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Il
cimitero di Père Lachaise è uno dei più famosi al mondo. Custodisce le spoglie
di celebrità come Oscar Wilde, Maria Callas, Jim Morrison ed è una meta
turistica.
Avete
mai sentito parlare del cimitero di Père-Lachaise, a
Parigi?
Quello che i parigini amano affettuosamente chiamare la cite des morts
(la città dei morti)? Non si tratta di un luogo per
appassionati di storie gotiche o necrofili, non è
nemmeno il tipico luogo di riposo eterno. Siamo qui di fronte al cimitero più visitato al mondo, tante sono le
personalità che vi sono sepolte, da
Oscar Wilde, Chopin, Proust, Colette a Jim Morrison,
Edith Piaf fino a
Amedeo Modigliani e la
sua compagna. |
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Senza
dubbio il Cimetière du Père-Lachaise è il luogo più visitato del 20°
arrondissement, il cimitero più esteso e sicuramente il più bello di Parigi.
Venne realizzato nel 1804, e prende il nome al confessore di Luigi XIV, padre
La Chaise,
Père François de La Chaise, appunto, (1624-1709), che viveva nella casa dei gesuiti
ricostruita nel 1682 sul luogo della cappella. Quando arriverete
all’ingresso principale, situato nel boulevard de Ménilmontant, troverete una
piantina del cimitero, che vi sarà utilissima per evitare di perdervi nella sua
vastità e dove sono indicate le tombe dei personaggi più celebri che vi sono
seppelliti.
La visita vi porterà in un luogo
romantico e mistico, facendovi riflettere durante una suggestiva passeggiata tra natura e
architettura. In quello che ufficialmente è conosciuto come
cimetière de l'Est, gli
stili dei monumenti funerari sono diversi, dai profili classici a quelli
stravaganti e perfino erotici; le sculture che adornano le tombe dei grandi
personaggi della politica, della letteratura, dell'arte e del mondo dello
spettacolo, sembrano raccontare della vita terrena e dell'eredità lasciata ai
posteri.
Dicevamo, arrivati
all'entrata di Père-Lachaise, e sorpassati con un'occhiata veloce i fioristi che
costeggiano il boulevard Menilmontant, andate direttamente
alla postazione del guardiano e chiedete una mappa dell'area, orientarsi
diventa semplicissimo. Gli amanti della letteratura possono far visita alle
tombe di Molière (Jean-Baptiste Poquelin), Jean de La Fontaine,
Honoré de Balzac, Guillaume Apollinaire, Marcel Proust,
Oscar Wilde e Gertrude Stein. Per chi ha la passione della si possono
visitare le tombe di Fryderyk Chopin, Gioacchino Rossini,
Georges Bizet e Maria Callas.
Lungo il viale principale, s'incontra per prima la tomba
della scrittrice del celebre romanzo Gigi Colette e poco dopo,
sulla destra, quella dei due innamorati Abelardo ed Eloisa. La
leggenda racconta che, quando il corpo di Eloisa fu sepolto, Abelardo, grande
esponente dell'Umanesimo, deceduto
da vent'anni, aprì le braccia per accoglierla. Un'altra celebre coppia sepolta qui
sono l'attore Yves Montand (Ivo Livi) e sua moglie anch'essa attrice,
Simone Signoret, che riposano nella sezione numero 44.
Tra i pittori più noti sepolti qui troviamo: Eugène Delacroix,
Jacques-Louis David, Jean-Baptiste Camille Corot, Amedeo
Modigliani e Max Ernst.
Sicuramente
la più affollata di tutte e la tomba di Jim Morrison,
cantante dei Doors. Il cantante si trasferì con la sua compagna
Pamela Courson a Parigi nel marzo 1971, con l'intenzione di dedicarsi
unicamente alla poesia. Il 3 luglio dello stesso anno morì in circostanze
misteriose nella casa in cui la coppia alloggiava da pochi mesi al n. 17 di rue
de Beautreillis, nel quartiere
Marais.
Venne trovato "ufficialmente" privo di vita nella vasca da bagno da Pamela, ma
probabilmente morì di ovedose di eroina nel locale parigino "Rock 'n' Roll
Circus". La sepoltura, nel Cimitero di Père-Lachaise, avvenne tre giorni
dopo, in un piccolo lotto situato alla confluenza dei settori 5, 6, 14 e 16,
divenuto negli anni un vero e proprio "santuario" di fan vecchi e nuovi,
visitatori, curiosi e turisti attirati dal suo mito, che suonano, lasciano poesie, graffiti,
fiori, sigarette e perfino spinelli sulla semplice pietra della lapide.
L'attuale tomba, un blocco di granito con epitaffio in greco antico, ha
sostituito quella originale, che era sormontata da un busto marmoreo
raffigurante lo stesso Morrison, opera dello scultore croato Mladen Mikulin.
L'opera venne trafugata come reliquia dopo essere stata deturpata a più riprese
con vernice, rossetto e graffiti. Nel 1995 gli eredi ripulirono la sua tomba e
quelle circostanti, che erano state danneggiate dalla presenza di tanti
visitatori e da atti di vero e proprio vandalismo. Allo stesso tempo stanziarono
una somma per l'installazione di un sistema di sorveglianza permanente. Sulla
lapide, su una lastra di bronzo l'iscrizione in greco "kata ton daimona
eaytoy", ossia "fedele al suo spirito".
Inquietante, costantemente fiorita e affollata è la tomba di Allan Kardec,
il fondatore dello spiritismo, frequentata soprattutto da brasiliani che vengono
in visita per toccare il monumento funerario che pare sprigioni calore. Pare
invece sia benefica per la fecondità la celebre tomba di
Victor
Noir, rappresentata con particolare realismo a grandezza naturale: sulla
statua e sul suo prominente sesso, lisciato negli anni (tanto da cambiarne il
colore), bisognerebbe appoggiare il ventre, o almeno la mano; la leggenda dice
che solo così si possono avere maggiori possibilità di restare incinta. Credenze a
parte, Noir, diventò più famoso da morto che da vivo: il giovane giornalista fu
difatti
ucciso dal cugino di Napoleone III, Pierre Bonaparte, durante
un'intervista. Pierre venne scagionato per legittima difesa solo per via della
parentela con l'imperatore. Le proteste che seguirono al fatto, con più di 100
mila persone al funerale di Noir, portarono lo stesso anno, il 1870, alla caduta
di Napoleone III. Qui si trova anche la tomba del dottor Joseph-Ignace
Guillotin, inventore di uno strumento passato alla storia come
"ghigliottina".
Ogni
tomba ha un suo stile, che in parte soggiace alla "moda" funeraria dei vari
periodi. Una
delle tombe più monumentali è quella dedicata ad Oscar Wilde, a forma di
sfinge, realizzata da Jacob Epstein. Proprio in questa sezione si è
accolti da una sensazione di pace e tranquillità, tanto che le ore passano quasi
senza accorgersene. Tra i gatti, il cinguettio degli uccelli e la luce calda dei
raggi di sole autunnali, si va alla ricerca dell'ultima dimora terrena dei nostri
personaggi preferiti: dalle cantanti Edith Piaf e Maria Callas a
Chopin. Di quest'ultimo si dice che, anche se il cuore è seppellito in
Polonia, l'anima sia felice di stare a Parigi, città d'arte e di passioni.
C'è poi la tomba del poeta Nerval, curata da
appassionati che recitano le sue poesie, e quella di Honoré de Balzac.
Semplicissima è la tomba dello scrittore Marcel Proust, amante
del bello.
I
visitatori di questa moderna necropoli superano i 2 milioni ogni anno;
chissà se vi capiterà proprio in questo luogo di incontrare un vecchio amico perso
di vista da tempo: la stessa passione per uno dei tanti artisti che qui
riposano accomuna più gente di quanta si possa pensare.
Tra gli
italiani sepolti a Père-Lachaise ci sono stati Vincenzo Bellini morto nel
1835 (la cui salma poi fu portata a
Catania) Angelo Mariani morto nel 1838, il compositore fiorentino Luigi
Cherubini morto nel 1842, il pittore
Amedeo Modigliani morto nel
1920, Gioacchino Rossini morto nel 1868 e successivamente tumulato nella
Basilica di Santa Croce a
Firenze,
Giulia Crisi morta nel 1869, il pittore impressionista di Barletta
Giuseppe De Nittis morto nel 1880, la cantante lirica Marietta Alboni
morta nel 1894, Virginia Oldoini, contessa di Castiglione morta nel 1899
e cugina di Cavour (si dice quest'ultimo la usò come affascinante
intermediatrice nella causa italiana presso Napoleone III in Francia), la
cantante lirica Adelina Piatti morta nel 1918, Piero Gobetti
l'intellettuale antifascista morto nel 1926 a soli 25 anni e Cino Del Duca
fondatore di riviste in Francia e in Italia del quotidiano, Il Giorno,
morto nel 1967.
Vedere anche l'articolo
10 idee e consigli per visitare Père-Lachaise
Mappa cimitero di Père-Lachaise
(Clicca per ingrandire)
Cimitero Père-Lachaise
Boulevard
de Ménilmontant
20e
arrondissement
Metro:
Philippe Auguste (linea 2)
Stazioni
metropolitana: Pere Lachaise o Gambetta.
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