe diventato un suo mecenate per
tutta la vita. Il Canova fu posto dal suo mecenate sotto l'ala
dello sculture Giuseppe Bernardi (noto anche come
Giuseppe Torretto), all'epoca eminente scultore. Studiò
sotto quest'ultimo per due anni prima di trasferirsi a
Venezia per continuare gli studi all'età di
quindici anni.
Nel 1775 Canova fondò il proprio studio a Venezia. Nel 1779
scolpì Dedalo e Icaro, commissionati dal Pisani,
procuratore della Repubblica di Venezia; fu la prima opera
importante del Canova. Di stile un po' rococò, le figure erano
considerate talmente realistiche che lo scultore fu accusato di
realizzare calchi in gesso da modelli vivi. Nonostante in
seguito sia diventato un campione del neoclassicismo, le prime
opere di Canova mostravano, com'è ovvio che fosse in quel
periodo, elementi di arte barocca e rococò. Esempi di questo
periodo sono le sue statue rococò di Orfeo (1776, Museo
Correr, Venezia) ed Euridice (1775, Museo Correr) e le
sue statue barocche Dedalo e Icaro (1777-79, Museo
Correr).
Roma e
il Neoclassicismo
Canova visitò
Roma nel 1779 e nel 1781 e raggiunse una svolta
nel suo stile. Studiò antichità e visitò gli studi dei
restauratori romani Bartolomeo Cavaceppi e Francesco
Antonio Franzoni. Fu anche influenzato dal neoclassicista
inglese Gavin Hamilton e da altri artisti d'avanguardia.
In un concorso Canova presentò una statua con Apollo che
incorona se stesso (1781, Getty Museum, Los Angeles), uno
dei grandi nudi maschili della storia dell'arte. L'opera venne a
definire lo stile neoclassico e il suo successo permise al
giovane scultore di ottenere un grande blocco di marmo per la
sua opera successiva, Teseo e il Minotauro (1781,
Victoria and Albert Museum), che avrebbe contribuito a
consolidare la sua reputazione. Rivoluzionaria nella sua
severità senza compromessi, l'opera segnò la fine dell'era
barocca nella scultura: da quel momento in poi, il nuovo stile
greco subentrò gradualmente come stile ufficiale per tutti i
monumenti e i grandi progetti scultorei.
Canova visitò Napoli e gli antichi siti archeologici di
Ercolano,
Pompei e Paestum. Tornò brevemente a
Venezia, ma nel 1781 fu di nuovo a Roma, dove trascorrerà la
maggior parte della sua vita. Qui divenne una figura attiva e
influente nella vita artistica della città e fu sempre
disponibile ad aiutare i giovani artisti e a trovare i loro
mecenati.
Nel 1782 Canova ricevette la sua prima grande commissione, il
Monumento a papa Clemente XIV (1782-7, Basilica dei Santi
XII Apostoli, Roma). Quando fu esposto nel 1787, le folle
accorrevano per vederlo. Nello stesso anno fu incaricato di
eseguire il Monumento funebre a Papa Clemente XIII
(1787-92,
Basilica di San Pietro,
Vaticano). Completata nel 1792, mostra una
comprensione più sviluppata dell'estetica classica
dell'antichità rispetto al suo monumento a Clemente XIV. Le
tombe successive furono sempre più neoclassiche e combinarono
moderazione e sentimento.
Un'altra statua in marmo di questo periodo è Cupido e Psiche
(1786-93, Louvre, Parigi). Si tratta di una combinazione di
stile classico ed erotico. Amore e Psiche sono rivolti l'uno
verso l'altro in un amore sensuale, basato sulla mitologia
greca. Importante anche la sua Maddalena penitente (1796,
Palazzo Bianco,
Genova), esposta per la prima volta al Salon di
Parigi nel 1808 e considerata una delle più grandi sculture
dell'epoca moderna. La Maddalena inginocchiata trafigge lo
spettatore, mentre contempla una croce e un teschio in grembo.
Grazie al suo successo internazionale, Canova poté scegliere le
sue commissioni, che gli permisero di rifiutare i monumenti
funerari tradizionali a favore di figure classiche libere. Un
bell'esempio è Ercole e Lica (1795-96, Gipsoteca,
Possagno).
Sculture della famiglia Napoleone
Nel 1797 Canova si trasferì a Vienna
Vienna dove lavorò alla tomba della duchessa
Maria Cristina di Sassonia-Teschen (1798-1805,
Chiesa Agostiniana, Vienna). Nel 1802, su
iniziativa del Papa, accettò l'invito di Napoleone ad
andare a
Parigi, dove divenne scultore di corte e
influenzò notevolmente l'arte francese. Trascorse parte del 1802
a Parigi lavorando ad un busto di Napoleone, e nel 1806 Giuseppe
Bonaparte commissionò una statua equestre di Napoleone.
Seguirono altre statue a figura intera, tra cui Napoleone
come Marte Pacificatore (1803-09,
Pinacoteca di Brera,
Milano), Napoleone I (1811, Palazzo Brera,
Milano) e un bronzo equestre per
Napoli. Tuttavia, l'opera più nota del Canova è
il ritratto della sorella di Napoleone, Paolina Bonaparte
Borghese come Venere (1808, Roma, Villa Borghese), una
delle numerose statue di membri della famiglia napoleonica
basate su prototipi classici.
Ritorno a Roma
Canova nel 1805 fu nominato ispettore generale delle belle arti
e delle antichità dello Stato Pontificio. Nel 1810 fu insignito
del titolo di Presidente dell'Accademia di San Luca, la
principale istituzione artistica di Roma. Dal 1812 al 1816
scolpì le sue famose Tre Grazie.
Dopo aver visitato Parigi per organizzare il ritorno dei tesori
d'arte italiani saccheggiati dai francesi, si recò a
Londra (1815) per dare il suo parere sui Marmi
di Elgin (conosciuti anche come Marmi del Partenone e ancora
oggi oggetto di controversia internazionale tra Grecia e Regno
Unito). Il successo della sua missione a Parigi portò al
riconoscimento del titolo di marchese d'Ischia da parte del
Papa. A Londra, il principe reggente, poi Giorgio IV,
commissionò un gruppo a grandezza naturale di Venere e Marte.
Altre commissioni tardive includono il monumento Stuart a San
Pietro (1819), l'alterazione e il completamento dell'equestre
Napoleone in Carlo III di Napoli (1819), e un Monumento a
George Washington (1820; distrutto da un incendio nel 1830),
idealizzato in costume romano, eretto a Raleigh, N.C., nel 1821.
Canova era anche un pittore, ma i suoi dipinti (soprattutto
nella Gipsoteca Canoviana di Possagno) costituiscono una parte
minore delle sue opere. Si tratta di alcuni ritratti e
ricostruzioni di dipinti antichi rinvenuti ad Ercolano.
Canova fu importante nello sviluppo dello stile neoclassico
tanto quanto Jacques-Louis David nella pittura. La
dominazione di Canova della scultura europea a cavallo tra il
XVIII secolo e l'inizio del XIX secolo si riflette in
innumerevoli adulazioni in memorie, poesie e giornali.
Nelle ultime opere rimaste del Canova, scolpì una statua di
Venere e Marte (1816-22, Courtauld Institute Galleries,
Londra) e stampi in cera per una statua equestre
di re di Spagna Ferdinando VII di Borbone. Canova morì nel 1822,
il suo cuore fu sepolto in una piramide di marmo da lui
progettata come mausoleo per il pittore
Tiziano nella chiesa di Santa Maria Gloriosa
dei Frari a Venezia, oggi monumento allo scultore. Canova fu
sepolto a
Possagno in un tempio da lui stesso progettato a
imitazione del
Pantheon di Roma.
Perseo
in Vaticano
Perseo e la testa di Medusa (1797-1801,
Musei Vaticani, Roma). Su richiesta del pubblico
questa statua fu collocata in una delle stanze del Vaticano - un
onore finora riservato alle opere più preziose dell'antichità.
Eredità e critica
Non sempre dopo la sua morte e la fine del periodo
neoclassicista Canova ha goduto di una buona critica. Gli
aggettivi negativi si sono spesso sprecati quanto quelli
positivi: artificiale, petulante, burocrate, fossile, imitatore,
cementiere, figurinista alla moda, meccanico, tutte le varianti
del freddo, frigido, congelato, mortuario, cimiteriale.
Concludiamo con due frasi su Canova, la prima di Stendhal
che del grande sculture di Possagno diceva: "Finché Canova
vive, l'immortalità si può comperare."; la seconda di uno
dei più grandi storici dell'arte italini Roberto Longhi
che una volta disse: " ... Antonio Canova, lo scultore nato
morto, il cui cuore è ai Frari, la cui mano è all'Accademia e il
resto non so dove. Da quel momento, più nulla da fare. E l'arte
italiana, per più d'un secolo, è finita".
Vedere anche
Ercole e Lica di Canova.
Copyright © Informagiovani-italia.com. La riproduzione totale o parziale, in qualunque forma, su qualsiasi supporto e con qualunque mezzo è proibita senza autorizzazione scritta.
Se questa pagina ti è piaciuta e ti è stata utile, per favore prenota con noi un hotel o un ostello ai link che trovi in questa pagina, è un servizio di Booking, non spenderai un euro in più, ma ci aiuterai ad andare avanti, per quanto possiamo e a scrivere e offrire la prossima guida gratuitamente. Oppure se vuoi puoi offrirci un caffè (ma non ci offendiamo se ci offri una pizza :) ) con una piccola donazione:.:
Paypal
☕
Torna su
Ostelli Possagno
Ostelli Italia
Auberges de Jeunesse Italie
Hotel Possagno
Carte
Possagno
Karte von Possagno
Mapa
Possagno
Map
of Possagno
Carte
de Venetie
Karte von Venetien
Mapa
Veneto
Map of
Veneto
Carte
d'Italie
Karte von Italien
Mapa
Italia
Map of
Italy
|