Vienna
ha origini celtiche e romane, divenne capitale dell'impero asburgico nel XIII
secolo fino al 1918. Dopo la Seconda Guerra Mondiale ritornò ad essere una
dinamica metropoli Mitteleuropea. Di seguito una breve storia della capitale
austriaca.
Incuriosisce
pensare a quanto potevano essere diverse le grandi
capitali europee nei primi anni della loro vita e al
percorso seguito nei secoli, se non nei millenni,
per arrivare ai giorni nostri. La Vienna di
Marco Aurelio, circa 2000 anni fa, si originò
da un primo insediamento celtico, in seguito
chiamato Vindobona. I Romani l'abitarono fino
al V secolo e grazie alla posizione strategica dei
territori conquistati vi stabilirono dapprima un
campo militare, occupato dalla Legione X Gemina (I
secolo), poi divenuto Municipium durante il II
secolo, e in seguito un nucleo commerciale di forte
richiamo. |
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Sul
finire del IV secolo, ai Romani si
sostituirono tribù di provenienza germanica e
successivamente dei vicini territori ungheresi,
i Magiari. Questi ultimi vennero cacciati a seguito
della Battaglia di Lechfeld, nel 955, da
Leopoldo I di Babenberg, che fu primo marchese
di Ostarrîchi (l'antica Marca Orientaalis),
una prefettura del ducato di Baviera assegnata
nell'anno 976 dall'imperatore Ottone I alla
famiglia Babenberg, una potente casata di
origine francone-bavarese. Nel XI secolo Vienna era
conosciuta come attivo centro di scambi commerciali,
una 'civitas' come veniva spesso indicata nei
documenti dell'epoca, e come città di frontiera al
confine con la sovranità dei magiari; questo fino a
quando i Babenberg non consolidarono il proprio
potere nel territorio. Il consolidamento avvenne nel
1145, con la trasformazione del marchesato in ducato
e con il trasferimento ufficiale di Enrico II di
Babenberg detto Jasomirgott a Vienna.
A
rafforzarne il potere politico e territoriale di
Vienna contribuì anche il primo completamento
architettonico della
Cattedrale di
Santo Stefano,
icona principale della città odierna. Ad Enrico II
si deve anche l'edificazione del primo castello
ducale, lo Am Hof di Vienna (oggi
piazza Am
Hof, con al centro la colonna di Mariensäule
fiancheggiata da palazzi barocchi) e l'aver portato
la città ad una crescita economica e politica
inarrestabile. La cattura di Riccardo Cuor di
Leone da parte del figlio di Enrico, il duca
Leopoldo V, e la riscossione del conseguente riscatto,
durante la III Crociata, portarono alla città un ingente quantità
di denaro, poi investito nell'edificazione delle
mura difensive e nella costruzione di una fortezza
vicino al confine ungherese, nell'area che oggi è
conosciuta come Wiener Neustadt (nuova
Vienna). Lo sviluppo economico di Vienna
divenne così importante che il potere commerciale di
Vienna poté dettare legge anche sui territori
circostanti, in particolare lungo il bacino del
Danubio e fino
ad arrivare, più a sud, verso
Venezia.
Nel XIII secolo Vienna diventò una delle città più
importanti del
Sacro Romano Impero.
Le
mura di Vienna (sostituite nel XIX secolo dal
grande viale Ringstrasse) vennero costruite da
Ottocaro II di Boemia subito dopo aver
conquistato la città, nel 1251. Quest'ultimo, nel
1278, venne sconfitto da Rodolfo I d'Asburgo
nella Battaglia di Marchfeld,
lungo il fiume Morava; una battaglia risultata
decisiva sulle sorti dell'Europa che andava
formandosi. L'esito, favorevole a Rodolfo, assicurò
infatti agli
Asburgo
il ducato d'Austria e di Stiria e da qui l'ascesa
della casata asburgica in Europa.
Dal
marzo 2013, nel Kunsthistorisches Museum,
il
Kunstkammer Wien esibisce alcuni dei pezzi più
salienti delle collezioni d'arte degli Asburgo
(da non confondere con i gioielli della corona
austriaca
tesoro imperiale
degli Asburgo,
custodito nella Schatzkammer, presso il
palazzo di Hofburg a Vienna). La raccolta
della Kunstkammer è soltanto una delle collezioni
asburgiche custodite a Vienna, originatasi dal
Medioevo e nel Settecento e a cui si accompagnano
anche strumenti scientifici e manufatti in uso in
epoche diverse. Sarete calati in un mondo non solo
di ricchezza e potere di una delle famiglie storicamente più influenti d'Europa,
ma apprezzerete anche il mecenatismo e l'evoluzione di un gusto
artistico unico, rappresentato in particolare a
partire dal XIII secolo e principalmente dal 1282,
quando Vienna divenne residenza ufficiale della
casata d'Asburgo.
Con Rodolfo IV duca d'Asburgo,
vissuto tra la prima e la seconda metà del Trecento,
la città si espanse urbanisticamente e si arricchì
della Università di Vienna, nel 1365,
divenendo la città con la più antica università dei territori di
lingua tedesca. Nel 1404, all'atto della elezione di
Alberto d'Asburgo a imperatore del Sacro
Romano Impero (tuttavia mai incoronato tale), Vienna
divenne anche capitale del regno.
Nel
1485, Federico III, nativo di
Innsbruck divenne primo imperatore asburgico incoronato al
Sacro Romano Impero. A lui dal 1493 al 1519
succedete il figlio Massimiliano I imperatore,
il cui ritratto, reso famoso da
Albrecht Dürer,
è oggi esposto al Kunsthistorisches Museum di
Vienna. Con Massimiliano l'influenza degli
Asburgo venne ampliata attraverso le guerre ma
soprattutto i matrimoni: il suo nel 1477 con
Maria di Borgogna, e soprattutto nel 1498 quello
del figlio Filippo il Bello con Giovanna
di Castiglia (detta la Pazza),
a sua volta figlia dei re cattolici di
Spagna, Ferdinando e Isabella. Così facendo
Massimiliano si assicurò la dinastia degli
Asburgo in Spagna
e in futuro il
controllo di mezza Europa e di parte del territorio
del centro America (nonché i piccoli possedimenti
del nord Africa) con il nipote
Carlo V,
suo successore a imperatore del Sacro Romano Impero.
Nel
1529 Vienna venne assediata per la prima volta dai
turchi dell'Impero Ottomano.
Questi ultimi non riuscirono ad espugnare
la città, ma emerse la necessità di intraprendere
comunque notevoli lavori urbani di tipo difensivo,
tra tutti quello di fortificare mura e bastioni e
riorganizzare i territori limitrofi. Lo sviluppo
urbano dell'epoca era principalmente rappresentato
dalle attività edilizie della corte imperiale,
dell'aristocrazia e della chiesa. La corte risiedeva
al
Palazzo di Hofburg,
al quale più tardi si sarebbe aggiunta la residenza
estiva fuori dalle mura, il
Palazzo
Schönbrunn
. Allo stesso
tempo, anche le famiglie aristocratiche costruirono
palazzi in città e fuori le mura, emulando la corte,
e così pure il potere ecclesiastico, tra chiese
cittadine e monasteri nei dintorni. La
sconfitta dell'impero Ottomano nel primo assedio
portò un notevole prestigio alla città e all'impero
asburgico in tutta Europa, ma nel 1683 vi fu un
secondo assedio, ben più critico del primo e
conosciuto come la
Battaglia di Vienna:
grazie all'eroica difesa di Ernesto von
Starhemberg e del re Giovanni III di Polonia,
la città e l'Europa intera vennero nuovamente
salvate dai tentativi di espansione dei turchi
Ottomani, allora guidati dal gran visir
Kara Mustafa.
Diversamente
dal primo, al seguito del quale principalmente vi fu
la ricostruzione delle sole mura difensive, il
secondo assedio portò ad un vero e proprio boom
edilizio. Vienna si arricchì di uno stile
architettonico tutto nuovo, il Barocco. Le
costruzioni si spostarono verso la
periferia, che nel 1704 si circondò di nuove mura
difensive, il cosiddetto "Linienwall".
Venne ampliato l'Hofburg, costruite la
Karlskirche - Chiesa di San Carlo,
la
Chiesa di San
Pietro,
il
Belvedere,
il Palazzo Kinsky, e durante tutto l'arco del
XVIII secolo furono eretti il Palazzo
Schwarzenburg, ampliata l'università e il
palazzo reale di Schönbrunn. Su iniziativa di
Carlo VI e in seguito di Giuseppe II,
venne costruito e ampliato il
Prater, il
parco pubblico di Vienna (situato nella
Leopoldstadt). Questo fu anche il periodo dei grandi
compositori a Vienna, tra cui
Beethoven,
Haydn,
Mozart,
Schubert (si vedano
a proposito gli articoli
Vienna e la
musica e
Mozart a Vienna).
La
Vienna del primo XIX secolo fu occupata da
Napoleone nel 1805 e 1809 e caratterizzata dalla
necessità di un urgente riassetto sociale ed edilizio,
anche a seguito della rapida industrializzazione in
atto. Dal punto di vista culturale, d'altra parte,
vi fu l'emergere dei famosi
valzer viennesi
di Lanner e degli
Strauss, così come
il successo letterario di Grilparzer e
Raimund e l'emergere del movimento artistico
Biedermeier,
molto in voga tra la borghesia dell'epoca e in
contrapposizione con il precedente stile
impero. Negli anni '30 dell'Ottocento la città
dovette affrontare una vasta epidemia di colera,
conseguente all'inadeguatezza
del sistema potabile delle acque e delle fognature
della città. A seguito delle sconfitte di Napoleone,
il
Congresso di
Vienna
(1815) ebbe il compito di ridisegnare la mappa
geopolitica dell'Europa.
Il 1848
segna l'inizio di una nuova epoca per Vienna,
iniziata con l'abolizione della cultura dei
privilegi fondiari. A metà Ottocento la città venne
ampliata ad includere l'area
all'interno del Linienwall; le mura furono demolite
(1858) e al loro posto venne creato l'ampio viale
del Ringstrasse. Verso gli ultimi decenni del
XIX venne costruito il
Nuovo Rathaus di
Vienna,
il municipio, nello stile neogotico che ancora oggi
si ammira lungo la Ringstrasse. In generale, la
costruzione di abitazioni e alloggi nel periodo era
interamente controllata da imprese private. Fu poi
la volta della Esposizione Universale del 1873
(chiamata Weltausstellung 1873 Wien), la fine
della fase economica cosiddetta Gründerzeit
ed il successivo crack delle borse,
che iniziato a Vienna coinvolse di seguito
Europa e America, sempre nel 1873.
Tra la fine del
XIX e l'inizio del XX secolo, Vienna rifiorì
come importante centro culturale e scientifico. La
città venne nuovamente ampliata nel 1890 fino a
comprendere in totale 21 distretti, con una
popolazione che nel 1910 raggiungeva gli oltre 2
milioni di abitanti. Del periodo sono anche i grandi
nomi di compositori come Hans von Rokitansky,
Richard Wagner, Theodor Billroth,
Johannes Brahms, Gustav Mahler,
Richard Strauss e Arnold Schoenberg, e
ancora importanti studiosi come
Sigmund Freud, che
in quel periodo iniziava a sviluppare la
sua teoria della psicoanalisi. Allo stesso tempo la
scena letteraria era dominata dai celebri
caffè letterari
viennesi,
e da scrittori come Krauss, Werfel,
Hofmannsthal, Schnitzler e Wassermann.
L'architettura e l'arte trovarono nuova espressione
nella
Secessione
Viennese,
movimento di matrice Art Nouveau (nei paesi
di lingua tedesca prende il nome di
Jugenstil)
e di cui Otto Wagner e
Gustav Klimt furono i rappresentanti più conosciuti.
La fine del XIX
secolo portò ad un'estensione del diritto di
voto in generale, e allo stesso tempo, alla
nascita dei partiti di massa. La Prima Guerra
Mondiale (1914-1918) non fu di particolare e
immediata minaccia per la città, non fosse per
l'embargo economico imposto e la conseguente
mancanza di rifornimenti. Con la fine della guerra
vi fu anche la dissoluzione dell'impero Austro
ungarico. Allo stesso tempo vi fu l'ascesa
del movimento cristiano socialista e dei
socialdemocratici. Nel 1922, Vienna divenne una
provincia autonoma dell'Austria (Bundesland). Tra il
1923 e il 1934 la città venne guidata dal sindaco
Karl Seitz, socialdemocratico, noto in
particolare per il piano edilizio residenziale
chiamato Wohnanforderungsgesetz, volto a
migliorare l'efficienza delle strutture abitative
esistenti. Il periodo da lui amministrato è anche
noto come Vienna Rossa, e si riferiva
all'allora maggioranza socialdemocratica nel governo
della città. Il 15 Marzo 1938 Adolf Hitler
entrò trionfalmente a Vienna e l'Austria venne
annessa alla Germania.
Durante la
Seconda guerra mondiale la città subì notevoli
danni e allo stesso tempo la popolazione ebraica
venne prevalentemente relegata nel distretto di
Leopoldstadt (già designato a ghetto ebraico nei
secoli precedenti). Gli ebrei a Vienna furono
oggetto di violenza e durante gli anni del conflitto
la città ospitò 12 sezioni distaccate del campo
di concentramento di Mauthausen-Gusen situato a
circa 25 km da
Linz (si
veda a tale proposito l'articolo intitolato
Linz e il Nazismo
e successivi).
L'esercito russo entrò a Vienna nell'aprile del 1945
e il dopoguerra portò Vienna e l'Austria
intera ad essere divisa dagli Alleati vittoriosi in
quattro zone di occupazione; questa situazione durò fino al 1955,
quando in via convenzionale le potenze riunite
riferirono l'Austria a Stato neutrale .
Nella
seconda metà del Novecento, Vienna divenne il
quartier generale di diverse organizzazioni
internazionali e sede di incontri tra i principali
personaggi della Guerra Fredda. Nei primi
anni Sessanta il bilancio comunale ebbe l'obbiettivo
del riordinamento delle politiche edilizie urbane.
Grande attenzione venne posta all'ampliamento di
programmi di trasporto pubblico e di welfare,
in particolare nel settore sanitario, così come
negli ultimi decenni alla conservazione del
patrimonio architettonico della città, inestimabile.
Vienna e l'Austria intera divennero membri della
Unione Europea nel 1995.
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